Di Liliana Comandè.
In tanti anni non si era mai assistito a ciò che sta accadendo oggi. Che fine ha fatto il rispetto delle regole e dei ruoli? La bella idea di Alitalia…e tanti altri
Il mondo agenziale è in uno stato di agitazione e di arrabbiatura totale. E come dargli torto? Finalmente, dopo anni di “sputi presi in faccia” o di “sgambetti” subìti, ha tirato su la testa e si è riappropriato di quella dignità che sembrava aver perso. Sui Social Network sono sorti gruppi di agenti di viaggio che cercano di capire il perché stia accadendo quello che avviene e come sia possibile che sia consentito che succeda. Terminati gli anni d’oro, si è assistito ad una tale ingovernabilità del settore da far ritenere che fosse composto da persone che “giocassero” solo a fare i furbi a danno degli altri. Sono anni che albergatori, compagnie aeree e tour operators stanno giocando “sporco” nei confronti degli agenti di viaggio.
Oggi qual è il ruolo dell’agente di viaggio?
Ma come è possibile che questi ultimi, considerati (perché lo sono) importanti figure della filiera, di punto in bianco siano diventati “dei pesi morti” da far scomparire a tutti i costi?
Mi arrabbio notevolmente quando, nel corso delle conferenze stampa, qualche compagnia aerea e qualche tour operator dichiarano di privilegiare come propri interlocutori solo le agenzie di viaggio e poi…nei fatti, si fanno gli affari propri e li scavalcano con una tale faccia tosta da meritare veramente il pubblico ludibrio e il totale oblìo da parte di chi li ha fatti diventare grandi ed ha permesso loro di diventare un “nome” nel non facile campo turistico.
Giocano tutti in maniera sporca!
Da quando è nato Internet, gli albergatori hanno messo un proprio sito nel quale ogni persona può effettuare la sua prenotazione escludendo, di fatto, l’ADV. Da quando sono sorte società come Expedia, E-dreams ecc…, che stanno facendo “l’asso piglia tutto” con gli alberghi, si è costretti a vendere direttamente dai loro siti (quando non ci ha già pensato lo “smanettatore” del PC, visto che fare le prenotazioni da soli “è molto facile e divertente”), Eppure, e qui c’è qualcosa che non mi torna, mi risulta che gli albergatori diano loro una commissione tanto elevata che non riesco a capire dove sia la convenienza di avere un albergo quasi pieno senza avere un giusto e sacrosanto ritorno economico. Dove sta l’intelligenza di dare alle ADV il 10% oppure l’8% e ai portali il 35% o, addirittura, il 45%? E’ una politica intelligente , questa?
Se prendiamo il discorso “operatori”, invece, a volte ci viene veramente il voltastomaco. Perché? E’ presto detto: nonostante le assenzioni di lavorare solo con le ADV, la maggior parte dei T.O. li sta proprio prendendo per i “fondelli”. Stanno diventando come “Giano bifronte”. Fanno tutti i puliti e i seri e poi, invece, nei loro siti invitano i clienti a prenotare direttamente con loro. La chiamiamo serietà, questa? Sono forse cambiati i termini del vocabolario italiano e non ci siamo aggiornati? Anche in questo caso mi domando: ma i T.O., anche quelli che pagano fior fior di Euro per fare pubblicità in televisione e sui giornali, sono ridotti così tanto male da aver bisogno di non dare la commissione – a volte misera – agli ADV?
E allora, se hanno bisogno di questi soldi, come pagano la pubblicità televisiva? Gliela danno gratis oppure la pagano con l’8% o il 10% che risparmiano evitando l’intermediazione delle ADV?
Poi, ed è cosa anche di questi ultimi giorni, ci sono T.O. che, anche in maniera sfacciata (alla faccia dell’etica professionale e del rispetto per chi vende i loro pacchetti), stringono accordi con grossi e internazionali centri di vendita di prodotti di ogni tipo e, con “nonchalance”, sottoscrivono e pubblicizzano che ai clienti di tale grande centro, in possesso della tessera che attesta che hanno effettuato già acquisti nel negozio, concedono il 10% di sconto se prenoteranno un viaggio direttamente con il T.O. (e non tramite agenzia).
Avete capito? Agli ADV fanno le pulci prima di lavorarci (mandami la licenza, numero di iscrizione alla camera di commercio, ecc..) per concedere loro il 10% sulle vendite (ma solo sulla quota base) e poi, come se niente fosse, lo concedono ai pinco pallino qualsiasi…Che vergogna!
La più bella è dell’Alitalia!
Le compagnie aeree, e qui c’è una bella e recente chicca della nostra compagnia di bandiera, hanno ormai tagliato qualsiasi commissione in modo da…andare peggio di prima. Pensiamo, e lo dico con rammarico, a tutte quelle compagnie aeree che hanno chiuso i battenti negli ultimi anni, oppure hanno dovuto chiudere alcuni scali perché non remunerativi (Italia compresa).
Anche qui c’è sempre qualcosa che non riesco a comprendere. Togliendo la commissione alle ADV, i vettori hanno avuto più soldi in cassa? E ancora, perché, pur togliendogliela, si sono messi a fare concorrenza alle ADV non applicando alcuna fee ai clienti diretti?
Hanno pensato di arricchirsi con il 9% e poi con il 7% tolto alle ADV?
Ora concedono un indecente 1% , ma se non sei Iata, e anche se la biglietteria ormai si emette elettronicamente, le compagnie ti costringono a passare attraverso agenzie che lo sono e che applicano, però, una fee.
Così, in questo caso, le ADV pagano i biglietti aerei più cari dei clienti…No, non è normale una cosa del genere e, quindi, si dovrebbero veramente vergognare!
Ma torniamo all’Alitalia…Non molto tempo fa aveva ribadito la sua convinzione che le agenzie di viaggio fossero necessarie alla compagnia aerea e che erano i suoi interlocutori privilegiati. Ma privilegiati di cosa? Anche qui, ancora una volta, gli ADV hanno ricevuto un benservito e l’ennesima presa per i fondelli.
L’Alitalia, all’improvviso, ha tirato fuori un’idea che più balzana non si poteva.
Quale idea? Io non so chi abbia come “pensatore” la nostra compagnia ma, indubbiamente, non deve averci dormito per tirarla fuori.
Bene, la grandiosa idea consiste nel far effettuare ai passeggeri le prenotazioni direttamente nel proprio sito web, ma, per poter “facilitare” il cliente (ed eccola qui l’idea da Oscar!) gli consente di andare a pagare il proprio biglietto presso una ricevitoria Lottomatica!!!
Voi siete riusciti a capire l’ingegnosità di questa idea? Io no!
Con tutte le agenzie di viaggio presenti nel territorio italiano, l’Alitalia trova normale far pagare i biglietti presso le ricevitorie Lottomatica! E Lottomatica, questo servizio glielo fa gratuitamente oppure il gestore del locale ha pensato che i clienti, mentre pagano i biglietti, giocano qualche schedina o comprano qualche pacchetto di sigarette o qualsiasi altra cosa che ha nel negozio, e questa è la sua ricompensa?
Fra un po’ i biglietti si pagheranno in frutteria!
E allora, perché non dare questo servizio al salumiere, così, fra un biglietto e l’altro, si sarebbe potuta fare un po’ di spesa e comprare qualche etto di salame o di mortadella? E’ proprio roba dell’altro mondo!
Mi domando, da persona che cerca di ragionare su ogni cosa, perché dare questo servizio a chi di turismo non ne capisce niente quando ci sono le agenzie deputate a farlo? Eticamente la trovo una scorrettezza enorme, e non solo eticamente!
Abbiamo già un sistema di Leggi che imprigiona i veri professionisti, talvolta ascoltati solo a fatto compiuto e, quindi, non ascoltati mai. Ci sono Leggi contraddittorie che lasciano in vita la vendita e l’organizzazione di viaggi a “doppi binari”, con fenomeni di concorrenza sleale sempre più ampia.
Non bastavano le chiese, i cral, i finti agenti di viaggio, le banche, i privati…che generano settori paralleli a quelli ufficiali, ma sono privi di orpelli vari, di spese e, soprattutto, di professionalità.
Ci mancava solo la concorrenza degli operatori e la stupidità di certe idee “partorite” non si sa come né perché!
Perché sfugge che il dettagliante è sempre stato un importante protagonista di questo settore, e l’agenzia di viaggi si è sempre posta quale centro strategico e punto di riferimento, di organizzazione e di distribuzione nell’imponente (un tempo) fenomeno dei viaggi e delle vacanze?
L’agente di viaggio ha sempre dovuto organizzare la sua impresa, aggiornarla costantemente, così come si è dovuto sempre rinnovare professionalmente e tecnologicamente per poter sopravvivere in un settore che, dall’epoca delle liberalizzazione, è diventata “terra di conquista” anche da parte di chi non capiva quale fosse la differenza fra dettagliante e T.O..
In questo nostro “schifo” di paese che, non si è mai occupato veramente del turismo, ci si è già dimenticati che le parole turismo e agenti di viaggio significano “servizio”?
In un paese normale ci sarebbe stato il riconoscimento al settore di una propria dignità, con adeguati interventi del mondo politico e relative conseguenze di carattere pratico ed economico.
Ci sarebbero state Leggi e provvedimenti volti a rimuovere ostacoli al lavoro della rete agenziale e, infine, anche una visione chiara ed organica degli obiettivi finali, delle forze e delle risorse da impegnare su questo fronte.
Ma ancora dobbiamo trovare chi è che si è mai accorto di questo comparto in maniera seria o chi ne capisse qualcosa!
Il turismo ha sempre avuto bisogno di certezze, ma mai come in questo momento c’è bisogno di rimettere in vigore le regole di correttezza che, ai tempi d’oro del turismo, nessuno si permetteva di trasgredire.
Il settore agenziale ha bisogno di operare come ogni altra forma di lavoro organizzato. Anche in questo settore ci sono migliaia di posti di lavoro da salvaguardare, ma nessuno sembra accorgersene, neppure i familiari o i parenti di chi lavora in agenzia, perché molti di loro fanno le prenotazioni on-line!
Ci sarebbe bisogno di sviluppare e aiutare l’incoming ma anche l’outgoing perché, quando il turista italiano va all’estero, fa conoscere i nostri prodotti di punta, crea opinioni sul nostro paese, invoglia a far desiderare e, quindi, spinge a visitare l’Italia.
Non mi sembra che ci sia stato qualcuno che abbia pensato a questa cosa: l’incoming ha anche bisogno dell’outgoing! Non si deve pensare solo al numero dei turisti che vengono nel Belpaese, è necessaria una sinergia fra le due componenti del turismo.
Le previsioni…non dei Maya!
La scorsa settimana è venuto a far visita un sales di un importante T.O. e sono rimasta sbalordita quando mi ha detto: “Se continua così, le agenzie chiuderanno fra 2/3 anni”.
Ho pensato, automaticamente, alla profezia dei Maya sulla fine del mondo che dovrebbe avvenire nel 2012 (ma non disperiamo, siamo ancora a febbraio…!), ma, su quella degli agenti di viaggio, avevano previsto che avrebbero chiuso i battenti fra il 2014/2015?
Certo è che se non si passa dalle parole ai fatti, forse non fra 2-3 anni, ma ben presto questo settore verrà più che decimato.
L’unione fa la forza, è vero, ma ci sono anche le idee per uscire da questo grave stato di disinteresse per ciò che sta accadendo?
Restare a lamentarsi nella propria agenzia o scriverlo sui Social Network serve solo a sfogarsi, non a risolvere il problema alla fonte. E con la velocità con la quale tutti cercano di farsi gli affari propri, anche a costo di “saltare sulla testa degli altri”, urge parlare meno e iniziare ad agire.
Liliana Comandè
Grazie Michele, sicuramente non sono il tipo che si nasconde dietro un dito.
Di niente Luigi, mio dovere.
Sandro, hai ragione, è raro che si pubblichino articoli dove si parla delle “malefatte” degli attori del turismo. Io l’ho sempre fatto, da quando ho iniziato a scrivere.
Umberto,grazie mille.
Moreno B. LO capiscono, lo capiscono, non ti preoccupare.
Grazie Moreno S. Sei molto gentile.
Giovanni, credo che questo 2012 sia la prova del 9 per il settore. Qualcosa si dovrà muovere per forza, altrimenti, non ci sarà futuro per nessuno.
Me lo auguro davvero. Gli agenti di viaggio non possono essere abbandonati a sé stessi.
Grazie Sandro, sì, lo so che sono una voce fuori dal coro, per questo sono anche “antipatica” a qualcuno del settore che non ama che si dica la verità.
Orbene, non credo che le ritorsioni possano servire a molto…ci vuole ben altro.
Grazie Marzia, ma io sono abituata a rispondere a tutti. L’educazione che mi hanno insegnato i miei genitori ancora non l’ho persa. E poi, se qualcuno mi scrive non vedo perché non debba rispondere…
Hai ragione Marzia, il settore turistico, a volte, è proprio tragicomico.
a proposito di tragicomico
e ricollegandomi all’articolo
SERIAMENTE non si capisce come mai viviamo in un settore cosi ‘ pieno di storture
come ha detto Liliana,come ci domandiamo almeno due volte al giorno
MA PERCHE’ tutti cercano di fare cassa su quel misero 8/10 % che danno / dovrebbero dare a noi agenzie
(che siamo brave e belle ma spt “tocchiamo” con mano il cliente)
mentre offrono al cliente stessi sconti dello stesso importo, sconti + alti alle aziende (ho appena saputo di un parcheggio che fa sconti alle aziende dal 20 al 30 %!!!)
mentre alitalia fa pubblicita milionarie ( tipo a Marassi l’altra sera in occasione della partita italia – usa )
ecc..
PERCHE?
possibile che sia solo perche’ non siamo uniti?
nn ha senso tutto questo
se io fossi un dirigente di un to o di una compagnia
la prima cosa che farei sarebbe fare un contratto stupefacente alle agenzie
voi no?
forse 15 anni in questo settore non mi hanno ancora insegnato niente e sbaglio tutto?
voi come la vedete?
Cara Sofia, sarebbe bello se potessimo capire il perché di queste cose che sono “senza senso”! La colpa è anche da imputarsi alla non unione della categoria. Il non essere coesi li ha resi deboli davanti alle istituzioni e in balia di certi ciarlatani che imperversano nelle nostre televisioni. IL settore è un non settore. Non ha voce in capitolo in nessuna situazione e se ne parla solo quando, qualche abusivo si comporta da mascalzone, facendoci andare di mezzo la categoria, composta da persone che lavorano sodo e con passione. Ma dovrà cambiare qualcosa…
Beh, permettimi di dirtelo, Liliana, stavolta ti sei proprio superata! Complimentoni!
Faccio anzitutto i complimenti a te, Liliana per il tuo articolo assolutamente perfetto e senza neanche una parola e una riga fuori posto, praticamente la vera voce del turismo oggi. Vorrei anche complimentarmi con la sig.ra (o signorina!!!) Serenella. La sua lunghissima risposta al tuo editoriale, l’ho letta tutta d’un fiato e condivido appieno quello che ha scritto. Noi agenti siamo la fantasia nel costruire un viaggio, noi agenti siamo l’anima di questo settore, noi agenti sappiamo ciò che è meglio o no per un nostro cliente. Quanti di voi (ma forse questa è una caratteristica che sviluppa chi sta al contatto col pubblico tutto il giorno) riescono a inquadrare dopo un secondo una persona e a sapere già quale destinazione o struttura può essere migliore per le sue vacanze? Noi dobbiamo far valere la nostra componente umana e il rapporto che abbiamo col cliente, dal primo all’ultimo. Su quello possiamo far notare la differenza, come è anche verissimo e giustissimo ciò che propone Serenella, ovvero, utilizziamo lo strumento che ci sta rovinando (internet) come strumento pubblicitario e di promozione per le nostre agenzie. Ancora complimenti al Travelling Interline.
Incredibile, ma vero! I biglietti anche in frutteria! Sembra uno scherzo, una battuta, ma siamo arrivati al punto che ci vogliono cancellare dalla filiera. Vogliono questo? Bene, anzi benissimo. Iniziamo a fare tanto di quel rumore che, se proprio vogliono farci sparire, lo devono fare con tanta ma tanta tanta difficoltà.
Rilanciamo il nostro settore, possiamo farlo solo con la capacità di evidenziare l differenza tra noi e la macchina, tra i consigli di un esperto e le recensioni di qualche idiota che si lamenta per non aver trovato gli spaghetti in Thailandia, utilizziamo tutti i canali possibili ed immaginabili per far valere i nostri diritti. Lei, cara signora Comandè, che è sempre stata così realista e puntuale nei suoi editoriali, li faccia leggere a quelle persone che dovrebbero rappresentarci. Magari, invece di pensare solo alle loro “cariche” e a come prendere voti per mantenerle, pensassero anche ai nostri interessi e a quelli di tantissimi dipendenti che rischiano di rimanere a casa senza lavoro.
Grazie mille Mariano!
Grazie Rudy e grazie anche per essere un attento lettore di ciò che scrivono anche i tuoi colleghi. Avete ragione. Non c’è niente da dire. Cordiali saluti
Marika, il chiasso può servire, ma serve anche un colloquio e questo lo possono fare solo le nostre istituzioni, ossia le Associazioni di categoria.
Monica, il settore si rilancia se c’è unione, la volontà e la capacità di titare fuori idee che possano veramente essere di aiuto affinché il turismo ridiventi il volano della nostra economia e non la Cenerentola della situazione.
Bravissima Liliana, come sempre sai lucidamente analizzare le problematiche del settore ed almeno temporaneamente porre gli addetti davanti alle loro problematiche e realtà nelle quali si trovano. Ogni commento ai tuoi redazionali ha valore ed alla fine anche da questi trapelano i pregi ed i difetti di ognuno. Di un grande difetto non si riuscirà mai a privarcene: uno scrupoloso esame di coscienza, guardarsi dentro uno specchio e domandarsi dei propri errori. Anche qui si può rilevare che questa pratica non è roba per tutti ed al posto di una seria ed onesta riflessione sul proprio operato, si occupa indelicatamente spazio sotto la tua ombra per mettere se stesso in risalto.
Grazie per il tuo nuovo commento Luigi, comunque, molti dei commenti di FB vengono in automatico trasmessi sulla rivista, proprio per non perdere il filo diretto con la base degli agenti di viaggio. Un caro saluto
Buongiorno signora Comandè, le rubo una frase:
“Il settore agenziale ha bisogno di operare come ogni altra forma di lavoro organizzato. Anche in questo settore ci sono migliaia di posti di lavoro da salvaguardare, ma nessuno sembra accorgersene, neppure i familiari o i parenti di chi lavora in agenzia, perché molti di loro fanno le prenotazioni on-line!”
Nulla di piu’ vero. Io ho un’agenzia e qualche volta mi è capitato di sentire amici e parenti che mi dicono che su internet hanno trovato delle ottime offerte, dei prezzi bassissimi, su hotel oppure su pacchetti di viaggio. Prendendolo come una sfida personale, rifaccio loro i preventivi che si sono fatti autonomamente e, guarda un pò, alla fine vinco sempre. Migliore tariffa e migliore rapporto prezzo/qualità. Loro rimangono puntalmente basiti e mi dicono … “ma come mai? in TV dicono sempre che si risparmia prenotando online!” Ecco perchè le persone fanno tutto da sole, sono incentivate a farlo. Nessuno viene in agenzia, perchè la voce comune dice che in agenzia si spende il doppio, non ci sono persone qualificate. Dobbiamo riportare anzi ritrascinare la gente in agenzia bombardandoli con gli stessi mezzi che dicono che comprare un viaggio da noi è sconveniente. Ecco una buona soluzione per ritornare a galla.
Sai cara Liliana, mi hai davvero illuminato con una tua frase :
“Ci sarebbe bisogno di sviluppare e aiutare l’incoming ma anche l’outgoing perché, quando il turista italiano va all’estero, fa conoscere i nostri prodotti di punta, crea opinioni sul nostro paese, invoglia a far desiderare e, quindi, spinge a visitare l’Italia.”
A questa cosa non ci pensa nessuno, ma è proprio così come dici tu. Andare all’estero, significa portare una parte di noi fuori, parlare del nostro paese, e far generare voglia e desiderio nelle altre culture di venire da noi. Ovviamente non è un ragionamento che si può fare con tutte le nazioni del mondo, ma già è qualcosa da cui cominciare.
Soprattutto, perchè anche l’outgoing deve essere sviluppato e non visto sempre come il figlio snaturato del turismo che serve solo a portare i soldi all’estero senza generare ricchezza e guadagnoa anche nei confini italiani.
Deborah, la televisione e i media in generale hanno fatto più danni al settore di quanto si possa pensare. Le soluzioni ci sono per far tornare di nuovo la gente in agenzia? sì, ci sono, ma nessuno le mette in atto.
Giuseppe, mi piace il fatto che riflettiate su alcuni passaggi del mio editoriale. E’ proprio così, l’outgoing non è minimamente preso in considerazione dal nostro Governo perché non fa entrare sondi nelle casse. ma è+ sbagliato, perché i turisti italiani stessi sono un incentivo a far venire gli stranieri nella nostra nazione.
Gentile signora Liliana,
ancora complimenti per l’articolo scritto!!!!Un saluto da Bari
Ecco il riassunto di tutta l’ involuzione del nostro settore:
“In questo nostro “schifo” di paese che, non si è mai occupato veramente del turismo, ci si è già dimenticati che le parole turismo e agenti di viaggio significano “servizio”? In un paese normale ci sarebbe stato il riconoscimento al settore di una propria dignità, con adeguati interventi del mondo politico e relative conseguenze di carattere pratico ed economico. Ci sarebbero state Leggi e provvedimenti volti a rimuovere ostacoli al lavoro della rete agenziale e, infine, anche una visione chiara ed organica degli obiettivi finali, delle forze e delle risorse da impegnare su questo fronte. Ma ancora dobbiamo trovare chi è che si è mai accorto di questo comparto in maniera seria o chi ne capisse qualcosa!”
Ecco perchè negli altri Paesi c’è una sostanziale e fortissima differenza. Le persone “normali” devono sapere e sanno che dietro un’agenzia di viaggi c’è un servizio, e moltissimi posti di lavoro, mentre sul web nn c’è nessuno o quasi e c’è una macchina. Anche se si pagherà ( forse, non sempre è così) di piu’ in agenzia, un motivo c’è. Ottimo articolo, lo posto immediatamente sul mio facebook personale!
Sai cosa ti dico ? Hai ragione, non una ma diecimila volte!
La soluzione degli hotel di avere dei ricavi pari bassissimi per dare le camere in mano ai portali, e la politica di guerra tra le compagnie aeree, prontissime a darsi battaglia sulla tariffa base (per poi mettere 300 euro di tasse assolutamente ingiustificate), è il risultato del nostro mondo tormentato e in forte picchiata.
Sono i fornitori (non tolgo i tour operator dalla lista )che dovrebbero mettersi in testa di dover creare regole piu’ precise, definite e giuste e di far lavorare tutti com’è sempre stato nel nostro settore tramite le nostre agenzie di viaggio, vero motore base della vendita del prodotto.
Grazie Francesca, sei molto gentile.
Francesco, Grazie per aver commentato il mio editoriale.
Elvira, le regole ci sono e ci sono sempre state…siamo noi che non le rispettiamo e non le facciamo rispettare. Per questo motivo la categoria è andata sempre più in basso…verso il baratro.
Ancora complimenti per l’articolo scritto!!!!
Sempre illuminanti e incisivi i suoi articoli. Rinnovo e condivido i numerosi ringraziamenti dei colleghi. Buon lavoro e continui così.
Bravissima Liliana, finalmente qualcuno che non si vergogna a dire la verità.
Questo tuo editoriale mi ha davvero illuminato. Semrba che poteri forti vogliano farci sparire del tutto. Anche i vecchi clienti affezionati, che prima vedevamo quasi sempre, ora fanno tutto su internet, preferiscono la macchina a quel rapporto umano che abbiamo costruito per anni. Mi ricordo un mio vecchio titolare che diceva sempre … “Per conquistare un cliente ci vogliono vent’anni, per perderlo venti secondi !” Mai come oggi questa frase è sempre piu’ confermata anche da altri miei colleghi.
Io ho scelto di non vendere, di non consigliare, non promuovere, quei tour operator che vendono direttamente ai clienti e di non fare biglietteria aerea e ferroviaria, perchè ritengo che il mio lavoro valga molto di piu’ dell’uno per cento di commissione. Promuovo altre iniziative verso i miei clienti, magari spingo piu’ dei soggiorni in Italia (che costano meno) o zone corto raggio. Di certo non faccio grandi numeri di guadagni ma non mi posso lamentare, anche se potrebbe andare meglio, ovviamente. Forse dovremmo iniziare il nostro rilancio proprio dal nostro territorio, proprio come hai scritto tu, Liliana, in qualche editoriale di qualche mese fa.
Ecco … ci mancavano pure i biglietti dal salumiere! Come se non bastassero i traffichini di turno, i conoscenti, gli amici, i parenti, gli abusivi .. ma di questo passo come faremo a sopravvivere noi agenti?
Ciao Liliana, ti rubo una frase :
La scorsa settimana è venuto a far visita un sales di un importante T.O. e sono rimasta sbalordita quando mi ha detto: “Se continua così, le agenzie chiuderanno fra 2/3 anni”.
E io avrei risposto a questo bel promoter in questa maniera : “se le agenzie chiudono è colpa soprattutto vostra che state calando le braghe a chi fa la voce piu’ grossa” … Vorrei proprio sapere cosa avrebbe replicato.
Beh, ecco la verità del nostro settore. E’ il colmo. Oggi viene un cliente che prenota con la mia agenzia ogni anno. Aveva visto una struttura di un tour operator che sappiamo tutti vendere anche direttamente al pubblico. Voleva prenotare tramite la mia agenzia, come ha sempre fatto da dieci anni a questa parte. voleva utilizzare uno sconto fedeltà. Vado sul sito online del tour operator e non trovo nulla. Chiamo il booking telefonicamente (che è pure un’interrurbana!) e mi dicono che quel particolare sconto è prenotabile solo dal cliente direttamente con la sua carta di credito senza passare per l’agenzia. Bene, è l’ultima chiamata che ho fatto e che farò a tale tour operator. Allora, cari colleghi, iniziamo a boicottare tutti quei t.o. che vendono direttamente al cliente, iniziamo a boicottare. Forse è+ questo il segnale che possiamo dare, far capire a questi maledetti fornitori che la nostra presenza è necessaria nella filiera come convogliatore di clientela. Ma è una cosa che dobbiamo fare tutti, non un’agenzia lo fa e cento no, l’unione fa la forza!
Buongiorno cara sig.ra Comandè e a tutti i cari colleghi che vedo numerosissimi nell’esporre le proprie idee e malcontenti del nostro settore. Anzitutto complimenti per l’editoriale, l’ho letto d’un fiato e non c’è una virgola fuori posto, concordo appieno quanto detto. Vorrei far presente che dobbiamo tenere duro, questa crisi speriamo finirà, ma continuiamo con le nostre idee e fantasia a far entrare, anzi a trascinare le persone in agenzia. Che sia per un biglietto del treno, che sia per una smartbox, che sia per qualsiasi cosa. Continuiamo a fare degli incontri magari con i nostri sposi su degli aggiornamenti e su delle informazioni in merito alla destinazione da loro scelta per il viaggio piu’ bello della vita. Questo è quello che ci contraddistingue dall’andare in salumeria e chiedere un kilo di Sharm El Sheikh, oppure un etto di Marsa Alam! Siamo noi i professionisti del settore e siamo noi che sappiamo guidare all’acquisto dui una vacanza per un afamiglia, per un giovane, una coppia. Non dimentichiamocelo mai per favore. Il nostro lavoro non è alzare il telefono e domandare se c’è posto. E’ molto molto restrittivo fare questo lavoro così.
Sig.ra Comandè è proprio vero che ormai gli agenti di viaggio sono considerati un “peso morto”; ahimè i clienti non entrano più in agenzia con lo stesso spirito, con la voglia di essere consigliati e anche un pò coccolati, la domanda ricorrente ormai è solo : che avete di supereconomico partenza la prossima settimana, qualunque posto. Se l’offerta non fa per loro poco male, si va in internet, sui portali etc. E noi ? La situazione è veramente triste, a prescidere dai Maya.
Buonasera Liliana,
cosa possiamo fare per cambiare questa situazione? Noi agenti siamo bravi a lamentarci e a chiachierare, poi quando si tratta di tirare fuori idee, abbiamo un po il cervello annebbiato. Chi ci potrà dare una mano? Lei non può fare niente per noi?
Ciao Liliana, posso farti un complimento? Sei una persona schietta e sincera come se ne trovano poche in giro. Nel giornalismo, soprattutto quello turistico, non se ne trovano proprio. Buona giornata e resta così come sei.
Silvia, sono d’accordo sul fatto che gli ADv amino molto chiacchierare e…poi, messi di fronte a qualcosa di concreto, si tirano indietro. Chi potrà dare una mano? Forse questo potrebbe essere l’anno della svolta…qualcosa incomincia a muoversi.
Cinzia, i complimenti fanno sempre piacere, soprattutto quando provengono da gente del settore. Buona giornata
Io leggo con molto interesse tutti i suoi editoriali e mi trovo assolutamente d’accordo con quanto da lei riportato e, da quello che vedo, concordo pienamente anche con tutti i feedback dei miei colleghi agenti. E’ davvero dura oggi poter fare il nostro lavoro con tutte le problematiche che ci remano contro e che rendono davvero complicato portare un utile a fine mese e pagare gli stipendi dei nostri collaboratori. Le proposte in rete per uscire da questa situazione ci sarebbero, basta leggere i forum dedicati agli agenti, facebook e quant’altro per capire, che, effettivamente, qualcosa si sta movendo nella giusta direzione. La domanda che mi pongo è: Saremo in grado, noi tutti agenti, di comune accordo, almeno per una volta, di collaborare l’un l’altro evitando di darci le coltellate alle spalle? Riusciremo ad essere davvero tutti per uno e uno per tutti o ci ritroveremo (come è stato quando Alitalia tolse le commission9i dai volati venduti) a partire tutti incendiari e fieri, ma alla fine ritrovarsi dei pompieri? (la citazione con la canzone di Rino Gaetano in questo caso è d’obbligo e spero sia apprezzata perchè è molto calzante!) Spero e confido davvero, visto che una crisi del genere non si era mai vista, che almeno per una volta ci si prenda per mano e si trovino soluzioni adeguate per rialzare la testa che ci hanno e che ci stanno premendo forzatamente a terra.
Ciao Liliana, ti rubo una frase piuttosto emblematica e che ritengo molto significativa: Se prendiamo il discorso “operatori”, invece, a volte ci viene veramente il voltastomaco. Perché? E’ presto detto: nonostante le assenzioni di lavorare solo con le ADV, la maggior parte dei T.O. li sta proprio prendendo per i “fondelli”.
Proprio ieri sera ho visto la pubblicità di un tour operator su Eurodisney che alla fine affermava… “trovi questi sconti prenotando nelle migliori agenzie di viaggio oppure sul nostro sito”.
Ho deciso , di comune accordo con i miei colleghi e soci dell’agenzia, di boicottare nella maniera piu’ assoluta quell’operatore, scrivendo fuori dall’agenzia “NON SI VENDONO PRODOTTI DI xxx” e ho tolto tutte le vetrofanie, i cartelloni e le altre cretinate che ci mandano.