Di Liliana Comandè.
L’invito a disdire le crociere, non è stato raccolto da troppi clienti che, per fortuna sono più intelligenti di chi ha gridato “al lupo, al lupo!”
Sono figlia di un ufficiale di Marina e sono cresciuta vedendo intorno a me uomini con la divisa da marinaio e da ufficiale. Sono molto attaccata alla Marina e, sin da piccola, ho amato tutto ciò che era correlato ad essa: gli uomini di mare, le navi, la preghiera del marinaio, il rito dell’alza e ammaina bandiera e il mare, del quale mio padre diceva sempre “E’ amico, ma può diventare il tuo peggior nemico. Bisogna amarlo ma anche temerlo”. Ho avuto la fortuna di salire tante volte sulle navi e, da adulta, ho effettuato ben 18 crociere, una anche su una rompighiaccio che effettuava spedizioni nell’Antartide. Quello che è successo qualche giorno fa non mi ha fatto assolutamente cambiare idea sulla sicurezza delle navi e sulle crociere in generale.
Trovo sciocco avere paura di una nave perché è accaduto un incidente, che per fortuna avviene così raramente da potersi contare sulle dita di una mano da quando si effettuano crociere per vacanza.
Lo trovo anche ingiusto perché è come se tutti noi decidessimo di non guidare più la macchina perché TUTTI I GIORNI accadono incidenti nei quali muoiono centinaia di vittime, oppure non prendessimo più il treno, perché ogni tanto qualcuno deraglia, oppure non volassimo più perché, purtroppo, anche in questo caso, qualche incidente si è verificato.
Ma se facciamo il conto su quanti di questi mezzi di trasporto sono in circolazione, ci accorgiamo che gli incidenti sono veramente un’inezia. Ma la sciagura fa notizia e ci si possono riempire per giorni e giorni le pagine dei giornali, i telegiornali e ore di trasmissioni televisive!
Ormai sappiamo tutto sulla disgrazia della Costa Concordia, per lo meno quello che ci hanno riferito i media.
L’incidente è accaduto perché la nave si trovava troppo vicina all’isola del Giglio, su una rotta che non era quella stabilita. Proviamo molto dolore e commozione per le vittime e tanta gratitudine per chi ha permesso che un incidente del genere non si trasformasse in una tragedia di dimensioni ben più grandi (non dimentichiamo che a bordo c’erano circa 4.500 persone!).
Il Comandante Schettino, secondo le registrazioni ascoltate e avvenute con De Falco, Comandante della Capitaneria di porto di Livorno, ha dimostrato di essere l’uomo sbagliato nel posto sbagliato. Ha mostrato di essere un uomo leggero, codardo, senza alcun codice morale e privo anche dell’etica che regola i rapporti tra un uomo di mare e la “sua” nave.
Ha evidenziato palesemente di non avere coraggio, di essere un uomo meschino, senza…attributi e di non essere stato all’altezza della grave situazione. Altre persone, un ufficiale soprattutto, si è adoperato per portare in salvo molti passeggeri anche in una situazione non facile da gestire per via del panico che, giustamente, regnava fra i passeggeri. Un ufficiale, ma non il Comandante che ha, come regola di dover essere l’ultimo a lasciare la nave.
Schettino era proprio l’uomo meno adatto ad essere promosso Comandante e ad aver avuto il comando di una nave così grossa (ma. forse, anche di una più piccola non avrebbe cambiato niente! ) .
Un Comandante che si rispetti, avrebbe dovuto avvertire immediatamente i passeggeri su ciò che era avvenuto perché, in questo caso, avrebbe avuto tutto il tempo di far evacuare la nave prima che si adagiasse a 90° e avrebbe dovuto lanciare subito il “may day”. E’, quindi, lecita la domanda: “perché non ha avvertito subito che la nave era andata a sbattere sugli scogli? Possibile che né lui, né gli ufficiali, né tutto il personale addetto alle sale macchine si fossero resi conto dello squarcio che si era aperto sul fianco della nave e che, prima o poi, la nave si sarebbe adagiata su un fianco?”
Credo, in verità, che il ritardo nel comunicare la gravità della situazione sia stata la causa della morte di alcune persone, che avrebbero potuto salvarsi come gli altri e poi…la conversazione fra Schettino e De Falco ha fatto capire che il Comandante della Costa Concordia era su una scialuppa quando ancora molti passeggeri erano ancora a bordo. Errore gravissimo, da grande disonore per un uomo di mare.
Il tono perentorio di De Falco e quello quasi balbettante di Schettino, ha messo a confronto due caratteri ben diversi. Ma dobbiamo evidenziare che uno aveva appena subito lo shock (oso sperare che sia così) di un suo enorme errore che aveva causato un danno gigantesco ai passeggeri, (addirittura la morte), poi alla nave e al buon nome della Compagnia di navigazione, mentre il secondo era nel suo ufficio a terra e stava registrando una conversazione che sarebbe stata trasmessa in tutto il mondo, avrebbe costituito una prova di accusa per l’abbandono della nave e…non voglio aggiungere altro…
Con questo non sto scusando affatto Schettino, ma non mi piace che ci sia gente che abbia scritto “impicchiamolo” e altre terribili parole. Non sono una “forcaiola” e fino a quando tutta, ma proprio tutta la verità non sarà venuta a galla, dobbiamo comportarci da essere civili – anche in presenza di incolpevoli morti.
Certo non vorrei trovarmi nei panni di Schettino…nel momento in cui ritornerà in sé.Il rimorso per ciò che ha fatto non lo abbandonerà mai e ci sarà sempre chi gli ricorderà quello che è accaduto a causa sua.
Tutti dobbiamo avere un pensiero di sincera pietà per i morti, i feriti e le loro famiglie.
Nessuno di noi, però, può sapere come avrebbe reagito nel momento in cui si fosse reso conto di aver causato un disastro del genere. Siamo esseri umani e non robot. A parole, poi, siamo tutti bravi e coraggiosi, ma messi di fronte a certe situazioni…chi può dire come reagiremmo? Facciamo i giudici di noi stessi prima di esserlo per gli altri!
Perché le Associazioni dei Consumatori non si dimostrano all’altezza della situazione?
Nei giorni successivi alla sciagura, il segretario dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, aveva dichiarato che, dopo quanto era successo, i clienti che avevano prenotato una crociera avrebbero potuto cancellarla tranquillamente senza alcun addebito.
Io capisco che sotto la spinta dell’emotività si possano dire anche cose non molto ragionate, come questa, ma mi sembra assurdo che un’Associazione nazionale non si renda conto che, comunque, chi aveva paura di prendere una nave, non c’è mai salito, mentre chi aveva già effettuato varie crociere, non aveva affatto dato disdetta.
Ripeto: stando al ragionamento di Dona, non dovremmo più guidare neppure una bicicletta (ogni tanto qualche ciclista viene investito e muore!). Perché, mi domando sempre, si deve “condannare” una Compagnia di navigazione, tutto il comparto crocieristico in generale e punire tutti coloro che lavorano non solo in questo settore, ma anche tutto l’indotto che una crociera ha dietro? Solo di biglietteria aerea, le compagnie crocieristiche fanno vendere alle compagnie aeree ben 25mila biglietti l’anno! E tutte le migliaia di persone che lavorano a bordo cosa fanno, vanno ad aggiungersi ai disoccupati che già abbiamo in numero elevato? E gli operatori che forniscono le escursioni a terra? E le agenzie di viaggio che vendono le crociere? E le guide turistiche? Li mandiamo tutti a casa? E i negozi di souvenir, i ristoranti, i bar ecc…li vogliamo privare dell’entrata di denaro contante? Perché certa gente prima di parlare non collega il cervello con la bocca? Perché è sempre così facile sparare a zero sul settore delle vacanze?
Qualche volta si farebbe una gran bella figura a tenere la bocca chiusa. Ma a certe persone sfugge il valore del silenzio.
Liliana Comandé
Gentile Dr.ssa Comandé,
ho letto con attenzione e soddisfazione il suo commento alla vicenda della Concordia, apprezzandone la leggerezza e la semplicità con la quale si contrappone alle versioni sempre più romanzesce che, quotidianamente, ci propongono i diversi media.
Purtroppo il nostro settore farà i conti non con il suo, ma – ahinoi – con i commenti dei tanti guru delle tinte fosche, commenti che giorno per giorno alzano un muro tra la realtà e la percezione che il consumatore avrà di questa.
Per quanto attiene alle parole di Massimiliano Dona, e aggiungerei anche di Carlo Rienzi del Codacons, giusto dire che il silenzio sarebbe cosa migliore ma, forse, sarebbe ora che anche il settore del turismo, inclusa la stampa, si producesse in un maggiore impegno a far sentire la propria voce, e questo non per gusto di “comparsata” ma per evitare di rimanere schiacciati tra le mille voci incapaci di dire ma capacissime di far molto rumore.
Con simpatia
Fulvio AVATANEO
Presidente AUTOTUTELA – Ass.ne Italiana degli ADV –
Brava sig.ra Comandè, molto meglio di tanti servizi giornalistici “visti e sentiti” in questi giorni.
Ci uniamo tutti al lutto dei familiari delle vittime, ci mancherebbe altro, ma allo stesso modo dobbiamo, OGNI GIORNO, celebrare i morti sulle strade che ormai fanno meno notizia ma sono ugualmente figli,genitori,mariti,mogli di qualcuno o no? Per quanto riguarda poi l’Associazione Consumatori non ho parole, uno dei pochi prodotti che si continua a vendere nonostante la crisi è proprio la Crociera ed il caro sig. Dona cosa fa? Tranquilli tranquilli cancellate pure! Rubo la sua frase per concludere in bellezza ” Perché certa gente prima di parlare non collega il cervello con la bocca? “. Cordiali saluti
i militari promuovono gli ufficiali a gradi più elevati con una voce, fra le altre, che si chiama “attitudine al comando”.
Poichè la marineria militare è, per quel che riquarda un plurimillenario passato, enormemente debitrice alla marineria commerciale, non è possibile che questo non avvenga anche in Costa Crociere. Ed è proprio questo punto che loro devono rivedere studiando sui loro documenti comemai il capitano Schettino sia arrivato a comandare una simile nave. Non mi sembra possible che non ci siano stati in passato eventi piccoli o grandi da far mettere in dubbio alla Costa C. l’attitudine al comando del Cap. Schettino.
Liliana Comandè ha indubbiamente ragione, sia sotto il profilo morale che sotto quello giuridico. Non ci sono dubbi sul grave errore commesso dal comandante della “Costa concordia”, così come non ci sono dubbi sul fatto che non tutti i comandanti di nave di crociera possano commettere gli stessi errori di Schettino. Così ho l’impressione che questa volta l’Associazione dei Consumatori abbia compiuto un’azione non del tutto corretta ai danni di un comparto, quello delle vacanze in crociera, già abbastanza provato da quello che è accaduto.
Dai miei ricordi del periodo trascorso nel mondo della giurisprudenza, il diritto di recesso del compratore (di un “pacchetto”) può essere esercitato in tempi e modi previsti e regolamentati dalla legge. Non può essere certamente esercitato da chi ha comprato una crociera ed ha sentore dell’affondamento di una nave, perchè allo stesso modo, dovrebbe essere esercitato dall’automobilista che ha notizia che una macchina, uguale a quella appena acquistata, è finita contro un albero.
C’è stato un errore del comandante, ci sono state, purtroppo, vittime: tutto questo deve servire per migliorare la qualità dell’assistenza e curare maggiormente la preparazione degli ufficiali preposti al comando”.
Commento centrato con la consueta lucidità e competenza e sentimento. Vorrei solo aggiungere che non sono all’altezza della situazione anche e purtroppo le varie Associazioni di Categoria sempre sottovoce, spesso, mai capaci di far sentire una voce chiara-univoca-competente? Ed ancor più le agenzie che pensano a come “lucrare” da una catastrofe senza precedenti oppure (fatto strano e desueto!) lamentarsi ed indicare colpe presunte per il “basso costo” delle crociere in generale con riferimento ai contratti del personale di cabina e sala quindi con servizi non all’altezza (!) (in qual modo, cosa? loro addebito per il naufragio?). Questa equazione low-brain: (Crociera low-cost con cabine a partire da pochi(?) euro, cosa puoi aspettarti di buono?) mi fa credere che si confondano i voli Ryanair, si conoscano per-sentito-dire i servizi di bordo e le navi da crociera.
Liliana scrive aver comprensione per le spinte emotive io le definirei altrimenti ma che in ogni caso non dovrebbero essere scritte da giornalisti, presentatori TV, improvvisati “esperti” ed ancor meno dagli agenti di viaggio. Se non per altre ragioni, anche solo per il rispetto dovuto alle vittime.
Brava Liliana, condivido tutto…
“A certe persone sfugge il valore del silenzio…”
Da accompagnatore Turistico penso che la Sua sia stata una eccellente osservazione, da ricordare a chi si ritrova in posizioni inadeguate!!! Il problema è che molte persone sottovalutano il significato stesso della parola Turismo, che non è un termine che indica un settore, ma appunto un Settore o Comparto che comprende una delle filiere più grandi sul nostro mercato!
E poi vorrei ricordare che oggi il Turismo occupa il 15% del P.I.L. e la stessa le Legge 135/2001riconosce lo stesso come fattore importante per lo sviluppo economico del Paese!
Mr. Dona rimanendo in ambito di navigazione, invece va controcorrente…
Grazie Liliana! Come sempre le tue osservazioni sono precise e puntuali. Mi associo, però, allo stupore di tutti gli italiani di come mai un tale personaggio sia arrivato a comandare un gioiello come Costa Concordia! Se voleva far proprio pratica di “inchino”, beh,.. poteva venire dalle mie parti in Veneto. L’avremmo potuto certamente “soddisfare”..! Mi chiedo anche: e gli altri ufficiali? Per loro nessuna responsabilità? Un abbraccio
Ciao Davide, è la domanda alla quale ancora nessuno riesce a dare una risposta, Lo stesso si può dire per la responsabilità degli altri ufficiali. Ma dove erano? Anche loro sono “caduti” nella scialuppa senza accorgersene? Attendiamo l’esito delle indagini e speriamo che la verità venga a galla al più presto…
Grazie Marco, purtroppo non utti sanno, o considerano, il turismo come una delle più grandi industrie italiane e che occupa il 15% del PIL. Di turismo si parla – e male – solo quando accadono queste disgrazie (per fortuna più che rare). Per il resto il turismo è…il turismo e basta! E’ solo una parola come un’altra.
Grazie Cinzia. Ho ripreso una parte di ciò che avevo scritto ieri come mio pensiero del giorno e mi sono accorta che aveva suscitato molta attenzione. L’ho ampliato ed ho aggiunto la parte che riguarda le famose Associazioni dei Consumatori che, per nostra sfortuna, pur non sapendo niente di questo settore, “sparano a zero” per ottenere l’attenzione dei media e anche per giustificare la loro esistenza e i sussidi che ottengono dallo Stato. A volte sono utili…ma altre volte creano più danni che altro, soprattutto nel turismo!
Caro LUigi, ricordo i tuoi commenti di ieri sulla mia pagina su Facebook e mi fa piacere che oggi abbia trovato anche altri argomenti per interpretare il mio editoriale. Sono d’accordo con quando scrivi ma, credimi, mi sto accorgendo di quanto interessi maggiormente alle persone, e ai media in generale, le prese di posizione delle Associazioni dei Consumatori piuttosto che i commenti di chi diventa una parte “lesa” in questa tragedia. Nello sciagurato dramma della Costa Concordia, oltre alle vittime che sono morte, ci sono altre vittime che subiscono tutta questa morbosità: le persone che appartengono al settore del turismo. Quando avviene qualcosa in questo settore…si tende a fare di tutta un’erba un fascio e a colpevolizzare il settore (il personale della nave è pagato poco, sono tutti stranieri perché sottopagati, hai visto Costa? Sembrava chissa chi fosse..e invece guarda chi mette al comando di una nave…Luigi, sono frasi ascoltate sulla metropolitana e dette da persone che, molto probabilmente, non hanno mai messo il naso fuori dal raccordo anulare.
Grazie Salvom, hai detto chiaramente una sacrosanta verità e concordo con te quando affermi:”C’è stato un errore del comandante, ci sono state, purtroppo, vittime: tutto questo deve servire per migliorare la qualità dell’assistenza e curare maggiormente la preparazione degli ufficiali preposti al comando”. E poi :”Dai miei ricordi del periodo trascorso nel mondo della giurisprudenza, il diritto di recesso del compratore (di un “pacchetto”) può essere esercitato in tempi e modi previsti e regolamentati dalla legge. Non può essere certamente esercitato da chi ha comprato una crociera ed ha sentore dell’affondamento di una nave, perchè allo stesso modo, dovrebbe essere esercitato dall’automobilista che ha notizia che una macchina, uguale a quella appena acquistata, è finita contro un albero”. Grazie ancora per averlo ricordato!
C
“Ed è proprio questo punto che loro devono rivedere studiando sui loro documenti comemai il capitano Schettino sia arrivato a comandare una simile nave. Non mi sembra possible che non ci siano stati in passato eventi piccoli o grandi da far mettere in dubbio alla Costa C. l’attitudine al comando del Cap. Schettino”. Cara Paola, sono d’accordo con te e spero che Costa Crociere si sia fidata dei giudizi degli psicologi o degli altri Comandanti e abbia promosso Schettino sulla base di un “presunto” merito a grado di Comandante e che il disgraziato comportamento di questa volta sia stato veramente da “prima volta”.
Francesca, grazie per il commento. Cosa aggiungere se non che è sempre molto facile “sparare sulla Croce Rossa?”. Le Associazioni dei Consumatori, a volte fanno bene il loro dovere ma, spesso, non lo fanno affatto. Cosa vuole che interessi se le crociere erano l’unica risorsa del turismo di questi ultimi anni? Il turismo conta quanto uno zero, ossia niente. Soprattutto le migliaia di persone che ci lavorano, non hanno un volto, un nome, sono fantasmi di una società che li ha sempre considerati niente.
Grazie Dott. Avataneo per il suo apprezzabilissimo commento. Ha ragione, purtroppo il settore dovrà fare i conti con le “mille voci di incompetenti” o di chi deve, ad ogni costo, raccontare romanzi piuttosto che la realtà. Purtroppo sia Dona, sia Rienzi (ma ce ne sono tanti altri…) hanno rinunciato a fare una bella figura, tenendo la bocca chiusa, in un momento come questo. Lei sa perfettamente che, da oltre venti anni, sono “una voce fuori dal coro” del giornalismo turistico. Non mi sono mai nascosta dietro niente e nessuno. Se vogliamo far sentire la nostra voce, c’è bisogno che le associazioni di categoria (tra le quali anche Autotutela), i giornalisti che si occupano di turismo, i T.O. e gli agenti di viaggio si mettano insieme per far sentire non una voce normale, ma una specie di “ruggito” perché, fino ad oggi, tutto il comparto ha solo “belato” e le pecore non hanno mai fatto paura a nessuno. E’ d’accordo con me?
Ciao Liliana, il tuo articolo dovrebbe essere pubblicato su tutte le testate italiane! Nonostante il disastro, troppo bene è andata, nella confusione totale potevano morire moltissime persone. Il clima che aleggia in Italia, da diversi anni, è sicuramente figlio di chi ha seminato spavalderia, pressappochismo, onnipotenza di chi credeva di poter sostituirsi a Dio e non dico altro. Mi auguro che certi “personaggi” vengano eliminati dalla scena. Schettino è sicuramente vittima di questa atmosfera malefica. Sono certa che molte persone e, non solo italiani, abbiano il dono del discernimento e che continueranno ad apprezzare quello che di buono l’Italia può offrire.
Gentile signora Comandè,
ho appena finito di leggere con molta attenzione il suo articolo e sono pienamente d’accordo con lei!!!!
Grazie mille
Maurizio
C’è poi anche questa nuova “puntata” su Venezia, peraltro “vecchia come il cucco” che si ripresenta ciclicamente come la peperonata. Piattaforma off-shore o banchina alla bocca di porto di Malamocco? Ancora chiacchiere da bar….
Buongiorno sig.ra Comandè. Le faccio anzitutto i miei complimenti e vorrei unirmi assolutamente a quanto riporta al suo commento di risposta al dott. Avataneo di Autotutela che saluto. Dobbiamo far sentire la nostra voce, in maniera forte, energica, far sentire chi nel settore c’è davvero, chi ci lavora, chi soffre, chi lo vive appieno. Basta coi sentito dire dei mass media, ora la gente è convintissima (come quando ci fu la rivolta in Egitto) che le crociere le regalano, che i viaggi nel Mar Rosso li vendono a pochi euro, perchè la TV ha detto che per recuperare le perdite ora Costa abbasserà i prezzi piu’ del 70%. La mia agenzia è stata sommersa di richieste di preventivo per questa estate sperando di poter pagare una quadrupla meno di 1.000 euro a prezzo finito in esterna con balcone. Ecco cosa succede. Chi parla in TV non aziona il cervello, chi la ascolta dando le notizie per assolute e inconfutabili così si comporta. Ecco l’immagine dell’Italia. Ecco perchè i professionisti del settore è ora che inizino a parlare e a zittire questa manica di buffoni e incompetenti. Buon lavoro.
Vedere la Costa Concordia così “buttata” su quel fianco mi ha fatto pensare che potrebbe essere la vera e propria immagine del settore turistico nel 2011 (grazie a Dio finito) e del 2012 (iniziato con tante speranze che, al momento non sono affatto ripagate). Siamo proprio messi tutti così. Agenti di viaggio, dipendenti hotel, compagnie aeree, tour operator. Colpiti da una crisi che sembra non aver fine ne segnali di ripresa, “Comandati” da un ministro o da un governo totalmente incapace di prendere decisioni in merito al nostro campo, inclinati, quasi verso l’affondamento totale di tutto il comparto turistico. Pensiamoci su, sembra proprio l’immagine dell’Italia in generale ed in particolare del nostro settore. L’unica cosa che mi da forza è il fatto di sapere che non è ancora colata a picco, è il fatto di vedere che ancora vuole rimanere a galla, questo mi da forza per aprire la serranda della mia agenzia ogni giorno. Stiamo affondando?! Ma vogliamo rimanere a galla e l’unica soluzione è gridare aiuto forte e chiaro e non farlo sottovoce come fatto finora.
Le foto della Costa Concordia sembra l’immagine dell’Italia. Quasi sul punto di affondare, Comandata da idioti incompetenti, ma ancora con la voglia di rimanere a galla grazie ai semplici marinai che si preoccupano di fare bene il proprio lavoro.
Perchè vogliamo parlare del servizio del Tg1 la domenica o il sabato mattina all’ora di pranzo? Oltre tutte le varie scemate che hanno detto, la frase culminante che parlava dei prezzi delle crociere. La frase è stata “si trovano a partire anche dai 590 euro a persona, anche se poi i last minute pullulano sul web ” … e qui mi sono fatta venire i capelli dritti. Perchè in agenzia non le abbiamo i last minute (che non sapete neanche che significa?)? Non le abbiamo le offerte? Non lo sa che ci sono crociere anche a partire dai 390 euro (quindi piu’ basse di 200 euro rispetto a quanto dite voi?) e che in agenzia, si fa anche uno sconto al cliente, quindi risparmia ancora di piu’ che sul web dove pullulano (per usare i vostri termini) offerte e sconti assolutamente finti ed inesistenti?! Mettere un mircofono in mano ad un imbecille, secondo me, è un’arma di distruzione di massa
… ben dettoLiliana Liliana , aggiungerei…. non dovremmo più camminare neanche a piedi visto il numero di
persone che vengono investite da automobilisti ubriachi, drogati, distratti ecc ecc…..
Penso che troppo spesso troppe persone perdono l’opportunità di tenere la bocca chiusa…….
Letto il tuo editoriale: concordo concordo concordo.
In ogni caso, e con tutto il rispetto per morti e feriti, dopo aver fatto comunicazione per una compagnia di navigazione per quasi vent’anni, vedere la nave così nell’acqua mi dà un senso di profonda tristezza…
A presto, um abrazo, ac
Buondì Lilly, sono d’accordo su quanto hai scritto. Non difendo nè scuso nessuno per quanto accaduto, ma credo sia civile aspettare che si faccia luce su tutta la triste vicenda.. e come dici tu, aggiungo: non vorrei essere camicia del comandante Schettino !!!
Concordo con te che in quella situazione chissà ognuno di noi come si sarebbe comportato ma le domande che sorgono spontanee sono: 1- un comandante sarà ben addestrato per questa cosa….avrà fatto, si spera corsi su corsi, non solo per prendere un signor stipendio quando le cose vanno bene…..2- non mettiamolo alla gogna, anche se sarebbe da fare, per come non si è comportato in quel momento di bisogno….ma io che non faccio, non ho mai fatto e non farò mai il suo lavoro mi rendo conto della pericolosità di una manovra come la sua….quindi la domanda che sorge spontanea…. cosa ci faceva a pochi metri dalla costa con un “gigante” di mare….anche le balene si arenano e si mettono in pericolo se si avvicinano troppo alla terra ferma. E’ poi possibile che una nave così non avesse un sistema tale da segnalare presenza di pericolo nei dintorni….non si parla di una barchetta………….
… nessuno di noi può sapere a priori come si comporterebbe in certe situazioni…. questo non solo è vero, ma quando è in gioco la propria vita ognuno di noi reagisce in modo diverso. Il problema, a mio avviso, è che alcune persone dovrebbero essere psicologicamente più pronte di altre… non dico addestrate ad affrontare certe situazioni perché come ben sappiamo purtroppo la simulazione non è mai come la realtà, ma almeno preparate….perché sono responsabili non solo della loro vita, ma anche di quella di altre persone! Il loro ruolo, in casi di emergenza, è determinante. La qualità delle persone non dipende dai gradi, ma dallo spirito con cui sono capaci di affrontare certe situazioni. Forse nella selezione del personale questi aspetti vengono “sottovalutati”… per cui in questa situazione è chiaramente emerso, come dici tu che il comandante non aveva le caratteristiche fondamentali richieste per ricoprire quella posizione.
Liliana, condivido appieno il tuo pensiero, c’è un però che mi fa pensare sulla situazione della nostra realtà, e sul reale andamento delle cose, vedi io sono nato, cresciuto e vissuto in Argentina, paese considerato “del terzo mondo” dove più che giornalisti avevamo degli oppinionisti, questi non facevano altro che “lodare” e parlavano della miglior carne del mondo, del miglior popolo del mondo, del miglior presidente della Repubblica del mondo, insomma, sembrava di vivere nel paese del bengodi, arrivai qui nel lontano 1991, per me l’Italia è sempre stata “l’America” il “Paradiso”… possibile che non si faccia altro che parlare male di tutto e di tutti? qui noi abbiamo il “peggior governo del mondo”, la peggiore crisi mai vissuta, gli evasori “più evasori” del mondo, tutto è una schifezza, mi domando, quando cambiremo approccio?
si parlava di capitaneria….ma sembra che all’interno della Concordia nessuno avesse chiesto il permesso di avvicinarsi all’isola come invece era successo in altre occasioni……riguardo al discorso di Juan….dovremmo cominciare a ribellarci di più- qui tutti parlano parlano ma poi nessuno fa nulla
concordo con te in tutto mia cara Liliana, l’unica cosa che vorrei aggiungere e’ che c’e’ qualcosa di strano anche da parte della Capitaneria, due ragazzi dell’Isola si sono accorti che la nave era troppo vicina e le autorita’ competenti no? Epoi quali autorita’? De Falco seduto alla scirvania che da’ ordini in quel modo senza tener conto che il comandante, per quanto sia e’ un essere umano? ma sentitela la telefonata, sembrava uno delle SS.
Ciao Liliana concordo con te , ma la cosa che lascia sgomenti e’ la telefonata tra la capitaneria ed il comandante della concordia . Il primo pensiero va alle vittime di questa sciagura , vittime di una leggerezza , ma la cosa piu grave e’ l’aver voluto cercare di nascondere quello che era successo . Nei primi momenti si era parlato di un comandante eroe perché aveva salvato oltre quattromila persone , ma se quel comandante fosse stato piu attento ……
Carissima, sono ASSOLUTAMENTE in accordo con quanto dici! Ho avuto la “sfortuna” di stare in casa per qualche giorno e ho seguito sui media quanto accadeva. Se mi posso permettere , ho una sorella giornalista e ho stima per molti degli appartenti alla categoria, ma talvolta alcuni di loro, in nome dell’audience creano velocemente mostri destinati ad assolvere la coscienza dei più. Non voglio essere tenera con chi ha creato vittime, ma mi sono ritrovata basita all’ascolto di quella terribile telefonata riproposta fino alla nausea ieri e stamani. Non assolvo , attendo solo che sia veramente fatta luce su quanto accaduto. So bene quale addestramento durissimo ricevano gli ufficiali di Marina. Il peso di quanto accaduto deve essere inenarrabile per quello sciagurato capitano, ma credo di non poter affermare che tutte le colpe siano a lui afferenti. Pur avendo sostenuto parecchi anni fa un esame di Diritto della Navigazione e ricordando quelle che sono le regole base di tale disciplina, non assolvo ripeto, ….attendo sia fatta luce. E a te grazie per il coraggio e per la lucidità!
Liliana , certo una cosa e’ sicura e reale , tutti noi ci sentiamo tristi e amareggiati per la tragedia …………Distrazione? Incompetenza? Superficialita’? Vigliaccheria del comandante della nave ………tutte parole che non dicono niente………..il fatto e’ accaduto e tantissima gente ha perso la vita………….tantissimi bambini sono rimasti senza genitori……………… Personalmente mi sento molto vicina e con tutto il mio affetto a tutti lepersone che hanno perso i propri cari in questo viaggio che doveva essere di gioia e di piacere e invece…….e’ finito male per una leggerezza umana …
Nssuno di noi può sapere a priori come si comporterebbe in certe situazioni….ma a mio modesto parere non era una persona da promuovere comandante…..
Ciao Liliana! Anche io sono la figlia di un lupo di mare, nata e cresciuta nel rispetto del mare e dei suoi uomini. Hai ragione su quello che dici. Per quanto vogliamo Schettino non ha attenuanti anche se era sconvolto per il suo errore non doveva lasciare la nave, non per niente si dice “il comandante lascia per l’ultimo la nave”.
I fatti vanno accertati, certamente, nel frattempo però sarebbe bene che la diffusione di certe dichiarazioni e notizie non precludano un sereno svolgimento delle indagini in corso. Oggettivamente qui hanno perso la vita delle persone innocenti, e se si ricopre la carica di Comandante, è chiaro che le responsabilità sono da attribuirsi al singolo uomo. Si evince, da una fuga di informazioni di prima mano, che il soggetto in questione forse non aveva proprio tutte le carte in regola per ricoprire un simile incarico. Cerca di essere obiettiva Liliana, capisco che con degli esempi in casa irreprensibili, tu possa fare delle equiparazioni non corrispondenti agli stessi codici di comportamento etico.adottati da Schettino. Attendiamo l’esito delle indagini.
Prole sante Liliana, e’ vero nn possiamo fare i giudici di nessuno, dobbiamo aspettare che la verita’ venga a galla e poi sputare sentenze, ore bisogna solo piangere i morti, e la stampa non fa’ altro che sguazzare n queste cose, cosi’ come le varie associazioni dei consumatori o quei clenti ignoranti ke vengono in agenzia pensando ke adesso arriveranno le offerte x le crociere, cosi’ come dopo l’11 settembre tutti avevano paura di volare ma ti chiedevano se era vero (pubblicita’ ryanair) che si poteva volare con € 1………anke la paura ha un prezzo a quanto pare!!!!!!!!
L parole sono tutte giuste ma li ci sono persone morte per colpa di una persona che ha ricoperto un ruolo troppo importante per lui, ci saranno delle responsabilita’ anche di altre persone….
Che terribile tragedia!
Tutto sommato, poteva finire peggio. Se non ci fosse stata la catena di scogli, ma si fosse trattato di un singolo scoglio, la “Costa Concordia” non si sarebbe adagiata sul fianco ma sarebbe affondata in pochi minuti con tutto il suo carico umano. La vigliaccheria di Schettino è stata proprio questa: temendo il peggio, ha abbandonato la nave violando i suoi doveri di uomo, marinaio e comandante. A prescindere dal giudizio della magistratura, gli deve essere revocato il libretto di navigazione, la qualifica di “comandante” e, aggiungo, la stima di chi ha fatto e continua a fare il proprio dovere sul mare.
Cara Liliana non poteva esserci titolo più azzeccato!
Tra quello che si sente in televisione e quello che si legge sui giornali si può solo dire “che la gente apre bocca e gli da fiato”
Senza pensare alle conseguenze…e ancora una volta si prende in considerazione solo il comparto Crociere senza pensare che dietro c’è molto di più!
Cara Liliana ieri a cena una mia, anzi nostra, collega riportava il tuo articolo!E presa dalla curiosità sono andata a leggerlo visto ancora non l’avevo fatto!
Questo è quello che dovrebbe girare in rete e in televisione!
Analisi attenta, profonda e non di parte!Lucida direi se possiamo usare questo termine.
Resto sconcertata da quanto il “caro” Dona riporta con l’Associazione dei Consumatori!
Sono sempre più amareggiata perchè più si va avanti e più mi rendo conto che il ns settore non ha voce in capitolo!
Fortuna che ci sono giornalisti competenti come lei che danno notizie veritiere!
Come sempre un bell’editoriale. Per quanto riguarda l’associazione consumatori invece…. Per carità, siamo tutti consumatori e vogliamo essere tutelati, ma per quanto riguarda i viaggi spesso si esagera; arrivano in agenzia lettere di avvocati i cui clienti hanno trovato una mosca in camera, quindi hotel sporco, scadente, quindi vacanza rovinata etc etc. Mah.
Liliana, purtroppo ho vissuto sulla pelle numerosi “fatti” che non sono stati descritti dalla stampa in modo veritiero ma in modo strumentale. Di conseguenza ho l’abitudine di non prendere mai per oro colato ciò che raccontano stampa e telegiornali. Al di là delle parole dette al telefono, che tutti abbiamo potuto ascoltare, non sta a noi giudicare l’operato del comandante Schettino. che sicuramente non sarà un eroe, ma forse non è neanche un mostro come lo stanno facendo apparire.
…Complimenti Liliana!!! è sempre un piacere enorme leggere i tuoi articoli!
Ciao Liliana!! Come stai? Ho appena letto il tuo articolo…complimenti, mi è piaciuto molto…hai scritto solo verità e sai meglio di me che non è sempre facile leggerne
Grazie Liliana, grazie per queste tue parole che non incitano all’aggressività e che tentano di mettere un po’ di ordine nel caos di questi ultimi giorni in cui ognuno diceva la sua, sempre con tanta esagerazione. Grazie anche per far presente che il modo di agire delle Associazioni dei Consumatori spesso fanno più male che bene. Hai ragione anche quando dici che molti non conoscono il valore del silenzio. In questo caso sono stati veramente troppi a non conoscerlo. Un caro saluto.
carissima Liliana condivido in toto la tua analisi professionale,lucida e con l onestà intellettuale che ti contraddistingue.Le parole di Dona sono totalmente fuori luogo:quanto accaduto a Costa concordia è un fatto più unico che raro nellasua dinamica e nelle sue tragiche conseguenze e non mette assolutamente in discussione la sicurezza delle navi da crociera.Sulla vicenda concordo con te:si è trattato,purtroppo,dell uomo sbagliato al posto sbagliato che è stato capace prima di demolire un transatlantico contro l unico scoglio presente in mare(e per carità non facciamo paragoni col Titanic che si trovava in Nord Europa e senza le moderne strumentazioni di bordo)e poi,come se non bastasse,stando ai resoconti e alle registrazioni telefoniche,ha superato se stesso abbandonando la “sua”nave con parte dei passeggeri a bordo;è chiaro che questa storia di ordinaria follia e la concatenazione di questi fatti rende questo evento più unico che raro,pertanto non ha alcun senso aprire la questione della sicurezza delle navi da crociera.Certo nonè stato piacevole,per un paese di grande tradizione marinare com l Italia, veder girare sui siti di tutti il mondo l immagine della nave e,soprattutto,l audio della telefonata del Comandante con la Capitaneria di Porto.Un caro Saluto
Rino Siconolfi
Paola, io, per mia sfortuna, ho conosciuto più di uno psicologo e devo dire di aver avuto esperienze negative. Anche loro, non sempre sono all’altezza della situazione. Anche loro prendono sottogamba certe particolarità caratteriali delle persone. E poi…un conto sono i discorsi “accademici” e un conto è trovarsi in determinate situazioni. Nessuno di noi sa dire come reagirà. Le navi di oggi sono tecnologicamente avanzatissime e chiaramente avranno segnalato che la nave era troppo vicina agli scogli. Il perché la capitaneria non glielo abbia detto o il perché nessuno abbia guardato le carte nautiche o i display che sono proprio in plancia dove c’è il comandante con vari ufficiali, questo è il grande mistero! Oppure…si sentivano tanto sicuri di ciò che facevano da aver dimenticato che cambiare una rotta già stabilita è vietato dal codice del mare – a meno che non ti trovi in situazioni disperate e sei costretto a farlo.