di Liliana Comandè.
Città affascinante che conquista per quel suo essere contemporaneamente antica e moderna
Si dice Marocco e si pensa subito a Marrakech, la città che più di ogni altra rappresenta il paese africano nell’immaginario collettivo. Anche se la sua piazza è cambiata negli ultimi anni perché si è arricchita di ristorantini, caffé, bancarelle dove vengono venduti souvenir, l’incantatore di serpenti e il venditore d’acqua rendono la sua famosa piazza un luogo dove perdersi e sognare.
Dal suo nome deriva quello del Paese, a testimonianza del ruolo strategico assunto nell’intero territorio nel corso del tempo.
Marrakech, la città delle rose, conserva l’impronta di sede imperiale da cui ha tratto linfa nel corso dei secoli. Accentra lo sguardo sul minareto della Kotoubia, svettante lascito degli Almohadi che ha ispirato la Giralda di Siviglia, per poi distenderlo a Sud sulle cime innevate dell’Alto Atlante che la abbracciano in lontananza.
Il cuore della città vecchia è racchiuso dalla lunga cinta muraria: basta varcare una delle porte che la percorrono per addentrarsi nel labirinto dei suoi vicoli, scoprire la medina, girovagare tra i souk, contemplare l’animazione febbrile della Piazza Jemâa-El-Fna, dichiarata patrimonio universale dall’Unesco.
All’esterno dei bastioni, inizia la città nuova, il Guéliz, opera dei Francesi all’epoca del protettorato, dove si snoda il circuito del palmeto con i suoi 20 km di vegetazione su 13 mila ha. Tra lussuosi hotel, ristoranti, banche e negozi, qui pulsa il cuore economico e commerciale di Marrakech.
La città rossa costituisce una destinazione di richiamo per il turismo internazionale, a cui viene incontro l’alto livello della sua offerta turistica.
La ricettività conta su un ampio ventaglio di proposte, che vanno dalla residenza turistica ad alberghi di prestigio come l’Hotel Palmeraie Golf Palace, ai bordi del campo da golf ideato da Robert Trent Jones, il Sofitel Marrakech, il Kempinski Mansour Eddabi, il Kenzi Farah o l’Atlas Marrakech.
Strutture ideali per il relax e il benessere, grazie a saune ed hammam, ma dove il richiamo al dovere è perfettamente rappresentato dalle sale congressi.
L’alternativa al soggiorno negli hotel trova il suo perfetto compimento nelle maison d’hôtes locali, i tipici Riad: vecchie case della medina che vanno dal XIII secolo a quello scorso, salvate da sicura rovina, ristrutturate ed arredate secondo uno stile etnico che conferisce loro un’atmosfera intima e personalizzata.
In tutta la città ce ne sono circa 300, oasi di silenzio nel brusio della medina. Una nuova zona alberghiera sarà presto aperta di fronte le cime dell’Atlante, composta da 40 unità tra alberghi, maison d’hôtes, residenze e locali di divertimento.
Tra turismo d’affari, golf e benessere, Marrakech adatta il suo spirito più antico alle esigenze più sofisticate del mondo moderno; salvaguarda la memoria collettiva dell’intero Paese ospitando ogni anno il Festival National des Arts Populaires, vetrina in cui si tramandano le tradizioni, i canti e i costumi dei gruppi provenienti da tutto il Regno.
Grazie anche alla sua posizione privilegiata, che ne fa il punto di partenza ideale per i tour delle città imperiali ed i grandi itinerari meridionali, la perla del Sud continua ad esercitare il suo fascino.