“La crisi economica che ha condizionato la spesa delle famiglie e l’altalenante meteo che da periodi di siccità è passato ad una ondata di gelo polare, costituiscono quel mix di concause che hanno fortemente influito sull’andamento dei consumi turistici degli italiani durante l’inverno appena concluso”. È questo il commento di Bernabò Bocca, Presidente Federalberghi, alla lettura dei risultati relativi al consuntivo delle settimane bianche e week end sulla neve.

“Il calo diffuso -prosegue Bocca- che ha riguardato l’intero ‘popolo’ degli italiani appassionati di sport invernali, facendo registrare diminuzioni sia nelle storiche settimane bianche, sia nei week end sulla neve, si caratterizza in particolar modo per la forte mancanza delle famiglie con figli”.  “È infatti il drastico ridimensionamento dei nuclei familiari -aggiunge il Presidente di Federalberghi- l’elemento che più di tutti ha influito sul risultato finale, portando la flessione ad un risultato a due cifre, segnale evidente di come genitori e figli fatichino a far quadrare i conti domestici, obbligando le famiglie a compiere delle scelte nelle quali la vacanza invernale si colloca automaticamente tra i bisogni non indispensabili.

 

“Ciò pur a fronte di una attentissima politica dei prezzi che gli albergatori italiani da soli, senza alcun incentivo pubblico, hanno attuato assecondando il grave momento che il mondo intero sta attraversando, sobbarcandosi iniziative promozionali ed offerte che purtroppo, alla luce dei risultati, non sono riuscite ad invertire una tendenza al ribasso.

 

“Alla luce pertanto di questi preoccupanti risultati, -conclude Bocca- che colpiscono un quarto dei 34 mila alberghi esistenti in Italia e rappresentano il perno dell’economia di innumerevoli piccole e piccolissime realtà montane, non possiamo che ribadire al Governo il varo da un lato di politiche mirate al rilancio dell’immagine turistica dell’Italia, al fine di accrescere l’attrattività sia per gli italiani sia per gli stranieri del nostro giacimento montano e, dall’altro lato, a considerare seriamente il ricorso a misure di sgravi fiscali per le imprese interessate da questo stato di crisi, peraltro sempre più stremate da oltre tre anni di cali di fatturato dovuti al prolungarsi della crisi mondiale”.

 

CONSUNTIVO SETTIMANE BIANCHE

E WEEK END SULLA NEVE

 

L’indagine è stata effettuata dall’Istituto ACS Marketing Solutions dal 12 al 17  marzo intervistando con il sistema C.A.T.I. un campione di 3.500 italiani maggiorenni rappresentativo di oltre 50 milioni di connazionali maggiorenni.

 

Il campione è stato costruito in modo da rispecchiare fedelmente la popolazione di riferimento, tale da includere anche i minorenni, mediante l’assegnazione di precise quote in funzione di sesso, età, Grandi Ripartizioni Geografiche, Ampiezza Centri ed istruzione,.

 

I RISULTATI IN SINTESIQuasi 8,59 milioni di italiani (rispetto ai 10,25 milioni del 2011) sono stati da gennaio a marzo in località montane e sciistiche dell’Italia, per un calo di quasi il 16%.

 

Di questi 4,3 milioni di italiani (rispetto ai 5,3 milioni del 2011) hanno trascorso una settimana bianca, segnando un calo di oltre il 18%.

 

Coloro che invece hanno effettuato solo dei week end sulla neve (in media 1,84  week end a persona rispetto ai 2,3 nel 2011) sono stati circa 4,25 milioni (rispetto ai 4,95 milioni del 2011) per un calo del 14%.

 

Il giro d’affari delle settimane bianche (comprensivo di coloro che hanno effettuato oltre alla settimana anche qualche week end sulla neve) è stato di 2,93 miliardi di Euro (rispetto ai 4,32 miliardi di Euro del 2011) per un decremento del 32%.

 

Il giro d’affari generato da coloro che hanno invece esclusivamente effettuato solo dei week end sulla neve è stato di circa 2,42 miliardi di Euro (rispetto ai 3,43 miliardi di Euro del 2011) con un calo del 30%.

 

La flessione complessiva del giro d’affari, prodotto da tutti coloro che hanno fatto vacanze sulla neve, si attesta dunque sul 31%.

 

 

LE SETTIMANE BIANCHE – Relativamente alle settimane bianche trascorse dagli italiani nei primi tre mesi del 2012, i dati mostrano una flessione di oltre il 18%  rispetto a quanto emerso nell’identica rilevazione dello scorso anno.

 

Infatti il 7,2% della popolazione (rispetto all’8,8% del 2011) dichiara di avere effettuato, fra gennaio e marzo, un periodo di vacanza superiore ai 5 giorni in località sciistiche.

 

 

In lievissima crescita la spesa media pro-capite ottenuta considerando tutte le voci di spesa (viaggio, vitto, alloggio, impianti e corsi di sci, divertimenti): per la settimana bianca ogni italiano ha messo a disposizione una media di 613 Euro, rispetto ai 604 Euro registrati nel 2011 (+1,5% nemmeno sufficiente a colmare l’inflazione).

 

In relazione alle mete preferite il 93,5% ha scelto l’Italia (rispetto al 94,8% del 2011).

 

Quanto alle Regioni più gettonate il Trentino-Alto Adige resta la regione leader con il 29% della domanda (rispetto al 36% del 2011), seguito dalla Lombardia con il 12% della domanda (rispetto all’8% del 2011), dalla Valle d’Aosta con il 10,5% (rispetto al 9,5% del 2011) e dal Piemonte con il 9% (rispetto al 10% del 2011).

 

Per la struttura prescelta il 42% dei rispondenti afferma di aver optato per un soggiorno in albergo (rispetto al 45% del 2011); seguono, nella graduatoria, le segnalazioni riguardanti a casa di parenti o amici (17% rispetto all’11,6% del 2011), la casa di proprietà (11,4% rispetto al 14,5 del 2011), l’appartamento in affitto (9% rispetto all’11% del 2011) ed il villaggio turistico (5% rispetto al 4,6% del 2011).

 

 

            WEEK END SULLA NEVE (anche di chi ha fatto settimana bianca) – Tra chi ha trascorso una settimana bianca nei primi tre mesi di quest’anno, è stata inoltre verificata l’effettuazione di almeno un week-end sulla neve (per una media a persona di 1,6 week end, rispetto ai 2,8 week end del 2011).

 

La disamina dei dati mostra una diminuzione rispetto allo scorso anno: circa 520 mila persone (rispetto a 1,25 milioni persone del 2011), dichiarano infatti di essersi recate in località invernali per trascorrervi anche dei week-end.

 

In merito alle linee comportamentali adottate in occasione di tali week-end sulla neve, si osserva come il 37% (rispetto al 43% del 2011) abbia optato per soggiornare in albergo, mentre il 19% (rispetto al 21% del 2011) si sia recato in casa di proprietà ed un 11% (rispetto al 14% del 2011) abbia scelto la casa di parenti o amici.

 

In leggera crescita, rispetto alla rilevazione dello scorso anno, la spesa media pro-capite: 323 euro rispetto ai 315 del 2011 (+2,5% anch’esso insufficiente a coprire il tasso di inflazione).

 

 

WEEK END SULLA NEVE (di chi non ha fatto settimana bianca) – I dati mostrano un significativo calo anche di questa componente della clientela e segnalano una percentuale di vacanzieri “mordi e fuggi” pari a 4,25 milioni di persone maggiorenni (rispetto ai 4,95 milioni di persone del 2011) per una flessione del 14% rispetto al 2011.

 

Il calo è stato sostanziale anche per la frequenza di week end effettuati, passando dai 2,3 week end del 2011 agli 1,8 week end di quest’anno.

 

In relazione alla struttura ricettiva prescelta per i fine settimana sulla neve, l’albergo mantiene la propria leadership (raccogliendo il 43% delle segnalazioni, rispetto al 45% del 2011), segue la casa di proprietà (19,8% rispetto al 13,3% del 2011), la casa di parenti o amici (8,4% rispetto al 16,9% del 2011) e l’appartamento in affitto (5% contro il 7% del 2011).

 

In leggero aumento, infine, l’indicatore sintetico di spesa pro-capite: considerate tutte le voci di spesa (viaggio, vitto, alloggio, impianti e corsi di sci, divertimenti) nel week-end bianco si sono spesi in media 308 Euro per persona rispetto ai 302 Euro del 2011 (+2% sempre ben al di sotto del tasso di inflazione).