Un’altra tappa del viaggio attraverso la Riforma del Lavoro e le novità inerenti gli ammortizzatori sociali, soprattutto per i dipendenti. Sono state annunciatele le quote definitive per la Cassa integrazione, Aspi e mini Aspi per il 2013. Le cifre sono contenute nell’ultima direttiva Inps in materia, classificata come circolare 14 del 30 gennaio 2013.
Le cifre erano particolarmente attese perché, a partire dal primo gennaio, è entrata ufficialmente in vigore la nuova Aspi – Assicurazione sociale per l’impiego – che sostituisce di fatto la vecchia indennità di disoccupazione e, in aggiunta, anche la mobilità.
Le due modalità di sostegno si rivolgono a target diversi e hanno durate temporali differenti: nello specifico, vediamo come l’Aspi vada riferita a tutti quei lavoratori trovatisi in stato di disoccupazione dopo il primo gennaio 2013, con esclusione di dimissioni e risoluzione consensuale del contratto. Necessari, inoltre, almeno due anni di contributi versati e almeno uno nel biennio precedente il licenziamento, come riporta LeggiOggi.
Riguardo la mini Aspi, invece, essa coinvolge anche coloro che abbiano ricevuto il licenziamento prima dell’inizio del 2013, e riguarda tutti coloro che, licenziati, abbiano incamerato almeno 13 settimane di contributi nei 12 mesi antecedenti l’abbandono del posto di lavoro.
Per tutti i potenziali interessati, moltissimi purtroppo, le quote definite dall’Inps ammontano rispettivamente a 1152,90 euro, sia per l’Aspi che per la mini Aspi, per tutto il 2013.
Questo, il lordo, che, poi, si tramuta in un netto pari a 1085,57 euro per i salari al di sopra dei 2075,21 euro. Per tutti coloro che si trovano al di sotto di tale limite, l’assicurazione versata ammonterà a 903,20 euro netti mensili.
A essere investiti delle misure saranno tutti i contratti di somministrazione di lavoro dipendente, con esclusione dei dipendenti pubblici, dei contratti stagionali e degli extracomunitari con permesso di soggiorno legato all’occupazione.
Per la cassa integrazione che, così come la mobilità, viene stabilito per tutto il 2013 a 1152,90 euro mensili, che come sopra, diventano 1085,57 netti.
Oggi 01/02/2013 mi sono recato alla sede Inps di Ascoli Piceno per avere dei chiarimenti circa il licenziamento di colf e/o badanti ( legge n° 92/2012).Nessuno ha saputo darmi delle risposte in merito.Ho una colf da cinque anni, regolarmente assunta,verso trimestralmente i contributi per complessive 325 0re trim. pari a ca, 25 ore settimanali.Alla lucce della sopracitata legge vorrei sapere gentilmente se è vero che in caso di licenziamento devo pagare, a partire dal 01/01/2013, la somma di 483,80 € l’anno per un massimo di tre anni. Vi ringrazio sin da ora se potete in merito darmi delle delucidazioni. Distinti saluti .Salvatore Armillei
P.s. Gradirei gentilmente una risposta