Di Liliana Comandè.
In tanti anni non si era mai assistito a ciò che sta accadendo oggi. Che fine ha fatto il rispetto delle regole e dei ruoli? La bella idea di Alitalia…e tanti altri
Il mondo agenziale è in uno stato di agitazione e di arrabbiatura totale. E come dargli torto? Finalmente, dopo anni di “sputi presi in faccia” o di “sgambetti” subìti, ha tirato su la testa e si è riappropriato di quella dignità che sembrava aver perso. Sui Social Network sono sorti gruppi di agenti di viaggio che cercano di capire il perché stia accadendo quello che avviene e come sia possibile che sia consentito che succeda. Terminati gli anni d’oro, si è assistito ad una tale ingovernabilità del settore da far ritenere che fosse composto da persone che “giocassero” solo a fare i furbi a danno degli altri. Sono anni che albergatori, compagnie aeree e tour operators stanno giocando “sporco” nei confronti degli agenti di viaggio.
Oggi qual è il ruolo dell’agente di viaggio?
Ma come è possibile che questi ultimi, considerati (perché lo sono) importanti figure della filiera, di punto in bianco siano diventati “dei pesi morti” da far scomparire a tutti i costi?
Mi arrabbio notevolmente quando, nel corso delle conferenze stampa, qualche compagnia aerea e qualche tour operator dichiarano di privilegiare come propri interlocutori solo le agenzie di viaggio e poi…nei fatti, si fanno gli affari propri e li scavalcano con una tale faccia tosta da meritare veramente il pubblico ludibrio e il totale oblìo da parte di chi li ha fatti diventare grandi ed ha permesso loro di diventare un “nome” nel non facile campo turistico.
Giocano tutti in maniera sporca!
Da quando è nato Internet, gli albergatori hanno messo un proprio sito nel quale ogni persona può effettuare la sua prenotazione escludendo, di fatto, l’ADV. Da quando sono sorte società come Expedia, E-dreams ecc…, che stanno facendo “l’asso piglia tutto” con gli alberghi, si è costretti a vendere direttamente dai loro siti (quando non ci ha già pensato lo “smanettatore” del PC, visto che fare le prenotazioni da soli “è molto facile e divertente”), Eppure, e qui c’è qualcosa che non mi torna, mi risulta che gli albergatori diano loro una commissione tanto elevata che non riesco a capire dove sia la convenienza di avere un albergo quasi pieno senza avere un giusto e sacrosanto ritorno economico. Dove sta l’intelligenza di dare alle ADV il 10% oppure l’8% e ai portali il 35% o, addirittura, il 45%? E’ una politica intelligente , questa?
Se prendiamo il discorso “operatori”, invece, a volte ci viene veramente il voltastomaco. Perché? E’ presto detto: nonostante le assenzioni di lavorare solo con le ADV, la maggior parte dei T.O. li sta proprio prendendo per i “fondelli”. Stanno diventando come “Giano bifronte”. Fanno tutti i puliti e i seri e poi, invece, nei loro siti invitano i clienti a prenotare direttamente con loro. La chiamiamo serietà, questa? Sono forse cambiati i termini del vocabolario italiano e non ci siamo aggiornati? Anche in questo caso mi domando: ma i T.O., anche quelli che pagano fior fior di Euro per fare pubblicità in televisione e sui giornali, sono ridotti così tanto male da aver bisogno di non dare la commissione – a volte misera – agli ADV?
E allora, se hanno bisogno di questi soldi, come pagano la pubblicità televisiva? Gliela danno gratis oppure la pagano con l’8% o il 10% che risparmiano evitando l’intermediazione delle ADV?
Poi, ed è cosa anche di questi ultimi giorni, ci sono T.O. che, anche in maniera sfacciata (alla faccia dell’etica professionale e del rispetto per chi vende i loro pacchetti), stringono accordi con grossi e internazionali centri di vendita di prodotti di ogni tipo e, con “nonchalance”, sottoscrivono e pubblicizzano che ai clienti di tale grande centro, in possesso della tessera che attesta che hanno effettuato già acquisti nel negozio, concedono il 10% di sconto se prenoteranno un viaggio direttamente con il T.O. (e non tramite agenzia).
Avete capito? Agli ADV fanno le pulci prima di lavorarci (mandami la licenza, numero di iscrizione alla camera di commercio, ecc..) per concedere loro il 10% sulle vendite (ma solo sulla quota base) e poi, come se niente fosse, lo concedono ai pinco pallino qualsiasi…Che vergogna!
La più bella è dell’Alitalia!
Le compagnie aeree, e qui c’è una bella e recente chicca della nostra compagnia di bandiera, hanno ormai tagliato qualsiasi commissione in modo da…andare peggio di prima. Pensiamo, e lo dico con rammarico, a tutte quelle compagnie aeree che hanno chiuso i battenti negli ultimi anni, oppure hanno dovuto chiudere alcuni scali perché non remunerativi (Italia compresa).
Anche qui c’è sempre qualcosa che non riesco a comprendere. Togliendo la commissione alle ADV, i vettori hanno avuto più soldi in cassa? E ancora, perché, pur togliendogliela, si sono messi a fare concorrenza alle ADV non applicando alcuna fee ai clienti diretti?
Hanno pensato di arricchirsi con il 9% e poi con il 7% tolto alle ADV?
Ora concedono un indecente 1% , ma se non sei Iata, e anche se la biglietteria ormai si emette elettronicamente, le compagnie ti costringono a passare attraverso agenzie che lo sono e che applicano, però, una fee.
Così, in questo caso, le ADV pagano i biglietti aerei più cari dei clienti…No, non è normale una cosa del genere e, quindi, si dovrebbero veramente vergognare!
Ma torniamo all’Alitalia…Non molto tempo fa aveva ribadito la sua convinzione che le agenzie di viaggio fossero necessarie alla compagnia aerea e che erano i suoi interlocutori privilegiati. Ma privilegiati di cosa? Anche qui, ancora una volta, gli ADV hanno ricevuto un benservito e l’ennesima presa per i fondelli.
L’Alitalia, all’improvviso, ha tirato fuori un’idea che più balzana non si poteva.
Quale idea? Io non so chi abbia come “pensatore” la nostra compagnia ma, indubbiamente, non deve averci dormito per tirarla fuori.
Bene, la grandiosa idea consiste nel far effettuare ai passeggeri le prenotazioni direttamente nel proprio sito web, ma, per poter “facilitare” il cliente (ed eccola qui l’idea da Oscar!) gli consente di andare a pagare il proprio biglietto presso una ricevitoria Lottomatica!!!
Voi siete riusciti a capire l’ingegnosità di questa idea? Io no!
Con tutte le agenzie di viaggio presenti nel territorio italiano, l’Alitalia trova normale far pagare i biglietti presso le ricevitorie Lottomatica! E Lottomatica, questo servizio glielo fa gratuitamente oppure il gestore del locale ha pensato che i clienti, mentre pagano i biglietti, giocano qualche schedina o comprano qualche pacchetto di sigarette o qualsiasi altra cosa che ha nel negozio, e questa è la sua ricompensa?
Fra un po’ i biglietti si pagheranno in frutteria!
E allora, perché non dare questo servizio al salumiere, così, fra un biglietto e l’altro, si sarebbe potuta fare un po’ di spesa e comprare qualche etto di salame o di mortadella? E’ proprio roba dell’altro mondo!
Mi domando, da persona che cerca di ragionare su ogni cosa, perché dare questo servizio a chi di turismo non ne capisce niente quando ci sono le agenzie deputate a farlo? Eticamente la trovo una scorrettezza enorme, e non solo eticamente!
Abbiamo già un sistema di Leggi che imprigiona i veri professionisti, talvolta ascoltati solo a fatto compiuto e, quindi, non ascoltati mai. Ci sono Leggi contraddittorie che lasciano in vita la vendita e l’organizzazione di viaggi a “doppi binari”, con fenomeni di concorrenza sleale sempre più ampia.
Non bastavano le chiese, i cral, i finti agenti di viaggio, le banche, i privati…che generano settori paralleli a quelli ufficiali, ma sono privi di orpelli vari, di spese e, soprattutto, di professionalità.
Ci mancava solo la concorrenza degli operatori e la stupidità di certe idee “partorite” non si sa come né perché!
Perché sfugge che il dettagliante è sempre stato un importante protagonista di questo settore, e l’agenzia di viaggi si è sempre posta quale centro strategico e punto di riferimento, di organizzazione e di distribuzione nell’imponente (un tempo) fenomeno dei viaggi e delle vacanze?
L’agente di viaggio ha sempre dovuto organizzare la sua impresa, aggiornarla costantemente, così come si è dovuto sempre rinnovare professionalmente e tecnologicamente per poter sopravvivere in un settore che, dall’epoca delle liberalizzazione, è diventata “terra di conquista” anche da parte di chi non capiva quale fosse la differenza fra dettagliante e T.O..
In questo nostro “schifo” di paese che, non si è mai occupato veramente del turismo, ci si è già dimenticati che le parole turismo e agenti di viaggio significano “servizio”?
In un paese normale ci sarebbe stato il riconoscimento al settore di una propria dignità, con adeguati interventi del mondo politico e relative conseguenze di carattere pratico ed economico.
Ci sarebbero state Leggi e provvedimenti volti a rimuovere ostacoli al lavoro della rete agenziale e, infine, anche una visione chiara ed organica degli obiettivi finali, delle forze e delle risorse da impegnare su questo fronte.
Ma ancora dobbiamo trovare chi è che si è mai accorto di questo comparto in maniera seria o chi ne capisse qualcosa!
Il turismo ha sempre avuto bisogno di certezze, ma mai come in questo momento c’è bisogno di rimettere in vigore le regole di correttezza che, ai tempi d’oro del turismo, nessuno si permetteva di trasgredire.
Il settore agenziale ha bisogno di operare come ogni altra forma di lavoro organizzato. Anche in questo settore ci sono migliaia di posti di lavoro da salvaguardare, ma nessuno sembra accorgersene, neppure i familiari o i parenti di chi lavora in agenzia, perché molti di loro fanno le prenotazioni on-line!
Ci sarebbe bisogno di sviluppare e aiutare l’incoming ma anche l’outgoing perché, quando il turista italiano va all’estero, fa conoscere i nostri prodotti di punta, crea opinioni sul nostro paese, invoglia a far desiderare e, quindi, spinge a visitare l’Italia.
Non mi sembra che ci sia stato qualcuno che abbia pensato a questa cosa: l’incoming ha anche bisogno dell’outgoing! Non si deve pensare solo al numero dei turisti che vengono nel Belpaese, è necessaria una sinergia fra le due componenti del turismo.
Le previsioni…non dei Maya!
La scorsa settimana è venuto a far visita un sales di un importante T.O. e sono rimasta sbalordita quando mi ha detto: “Se continua così, le agenzie chiuderanno fra 2/3 anni”.
Ho pensato, automaticamente, alla profezia dei Maya sulla fine del mondo che dovrebbe avvenire nel 2012 (ma non disperiamo, siamo ancora a febbraio…!), ma, su quella degli agenti di viaggio, avevano previsto che avrebbero chiuso i battenti fra il 2014/2015?
Certo è che se non si passa dalle parole ai fatti, forse non fra 2-3 anni, ma ben presto questo settore verrà più che decimato.
L’unione fa la forza, è vero, ma ci sono anche le idee per uscire da questo grave stato di disinteresse per ciò che sta accadendo?
Restare a lamentarsi nella propria agenzia o scriverlo sui Social Network serve solo a sfogarsi, non a risolvere il problema alla fonte. E con la velocità con la quale tutti cercano di farsi gli affari propri, anche a costo di “saltare sulla testa degli altri”, urge parlare meno e iniziare ad agire.
Liliana Comandè
La grande domanda alla quale non trovo risposte è QUALI I MOTIVI ED I VANTAGGI DI CHI? QUALI GLI “ERRORI” E DI CHI ” ? QUALI LE CONSEGUENZE FINALI E SU CHI???
Trovo oltremodo interessante tutto l’articolo ed in particolare il finale con le “previsioni”:
1) Chiusura agenzie entro2/3 anni – Molto probabile salvo urgenti radicali cambiamenti
2)L’Unione fà la forza – Ma se accompagnata da IDEE VERE! Forza relativa se non quella come rifugiarsi nel branco quale probabilità di “scamparsela” Vedi pesci che si ammassano confidando di rimaner fuori dalla boccata dell’orca! Unione sì ma con idee precise, non individualistiche ma nell’interesse generale del comparto.
3)Lamentarsi e piagniucolare non è mai servito! Portare in superfice nella società il problema può essere utile anche tramite i social network, ma quello che conta maggiormente è agire, certamente condivido, ma basilare è individuare con certezza quali azioni, in quale direzione e con l’apporto del maggior numero possibile delle adv tutte, diffidando dei perditempo approfittatori che verrebbero all’ultimo momento per un presunto “aiuto” che finora non hanno saputo dare!!
Restare a lamentarsi nella propria agenzia o scriverlo sui Social Network serve solo a sfogarsi, non a risolvere il problema alla fonte. E con la velocità con la quale tutti cercano di farsi gli affari propri, anche a costo di “saltare sulla testa degli altri”, urge parlare meno e iniziare ad agire.
Niente di piu’ vero! Complimenti come sempre. Iniziamo a scrivere lettere alle associazioni di categoria, oramai intasate da persone che pensano solo ai proprio interessi politici, facciamoci sentire attraverso le radio, i cartelloni pubblicitari, uniamoci contro i portali web. Mettiamo ognuno del proprio per finanziare questa iniziativa. Ma dov’è finita la fantasia che caratterizza il nostro lavoro? Dove’è lo spirito di iniziativa? Riusciamo a costruire pacchetti viaggio impossibili, combinazioni aeree inimmaginabili, soggiorno in hotel assurdi … E non sappiamo valorizzare il nostro settore di agenzia e di intermediazione? Dobbiamo trascinare nuovamente i clienti in agenzia.
Questa è una proposta, questa è un’iniziativa. Restare fermi a piangere che la crisi finisca è un buon metodo per chiudere definitivamente la serranda e darla vinta alle compagnie aeree e agli operatori scorretti. Brava Liliana, rimbocchiamoci le maniche e inventiamo un metodo per rinascere!
Buongiorno Luigi, Gli ADV, non sono mai stati compatti come altre categorie di lavoratori (vedi metalmeccanici) che, pur essendo in numero inferiore a quello di chi lavora nel settore turistico, trova sempre il modo di far parlare dei suoi problemi. E i sindacati sono sempre lì a rafforzare il malessere del comparto. Ma in quello turistico? Dove stanno i sindacati che si dovrebbero occupare del settore turistico? Sono informati su ciò che avviene in questo campo? La cosa positiva del social network è quella che, finalmente, gli ADV si sono accorti che il problema è generale e non si può risolvere individualmente. Speriamo che, quando sarà il momento di agire, non si tirino indietro!
Brava Liliana! E che genio sarà questo dell’Alitalia ?! Vedo il biglietto sul sito, lo prenoto, lo pago alla Lottomatica, e lo stampo da casa … Io non capisco proprio quale mente malata possa aver partorito un’idea del genere. Noi allora cosa rimaniamo aperti a fare, scusate? Per vendere smart box? Oppure per costrutire viaggi complessi e articolati che poi i clienti prenotano da soli su internet PERCHE’ SONO SPINTI ED INVOGLIATI A FARLO senza neppure pagarci la consulenza? E dove sono le istituzioni? Dov’è il governo? il Ministro Gnudi, che si è intravisto da lontano solo alla BIT che per forza doveva parlare, praticamente, cosa fa per salvaguardare i nostri posti di lavoro?
Cara Liliana il nostro settore,come hai giustamente sottolineato tu,non finisce mai di stupire e,purtroppo,da alcuni anni a questa parte,in negativo.Le situazioni che hai analizzato nel tuo editoriale sono semplicemente aberranti e fanno venire forti perplessità sulla capacità imprenditoriale di chi le ha sviluppate:il misero 10% di commissione agenziale infatti,come hai giustamente sottolineato,è ben poca cosa rispetto alle commissioni pagate ai portali dagli albergatori o alle spese pubblicitarie dei tour operator.Ma questo gioco sporco di molti attori dell industria turistica che faà dubitare della loro capacità imprenditoriale:perchè riconoscere le agenzie di viaggio come interlocutore privilegiato nella forma ,ma bypassarlo nella sostanza in realtà si rivella un doppio boomerang,sia dal punto di vista finanziario,per le commissioni dei portali sia per la fidelizzazione dei clienti e questo discorso vale anche per i Tour Operator,ma ,a quanto pare investire su un canale professionale e con un back-up che può garantire continuità di lavoro e rapporti di collaborazione è considerato un impegno troppo oneroso,meglio risparmiare la “consistente”voce delle commissioni di agenzia.Sull iniziativa di Alitalia meglio stendere un velo pietoso:mi ricorda tanto l iniziative di alcune banche che,alcuni anni fà,iniziarono a vendere agli sportelli le polizze RC Auto,dimenticando,però,che il lavoro non finisce con l incasso del premio,ma c è anche un capitolo che riguarda la gestione dei sinistri,per cui è richiesta una certa professionalità e competenza.A fronte delle proteste di molti clienti che,a fronte della pessima gestione di questi ultimi,volevano chiudere i conti correnti,molte hanno preferito rinunciare.L iniziativa di Alitalia è speculare e demenziale.Trovo positivo che finalmente gli agenti di viaggio,anche grazie alla rete creata dai socialnetwork,comincino a parlarsi a,soprattutto,ad arrabbiarsi:la criticità della situazione impone di tradurre questa sacrosanta rabbia in iniziative concrete.Un caro saluto
Rino Siconolfi
Ciao Liliana, scusami ma ti copio/incollo una parte del tuo articolo che mi ha colpito in particolar modo
“Avete capito? Agli ADV fanno le pulci prima di lavorarci (mandami la licenza, numero di iscrizione alla camera di commercio, ecc..) per concedere loro il 10% sulle vendite (ma solo sulla quota base) e poi, come se niente fosse, lo concedono ai pinco pallino qualsiasi…Che vergogna!”
Io ho aperto un’agenzia da qualche mese, in maniera autonoma, senza assoggettarmi alle condizioni di nessun gruppo d’acquisto, nessun franchising e nessun network.
Certo non ho condizioni meravigliose come altri che hanno accettato, ma fortunatamente ho la mia clientela e riesco a sopravvivere alle spese, senza guadagnare, capisci bene, ho detto sopravvivere.
Per aderire ad un tour operator, che neanche all’8% arriva come commissione, ho dovuto mandare tutte queste documentazioni, licenza, visura camerale, mi hanno chiesto anche l’impossibile, per che cosa? Per l’8% di commissione? Quando poi vedi che propongono lo stesso sconto se il cliente prenota dal loro sito? Logiche che non capirò mai. Eppure siamo noi il fulcro del motore della filiera. Noi, tramite le nostre vetrine, la nostra inventiva, la nostra fantasia nel creare pacchetti o scegliere un hotel piuttosto che un altro, i nostri amici, clienti, parenti che a volte facciamo partire anche senza che loro lo vogliano veramente proponendo chissà che offertona per una settimana di mare, noi siamo il centro. Riscopriamo di essere questo e facciamolo capire a tutti.
IO E’ QUASI 20 ANNI CHE SONO NEL SETTORE , ED E’ ANNI CHE VEDO IL SETTORE IMMOBILE A TUTTO CIO’ CHE ACCADEVA INTORNO QUELLO CHE STA SUCCEDENDO E’ UNA VERGOGNA NESSUNO TUTELA LA NOSTRA PROFESSIONE NEANCHE NOI STESSI E COSA POSSIAMO PRETENDERE DAGLI ALTRI , TUTTI A LAMENTARSI MA NESSUNO MAI PRONTO A SCENDERE LE SERRANDE PER UNA GIUSTA CAUSA LA SALVEZZA DELLE NOSTRE ATTIVITA’ E LE SERRANDE DELLE NOSTRE AGENZIE SCENDERANNO LO STESSO SE VA AVANTI COSI ..SIAMO ALLA MERCEDE DI TUTTI QUESTI T.O , COMPAGNIE AEREE ETC ETC , SIAMO I LORO DIPENDENTI QUALSIASI COSA FACCIANO O DICONO NOI ESEGUIAMO IO NON SO PIU’ COSA PENSARE
Liliana condivido il tuo articolo essendo un vecchio militante nel campo del turismo. Ho la sensazione che queste parole siano state scritte, lette e condivise in centinaia di occasioni e non hanno mai portato a nulla.
Anche oggi che esistono questi potenti mezzi chiamati social network che altro non sono piazze virtuali gigantesche si apre un argomento, io stesso cerco di sensibilizzare i colleghi su argomenti delicati, su questioni vitali per la professione e mi rendo conto che il riscontro che ricevo è bassissimo, come parlare al vento e allora mi sto quasi convincendo che ci sia una sorta di vuoto nel dna dell’agente di viaggi, una sorta di autoinduzione alla distruzione. E’ come se fossimo arrivati all’epilogo e si sia persa ogni speranza di salvezza e ci sente disperati e questi sono i momenti più pericolosi, quelli in cui anche la lucidità mentale va a farsi fottere con tutte le conseguenze che ne possono derivare.
ho letto il tuo articolo e sono rimasta allibita di quanto sta succedendo nel settore del Turismo: come sempre la tua chiarezza nello scrivere, mi ha aperto gli occhi, sai io sono al di fuori di questo campo, ma ti faccio i complimenti per la coerenza, la semplicita’ di come scrivi e l’esattezza dei tuoi articoli ciao dolce Liliana
Siamo alle solite, se non ci diamo una mossa, non ci organizziamo e non diamo una identità alla nostra categoria rischiamo di autoeliminarci ancora prima dei tempi previsti dalla profezia Maya; sindacati e istituzioni non fanno nulla per il nostro settore quindi dovremmo farci forza del “chi fa da se fa per tre”..che ottimista! Ci mancava solo l’ideona dell’ Alitalia.
“Fra un po’ i biglietti si pagheranno in frutteria!
E allora, perché non dare questo servizio al salumiere, così, fra un biglietto e l’altro, si sarebbe potuta fare un po’ di spesa e comprare qualche etto di salame o di mortadella?”.. non si preoccupi sig.ra Comandè, ben presto arriveremo anche a questo.
Fausto, io spero che qualcosa accada. Deve accadere, altrimenti questo settore è destinato veramente ad estinguersi velocemente, ed è l’ultima cosa che vorrei!
Maria Rosaria, di geni ce ne sono tanti…visto quello che sta accadendo. Sicuramente il motto di tutti è “non mi interessa niente di ciò che accade agli altri per le mie stupidate”. Istituzioni? Di quali istituzioni parli? Perché le abbiamo?
Caro Rino, noi sappiamo – e non da ora – che il nostro settore sta andando alla deriva. Mi fa solo piacere che. oggi, gli agenti di viaggio incomincino ad avere una presa di coscenza che prima non avevano. Se il gruppo degli agenti di viaggio arrabbiati aumenterà in modo consistente, ci potremo azzardare a fare qualcosa sulla quale sto lavorando da qualche mese. Spero di riuscire a dare un contributo fattivo, oltre a far riflettere su ciò che accadendo dentro le loro “case”. Un caro saluto
Caro Riccardo, mi è piaciuta questa tua parte finale: “Eppure siamo noi il fulcro del motore della filiera. Noi, tramite le nostre vetrine, la nostra inventiva, la nostra fantasia nel creare pacchetti o scegliere un hotel piuttosto che un altro, i nostri amici, clienti, parenti che a volte facciamo partire anche senza che loro lo vogliano veramente proponendo chissà che offertona per una settimana di mare, noi siamo il centro. Riscopriamo di essere questo e facciamolo capire a tutti”. Spero vivamente che questo sia l’anno della “riscossa”.
Emilia, forse i tempi non erano maturi per una presa di coscienza da parte degli ADV. Ora mi sembra che ci sia un certo fermento e una certa voglia di riscatto. Solo così, si riuscirà a concretizzare qualcosa. Ma si dovrà essere tutti compatti, senza se e senza ma…
Santo, riprendo una parte del tuo discorso:”io stesso cerco di sensibilizzare i colleghi su argomenti delicati, su questioni vitali per la professione e mi rendo conto che il riscontro che ricevo è bassissimo, come parlare al vento e allora mi sto quasi convincendo che ci sia una sorta di vuoto nel dna dell’agente di viaggi, una sorta di autoinduzione alla distruzione. E’ come se fossimo arrivati all’epilogo e si sia persa ogni speranza di salvezza e ci sente disperati e questi sono i momenti più pericolosi, quelli in cui anche la lucidità mentale va a farsi fottere con tutte le conseguenze che ne possono derivare”. Hai ragione, alcuni ADV non hanno mai capito niente dei problemi che c’erano nel settore, oppure erano indifferenti – come se non riguardasse loro. Lo ripeto anche a te. Questo è l’anno in cui si decide il destino degli ADV. Ora o mai più, perché, quel mai più sta per estinzione…e non la vogliono persone come te, responsabili e con un cervello “pensante”, Né quellle come me che hanno sempre cercato di spronare gli ADV ad uscire dal loro bozzolo!
Paola, tu vieni dal mondo delle compagnie aeree, ma quelle dei tempi buoni. Nessuno, al di fuori di chi vive sulla propria pelle la situazione pessima nella quale versa il settore, conosce queste realtà – che dovrebbero conoscere tutti. Anche in questo settore ci sono padri di famiglia che hanno perso il posto senza che nessuno lo sapesse. Questo settore è sempre stato trascurato dalle istituzioni ed ora è arrivato alla resa dei conti. Grazie e un abbraccio.
Monica, se continua così – e questo sembra essere l’andazzo – l’Italia si ritroverà ad avere una percentuale di disoccupati mai avuta nella storia. Siamo in tanti a lavorare in questo settore, ma sembra che nessuno lo sappia o se ne voglia accorgere.
Cara Liliana, la tua analisi è lucida e corretta, piena di dimostrazioni e spunti. Sei, insomma, chiara come sempre. Vorrei sommessamente aggiungere che quello degli Agenti di viaggio è uno dei problemi spinosi della nostra società. Internet è una realtà che ha cambiato il mondo della comunicazione. Rischiano di affondare i giornali che rapidamente si stanno trasformando in on-line. Chiudono, una dopo l’altra, le librerie: ormai quasi il 40 per cento dei libri sono venduti nei “megastore” in servizio h24 su internet. Sono mal messe le agenzie di assicurazione schiacciate dalla concorrenza sul web. C’è chi persino fa la spesa su Internet. Dicevano gli antichi: “de gustibus non disputandum est”. Il mondo del giornalismo e della comunicazione si stanno trasformando vertiginosamente. Da agosto, è stato deciso a livello governativo, cambierà tutto, anche la professione del giornalista. Siamo nel bel mezzo di una rivoluzione epocale, alla quale bisogna fare fronte con chiarezza d’intenti.
Certo, sono vicino agli agenti di viaggio, ne riconosco la grande capacità di essere amici dei cittadini. Ma purtroppo debbono guardare avanti. Debbo fare, tuttavia, una considerazione: gli operatori stranieri tentano di catturare gli italiani, portando altro denaro all’estero e affondando, quindi, maggiormente l’Italia. Perchè gli agenti non sviluppano una campagna di valorizzazione turistica del nostro Paese? perchè non lo valorizzano richiamando gli stranieri? Strappando all’abusivismo la grande ricettività sommersa che esiste? Scusami Liliana se parlo da profano, ma mi sembra che è consistente il numero delle agenzie di viaggio che lavorano per mandare turisti, e quindi ricchezza commerciale all’estero. La funzione degli Agenti di viaggio è sempre stata importantissima, deve continuare ad esserlo, adeguando la propria strategia alla realtà.
Caro Salvo, sappiamo tutti che il mondo è cambiato, ma vedi, se tutti ragionassero come te – operatori stranieri compresi – non manderebbero più un loro cliente in Italia. Forse non si è capito bene il concetto che le due cose “incoming” e “outgoing”, sono connesse e non si possono scindere. Tutti noi vorremmo che l’Italkia fose piena di turisti e portassero valuta pregiata nelle nostre disastrate casse. Ma esiste tutto un mondo di gente, che lavora per mandare all’estero gli italiani, che perderebbe il posto di lavoro. La domanda che io, invece, ti rivolgo è la seguente: “Perché gli operatori stranieri dovrebbero mandare valuta pregiata a noi e noi non dovremmo contraccambiare?”. Stai escludendo la legge del “dare e avere”. Noi non possiamo solo prendere e basta. Poi, ritorno sul discorso che tutti si preoccupano dei propri posti di lavoro, ma di quello degli agenti che si occupano di outgoing perché non se ne preoccupa nessuno? I disoccupati sono sempre disoccupati, sia che appartengano al mondo della siderurgia, della metalmeccanica sia del turismo. Ma, come vedi, anche tu te ne sei dimenticato…e me ne dispiace tanto. Italia sì, ma anche estero. Così deve essere per noi e così deve essere per gli operatori che ci mandano i turiati dall’estero.
Liliana, l’emorragia di clienti dalle agenzia viaggi è simile a quella di altri settori del commercio. La gente compra online qualsiasi cosa dalle scarpe alle medicine.
Purtroppo questo fenomeno oramai dilagante produrrà un impoverimento del tessuto economico e sociale delle nostre città e dei nostri paesini perchè tante, tantissime piccole aziende e negozie chiuderanno.
Antonio, sono d’accordo che il fenomeno Internet ha scombussolato tutti i settori, però, se tu devi comprare una lavatrice, vai dal rivenditore e non alla fabbrica. Se devi comprare un cellulare vai dal rivenditore e non direttamente da chi li produce…la differenza sta anche qui. Ci sono regole da rispettare ma che da noi sono state buttate alle ortiche.
Cara Liliana, a leggere il suo articolo ho provato, come titolare, un senso molto forte di ansia, lo stesso che provai quando lessi di Barack Obama che il 18 agosto 2011 pronunciò in diretta mondiale “ma chi usa ancora le adv? tradotto in sintesi dalle testuali parole ” when was the last time somebody went to a bank teller instead of using the ATM, or used a travel agent instead of just going online?”. Eppure ieri ho letto su L’agenzia viaggi un articolo che mi ha rincuorato circa il ruolo che si sono riconquistate le agenzie negli Usa, premiando la passione e la determinazione di tutti coloro che in questa professione ci credono ancora e ci hanno sempre creduto. Innanzitutto invito tutti gli addetti e la categoria a smettere di piangerci addosso. Non dobbiamo essere demoralizzati da Alitalia e da tutti coloro che vogliono farci lo sgambetto, dobbiamo fare come Edison, rialzarci e cercare altre strade, nuove possibilità per realizzare i nostri desideri. Ho paura che con tutte queste profezie sono proprio i nostri desideri che perdiamo di vista e non abbiamo più voglia di reagire. Molti di noi si sono insuperbiti, nei tempi d’oro hanno fatto una sorta di selezione, mandando i clienti che chiedevano un biglietto del treno direttamente in stazione. Eppure quanti un giorno comprano un biglietto del treno, vengono trattati dall’addetto come se avessero acquistato un viaggio alle Maldive, e dopo ritornano o mandano conoscenti proprio per aquistare un viaggio? Ma ragioniamo un attimo con ottimismo e guardando in faccia la realtà da una prospettiva più luminosa: anche in aeroporto mettono le macchinette automatiche per fare il check in soprattutto in Canada o negli Usa, ma io e molti come me fanno la fila, cercano il personale perchè il rapporto umano non può essere sostituito da un automa e la farei anche se dovessi pagare qualcosa in più. Ecco perchè l’agente di viaggio deve mantenere il sorriso anche quando il cliente viene con il preventivo stampato on line e pretenderebbe il biglietto senza fees. Se questa è l’era di facebook che ci rende tutti un po’ più soli noi dobbiamo approffitarne e rivalorizzare il rapporto umano. No all’amicizia con il cliente, ma all’empatia. Quante volte non avete comprato un articolo che vi interessava perchè il commesso è antipatico o avete comprato cose inutili solo per la simpatia del venditore. Tutti noi abbiamo bisogno di modelli e gli usa hanno dimostrato che è sempre il rapporto umano a vincere. Noi abbiamo provato a vendere on line, ma si è rivelata una scelta poco producente. Il viaggio è un prodotto complesso troppo legato alle emozioni di una persona e deluderne le aspettative perchè non si conosce abbastanza è un’arma a doppio taglio. Inoltre, non è il solo prodotto che sta sbarcando on line, anche i libri, i vestiti, i farmaci si vendono on line, chi non l’ha fatto, anch’io ho acquistato on line ma con risultati deludenti, a parte le odiose spese di spedizione. Perchè non ho mai amato essere “la gente”, ma una persona con i miei gusti e adoro chi mi sa trattare come tale. Volete mettere il piacere di fare shopping in un negozio, entrare in una libreria e sfogliarli i libri prima di sceglierne uno e magari farsi convincere dalla simpatia e competenza della commessa che ci suggerisce un libro piuttosto che un altro. Altrimenti non mi spiegherei perchè vendiamo le low cost e applichiamo le nostre fees Eppure basta solo cinformare il cliente che la prenotazione può farla anche un bimbo di sei anni, ma è tutto quello che ci sta dietro, dalle telefonate, al pagamento alle clausole scritte in minuscolo se mai dovesse avere dei problemi e assistenza 24 ore su 24 che fa la differenza. Quando facciamo un preventivo invitiamo sempre coloro che amano il faidate, e che ormai riconosciamo a miglia, a leggere le opinioni sul web di chi è un pentito del web. Provate a leggere le opinioni di chi ha acquistato dai portali. Chi ha preso una camera da un portale noto e poi si è trovato la camera più schifosa dell’albergo, chi si chiama in quel caso? Noi agenti dobbiamo avere pensieri costruttivi non distruttivi, non credete alle profezie, nel 2000 dovevamo essere già all’altro mondo, e cosa dire delle comete che dovevano già aver distrutto mezza America? Da secoli si parla di creazioni e distruzioni, ma la storia ci insegna che come esseri umani saremo sempre minacciati da forze che vediamo più grandi di noi, ma che con il nostro credo, la nostra passione possiamo superare. Invece ci facciamo affliggere ogni giorno da visioni apocalittiche e negozi che chiudono, e compagnie che falliscono ecc, ma non pensiamo mai che ci sono aziende che prosperano grazie alle loro risorse umane? Quello che conta nel nostro settore è il passaparola, dobbiamo sfruttare socialnetwork, media e pubblicità per diffondere la triste realtà della vacanza spesso rovinata da prenotazioni web e dal fai da te sempre più insicure. Ricordate il servizio su tg5 che invitava la gente a prenotare on line e a farsi la vacanza da solo? è stato poi spiazzato da quello della rai che invitava a prenortare in agenzia per tutte le bufale che proliferavano nel web. Noi dobbiamo diffondere, forse è meglio dire, imporre, la nostra presenza sfruttando lo stesso mezzo che minaccia di rovinarci, ovvero i media ed il web, usiamo tripadvisor per diffondere le esperienze di quei clienti che vengono a piangere da noi dopo qualche truffa on line per esempio. Uniamo le nostre risorse per contattare i media ed eventualmente sponsorizzare servizi che ci valorizzano, abbiamo fatti concreti che todomondo, ventaglio, teorema e molti altri ci hanno fornito dobbiamo insieme rilanciare pubblicità del tipo Alpitour “fai da te ahahah”, chiedere alla Colò una partecipazione come agenti di viaggio-consulenti alla sua trasmissione in cui si rilanciano le agenzie, i consulenti di viaggio e la loro preziosa consulenza – assistenza 24 ore su 24. e soprattutto smentire l’idea che un’agenzia è più costosa del web perchè la maggioranza delle volte non è affatto vero. Noi combattiamo tutti i giorni con tour operator che hanno attese telefoniche lunghissime, compagnie aeree con orari ridotti e pretese impossibili, noi lo sappiamo il nostro mestiere è complicato, attraente, ma pieno di cavilli e responsabilità, non può diventare un hobby.
Cara Serenella, mi è molto piaciuto quanto hai scritto e la passione con la quale cerchi la motivazione per rimanere aggrappata positivamente a questo settore. L’articolo che hai letto era vecchio di un paio d’anni fa o di un anno fa ed è quello che riguarda il ritorno degli americani nelle agenzie di viaggio. IO scrivo da 20 anni esatti le stesse cose…certo, la crisi c’è e nessun settore può cantar vittoria. Il problema nostro è quello dell’invisibilità. nessuno sa niente sul nostro settore…Io ho un paio di idee che mi sembrano fattibili, le ripeto da qualche anno. Ora è arrivato il momento di metterle in pratica. In quanto a Licia Colò…è meglio lasciarla stare. Ho avuto con lei un paio di scontri – uno alla BMT di Napoli – e le ho sempre detto che se lei è sempre stata abituata a partire con lo stand-by, visto che il padre era un pilota Alitalia, non doveva suggerire ai telespettatori di applicare il fai da te o di prenotare in Internet. C’è stato un periodo in cui, in trasmissione, c’era una delegata della Fiavet che dava informazioni esatte sui viaggi con tanto di invito a prenotare in agenzia. Ma, alla Colò, questo discorso non piace e fa come le pare. Io le dissi che si doveva paragonare ad uno stilista che, dopo aver concluso una sfilata di moda, si metteva a dire i prezzi dei vestiti che erano stati indossati in passerella…e nessuno stilista lo farebbe mai. Non è di sua competenza. Siccome la Colò, nonostante la faccia da “fatina” è tutt’altro che buona…ha continuato come ha voluto. L’unica soddisfazione che ne ho ricavato è stato il suo smarrimento dopo gli applausi, al mio discorso alla Colò, da parte di tutti gli operatori presenti alla conferenza…e quando le ho stretto la mano, perché il direttore della fiera ci teneva a presentarmi ufficialmente a lei, la prima cosa che mi son sentita dire è stata:” Ammapate come sei vendicativa. Mi hai stretto la mano forte e mi hai fatto male!”. Ora, chi mi conosce sa che, pur non essendo un gigante, ho una stretta di mano un po’ “maschile”, ma non lo faccio apposta. La Colò, nella sua grande “eleganza” e bontà, ha pensato che le avessi stretto la mano in quel modo per farle male.
Gentilissima signora Comandè,
ho appena finito di leggere il suo articolo e sono veramente sconcertato per tutto quello che sta accadendo nel settore turistico!!!!Proprio l’altro giorno stavo sulla metro e una signora accanto a me avevo in mano una rivista dell’Eurospin (un supermercato) che pubblicizzava diversi viaggi, da soggiorni in Italia a pacchetti nelle capitali Europee. Sono rimasto senza parole…Comunque volevo ringraziarla per l’opportutità che da, a noi lettori, di poter conoscere al meglio quello che circonda il settore in cui lavoriamo e di poter esprimere, con i vari commenti, il nostro pensiero. Un saluto e grazie mille…Dario
Ineccepibile articolo!
I miei grandi complimenti Liliana, nel riassumere la follia degli ultimi tempi e il nostro sgomento.
Oggi pero’ sono ottimista e voglio provare a trasmettere il mio ottimismo ai colleghi seri e preparati.
A me sembra che to e compagnie aeree siano un po’ come un volatile finito per errore in casa, e che sbatte contro i vetri sperando di trovare la liberta’, cioe’ confuso e nel panico + totale.
E penso anche una cosa , che in questo momento quelli che rischiano veramente sono loro.
Io non credo affatto che le agenzie di viaggi si estingueranno tra due,tre anni
credo invece che rimarrano in piedi i veri agenti di viaggi.
non i banconisti da pacchetto (termine impiegato per far capire il messaggio, senza alcuna accezione negativa o volonta’ di offendere nessuno io faccio la banconista da 15 anni ormai)
ma l’agente che conosce il suo cliente e trova lui GRAZIE anche a internet la soluzione migliore, COSTRUENDOLA su misura al miglior prezzo.
E’ piu lungo, e + rischioso verissimo
ma in fin dei conti e’ questo il nostro lavoro no?
Buongiorno Liliana,
Molto interessante ed estremamente attuale. Ci si chiede per colpa di chi e per colpa di cosa, bene io provo a dare la mia personalissima visione. Il CHI è da ricercarsi in noi stessi ADV, che siamo stati l’ultimo stadio della filiera ed abbiamo subito in silenzio troppe vessazioni, iniziando con le svendite giornaliere ( last minutes ed offerte) e le varie deregulation, figlie di una ventata di crescita auspicata nell’era Reaganiana negli Usa di fine anni ottanta, che abbiamo saputo importare nel nostro sistema come tantissime cose che ci piace copiare ed adattare al nostro modus vivendi. Il COME: le liberalizzazioni hanno giocato un ruolo decisivo in questa fase, forse in un momento di crescita di mercato dove anzichè aprire avremmo dovuto consolidare, e ci siamo trovati anzichè a crescere a spartire, a dividere la torta in tantissime fettine minuscole. A che pro? a pro dell’alta finanza che con i suoi meccanismi di crescita non sostentata da una richezza reale ha macinato numeri promettendo risultati oltre le reali capacità produttive e remunerative, con la conseguenza che non appena il primo tassello del domino è caduto, ha scatenato l’inferno. Il tutto ciò condito con la creazione del bisogno e l’idea del risparmio, ovvero del consumo di più cose al minor costo possibile ma senza accumulo reale di valore risparmiato, e l’entrata del virtuale che ha radicalmente virato l’attenzione verso la comunicazione sovente priva di informazione e di contenuti, creando interesse verso la cultura dell’apparire in barba all’essere, sfornando miriadi di consumatori affamati di consumo per il consumo che dividono il proprio essere tra la vita reale fatta di problemi concreti e la voglia di evadere da subito su social networks, blogs, tweets e chi più ne ha più ne metta.
La soluzione possibile?: continuare così senza toccare nulla, cercando di resistere in attesa di tempi migliori delegando le sorti e le scelte al mercato, oppure accettare che si è andati oltre e cercare di governare un’ipotetica decrescita che ci riporti ad un piano più umano e concreto. Nel frattempo: svegliarsi e guardarsi allo specchio per capire ciò che non ci piace, e finalmente accettare che non è il caso di continuare a cambiare specchio!
Dario, quando divevo che fra un po’ i biglietti si compreranno nelle frutterie, non stavo inventanto niente…se mi parli di Eurospin…un reparto feutteria sicuramente lo hanno!
Cara Sofia, hai proprio ragione. Essere agenti di viaggio, significa proprio quello che hai detto! Professionalità e saper costruire pacchetti su misura per i vari clienti, utilizzando anche il web, è la migliore garanzia per la sopravvivenza di chi sa cosa significhi vendere e concretizzare un sogno ai clienti.
cara liliana, il tuo riferimento all’estinzione si aggancia al gruppo da me creato su facebook che chiamai proprio agenti di viaggio in estinzione prevedendo la triste strada che stava prendendo il nostro settore. Qualcuno mi ha criticato come se avessi voluto fare l’uccello del malaugurio mentre il mio scopo era proprio quello di fare una provocazione che scuotesse i “cervelli pensanti”. Tu parli di progetti e per quanto mi riguarda sappi già da questo momento che da parte mia ti dò tutta la collaborazione che pensi ti possa dare una persona che ha sempre amato il suo lavoro, ne ha fatto quasi una ragione di vita, ha avuto da questo lavoro un bagaglio di esperienze di vita, di contatti, di gente incontrata, che mi ha aiutato anche nella vita extra professionale, facendomi sentire oggi che non sono più un ragazzino una persona che si guarda alle spalle e guarda al passato con tanta nostalgia. E’ vero pure che il mondo cambia e si deve avere la forza ed il coraggio di affrontare delle nuove sfide. La differenza è che oggi non puoi affrontare delle sfide così grandi da solo.
Qualsiasi siano le tue idee, i tuoi progetti, mettiti tranquillamente in contatto con me e mi auguro che ci siano tantissimi “crevelli pensanti” in giro……
Ho letto l’articolo su traveling interline! Sei una grande!
Brava Liliana.
E’ veramente sconfortante la realtà che stiamo vivendo nel settore e per fortuna lei è sempre pronta ad evidenziarla con puntualità e precisione. Speriamo che prima o poi qualcuno ci ascolti e si muova di conseguenza. Brava sig.ra Comandè.
Il mio grazie ad una persona che certo non te la manda a dire…
Grazie!
Grazie davvero Liliana Comandè è molto importante, direi vitale, che anche la stampa di settore capisca e ritrasmetta il nostro malessere e dove possibile, condivida o metta in risalto le nostre iniziative. E’ infatti raro che una testata giornalistica di una certa importanza riesca a pubblicare articoli che in qualche maniera trattino di malefatte di qualche loro inserzionista e questo naturalmente ne esalta, in questo caso, la correttezza. Grazie !
Un articolo veramente ben impostato! Grazie!
D’accordo su tutto, l’unica cosa che mi dispiace e’ che le “intelligenze” della nostra compagnia Alitalia non capiranno nulla dell’articolo
Un immenso ringraziamento a Liliana .
Moreno: dici che non capiranno o faranno finta di non capire?… e noi agenti, inizieremo a preoccuparci di più delle nostre vicende o come dice Liliana Comandè ( che scrive da anni le cose che pensa in barba a tutti e senza peli sulla lingua) inizieremo a smetterla di fare i distratti?
Buongiorno Liliana, verissimo: le porcherie sono inziate anni fa e si sono accentuate sempre di più. Oggi siamo arrivati – credo – al punto di non sopportazione. Tu sai bene chi sono, e ti assicuro che la nostra Associazione non mollerà la presa, consapevoli che abbandonando la presa si condannerebbe un intero settore alla morte.
Liliana… forse sono anche più di 10 che ti leggo e so bene come la pensi e non a caso secondo me sei “una voce fuori dal coro”. Complimenti!
Internet ha complicato le cose a noi adv ma potremmo usarlo per complicarele cose unpo’ anche a chi non rispetta il nostro lavoro.
Ammiro e stimo liliana comandè. la seguo da 15 anni. una volta scrisse un articolo talmente bello su licia Colò che le dovetti scrivere una mail per ringraziarla e per darle tutta la mia stima. Lei addirittura mi rispose. E la cosa mi sorprese non poco.
Marzia – Ti ho “letta” piuttosto sfiduciata sulle possibilità di cambiare anche solo qualcosa del nostro lavoro, e vorrei ricordarti un particolare: Liliana Comandé, che tu apprezzi, sono parecchi anni che scrive contro le tante cose che non vanno del settore, e non ha mai smesso. Autotutela è da oltre dieci anni che porta avanti le sue battaglie, centimetro dietro centimetro, senza mai mollare. Non siamo visionari, ma convinti che le cose si possono cambiare. Non perdere mai la tua fiducia, dammi retta.
Il fatto è che quando vedi che invece di andare meglio, va tutto peggio. Ti cadono le braccia cara autotutela. Quando vedi che la nostra compagnia di bandiera non solo ci abbassa le commissioni ma per giunta dà l’opportunità ad un tabaccaio di emettere dei biglietti, quando vedi che un operatore che “dà massima fiducia all’operato delle agenzie” poi fa pubblicità sui suoi cataloghi (distribuiti da noi per giunta, per loro conto) per prenotare online senza passare per le agenzie, quando vedi un programma visto da milioni di persone come Alle falde del Kilimangiaro dove la stessa conduttrice (Che si fa i viaggi gratis, lei sì, non noi come invece metà della popolazione mondiale crede) propone offerte di viaggio scovate chissà dove e insiste nel dire prenotate le vacanze in internet, quando vedi che al governo viene messa una rossa che parla di cani e gatti e muli (tutto dignitoso ok, ma forse la sig.ra si era scordata il motivo per il quale era stata nominata, e NESSUNO le ha mai detto nulla), quando hai a che fare praticamente una “lotta” giornaliera con i conti che non quadrano e non sai più come imbarcamenarti, bè… alla fine la fiducia le perdi eccome 🙂 Io sono una persona positiva. Indubbiamente. Ma a volte anche il più fiducioso si guarda intorno e scuote la testa.
La scuoto anch’io, la testa, ma poi mi dico che c’è tanto da fare, e torno a guardare avanti. Alitalia riconosce che il SUO mercato è sostenuto al 75% dagli ADV? Bene: ricordiamoglielo. Anche in maniera dura, se serve. Phone&Go fa una porcata, poi fa un passo indietro e riconosce che il suo mercato è coperto all’80% dagli ADV? Bene: facciamo in modo che se lo ricordi. MARZIA… Dobbiamo lavorare tutti, perché quello che mangeremo domani, o se mangeremo, dipende solo da noi. Quindi anche da te.
E… Non siamo sognatori che fanno solo parole. Noi ci crediamo, e le parole servono a comunicare e a trasmettere la nostra convinzione.
senza contare la vera e propria lotta che ci fecero le ferrovie quando se ne uscirono fuori con “Prenotate sul sito trenitalia i vostri biglietti. Avrete il 5% di sconto”. Vi ricordate? Cioè… e chi ha il vostro schifoso sipax? che lavora per vostro nome e conto? che deve essere sempre iperaggiornato su TUTTO ciò che vi riguarda (per una percentuale irrisoria logico). Capisci che la fiducia viene sempre meno. Se io lavoro per un qualcuno che mi rema contro. Ci sono troppe cose che non vanno, troppe cose vecchie, latenti. Vogliamo parlare della IATA? che prima mandava il suo corriere a ritirare il bsp? e ora dobbiamo spedirlo noi, a nostre spese?
Troppe cose… dalle più banali, alle più serie. E’ un settore tragicomico a volte…
Liliana Comandè….l’articolo è PERFETTO!!!! Ora lo posto anche sulla pagina dell’agenzia…credo sia giusto che anche i clienti…o i potenziali clienti sappiano queste cose…sperando solo che almeno qualcuno abbia la voglia di leggerlo….ma io intanto lo metto…Liliana cara….grazie, grazie e ancora mille volte GRAZIE!!!!
Grazie a te Tatiana. Sei sempre una professionista.