Guide turistiche, federagit-confesercenti No al provvedimento che dequalifica la professione
I deputati non approvino l’art. 3 della Legge Europea, perché “dequalifica e snatura drammaticamente la professione di guida turistica”. Così la Federagit-Confesercenti, in rappresentanza delle guide turistiche abilitate, commenta l’arrivo alla Camera dei Deputati dell’art.3 della Legge europea 2013, già approvato da parte del senato, e che consente alle guide provenienti dagli altri 27 Stati europei di effettuare visite guidate su tutto il territorio italiano. “Esprimiamo fortissima opposizione nei confronti del provvedimento – spiegano le guide turistiche di Confesercenti – per sua natura e definizione la guida turistica è specializzata nell’ illustrazione di un Patrimonio Culturale limitato e non va confusa con l’accompagnatore che assiste il gruppo nel corso di un viaggio.
Per la ricchezza di Beni Culturali, le leggi italiane hanno stabilito che le abilitazioni all’esercizio della professione di guida sono provinciali o regionali. E’ impossibile saper effettuare visite guidate su tutto il territorio italiano, il cui Patrimonio va dalla preistoria all’arte contemporanea e conta non meno di 200.000 Beni Culturali censiti. Non è possibile padroneggiare approfonditamente tutte le conoscenze teoriche e la logistica di tutte le visite”.
“Il diritto europeo – sottolineano da Federagit – non impone questa modifica della legge sulle guide turistiche. In Europa, vige il principio di sussidiarietà in materia di professioni e di Beni Culturali. Non spetta alla Commissione Europea, ma allo Stato Membro, decidere come disciplinare l’accesso e l’esercizio della professione. Le lobby dei grandi Tour Operator europei, le multinazionali del turismo stanno imponendo i loro interessi, dettando le regole, in una logica neo-coloniale che lascerà l’ Italia priva di una delle sue risorse più importanti. Persone provenienti da altri Paesi Membri, ingaggiati da Tour Operator stranieri, illustreranno l’identità culturale italiana, con le sue diversità regionali, raccontando ai turisti i luoghi comuni dell’immaginario europeo sulla cultura italiana.
Essi si sostituiranno sia alle guide che agli accompagnatori abilitati in Italia nell’esercizio di entrambe le professioni, lasciando senza lavoro 40.000 tra guide e accompagnatori. Anche le Agenzie di Viaggio italiane subiranno perdite, in quanto non forniranno le professioni turistiche. Verranno inoltre a mancare allo Stato Italiano importanti fonti di gettito fiscale e previdenziale. L’Italia non distrugga per il presente e per il futuro le opportunità di lavoro per i giovani e meno giovani nel campo dell’illustrazione del Patrimonio Culturale e rivendichi in Europa la “specificità culturale italiana”.
Tutte le conseguenze
Con l’approvazione di questo articolo, non è chiaro che validità avranno le attuali 20.000 abilitazioni di guida provinciali o regionali, le Leggi Regionali in vigore, quali sono i titoli di studio di accesso alla professione, quale è la formazione necessaria per esercitare la professione di guida su tutto il territorio nazionale, quale tipo di esami di abilitazione occorre superare, ecc. Ne consegue una grande confusione sulle norme da applicare. Chiediamo al Parlamento Italiano di redigere una legge di riordino complessiva della professione di guida turistica, necessità più volte espressa dal Dipartimento Turismo del Governo. La materia è complessa e va affrontata con una legge ben ponderata e non con un affrettato articolo profondamente sbagliato e dannoso per l’Italia”.