di Liliana Comandè
Anche Top Sardinia si è aggiunta alla lista dei T.O. falliti. Riportare i clienti in agenzia…non c’è altra cosa da fare.
A fine dicembre anche un altro tour operator ha dovuto chiudere i battenti. Top Sardinia-Shangrilà, ottimo operatore sull’Italia in generale ma, soprattutto, sulla Sardegna. Anni fa aveva tentato di allargare i suoi orizzonti inserendo isole caraibiche con voli charter e poi Stati Uniti e altre isole con voli di linea. Si sentiva parlare di difficoltà già dalla scorsa estate, quando era diventato difficile contattare il booking, ma tutti speravano che si trattasse di tanto lavoro e poco personale. La notizia del fallimento non ci ha trovati impreparati ma addolorati perché era un buon T.O. con ottimi prodotti.
Ma la crisi non sta dando tregua a nessuno e credo che tutti noi del settore ci aspettiamo che altri nomi del tour operating sicuramente usciranno di scena più o meno silenziosamente.
Il settore è sempre più in affanno e non circolano soldi. Gli italiani sognano di viaggiare e chiedono preventivi a destra e a manca senza poi concludere nulla.
Le Olta la stanno facendo sempre più da padrone e le agenzie annaspano sempre più e cercano di inventare cose nuove per riportare quei pochi clienti in agenzia.
Crisi, crisi, crisi…
Ho letto da qualche parte, non ricordo se su un giornale del settore, che la situazione sta migliorando…Non so dove abbiano preso queste informazioni in quanto mi risulta che la situazione sta peggiorando.
La crisi è sempre più pesante, le tasse sono aumentate e la gente ha anche meno soldi per fare la spesa.
In questa situazione, mi piacerebbe sapere come è possibile che si stia assistendo ad una ripresa del settore. Probabilmente saranno i soliti ricchi che non hanno mai smesso di viaggiare e qualche ha la fortuna di avere questa tipologia di clientela. Buon per loro, ma una rondine non fa primavera e per il turismo l’inverno è diventato ancora più gelido.
Nelle agenzie arrivano tante offerte di operatori dal nome sconosciuto e, spesso, ci domandiamo come facciano a vivere e con quali agenzie lavorano. Evidentemente resiste ancora il mito che con i viaggi si fanno tanti soldi.
La professionalità è ormai appannaggio di poche agenzie nelle quali ancora resistono tenacemente i “vecchi” del settore, ma che fatica ogni volta che viene chiesto un preventivo dover andare su Internet e fare una marea di ricerche per vedere quale agenzia o portale vende quel tale villaggio oppure albergo a prezzo più basso di quello ottenuto dai T.O. di fiducia.
Ed è durante queste ricerche che ci si accorge di quanto ancora perduri la guerra fra poveri. C’è sempre la solita agenzia che, forte del suo sito conosciutissimo, pubblica tariffe talmente basse che obbliga le agenzie a mettere un ricarico ridicolo (a volte 15 euro) su un viaggio di 700/800 euro.
Che stress, che fatica mentale doversi confrontare ogni volta per poter far prenotare nella tua agenzia un viaggio! E questo quando non lo prenotano direttamente con i T.O., alcuni dei quali parlano bene e poi agiscono male.
Mi domando se un salumiere o un panettiere finisce la sua giornata lavorativa con lo stress che accumula quotidianamente un ADV.
Ricominciamo con le Fiere turistiche….
Cosa c’entra tutto il discorso introduttivo con le Fiere? C’entra, c’entra!
Ogni anno sento i T.O. che si lamentano delle alte spese che si affrontano per essere presenti alle Fiere, e poi, come se niente fosse, li ritrovi alle stesse come se la volta precedente avessero concluso chissà quali grandi affari.
E’ vero che alle Fiere non ci si va per concludere affari ma per conoscere nuove agenzie, vedere in faccia gli agenti con i quali si parla solo telefonicamente, portare e distribuire i propri cataloghi, presentare la propria azienda a chi ancora non la conosce, assistere a qualche convegno – quando è interessante.
Bene, tutte cose importanti che servono a rafforzare anche il rapporto umano fra T.O. e dettaglianti.
Perdonatemi la sincerità, ma di questi tempi… in cui non ci sono soldi neppure per pagare le spese d’ufficio o il personale e le agenzie e gli operatori o chiudono o si ridimensionano, vale la pena spendere tanti soldi per concludere cosa?
Distribuire cataloghi, che poi resteranno nelle agenzie perché non ci sono clienti che li prendono? Presentare i propri prodotti ad agenti, che poi non sanno a chi vendere, quanto può essere utile e necessario?
Servono più gli incontri o avere clienti che acquistano viaggi?
E qui ritorno al mio vecchio pallino: fin quando non ci sarà chi si prenderà la briga di far tornare i clienti nelle agenzie di viaggio, è come buttare i soldi al vento.
Sono i clienti il pane quotidiano di tutti e sono questi che non entrano nelle agenzie a prenotare viaggi.
Quando mai è stata fatta una pubblicità a favore del settore? Quante volte ho scritto che le Associazioni di categoria devono trovare un accordo con il Ministero per promuovere una campagna pubblicitaria a favore del settore turistico?
Due anni fa avevo anche proposto una sottoscrizione da parte dei T.O. e ADV, secondo il fatturato e l’utile, per poter avviare una campagna pubblicitaria televisiva e sui quotidiani. Ne avevano parlato anche alcuni agenti, ma tutto è andato a finire nel vuoto più assoluto. Sembra che non interessi niente a nessuno di ciò che accade nelle loro “case”.
CLIENTI IN AGENZIA, queste sono le parole magiche che possono far rimuovere il settore, ma fino a quando non si capisce questa cosa è anche inutile continuare a parlarne.
Sono i clienti che pagano e portano lavoro e soldi. L’agente da solo non può fare niente e neppure l’operatore. Gli incontri lasciano il tempo che trovano. L’unica cosa che resta da trovare è il cliente che prenota.
Questo è il futuro delle agenzie, senza di loro le serrande non resteranno aperte a lungo.
Liliana Comandè
Liliana sempre lucide ma reali le tue analisi con le quali mi trovo pienamente d’accordo come d’altro canto ben sai, condividendo in diverse occasioni le mie riflessioni di vecchio agente di viaggi. Anche io penso che questa volta è inutile nasconderci dietro le finte maschere dell’ipocrisia con cui spesso siamo tutti andati avanti, illudendo i clienti e non rendendoci conto che prima di tutti stavamo illudendo noi stessi. Siamo da tempo arrivati al bivio, molti hanno imboccato la strada della sconfitta e non sono riusciti più a ritornare indietro, altri sono arrivati al fondo ma ne sono usciti lasciandosi alle spalle danni di ogni tipo e, magari, c’è pure chi ha creato in malafede il danno, e, ora, si sta godendo il sole da qualche parte. Tantissimi di noi sono su questo viale di sofferenza, di disagio, di malumore continuo e cercano con tutti i mezzi di farcela. Qualcuno, fortunato, bravo, sta sulla strada del successo o lo ha raggiunto ma credo che siano isole felici. E’ tempo di farla finita di cazzareggiare o quantomeno se c’è qualcuno che ha voglia ancora di cazzareggiare lo facesse pure ma non crei ulteriori problemi a chi con questo lavoro ci ha sempre vissuto, ha sempre onorato gli impegni, ha sempre rispettato le regole del gioco.
Personalmente non ho alcuna remora nel dire che anche io sono consapevole a 53 anni, dopo 33 anni da quel giorno in cui misi piede per la prima volta in un’agenzia, realizzando il sogno che mi portavo da bambino, quando leggevo romanzi di viaggio, e volevo che mia madre mi accompagnasse in stazione a vedere i treni, di essere nell’anno più difficile della mia vita professionale. L’anno è appena iniziato, ce la metterò tutta, compatibilmente anche con la “presunta” ripresa economica e non mi peserà rinunciare a qualche aperitivo, a qualche tartina, a qualche buffet, forse quello che tu hai detto deve essere il mantra che ci dovrebbe accompagnare dalla mattina alla sera “RIPORTARE I CLIENTI IN AGENZIA” ma che siano agenzie in grado di saperli accogliere, di saperli trattare, che non vedano i clienti come dei potenziali nemici o solo merce da baratto. Che dirvi se non Forza e Coraggio, ne abbiamo tanto bisogno.
Caro Santo, credo che sia finito il tempo delle illusioni. Bisogna prendere atto che la situazione è degenerata a tal punto che non vedo luce in fondo al tunnel. Purtroppo nelle agenzie, spesso, ci sono persone che hanno a cuore solo lo stipendio mensile e il cliente, talvolta, è visto come un rompiscatole incontentabile.
e allora ben vengano le agenzie che forse, memori di anni di esperienza sul campo quando fare l’agente di viaggi era tecnicamente molto più faticoso di ora ma sicuramente molto più gratificante, si facciano distinguere per professionalità, competenza e serietà, e sappiano far arrivare al cliente il giusto messaggio. Chi non se la sente o vuole giocare potrebbe andare a giocare da qualche altra parte, tanto il piatto non è più così succulento come credevano fosse.
Padiglioni Lontani Agenzia Viaggi abbiamo di nuovo appurato col gruppo adesione allo spot che siamo un branco di ignoranti …mi dispiace dirlo ma e’ cosi…io sono perfettamente d’accordo con Liliana, ovviamente…e lo dico quasi tutti i giorni..ma che brutto lavoro e’ diventato???? am che fatica? che stres?? per cosa poi?? pe portare a casa meno di un operaio ! (che alle 17 stacca, che ha ferie e malattia e contributi e tfr…)
Cara Liliana, quanto mi piace la tua lucidità… Vero tutto: spendere per le fiere è idiozia allo stato puro, mantenere personale che considera solo il 30 del mese è controproducente, correre dietro alle offerte sul web è utopistico e parlare di ripresa è criminale.
Ma… allora?
Allora vale il suggerimento che velatamente o meno continuiamo a dare… “Fatevi quattro conti, e se il gioco non vale la candela abbandonate. Il nostro non è più un lavoro che si affronta per passione perché sta diventando insopportabile, e anche i “vecchi” e capacissimi agenti di una volta stanno facendo le giuste valutazioni per capire se tenere aperta l’agenzia o ripiegare su un “pizza al taglio”.
E chi può dargli torto?
Santo, io ripeto da anni che c’è un problema di fondo, ed è il più grosso problema: il cliente. Non vanno più in agenzia. Anche la pigrizia gioca un ruolo importante. Lo vedi quando prendi la metropolitana. La sera vanno tutti in palestra, ma le scale a piedi non le fanno….
Cara Sofia, il problema è che chi sta dall’altra parte, e prende comunque uno stipendio, queste cose non le capisce. Ricordiamoci che dietro i sorrisi e la comprensione spesso si cela cattiveria, invidia e maldicenza. Facciamoli i due conti e, alla fine, si pagano 16 stipendi l’anno (fra 13a, 14a, TFR, 26 giorni di ferie, 104 ore di permessi retribuiti, feste pagate ma non lavorate, malattie varie (mal di pancia, dito del piede destro, raffreddore ecc…) A volte credo che questo sia diventato un settore di masochisti.
Caro Grillo Sparlante, se ricordi bene, anni fa scrissi un editoriale proprio sil fatto che era meglio vendere la pizza al taglio percgé il guadagno sarebbe stato maggiore, e di tanto. Sono in molti a pensare di chiudere baracca e burattini e fare qualche altra cosa. Alcuni sono andati a lavorare in albergo, altri si sono messi a fare gli autisti per società di noleggio. Uno stipendio fisso è sempre meglio del rischio e dello stress che si subisce quotidianamente in questo settore. Qualcuno ancora pensa che la crisi sta finendo…io credo che si può ancora andare…più in basso di come stiamo oggi.
Alla domanda posta da Liliana nel suo crudo ma realistico editoriale, mi sentirei di rispondere con assoluta certezza: si, anche il salumiere ed il panettiere finiscono la propria giornata con il medesimo stress di un agente di viaggi, sempre ché esercitino la propria professione con la medesima abnegazione. Noi continuiamo a parlare dei nostri problemi come se fossimo gli eletti, ma non lo siamo, siamo soltanto parte di una economia dove oggi tutti i settori sono afflitti dai medesimi crucci. Certo, mal comune non fa necessariamente mezzo gaudio, ma se i nostri disagi sembrano in qualche modo più amplificati rispetto ad altri comparti, è soltanto perchè siamo l’unico settore dell’economia che sistematicamente rifiuta di adottare alcuna soluzione, perchè siamo nostalgici dei bei tempi, che comunque non ci sono mai stati, perché ci lamentiamo anche quando le agenzie sono piene di richieste ma non siamo in grado di catturarle. Manca la specializzazione, le barzellette sulle sciocchezze enunciate dagli agenti (spesso anche con un pizzico di arroganza) superano ormai le castronerie dei clienti, e le fiere sono un’occasione per fare salotto o raccogliere gadget. Si continuano a distribuire ai clienti preventivi fatti da t.o. che non hanno nulla di t.o., sono semplici assemblatori aritmetici, e quando il preventivo giunge al cliente è mille o duemila euro più alto di quello che effettivamente vale. E ci credo che le Olta spadroneggino, proprio in un’epoca di crisi, in cui la gente misura attentamente tutto ciò che spende, perchè un potenziale viaggiatore dovrebbe comprare a cifre irragionevoli? Per la logica del marchio? Riprendere in mano le fila del settore dell’intermediazione, vuol dire cominciare a calarsi di più nei panni del consumatore (che poi siamo tutti noi), e ricominciare a dare qualità e professionalità al servizio, comprendendo finalmente che le pratiche non piovono dal cielo come in molti suppongono dovrebbe essere, ma bisogna costruirle e guadagnarsele, e non di certo con lo sconto di poche decine di euro su prezzi comunque irragionevoli. E bisognerebbe anche metabolizzare che alcuni prodotti, laddove l’offerta ormai supera ampiamente la domanda, non sono più di sostegno alle vendite, perchè non producono redditività. In un supermercato, un prodotto che non si vende o che non rende, viene eliminato dagli scaffali, ed altrettanto dovrebbe fare l’agente, rimpiazzandolo con qualcosa di diverso. Magari, dico magari, in un angolo sperduto di una fiera di settore potrebbe esserci il prodotto da sostituire sullo scaffale vuoto …
Buoansera Liliana. Come sempre ben detto ma in questo marasma generale e nel fuggi fuggi per assicurarsi la poltrona di cuio questi sono problemi davvero insignificanti. Le associazioni sono fallite, non più credibili, senza nessun peso specifico ma gridano ancora con voce forte nel deserto (detto Greco: foni voondos en ti erimo). Ma quelo che scrivi succederà grazie a qualche migliaio di ADV serie e professionali che tengono bene le redini. I TO hanno bisogno di tagliare le spese. Le ADV possono fare il lavoro per loro ma che siano seri , no come quello che si legge qui sotto postato da Camilo il Grande.
CLIENTI IN AGENZIA dovrebbe essere la parola d’ordine. Chi legge nei gruppi di agenti di viaggio, mi sà dare una percentuale approssimativa di quanti invece sono convinti che il cliente in agenzia sia solo un disturbatore, un provocatore, aggressivo, primitivo, sfruttatore ed altro? Partire da questo per arrivare poi in cima al top delle rappresentanze (associazioni?) gestite e rappresentate ugualmente SOLO da agenti di viaggio, che hanno ben compreso, per quello che fanno per portare di nuovo finalmente i CLIENTI IN AGENZIA – SI’ ma giustamente riguardo solo alla PROPRIA agenzia !!! (MORS TUA VITA MEA !!???? Prevedendo solo la chiusura degli altri per rimanere in pochi a dividersi quel che resterà del mercato!! avvoltoi o Alta professionalità a guida del settore, di meglio non c’è !!!???
Come sempre, una realistica analisi di Liliana Comandè sull’attuale situazione delle agenzie di viaggi. Voi che ne pensate di questa provocazione: andare in Fiera per consolarci, per sperare o per cosa?
Beh, sarebbe il caso di analizzare perchè ci siamo ridotti così e soprattutto pensare a come ne veniamo fuori… In ogni caso andare alle fiere può essere importante se si ha una motivazione seria e commerciale. Se è solo per raccogliere gadget o fare salotto allora è bene disertare…
Il mio obiettivo e’ portare a casa informazioni su paesi che mi permettono di allargare l’offerta ai potenziali clienti. Visito pochi stand e colleziono carta, si lo ammetto, il cartaceo mi piace ancora molto. Solo una piccola osservazione_ quando mi accosto ai vari stand vengo accolto da sorrisi piu’ che invitanti, ma alla scoperta che sono un agente di viaggi il sorriso si trasforma in…..”ecco questo e’ il http://www….scriva qui per info……”. Mi sfugge il motivo, ma forse ne sanno meno di noi dei paesi che rappresentano, o no?
Infatti, spesso i nostri interlocutori sono poco preparati sul loro stesso prodotto, ciò però non toglie che si possono cmq reperire informazioni o contatti da utilizzare sapientemente, Purtroppo, caro Moreno, ad un appiattimento culturale ci dobbiamo un pò abituare…
Io ringrazio l’appiattamento culturale (fenomeno italiano) e spero che non insegnino piu’ geografia a scuola…solo cosi’ rimango a galla o perlomeno noi agenti di viaggio datati abbiamo chances di rimanere ancora a lungo sul mercato. Piu’ ignoranti incontro piu’ godo. Mi dispiace come nazione, ma se l’immigrazione e’ principalmente sulla rotta Africa-Lampedusa one way ed i migliori cervelli se ne vanno il nostro futuro , come nazione, e’ giia’ scritto.
Sull’appiattimento culturale allora ti posso tranquillizzare, buone notizie, non c’è nessun segnale che possa cambiare qualcosa specie a livello scolastico… Se la nostra fortuna dipende dall’ignoranza altrui allora siamo a cavallo…
Non piace neanche a me, ma pensa che da alcuni anni ho sulla scrivania la mappa del mondo. Non immagini come anche qui nel profondo Nord i meno maturi ne rimangano affascinati alla visione. Affianco all’esperienza , pero’, investimenti fatti di viaggi (non educationals, anche se sono stato invitato a Berlino a fine mese) che comportano un notevole impegno finanziario…..ma tant’e’…miorire ricchi o poveri..sempre li’ si finisce.
hai toccato con mano quanto può dispiacere credere in qualcosa e constatare che in realtà gli agenti sono solo bravi a lamentarsi, ma quando si prospetta un’azione qualsiasi per smuovere un po’ gli animi, sono tutti bravi a non muoversi. Di base quella, di proposta, era follia pura.
Cari amici, a costo di farmi insultare non posso che dire che la nostra categoria merita il più che drastico ridimensionamento che sta vivendo…
Basta leggere ciò che viene scritto su più gruppi per capire che alla professione si è sostituita l’approssimazione, al rispetto per il cliente la derisione del medesimo, alla conoscenza il menefreghismo.
E credo di essere ancora buono…
la lucida veritá, purtroppo. Come sempre cara Liliana sai cogliere nel segno . Ho aperto nel 2007 , la crisi si intravvedeva ma era ancora lontana. Avevo lavorato a Lungo presso tante altre agenzie e anche io come altri ho pensato …beh se ci riesce quello li ce la posso fare anche io. E cosi il sogno di mettersi in proprio é diventato realtá non prima di avere sudato sette camicie per ottenere la Direzione Tecnica. Ho aperto il mio primo sito , durato circa 3 anni , costato un bel po di soldini , e poi la societá che lo ha realizzato é fallita e dall´oggi al domani se lo é portato via. Sono ripartita di slancio , di gran carriera riaperto altro sito .Il primo era costato 7000 Euro , volatilizzati .. IL secondo altri 5000. Ho passato notti insonni a caricare dati perche non volevo restare senza visibilitá in estate ( non avevo la vetrina su strada..) . POi ho pensato che la vetrina su strada mi avrebbe dato piu visibilitá, ma non avevo fatto i conti con la concorrenza (ben 8 adv in una cittá da 15.000 abitanti) e la crisi che cominciava ad arrivare…Ho aperto ma 1300 Euro di affitto e una dipendente non mi hanno lasciato scampo. Sono durata 9 mesi e poi sono scappata rifugiandomi in un Ufficio al chiuso concentrandomi sui miei siti. Dal 2010 ne ho fatti realizzare ben tre. Uno piu bello ( e piu caro dell ´altro ..) Avevo idee a non finire, reinvestivo tutti i soldi che comunque riuscivo a portare a casa , sempre credendo in nuovi progetti. Ora, all´alba del 2014 , ho perso la voglia di lottare: Le idee ci sono ancora ma i soldi , quei pochi guadagnati in qs anni invece di reinvestirli li sto centellinando . Una parte di me vorrebbe credere nella ripresa, visitare le Fiere ,continuare a credere che il turismo non si fermerá ma la parte piu´concreta, quella che tutte le mattine deve cercare un motivo per entrare in Agenzia é consapevole che il nostro é un settore alla deriva. Ripenso con nostalgia a quella ragazza piena di sogni che a distanza di quasi 10 anni non riesce nemmeno a portare a casa lo stipendio di un apprendista e vengo colta da un´amarezza senza fine.
Come sempre fai centro
Che dire, non fa una piega. E’ triste ammetterlo, ma è tutto vero quello che scrivi. Buona giornata ad una giornalista che sa fare il suo mestiere.
“E bisognerebbe anche metabolizzare che alcuni prodotti, laddove l’offerta ormai supera ampiamente la domanda, non sono più di sostegno alle vendite, perchè non producono redditività. In un supermercato, un prodotto che non si vende o che non rende, viene eliminato dagli scaffali, ed altrettanto dovrebbe fare l’agente, rimpiazzandolo con qualcosa di diverso. Magari, dico magari, in un angolo sperduto di una fiera di settore potrebbe esserci il prodotto da sostituire sullo scaffale vuoto”. Condivido tutto quello che hai scritto, soprattutto in questa ultima parte.
Caro Nick, io spero che quei pochi agenti seri riescano a sollevarsi dalle ceneri nelle quali si trovano in questi anni veramente difficili da superare. Staremo a vedere quel che succederà in quello che mi sembra tutto fuorché l’anno della ripresa.
Sì Luigi, dovrebbe essere la parola d’ordine, ma ormai, fra barzellette, stupidari vari – come se gli ADV – una volta smessi i panni di agenti e messi quelli dei clienti- non ne dicessero di proprie. farei leggere le mail che arrivano all’Interline Club per capire come è il livello del settore – la professionalità è appannaggio di poche persone. Formazione vera – non quella mordi e fuggi da lontano – educazione e comprensione per chi spende soldi per le proprie vacanze, dovrebbero essere un must. Ma non lo è più, purtroppo.
Più che dìaccordo Dario.
Caro Moreno, qualche volta accade anche questo. Che belle parole essere informati…
Sono d’accordo con te. Spesso mi sono trovata in educational nei quali le unioche preoccupazioni degli ADV invitati erano: ma c’è la discoteca?
No, la proposta non era follia pura Donna, forse è una delle strade da percorrere, ma non è questo il settore in grado di capirlo.
Molto buono Grillo….
Sono in tanti a ripensare con nostalgia a quello che eravamo tutti noi, pieni di sogni e ci siamo ritrovati dentro un incubo che sembra non avere mai fine.
Grazie Livia, ma oggi è una magra consolazione, basti guardare quanti commentano o meno. Se avessi scritto una delle amenità dei clienti avrei avuto numerosissime risposte.
Grazie Carlo, ho sempre creduto nel mio lavoro ed ho sempre cercato di essere obiettiva e senza peli sulla lingua. Credi di esserci riuscita.
noi siamo riusciti ad evitare di restare coinvolti anche in questo fallimento, come in quello di ORH (che sembra vicino da quanto ho letto) e tutti gli altri, da Teorema/Todomondo a Ventaglio, per fare i nomi dei più famosi. Serve un po’ di fortuna ma anche istinto, raccolta di info da fonti ritenute affidabili e studio delle carte (bilanci). Non tutti gli adv riescono a farlo, servirebbe un ente/organo che filtri queste info, ma poi c’è la “privacy”…che peccato che la facciano valere anche in questi casi, salverebbe molte aziende serie e molte vacanze degli italiani che si affidano fiduciosi al “turismo organizzato”…chissà ancora per quanto…
Ho visto agenti andare alle fiere solo per prendere i gadget (che poi, che dovranno mai farci!??!), ho visto t.o.- sull’orlo del baratro – alle fiere, addobbati tutti in pompa magna che con sorrisi e strette di mano elargite a destra e a manca andavano enunciando numeri e percentuali di vendita per stupire il tordo agente di viaggi che rispondeva: “Bravi, effettivamente voi siete i migliori”, ho visto agenti di viaggio entrare in fiera e perdersi benché avessero la mappa in mano, ho visto sorrisi così falsi che nemmeno Giuda, ho visto agenti andare agli eventi/fiere solo per mangiare (!) e andarsene a pasto finito, ho visto poi invece stand di nicchia dove gli espositori avevano quel luccichio negli occhi che avevamo tutti quando abbiamo iniziato questo lavoro, quella voglia di fare e di presentarsi e di farsi conoscere che fa tenerezza. Ma che fa sempre ben sperare e riempie il cuore.
“Non tutti gli adv riescono a farlo, servirebbe un ente/organo che filtri queste info, ma poi c’è la “privacy”…che peccato che la facciano valere anche in questi casi, salverebbe molte aziende serie e molte vacanze degli italiani che si affidano fiduciosi al “turismo organizzato”…chissà ancora per quanto…” Ecco cosa manca Stefano, una Legge sulla privacy stupida come lo è in molti altri casi.
Marzia, hai descritto bene anche tu il perché molti agenti vanno alle Fiere…e questa la dice lunga su chi, spesso, c’è al di la delle scrivanie. Purtroppo questi elementi screditano anche gli agenti seri, che sono la maggior parte, soprattutto quelli della “vecchia generazione”
eccomi…grillo si sono d’accordo con te.. ma neanche tanto alla fine…cioe’ la mia passione mi stimola ancora (ed e’ per quella e per i motivi che descriveva Moreno, che andro’ cmq a farmi il mio solito giro in bit) e Marzia..si la delusione E’ ENORME… anche se come ho gia’ detto + volte, io ero tra i 4 gatti allo stand alitalia anni e anni fa, e’gia’ avevo capito. Pero’ adesso siamo veramente all’epilogo eppure il nulla ancora—
ah.. sull’appiattimento culturale e sulla geografia non potrei essere + d’accordo! i giovani spt sono terribili…e la cosa mi stupisce moltissimo visto che – volendo – hanno un atlante in mano!! Ho avuto anche io un planisfero appeso alle spalle e ho riscontrato lo stesso fascino..credo che comprero’ un mappamondo anche io … temo che qualche bambino nn ne abbia mai neppure visto uno
Carissima Liliana la notizia del fallimento di Top Sardinia ha rattristato anche me:un operatore che si è sempre contraddistinto negli anni pr prodotti di qualità,ma tant è,la situazione è questa e non promette nulla di buono:anche questo TO ha pagato la situazione disastrosa del nostro sistema-paese,soprattutto nel settore trasporti,che sai che è un mio chiodo fisso da anni;un settore trasporti sempre più alla deriva,caro e deficitario, che ha portato,tanto per fare un esempio,al crollo del turismo in una regione come la Sardegna,uno dei prodotti di punta di Top Sardinia.Ma il problema centrale resta quello che hai sottolineato tu:riportare i clienti in agenzia,ma contestualizzando questa necessità nella situazione-paese ci accorgiamo subito che è un impresa titanica perchè in Italia non c è più il mercato dei consumatori e non solo nel settore turismo:un paese dominato dalla burocrazia e da tante tasse,piccole e grandi,statali e locali,che deprimono i consumi.Se il prossimo Governo non si deciderà ad attuare misure urgenti per supportare l economia reale,le imprese e le famiglie,rilanciando i consumi,il nostro paese,e non solo il settore turistico,è destinato a morire in poco tempo.Un abbraccio
Rino Siconolfi
Mi è capitato di vedere scritto Eggitto con due g e sentir dire che la Tunisia sta in Oriente…credo basti solo questo per far capire il livello di alcuni giovani.
Rino, sono talmente tanti anni che parliamo di questi problemi che mi domando se siamo noi gli inguaribili ottimisti, perché speriamo che qualcosa cambi, oppure se – veramente – dovremmo incominciare a fare una rivoluzione seria, di quella non fatta di sole parole ma di fatti. La crisi è generale, ma il nostro settore è quello che ne ha pagato le spese più degli altri e nessuno ne parla, La cosa più triste è proprio questa: l’indifferenza del Governo e quella di chi li rappresenta. Basta con le cose dette a mezza bocca e a voce bassa. Qui la voce bisogna alzarla e anche tanto prima che le bocche si chiuderanno del tutto. Un abbraccio anche a te.
bon courage lili