okNonostante la nostra annuale indagine sul ‘turismo bianco’  una previsione delle imminenti vacanze pasquali sulla neve, i numeri ci consegnano un ennesimo risultato negativo che spaventa nell’immediato e preoccupa in prospettiva”. È questo il commento di Bernabò Bocca, Presidente Federalberghi, alla lettura dei risultati relativi al consuntivo delle settimane bianche e week end sulla neve.

“Il calo -prosegue Bocca- ha riguardato l’intero ‘popolo’ degli italiani appassionati di sport invernali, facendo registrare diminuzioni sia nelle storiche settimane bianche, sia nei week end sulla neve.  “Si tratta di un segnale evidente -aggiunge il Presidente di Federalberghi- di come la situazione economica di ogni singolo nucleo familiare appaia caratterizzata da difficoltà diffuse che finiscono inevitabilmente per ridimensionare anche i consumi turistici. “Ciò pur a fronte di una attentissima politica dei prezzi che gli albergatori italiani da soli, senza alcun incentivo pubblico, hanno attuato assecondando il grave momento che il mondo intero sta attraversando, sobbarcandosi iniziative promozionali ed offerte che purtroppo, alla luce dei risultati, non sono riuscite ad invertire una tendenza al ribasso.

“Tendenza che invece -evidenzia Bocca- ha mostrato dei risultati leggermente positivi sul fronte del mercato turistico proveniente dall’estero.

  Questi i dati. Calo turisti, spesa leggermente in aumento

Quasi 7,86 milioni di italiani, tra maggiorenni e minorenni (rispetto agli 8,59 milioni del 2012) sono stati da gennaio a marzo in località montane e sciistiche dell’Italia e dell’estero, per un calo dell’8,5%. Di questi 3,78 milioni di italiani (rispetto ai 4,3 milioni del 2012) hanno trascorso una settimana bianca, segnando un calo del 12.1%. Coloro che invece hanno effettuato solo dei week end sulla neve (in media 1,52  week end a persona rispetto agli 1,84 nel 2012) sono stati circa 4,08 milioni (rispetto ai 4,25 milioni del 2012) per un calo del 4%.

Il giro d’affari delle settimane bianche (comprensivo di coloro che hanno effettuato oltre alla settimana anche qualche week end sulla neve) è stato di 2,66 miliardi di Euro (rispetto ai 2,93 miliardi di Euro del 2012) per un decremento del 9%.

Relativamente alle settimane bianche trascorse dagli italiani nei primi tre mesi del 2013, il 6,4% della popolazione, composta dal 4,6% di maggiorenni e l’1,8% di minorenni (rispetto al 7,2% complessivo del 2012) dichiara di avere effettuato, fra gennaio e marzo, un periodo di vacanza superiore ai 5 giorni in località sciistiche

In lievissima crescita la spesa media pro-capite ottenuta considerando tutte le voci di spesa (viaggio, vitto, alloggio, impianti e corsi di sci, divertimenti): per la settimana bianca ogni italiano ha messo a disposizione una media di 628 Euro, rispetto ai 613 Euro registrati nel 2012 (+2,5% in linea col tasso d’inflazione).

In relazione alle mete preferite l’89,4% ha scelto l’Italia (rispetto al 93,5% del 2012) ed il 10,6% l’estero (rispetto al 6,5% del 2012) che denota una perdita di quota di mercato delle nostre regioni montane, dovuta essenzialmente agli elevati costi degli impianti di risalita, costretti a sottostare a tariffe energetiche ormai fuori controllo.

Quanto alle Regioni più gettonate il Trentino-Alto Adige resta la regione leader con il 25% della domanda (rispetto al 29% del 2012), seguito dal Piemonte con il 14,1% (9% del 2012), dalla Valle d’Aosta con il 9,2% (10,4% del 2012), dalla Lombardia con l’8,5% della domanda (12,2% del 2012), dal Friuli Venezia Giulia con il 7,7% della domanda (7,4% nel 2012) e dal Veneto con il 7,1% della domanda (4,3% nel 2012).

I dati mostrano un lieve calo anche di questa componente della clientela e segnalano una percentuale di vacanzieri “mordi e fuggi” dal 7,1% del 2012 al 6,9% del 2013 (dei quali il 5,8% maggiorenni e l’1,1% minorenni) pari a 4,08 milioni di persone maggiorenni (rispetto ai 4,25 milioni di persone del 2012) per una flessione del 4% rispetto all’anno scorso.

Il calo è stato sostanziale anche per la frequenza di week end effettuati, passando dagli 1,84 week end del 2012 agli 1,52 week end di quest’anno.