Alla Bit abbiamo incontrato sia Ioana Ciutre, direttrice dell’Ente del Turismo della Romani in Italia, sia Daniela Prelipcean – Head of Marketing Office della Romania, venuta a Milano proprio in occasione della Fiera Internazionale del Turismo. Nello stand, ben allestito e sempre molto affollato, erano anche presenti operatori Romeni e qualche T.O. italiano, che presentavano i propri programmi sulla bella destinazione dell’Europa dell’Est. In un momento di quiete, abbiamo incontrato le due responsabili e ne abbiamo approfittato per intervistarle.
Qual è la mission di Daniela Prelipcean alla Bit 2012?
“La Romania è un paese che ha molto da offrire ai suoi turisti. E proprio per far conoscere le bellezze di posti incantevoli come, ad esempio, il Monastero Horezu, già monumento patrimonio dell’umanità dal 1999,nonché il più ampio complesso architettonico medievale conservatosi nella Valacchia, eretto per volontà del Principe Constantin Brancoveanu; piuttosto che Blidaru (Costesti Blidaru), città eretta nel secondo secolo A.C. residenza del re daco Burebista. Dunque, la mia missione, come quella di tutto lo staff, è di promuovere la destinazione Romania a 360 gradi: dalla cultura alla tradizione, natura e enogastronomia. Il nostro obiettivo, grazie anche agli operatori presenti nel nostro stand, è dare visibilità a tutti i prodotti turistici. Del resto, la Romania è un paese accogliente e ospitale. Anzi, l’ospitalità è uno dei cardini principali del nostro paese”.
Perché in passato non avete pensato a dare un’immagine diversa della Romania al mercato italiano?
“Nel 2006 è stata fatta una grande ricerca di mercato; è stato creato un masterplan per capire quali sono i mercati principali su cui spingere di più in modo da promuovere la destinazione a seconda dalle caratteristiche del paese. In seguito a questa ricerca sono stati individuati otto mercati principali tra cui: Germania, Francia, Italia, Stati Uniti, Austria, Russia, Inghilterra e Ungheria. Quindi il mercato principale è risultato essere la Germania, al secondo posto si è classificata l’Italia, ciò non significa che i turisti tedeschi sono più importanti dei visitatori italiani, indica semplicemente che nei due paesi ci sono richieste di prodotti turisti differenti. In Germania, ad esempio, funziona molto il turismo di massa, mentre il turista italiano cerca maggiormente la natura e la cultura. Il nostro obiettivo era, anche, individuare i prodotti di maggior interesse per ciascun paese in modo da sviluppare meglio l’offerta turistica da proporre”.
E cosa è emerso?
“Sono stati identificati tre pilastri principali, ovvero: cultura, natura e autenticità. Di seguito sono stati individuati sei prodotti principali su quali punta il brand turistico: turismo culturale, turismo naturale/verde, turismo rurale, turismo balneare e benessere, city break, turismo attivo e avventura. Dunque, anche gli investimenti che vengono fatti sugli otto mercati principali terranno conto di questi risultati. In sostanza, ogni promozione avrà un taglio che riguarderà le specificità del suo mercato”.
Avete indetto una gara per trovare una società che vi curi il discorso marketing/ pubblicitario della destinazione. Perché avete optato per una società che vi curasse questo settore e perché investire 2 milioni di euro?
“Intanto mi preme sottolineare che i 2 milioni stanziati sono solo un punto di partenza, ancora non siamo sicuri se li investiremo tutti o se ne verranno utilizzati di meno. E’ una gara in 3 tappe, con scadenze diverse. La prima scade il 27 di febbraio e prevede la presentazione di documenti di eleggibilità. La seconda tappa dove viene preso in considerazione la parte creativa, economica, ecc. . Attraverso questa gara, noi invitiamo i grandi specialisti nel settore della pubblicità e del destination marketing che hanno determinati requisiti. Ci sono competenze che vengono richieste e che le società partecipanti devono produrre, come ad esempio spot di varia durata e su vari prodotti da promuovere. Tra le cose richieste ci sono anche la presentazione di foto artistiche di grande appeal, non le solite foto ma qualcosa di veramente nuovo e unico. Poi ancora, il layout di brochure e materiale promozionale. Insomma ci sono un insieme di cose da produrre e che verranno poi sottoposti ai nostri specialisti in marketing e branding che fanno capo al Ministero dello Sviluppo Regionale e del Turismo. In questo dipartimento sanno esattamente quali sono le linee direttive da seguire, per poter arrivare ad incrementare il numero dei turisti che visitano la Romania. Un aumento non solo nel flusso, ma anche nella qualità effettiva della destinazione, puntando appunto su i tre pilastri: natura, cultura e autenticità”.
A proposito di numeri, nei primi 10 mesi dello scorso anno avete avuto un incremento di oltre l’8%. Che cosa vi aspettate per il 2012?
“Visti i grossi investimenti che verranno fatti sui mercati principali, per il 2012 puntiamo a raggiungere un incremento del 20% in più rispetto al 2010”.
Avete pensato, soprattutto per il mercato italiano, ad una promozione fatta non solo per la cultura ma anche sulla curiosità, sul mistero. Perché non puntare su un itinerario che faccia conoscere la vera storia di Dracula?
“Dracula in realtà è un itinerario turistico già conosciuto e anche molto promosso, sia nei mercati principali sia in quelli secondari. Insieme a questo personaggio vogliamo legare anche altre figure leggendarie, meno note, ma molto importanti. Questo per sfruttare maggiormente tutte le potenzialità culturali e autentiche della destinazione”.
Ad esempio?
“In Romania ci sono ben 31 siti riconosciuti e protetti dall’Unesco e molti dei quali non sono ancora noti al turismo di massa. Ad esempio, a proposito di Dracula, Sighisoara, luogo dove pare sia nato il famoso vampiro,è la più bella città medievale della Romania eretta tra il Trecento e il Quattrocento che si è conservata tale fino ai giorni nostri. Un dedalo incantevole di vie strette, case massicce con le finestre abbellite dai gerani rossi, con tanto di mura di cinta e torri di difesa. Tra le attrazioni principale della city ci sono:la torre dell’orologio, la chiesa della collina e, ovviamente, la casa dove e’ nato il Principe Vlad Tepes, diventata oggi un ristorante tipico. Da ricordare che Sighisoara è l’unico centro medievale ancora abitato in Europa. Anche la chiesa di Voronet, eretta nel 1488 dal Principe Stefano il Grande (Stefan cel Mare), è un altro monumento patrimonio dell’Unesco che merita sicuramente una visita. Gli affreschi esterni, come anche il porticato chiuso, risalgono al 1547. Il tema principale degli affreschi dipinti su uno sfondo azzurro è il Giudizio Universale. Proprio grazie ai suoi dipinti, la chiesa,dedicata a San Giorgio, viene chiamata “la Cappella Sistina dell’Oriente”. E poi ancora, Prejmer, la più forte fortezza contadina della Transilvania dove si trova l’interessante chiesa evangelica costruita in stile gotico con influenze cistercensi. Eretta nel 1250, con un piano a croce, all’interno conserva le decorazioni barocche e frammenti di pittura murale”.
Quali sono i prodotti che volete spingere di più nel 2012?
“City break, Bucarest, Timisoara e Iasi. Tra l’altro, queste città sono in gara per diventare “Capitale della cultura 2020”. A parte i prodotti ‘city break’ vogliamo spingere molto il prodotto natura e rurale, alla scoperta dei sentieri naturalistici del Carpazi oppure i canali del Delta del Danubio.
L’ultima domanda la giriamo a Ioana Ciutre, Direttore dell’Ente Nazionale per il Turismo della Romania.
Nel 2012 sono previste iniziative per dare più visibilità alla destinazione?
“Per il 2012 e 2013 sono previste diverse iniziative rivolte sia alle aziende (B2B) sia al consumer (B2C). Nel primo caso, abbiamo in programma di organizzare workshop, presentazioni della destinazione ed eventuali roadshow dai principali scali italiani, che sono poi i punti nevralgici della promozione della destinazione Romania in Italia. Per B2C ci sarà una campagna pubblicitaria e vari eventi nelle piazze delle principali città italiane. Non mancheranno gli educational”.
Alberto Lentini
Nella foto: da sinistra Ioana Ciutre e Daniela Prelipcean
Purtroppo non si risponde alla domanda sulla vera storia di Dracula. Secondo alcune fonti, a Sighisoara nacque Vlad Tepes ( Vlad l’Impalatore), mentre il personaggio Dracula è il frutto dell’immaginazione di Bram Stocker e del cinema americano (veddasi il film Dracula, 1931, con Béla Lugosi – Béla Ferenc Dezső Blaskó nato a Lugoj, Romania). Un itinerario su il principe Vlad Tepes sarebbe quello di Sighisoara-Brasov-Targoviste- Bucarest-Cetatea(Fortezza) Poenari (contea di Arges, Muntii Fagaras -le Alpi della Transilvania)l’ultima raggiungibile dopo aver salito i 1480 gradini. Un itinerario interessantissimo che propone un contatto con il mondo misterioso della Transilvania e della Valacchia insieme ai suoi protagonisti, sconosciuti ai turisti italiani, benchè Petru Cercel(Pietro l’Orecchino) parlasse la loro lingua e frequentasse le corti dei principi italiani dell’epoca.
Grazie Luca per la precisazione. D’altra parte, da un uomo colto quale tu sei, non poteva sfuggirti nulla ma, anzi, ci hai dato delle nuove interessanti informazioni. Salutami Bucarest!
Mi dispiace di aver intervenuto in tal maniera, ma non possiamo affermare di Vlad l’Impalatore che fosse un vampiro come lo fa quella signora!Il padre di Vlad l’Impalatore si chiamava Dracul/ Diavolo in rumeno/, data la sua aderenza al Ordine del Drago creato dall’imperatore Sigismondo di Lussemburgo nella sua veste di re dell’Ungheria. L’Ordo draconis si proponeva di proteggere i cristiani e di lottare contro i Turchi. La corte principesca di Targoviste, al tempo di Pietro l’Orecchino, ospitava tantissimi italiani. Ecco una preghiera scritta proprio da lui in un bel fiorentino! Cosa ne pensi?
Potentissimo Dio del sommo, et imo,
Tu che creasti il ciel, la terra, e’l mare,
Gli angeli de la luce, et l’huom di limo.
Tu che nel ventre vergine incarnare
Per noi volesti Padre omnipotente,
Et nascere, et morire, et suscitare.
Tu che col proprio sangue veramente
N’apristi il ciel, spogliasti il limbo, et poi
Sathan legasti misero, et dolente.
Tu che con sante braccia aperte a noi
Ancor ti mostri mansueto, et pio
Per darne eterno ben ne i regni tuoi.
Ascolta, Padre, l’humil priego mio
Che supplice, et diuoto a te nevegno,
A te che ti sesti huom per far me Dio.
Con che ti pagherò mai Signor degno
Di tanti beneficii a me largiti?
Che guidardon potrò mai darti in pegno?
Stati sono i fauor certo infiniti
C’hai dimostrati a me vil peccatore,
Che mi gouerni ogn’hor, ogn’hor m’aiti.
Gemme non cerchi già d’alto valore,
Nè perle oriental, nè gran tesoro,
Che tu gli hai fatti, tutto è tuo Signore.
Tutte le cose da te fatte foro,
Ne pono in terra i miseri mortali
Pur una paglia attribuirsi a loro.
Tu con un uolger d’occhio, un mouer d’ali
Reggi, et gouerni tutti gli elementi,
I Cieli, e i regni ciechi et infernali,
Altro non cerchi da l’humane menti,
Altra offerta non uuoi, ch’un cor sincero,
A te inchinato, sol questo consenti
Et che tu sia riconosciuto il uero
Dio d’Israel, colui che Faraone
Sommerger fece furibundo, et fiero.
Opere cerchi sol perfette, et buone
Et ch’ogni un lodi te che dentro uedi
Con prouidenza l’altrui intentione.
Picciolo è il premio (oime) che tu ne chiedi
Et se poco s’osserua, tu Signore
Pur ne uuoi far d’eterna gloria heredi.
Grande è la tua bontà, troppo l’amore
Che ne dimostri, ma di rado noi
Lo conosciamo, qual più espresso errore
Di par ne và con la giustitia poi
La tua misericordia, con cui Dio
Ottimamente il tutto volger puoi,
Ma troppa e l’ignoranza el’fallo rio
Nostro che consecrar ti contendiamo
Un cor sincero humiliato, et pio;
Anzi (miseri noi) sempre pecchiamo
Contra te grandemente alto monarca,
E’n vanità quel che ne dai spendiamo.
Pria, Signor mio, che la tremenda Parca
Rompa de gli anni mei lo stame frale
Perdonami l’offesa che mi carca.
Et la misericordia tua sia tale
Verso di me vil peccatore indegno
Ch’io uiua teco in ciel sempre immortale.
Fammi, Signor, de la tua gratia degno
Non mi punir secondo i falli miei
C’hanno di remission passato il segno.
Pater peccaui, miserere mei,
Infiamma il cor, lo spirto, et l’alma mia
Et piacciati ch’io uenga, oue tu sei.
Tu che sei vita, ueritate, et via
Fammi conoscer che quanto nel mondo
Di bene haurò, per tua bontà sol fia.
Se felice farò, ricco, et giocondo
Di stato, et di tesor, fa ch’in feruitio
Tuo possa usarlo con timor profondo.
Et se stratio n’haurò, doglia, et suplitio
Fammi con Giobbe patiente, et forte,
Fammi sempre constante al tuo seruitio
Quel ch’a te piace, o, Re de l’alta Corte,
A me gradisce, a me diletta ancora
O sia benigna, o sia contraria forte,
Solo è l’intento mio seruir ogn’hora
L’immensa maestà tua, Padre santo,
Chi serue a te tutta la vita honora,
Et a la fin uola al Ciel con festa et canto.
Bravo Luca. E’ proprio cosi’ come scrivi. L’unica cosa, che coloro che lavorano in turismo lo chiamano cosi’ (vampiro, come quella signora) perche’ nel immaginario colletivo e’ legato sopratutto alla figura disegnata dalla penna di Bram Stoker. Si e’ scritto molto su questo personaggio pero’ poi sembra che per facilitare tutto lo chiamano il vampiro. Poi sappiamo tutti che i vampiri non esistono, o no? E come provare a dire in romeno macchina fotocopiatrice quando ormai tutti usano la parola xerox.
Saluti