“La crisi dei consumi in generale e turistici in particolare delle famiglie italiane non accenna a diminuire, nemmeno in un periodo tradizionalmente festivo quale quello pasquale”. È il commento del Presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, alla lettura dei risultati di una indagine svolta in queste ore.
“La perdita di oltre il 10% di italiani che partiranno per Pasqua -prosegue Bocca- ed il parallelo decremento del 4% del giro d’affari, costituiscono due campanelli d’allarme di notevole portata.
“Ed a conferma di questo allarme -aggiunge il Presidente degli albergatori italiani- dalla nostra indagine risulta come addirittura il 49,9% di chi dichiara che non farà vacanze a Pasqua (pari ad oltre 25 milioni di connazionali) indichi nei motivi economici tale scelta.
“Ciò a fronte di un sistema alberghiero che ancora una volta ha lasciato ferme le proprie tariffe, se non diminuite in non pochi casi, proprio per venire incontro alle difficoltà finanziarie delle famiglie italiane, segnale invece prontamente colto dalla clientela internazionale che sempre per le festività pasquali mostra chiari segnali di recupero dei flussi.
“A questo punto -conclude Bocca- l’auspicio è che all’indomani delle festività debba avviarsi un confronto tra Governo, Imprese e Sindacati volto a stabilire alcune priorità senza le quali il sistema turistico nazionale rischierebbe di vedere compromessa anche la prossima ed altrettanto imminente stagione turistica estiva”.
PREVISIONI VACANZE DI PASQUA
L’indagine è stata effettuata dall’Istituto ACS Marketing Solutions dal 29 marzo al 2 aprile intervistando con il sistema C.A.T.I. (interviste telefoniche) un campione di 3.001 italiani maggiorenni rappresentativo di oltre 50 milioni di connazionali maggiorenni.
Il campione è stato costruito in modo da rispecchiare fedelmente la popolazione di riferimento, tale da includere anche i minorenni, mediante l’assegnazione di precise quote in funzione di sesso, età, Grandi Ripartizioni Geografiche, Ampiezza Centri ed istruzione.
QUANTI ITALIANI IN VACANZA – Saranno 9,5 milioni (rispetto ai 10,6 milioni del 2011) gli italiani in vacanza che dormiranno almeno una notte fuori casa per Pasqua, facendo segnare un -10,3%.
Tra tutti costoro, oltre il 90% resterà in Italia (come nel 2011), mentre il 9,5% (rispetto all’8% del 2011) andrà all’estero.
DOVE IN VACANZA – Per chi resterà in Italia sarà il mare la scelta privilegiata (37% delle preferenze, rispetto al 38% del 2011), seguita dalla montagna al 24% (rispetto al 29% del 2011).
In crescita le località d’arte maggiori e minori che toccheranno il 21% (rispetto al 15% del 2011), mentre il 7% andrà in località lacuali (rispetto al 4% del 2011) ed un 2% in località termali e del benessere (rispetto all’1,5% del 2011).
Per chi invece preferirà l’estero, spiccano le Capitali europee con il 65% dei consensi (rispetto al 50% del 2011), seguite dalle località di mare con il 21% (rispetto al 23% del 2011).
DOVE DORMIRE – L’albergo mantiene la testa della classifica con il 28% delle preferenze (in forte contrazione rispetto al 33% del 2011), seguito dalla casa di parenti o amici con il 26% (rispetto al 21%) e dalla casa di proprietà stabile al 19%.
Un incremento ci sarà nei villaggi turistici col 5% (rispetto al 3% del 2011) mentre un calo si registrerà per gli agriturismo con il 5% rispetto al 6% del 2011.
LA SPESA PER VACANZE – La spesa media pro-capite (comprensiva di trasporti, cibo, alloggio e divertimenti) quest’anno si attesterà sui 329 Euro rispetto ai 309 del 2011 generando un giro d’affari di 3,13 miliardi di Euro (rispetto ai 3,27 miliardi di Euro del 2011) per un decremento del 4%.
Nel dettaglio chi resterà in Italia spenderà in media 288 Euro (rispetto ai 287 Euro del 2011), mentre chi andrà oltreconfine spenderà una media di 682 Euro a persona (rispetto ai 637 Euro del 2011).
La durata media, infine, della vacanza si attesterà sulle 3,5 notti come nel 2011.
I MOTIVI DELLA “NON VACANZA” – Un’ultima annotazione riguarda il numero di italiani che non faranno nemmeno un giorno di vacanza a Pasqua.
Complessivamente ammonteranno a circa 51 milioni di persone (rispetto ai 50 milioni del 2011).
Di questi, il 49,9%, pari ad oltre 25 milioni di italiani (rispetto ai 20 milioni del 2011), ha dichiarato di non potersi permettere una vacanza per “mancanza di soldi”.
Si vede che i vacanzieri pasquali sono diminuiti tantissimo. Per il weekend di pasqua abbiamo avuto un calo di circa il 50% rispetto all’anno scorso, e già il 2011 è stato l’anno peggiore da che ricordo. L’andamento dell’industria turistica è sempre stato fragile, e con tutta la “mancanza di soldi” attuale, la prima cosa a cui si rinuncia è proprio la vacanza fuori porta…