FOTO DI Mariangela Lettieridi Harry Di Prisco

Cultura e divertimento a Salerno con numerosi appuntamenti per tutta l’estate per vivere l’arte in maniera non convenzionale

Sono aperitivi sotto le stelle, attività didattiche, musica e visite guidate quelle che prevede l’Associazione Fonderie Culturali (www.fonderieculturali.org) per l’estate 2013, dando vita ad un progetto pilota che, per quattro mesi, trasformerà le sale del Museo archeologico provinciale di Salerno (www.museoarcheologicosalerno.it) in luoghi di piacevole aggregazione sociale. «Quello che si vuole creare – ha detto il Presidente dell’Associazione, Giuseppe Ariano – è un museo che non sia solo esposizione di reperti antichi ma anche un luogo d’incontro e di confronto culturale, dove sperimentare nuovi linguaggi per promuovere un’identità territoriale».

L’Associazione culturale no profit è nata nel 2008 grazie ad un gruppo di giovani che hanno deciso di mettere le loro esperienze umane e lavorative a servizio dello sviluppo culturale del loro territorio. Il nome e lo stesso logo dell’Associazione ne esprimono bene la mission. La fonderia luogo deputato alla fusione del metallo per renderlo malleabile, intende in questo caso plasmare la cultura, mescolandola con nuove conoscenze, linguaggi ed idee, per riportarla a nuove forme.

Per Giuseppe Ariano occorre identificare le tipicità ed eccellenze quali risorse2 FOTO DI Salvatore Moscariello per lo sviluppo del territorio; valorizzare le istituzioni ed i centri di studio quali occasioni di confronto tra comunità scientifica e cultural business; preservare e promuovere siti archeologici ed itinerari tematici attraverso un turismo ecologicamente sostenibile; riscoprire il ruolo ed il valore delle innovazioni tecnologiche al servizio della cultura;

avviare sinergie tra aziende private e centri di ricerca nazionali, per lo sviluppo di un modello di fruizione della cultura accessibile a tutti; partecipare ad azioni di promozione della diversità culturale secondo le direttive della Convenzione della Cultura dell’Unesco.

Il progetto che vede protagonista il Museo archeologico provinciale di Salerno è partito nella prima decade di luglio, attraverso un viaggio cronologico e topografico, arricchito di postazioni multimediali e videoproiezioni con ricostruzioni virtuali che vanno dalla preistoria al tardo antico, così da ammirare una ricca selezione di vasi, gioielli, strumenti da lavoro, ritrovati nelle numerose campagne di scavo effettuate nel vasto territorio provinciale.

FOTO DI Salvatore MoscarielloIl Museo, prima collocato all’interno del Palazzo di Governo, attuale sede della Provincia di Salerno, nel 1964, per volontà dell’allora direttore Venturino Panebianco, fu collocato definitivamente nel complesso di San Benedetto, costruito tra il VII ed il IX secolo presso il pianoro denominato “Hortus magnus”, sulle mura orientali del sistema difensivo voluto da Arechi II, mentre è dal febbraio 2013, che è stato riproposto per il Museo archeologico un allestimento espositivo rispettoso della filosofia del restauro e del design originario.

Ad accogliere il visitatore al suo arrivo, nel giardino antistante il Museo, vi è il lapidario con reperti di epoca romana in particolare statue, rilievi figurati e basi onorarie. All’interno, invece, l’esposizione archeologica si struttura su due piani.  Al piano terra è allestita la sezione “Provincia archeologica”, che raccoglie i più importanti reperti provenienti da tutto il territorio provinciale di Salerno. Il primo piano è, invece, quasi interamente dedicato al sito etrusco sannita di Fratte.

Il percorso, che illustra la storia del sito anche alla luce delle recenti indagini archeologiche condotte dall’Università degli studi di Salerno, è strutturato in due parti: l’abitato e le necropoli, con focus sul mito di Eracle. Sullo stesso piano è infine riservata una specifica sezione alla testa bronzea di Apollo,  straordinario reperto divenuto il simbolo dei Musei della Provincia di Salerno. Ad arricchire i percorsi ci sono installazioni multimediali, che ricostruiscono l’insediamento di Fratte, le antiche rotte del Mediterraneo e ripropongono l’atmosfera del ritrovamento nelle acque del golfo di Salerno della celebre testa di Apollo.

Con l’iniziativa “Serata al Museo Archeologico Provinciale”, promossa dalle museo-archeologico Salerno“Fonderie Culturali”, con la collaborazione della Provincia di Salerno, si è inteso presentare ufficialmente il 25 luglio il programma completo degli appuntamenti culturali che per tutta l’estate consentiranno a cittadini e turisti di vivere l’arte in maniera non convenzionale.  L’intento è di trasformare uno dei poli museali più importanti della città di Salerno in un’opportunità diversa ed originale per trascorrere una sera d’estate all’insegna della cultura e del divertimento, grazie all’ampia offerta di intrattenimento, agli speciali percorsi di visita e ad alcune sorprese artistiche.

La “Serata al Museo” con l’ apertura serale delle sale museali ha inteso trasformarle in un grande salotto per parlare di cultura e di arte. Da sempre alla continua ricerca di nuovi linguaggi per promuovere l’immenso patrimonio storico e culturale, l’Associazione ha coinvolto i partecipanti in racconti sorprendenti sui reperti archeologici, inducendoli a dialogare con essi fino ad elaborare in modo personale l’insolita visita al museo.

Dapprima le visite guidate hanno illustrato la bellezza dei principali reperti, offrendo un breve excursus sulla storia del museo, poi l’attore Antonello Aprea  ha coinvolto i partecipanti con un divertente sketch teatrale dedicato all’immenso valore della memoria. E tra un aperitivo ed un gustoso gelato, il pubblico ha anche potuto scoprire in anteprima il nuovo logo della struttura, realizzato dall’agenzia “Lettera 7”, che si è ispirata alla testa bronzea di Apollo. Tra gli ospiti il Direttore Generale della Provincia Francesco Fasolino e Barbara Cussino, Responsabile del Settore Musei e Biblioteche, che si sono soffermati con piacere davanti ad un’ “insolita luna”, opera dell’artista Giancarlo Neri, che per tutta la serata dall’alto del Museo ha regalato emozioni.

Foto: credit di Salvatore Moscariello e Mariangela Lettieri.