I paesi della ”primavera araba” puntano sul turismo per rilanciare le loro economie e confidano che entro quest’anno sarà possibile riavvicinarsi, ai livelli degli anni scorsi. La loro posizione è stata condivisa dal segretario dell’organizzazione mondiale del turismo (UNWTO), Taleb Rifai, come riporta AnsaMed, secondo il quale questi Paesi hanno dimostrato di avere recuperato e di essere grado di superare anche le ”attuali turbolenze”. Parlando in generale del turismo in Medio Oriente Rifai ha detto di prevedere per il 2013 una crescita del 5 per cento.
Le prospettive e le speranze sono state presentate dai rappresentanti dei governi e degli enti del turismo di Libia, Egitto e Tunisia in un simposio sul ”Rilancio del turismo in Medio Oriente e Nord Africa” alla Fitur di Madrid; hanno difeso il loro potenziale e si sono mostrati ottimisti sul recupero delle presenze nonostante l’attuale situazione politica.
Il ministro libico del Turismo, Ikram Bash Imam, ha parlato di un ”Paese aperto” che prima del regime di Gheddafi aveva cominciato a sviluppare una propria vocazione turistica. ”La nuova Libia ha affermato Bash; spera di sfruttare il potenziale che ha puntando anche sulle opportunità di investimento”.
”Per noi- ha affermato il consigliere del ministro del Turismo, Amr Ezabi– si tratta di un settore essenziale per l’economia, e speriamo che quest’anno i dati tornino quelli del passato”. Ezabi ha anche tranquillizzato chi teme una tassazione per gli stranieri, sostenendo che non vi saranno cambiamenti radicali delle abitudini nel settore.
In ripresa anche il turismo in Tunisia, con un aumento del 24 per cento rispetto al 2011, come ha spiegato il direttore generale della National Tourist Office, Habib Ammar, ricordando che settore rappresenta il 3 per cento del PIL e occupa 400.000 persone. Il trend positivo consentirà di poter recuperare il crollo del 32 per cento, che ebbe riflessi anche sul numero degli addetti, scesi di 20 mila unità.