Sul sito di Todomondo, nella home page, da ieri sera compare la scritta: comunicato urgente. Clicchi ed esce quanto segue:
Azione di responsabilità e rallentamento attività
Egregi Signori, la presente per comunicare che in data 14 luglio u.s. l’Assemblea dei soci di Todomondo Spa ha deliberato di promuovere una azione di responsabilità verso il proprio amministratore delegato Alessandro Scotti che è stato immediatamente revocato dalla carica. Attualmente è in fase di ricognizione la situazione finanziaria ed economico patrimoniale della società. Da un punto di vista operativo la società garantirà tutti i rientri per i passeggeri già in viaggio; siamo costretti, nelle more degli accertamenti in corso, a sospendere le prenotazioni e le partenze programmate dalla data odierna al 22 Luglio p.v..
Il socio di maggioranza si è attivato nel ricercare tutte le soluzioni che possano permettere alla società di riavviare le proprie attività nel tempo più breve possibile.
Todomondo S.p.A.
Gallarate, 17 luglio 2009
Uno scarno comunicato che evidenzia una situazione negata anche di fronte alle telecamere durante la trasmissione “Mi manda Rai3” di non molto tempo fa.
Tirati in ballo da clienti inferociti per le mancate partenze o per i dirottamenti dell’ultimo minuto verso destinazioni non richieste né mai prenotate, in quell’occasione, forse proprio Alessandro Scotti , aveva tranquillizzato tutti quanti dando rassicurazioni sia sullo stato di salute dell’azienda, sia sul fatto i disservizi erano causati dal fatto dall’elevato numero dei clienti Todomondo -aumentato vertiginosamente nel giro di 3 anni. Quasi quasi, la colpa dei danni causati ai clienti era da imputarsi proprio alla gestione delle prenotazioni sfuggita un po’di mano a causa dei “troppi” clienti da amministrare.
Alla fine della trasmissione, come fa il mago quando tira il coniglio fuori dal cilindro, era apparso un sorridente signore che aveva ulteriormente rassicurato il pubblico annunciando un suo imminente ingresso in azienda con l’apporto di soldi “freschi”.
Tutti soddisfatti dalla performance del Gruppo Todomondo presente in studio, e tutti confortati dalle parole pronunciate davanti a milioni di telespettatori. Il conduttore e la rappresentante delle Associazioni dei Consumatori, erano sicuramente convinti di aver “risolto” ancora una volta un caso di “cattivo turismo” ma, alla luce di quanto sta avvenendo, bisogna dire che proprio in quell’occasione si è svolta una bella sceneggiata.
Vedete, la frase “Attualmente è in fase di ricognizione la situazione finanziaria ed economico patrimoniale della società” mi inquieta molto.
Come si fa, infatti, a non conoscere la propria situazione economica? Un’azienda, anche se grossa, non dovrebbe avere sempre sott’occhio il proprio dare e avere?
Nel mio piccolo, oltre a gestire una famiglia ed una casa, gestisco un’azienda – con dei dipendenti – ed ho sempre sott’occhio la situazione finanziaria. Non faccio mai i passi più lunghi della gamba perché ho sempre pensato che se ci vuole una vita per arrivare a certi traguardi, a volte ci vuole pochissimo per “ruzzolare” malamente dalle scale.
Ho sempre dubitato fortemente di questi “fallimenti” o crisi improvvise delle aziende. Se io incasso 30 e continuo a spendere sempre 50 o anche 40, è normale che prima o poi il piccolo ‘buco’ diventi una voragine difficile da riempire.
Leggerezza? Calcolo? Colpo grosso? In 35 anni di mia attività in questo settore ne ho viste talmente tante che non mi stupisco più di nulla.
Ci sono stati T.O. che hanno chiuso la porta dell’ufficio e non si è più saputo dove fossero andati a finire.
Altri, in tempi più recenti, hanno sollecitato i pagamenti ai dettaglianti e poi hanno dichiarato fallimento.
Altri ancora – i rampantini, partiti in pompa magna e poi spariti nel nulla – hanno lasciato nei guai oltre ai clienti anche tanti dettaglianti che ancora ne pagano le decime.
In queste situazioni, mi torna alla mente un operatore dalle grandi ambizioni, nato tanti (o tantissimi…) anni fa, il Triplano, e morto senza mai essere riuscito a ‘volare’ alla giusta quota.
Una meteora come tante altre nel nostro settore.
Gente che pensa di poter aprire subito un supermercato prima di fare esperienza con un piccolo negozio.
Ma di chi ci si può fidare oggi?
Ci sono operatori – chiacchierati da anni – che continuano a stare ancora a galla. Ma per quanto tempo, però?
Quanto rischio si corre a prenotare con i T.O. che pretendono il pagamento immediato anche per partenze lontane qualche mese dalla data di prenotazione?
Negli ultimi anni ho definito questo settore un Far West nel quale vige la legge del più forte, nel senso che chi ha i soldi in mano comanda, e i soldi – alla fine – li incassano sempre gli operatori. I T.O., infatti, se le ADV non pagano, non invia i documenti. Se le ADV pagano e poi i T.O. non onorano quanto confermato e incassato, le prime non possono fare nulla se non passare dei guai con i propri clienti.
Gira che ti rigira, lo stress maggiore nel settore turistico lo subisce il dettagliante, l’anello sempre più debole e sempre più bistrattato della catena.
Liliana Comandè
Condivido in pieno quanto affermato nell’articolo ma credo che una funzione di controllo dovrebbe esercitarla l’associazione di categoria, intendo l’Astoi per i Tour Operator e la Fiavet per le Agenzie. Le quali dovrebbero costituire una sorta di marchio di qualità e di garantire al cliente finale la “bontà” del prodotto dei loro affigliati. Invece basta pagare la quota e si entra a far parte della Fiavet e, penso dell’Astoi. In questo modo l’agente dovrebbe tranquillamente poter vendere il prodotto del tal T.O. proprio perché marchiato ASTOI. L’agente, e a scendere, il turista possono non sapere che quel bellissimo depliant nasconde invece una “trappola”. Ringraziando Iddio, io, con 40 anni di esperienza nelle due “sponde” faccio selezione a priori, ma quanti hanno questa possibilità?
Condivido ma la cosa che mi fa più rabbia è il fatto che nonostante tanto parlare…niente cambia …possibile che non sia altro che la rassegnazione …
Il caso Todomondo ha fatto molto parlare, è il peggior caso di “malturismo” che in italia … ci siamo meritati a forza di mai agire di fronte ai problemi del citato anello debole della catena, ovvero la rete agenziale e in generale l’intermediazione.
Una meravigliosa critica alla questione dell’amico Paolo Zaccheo di ADVitalia.org
http://www.advitalia.org/wp/?p=897
Un saluto
Gentile Sig. Fuga, tanti anni fa, quando il Presidente Fiavet era Alis Maccarini, durante una conferenza stampa nella quale si parlava proprio della garanzia di serietà che offrivano gli operatori iscritti alla Fiavet, feci una domanda molto semplice: “Ma per avere questa garanzia, controllate i libri contabili e i bilanci annuali delle aziende che si iscrivono alla Fiavet?”. Ricordo che ci fu un momento di smarrimento nei relatori che, chiaramente, non mi dettero una risposta precisa e tergiversarono sull’argomento.
A distanza di tanti anni, io credo che il problema sia ancora tutto lì. Per sapere se un T.O. è “sano” bisogna avere sott’occhio la sua situazione economica…ma non credo che ci siano T.O. disposti a far mettere il naso nei propri conti. Le Associazioni di categoria possono esercitare una funzione di controllo soltanto in questo modo, altrimenti basta pagare una quota annuale e fregiarsi del “marchio di qualità” che, in realtà, non corrisponde a verità.
Il fatto è che gli “avventurieri” nel nostro settore ci sono sempre stati, così come alcuni “storici” operatori che, ad un certo punto della loro vita lavorativa, non essendosi adeguati ai tempi che cambiavano, si sono trovati a ricevere sempre meno prenotazioni dagli agenti e, conseguentemente, a chiudere l’attività. Questo a prescindere dalla serietà, ampiamente dimostrata in tanti anni di esercizio. Vede Sig. Fuga, in tanti anni ho visto “cialtroni” andare sempre più avanti supportati da T.O. – anche dai nomi altisonanti – e da persone che vi lavoravano. I soldi non puzzano, e questo è un dato di fatto. L’amore per la professione, accade in ogni campo lavorativo però, è qualcosa che appartiene alla vecchia generazione. Soldi, soldi e soldi. Ormai conta solo l’arricchimento veloce – il mordi e fuggi in ogni situazione. Purtroppo…
In quanto alla rabbia della Sig.na Bramante, sono pienamente d’accordo con lei. In questo settore si parla tanto e si realizza poco perché ci lavorano tante entità che non fanno gruppo. Gruppo inteso come realtà capace di prendere delle posizioni comuni e di fare fatti.
Nonostante le varie Associazioni di categoria non mi sembra che siamo a questi livelli, né se ci arriveremo mai. Sono dispiaciuta quanto lei, ma il quadro mi sembra proprio questo.