ABUSIVISMO: LE RESPONSABILITÁ DEL TOUR OPERATOR.

Editoriale pubblicato ad ottobre del 1994.

No, non avete letto male. L’editoriale è stato scritto proprio nel lontano ottobre del 1994, quasi 26 anni ed affrontava un grosso problema, tuttora irrisolto: quello dell’abusivismo. Certamente alcune affermazioni risultano datate – il mondo del turismo è stato travolto da mille cambiamenti e da altri numerosi problemi – ma il testo è sempre attuale nonostante l’articolo di fondo sia stato scritto quando ancora non esistevano portali, network, blog e la possibilità di fare migliaia di transazioni on-line. Nel 1994 il problema abusivismo era arrivato a raggiungere livelli intollerabili e macroscopici ma, stranamente, sembrava non interessare più di tanto, anche se andava a discapito delle agenzie. Oggi, grazie all’avvento di Internet e alla possibilità di costruirsi un proprio blog, si riscontra spesso che ci sono persone che parlano di turismo, e dei problemi ad esso correlato, come se fossero problemi nuovi, ma – e l’editoriale del 1994 lo dimostra – le problematiche legate a questo fenomeno che, tra l’altro, non si riesce ancora a debellare,così come a tanti altri che si sono aggiunti nel tempo, vengono da molto lontano. Sono vecchi problemi che nessuno ha mai affrontato seriamente, e non se ne conosce la ragione. E’ come se non creasse danni agli ADV ma non è così. Se i negozianti vedono degli ambulanti abusivi davanti ai propri negozi, non se ne stanno di certo con le mani in mano. Chiamano immediatamente i vigili urbani e il problema non esiste più o, per  lo meno si attenua. Sicuramente gli abusivi nel turismo non sono come gli ambulanti, come danni economici, però, ne procurano molti di più. Ma non c’è niente da fare, esisteva 20 anni fa e continua ad esistere ancora oggi, al quale si aggiunge la concorrenza spietata e sleale di alcune nuove realtà turistiche, e l’abitudine e attitudine degli italiani all’ormai arcinoto “fai da te”. Non problemi nuovi, quindi, come alcune persone vogliono far credere, ma problemi talmente vecchi che ormai, eufemisticamente parlando, hanno fatto la cosiddetta “muffa”. I problemi del turismo sono “JURASSICI” e, se non si risolveranno presto, chi vi opera farà la fine dei dinosauri, ovvero, si estinguerà.

 

Testo del 1994

E’ da un po’ di tempo che c’è un certo fermento nel mondo turistico per cercare di frenare il fenomeno dell’abusivismo. Se ne è parlato tanto nelle varie assemblee FIAVET e si è sempre data la “croce” ai cosiddetti abusivi: agenti di viaggio sprovvisti di regolare licenza e associazioni pseudo culturali. Crediamo che, se si analizzassero razionalmente i fatti, si potrebbe veramente porre fine al problema.

Per quale motivo una agenzia di viaggio inizia ad operare prima di avere la licenza di esercizio e come può operare? Chi è titolare di agenzia sa che le lungaggini burocratiche italiane sono realmente assurde. Mediamente per ottenere una licenza, soprattutto nelle grandi città, ci vogliono un paio di anni (in alcuni casi anche di più), ma quando si iniziano le pratiche con la Regione di appartenenza bisogna già avere i locali idonei ed avere un direttore tecnico abilitato.

Ora, sia l’affitto del locale che lo stipendio del direttore tecnico va pagato e tutti siamo al corrente dei costi che si devono sostenere ogni mese per poter mantenere in piedi la richiesta di licenza. Poiché non tutti quelli che hanno la capacità di mettere su quest’attività, hanno alle spalle tanti soldi, accade che, per sopravvivere, in attesa che qualcuno di buona volontà mandi avanti la pratica, incomincino a lavorare con la cosiddetta “serranda abbassata”.

E qui… ecco che subentrano le prime responsabilità dei T.O. i quali si guardano bene dal chiedere copia della licenza alle nuove agenzie che si rivolgono loro. Un altro tipo di abusivo è che richiede non già la licenza di dettagliante, ma di tour operator (ci vuole meno tempo per ottenere quest’ultima), però si comporta come se fosse un dettagliante.

Per legge il T.O. è colui che programma i viaggi da vendere alle agenzie dettaglianti, che a loro volta vendono ai clienti. Accade, invece, che molti tour operator con un solo tipo di licenza, acquistino servizi dai grossi T.O. e li vendano ai clienti come fanno i dettaglianti. Anche qui, come mai il grosso T.O. non si accerta se chi sta acquistando è un operatore o un dettagliante?

C’è ancora un tipo di abuso che compie il T.O. ed è quello di vendere direttamente ai privati o ai cral aziendali i propri viaggi, scavalcando il dettagliante che invece deve essere il tramite di questa operazione di vendita. Scagli la prima pietra il T.O. che non ha mai venduto, senza intermediazione, al privato o al cral (cliente denigrato e odiato, ma nello stesso tempo ricercato), un viaggio!

Riscontriamo inoltre un altro tipo di abusivo ed il semplice privato che si presenta sempre al grosso T.O. per organizzare viaggi per i propri conoscenti o addirittura da offrire ai circoli aziendali. Anche qui ci piacerebbe sapere quanti fra i grossi nomi del turismo abbiano indirizzato gli improvvisati agenti di viaggio verso i dettaglianti!!

In quanto al fenomeno delle associazioni culturali, se fossero veramente culturali non avremmo niente da dire, però ci risulta che offrano ai loro soci soltanto viaggi ed inoltre personaggi appartenenti a questi circoli, che spesso provengono dal mondo del turismo, contattano i grossi T.O. (sempre loro!) ed ottengono da questi ultimi commissioni ben più alte di quelle che vengono date alle agenzie di viaggio regolari e che sostengono spese elevate per mantenere l’attività e il personale.

Che dire poi di quei T.O. che pubblicano sui loro depliants anche il proprio numero telefonico? A questo punto sorge spontanea una domanda: “Ma cosa ci stanno a fare le agenzie dettaglianti? Avranno un futuro in questo mondo senza rispetto per le regole e le leggi esistenti? E chi è il più grosso responsabile del fenomeno dell’abusivismo?”.

Crediamo sia abbastanza facile comprendere che se i tour operator facessero bene e seriamente il proprio lavoro e se si riuscisse a rendere più snelle le pratiche di concessione di licenza (su questo punto abbiamo molti dubbi), il fenomeno dell’abusivismo cesserebbe in quanto non avrebbe fonti di energia per sopravvivere.

Liliana Comandé