Ryanair sempre alla ribalta. La compagnia irlandese che ha chiuso l’anno 2010-2011 raggiungendo la cifra record di 72.100.000 passeggeri, è di fatto la prima compagnia aerea al mondo per numero passeggeri internazionali trasportati, primato questo “una volta” detenuto da British Airways. Tuttavia se sul fronte risultati sia dal punto di vista finanziario come da quello degli indici di marketing, Ryanair continua a macinare successi, altrettanto non può dirsi nel suo rapporto con i consumatori-utenti con i quali i rapporti rimangono sempre tesi.

In Italia il 15 giugno scorso a conclusione di una indagine sollecitata da “un consumatore in qualità di segnalante”, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha deliberato una serie di provvedimenti e di sanzioni contro Ryanair; la quale da parte sua ha annunciato ricorso.

                       

Questo per sommi capi il contenuto delle 79 pagine con cui la AGCM è pervenuta alla conclusione di irrogare alla compagnia irlandese 5 multe pecuniarie per altrettante infrazioni per pratiche ritenute poco trasparenti o non corrette.

E’ stata comminata una sanzione amministrativa pecuniaria di 110.000 euro  per le offerte proposte a condizioni tariffarie diverse rispetto a quelle ordinariamente applicate. Le offerte sono quelle pubblicizzate dal vettore attraverso i diversi canali (internet e stampa). Nella fattispecie la lamentela del consumatore era quella di trovare difficile disponibilità per la tariffa pubblicizzata.

Una sanzione amministrativa pecuniaria di 220.000 euro in quanto la indicazione del prezzo di servizio di trasporto aereo proposto da Ryanair all’inizio del sistema di prenotazione on-line risulta sempre inferiore a quello effettivamente pagato dai consumatori poiché, sia nel corso che alla fine del processo di prenotazione, si aggiungono ulteriori elementi di costo prevedibili e ordinariamente applicati dal vettore salvo limitate eccezioni. Ciò -precisa l’AGCM- denota “una mancanza di trasparenza nelle relative modalità di calcolo ed inducendo i consumatori in errore quanto al prezzo del servizio e alla reale natura di tali supplementi (obbligatori e facoltativi)”.

90.000 euro sono stati poi comminati per la procedura relativa ai diritti di rimborso per viaggi non usufruiti. In merito viene trattato l’argomento dell’obbligo a carico del consumatore di contattare un numero a pagamento per l’ottenimento del bonus di credito.

Ulteriori 27.500  euro di sanzione riguardano la pratica di pubblicare le condizioni generali di trasporto del vettore in una lingua diversa, fatto questo, annota l’Autorità per la Concorrenza, che “non consente una immediata e chiara comprensione degli aspetti essenziali del contratto di trasporto con Ryanair in un momento antecedente al suo perfezionamento, quando il consumatore ha necessità di acquisire piena consapevolezza dei diritti e degli obblighi che derivano dalla sua sottoscrizione”.

L’ultima delle cinque sanzioni di 55.000 euro riguarda la pratica adottata da Ryanair circa l’informativa che viene fornita ai passeggeri in caso di modifiche sulle prestazioni del servizio acquistato, come ad esempio i cambi date, i cambi orario o la riemissione della carta di imbarco.

 

Per ognuno di questi punti Ryanair è stata ascoltata ed ha ovviamente presentato le sue giustificazioni  delle quali l’Autorità ha valutato la consistenza prendendo poi la sua  decisione. Così ad esempio per quanto riguarda la prima sanzione  la AGCM precisa  che “l’indicazione di un numero preciso di voli (1 milione , 2 milioni) ad un determinato prezzo (1 euro, 10 euro) induce nei destinatari legittime aspettative puntualmente disattese al momento della ricerca per l’acquisto sul web”. Questo fenomeno, secondo l’Autorità alla Concorrenza, assume una rilevanza maggiorata qualora le campagne pubblicitarie del vettore vengono diffuse anche ricorrendo alla stampa.

 

In pratica, i due punti principali su cui si è accentrata l’istruttoria hanno riguardato l’annoso problema, da sempre lamentato, circa l’effetto “specchietto allodole” che determina richiami basati su bassissime tariffe che poi nella pratica, vuoi perchè i posti sono magari esauriti, vuoi perché come è ben noto ci sono tutte le spese accessorie, il prezzo di partenza non viene mai rispettato. In secondo luogo  si ritorna a parlare del vergognoso iter che il consumatore deve seguire per ottenere il rimborso di tratte non usufruite. Su questo punto bene fa l’AGCM a insistere, in quanto va ricordato che il vettore al momento dell’emissione del biglietto incassa charges di natura aeroportuale che non verserà al gestore e pertanto non si ravvede il motivo per cui queste somme devono rimanere nelle casse della aerolinea anziché venir restituite al passeggero che non ha volato. Precisato ciò crediamo comunque che il consumatore abbia ormai piena conoscenza di come funziona il prodotto Ryanair e che cosa lo attende allorchè si decide di sceglierlo.

Commentando la decisione dell’Autorità che fra l’altro prevede che i costi amministrativi opzionali  vengano inclusi nelle tariffe pubblicizzate, il responsabile della comunicazione di Ryanair Stephen McNamara ha avvertito che «Questa decisione manca di buon senso dal momento che tutti i passeggeri hanno la possibilità di evitare questi costi amministrativi pagando con la carta prepagata MasterCard consigliata da Ryanair, che è largamente diffusa e utilizzata quotidianamente da molti passeggeri italiani per prenotare le tariffe più basse pubblicizzate di Ryanair. Se non sarà revocata ci obbligherà Ryanair a pubblicizzare prezzi falsi e imprecisi negli annunci in Italia».

Va anche ricordato come appena a maggio di quest’anno l’Autorità Antitrust avesse già multato Alitalia  (105.000 euro), ed altre compagnie aeree sempre sul tema delle spese corollarie che gravano in maniera non chiara sul prezzo del biglietto aereo. In questo caso  era stata presa di mira la charge finale applicata in quanto il pagamento avviene utilizzando carta di credito, fattore questo che potrebbe essere tranquillamente incluso nel prezzo inizialmente pubblicizzato dal momento che è un passaggio obbligato in pratica senza scelta.

 Antonio Bordoni