Il 6 giugno scorso, l’Avvocato Generale presso la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha presentato le sue conclusioni in merito ai ricorsi della Commissione sull’applicazione del regime speciale Iva per le agenzie di viaggio.
Le divergenze interpretative sull’applicazione del regime speciale hanno infatti dato avvio alla procedura di infrazione contro otto Paesi, tra cui l’Italia, che hanno esteso l’ambito di applicazione di detto regime, oltre che alle vendite dirette al viaggiatore, anche alle transazioni tra agenzie.
“Le conclusioni dell’Avvocato Generale, sebbene non vincolanti per la decisione della Corte attesa nei prossimi mesi, sono per noi positive – commenta Fortunato Giovannoni, Presidente Fiavet – perché rimarcano un mancato accordo politico tra i membri dell’Unione, nonostante anche il lavoro delle Associazioni di categoria svolto in ambito Ectaa avesse condotto ad una posizione comune”.
L’Avvocato Generale, rimarcando l’assenza di univocità delle disposizioni che disciplinano il regime speciale Iva, sostiene che escludere dall’applicazione del regime speciale la vendita di viaggi o vacanze ‘tutto compreso’ da parte di un’agenzia di viaggio ad un’altra agenzia che a sua volta li rivenderà sarebbe direttamente in contrasto sia con l’obiettivo di semplificazione dell’attività delle agenzie, sia con quello di garantire che il gettito Iva sia correttamente allocato allo Stato membro in cui è effettivamente prestato e ricevuto il servizio di cui si tratta.
Principale conseguenza di un’applicazione restrittiva del regime Iva sarebbe dunque la deviazione di un significativo gettito Iva dagli Stati membri che offrono i servizi turistici e accolgono i turisti agli Stati dove i servizi vengono acquistati.
“Siamo altresì soddisfatti – aggiunge il Presidente Giovannoni – per il coordinamento che si è realizzato tra i Dipartimenti delle Finanze degli Stati membri interessati che hanno seguito la vicenda. Restiamo ora in attesa della sentenza definitiva della Corte di Giustizia Europea che, ci auguriamo, possa seguire la linea tracciata dall’Avvocato Generale”.