Promozione del Mezzogiorno, visti turistici e destagionalizzazione…
Tra le i programmi del piano “Destinazione Italia” emerge il rilancio del turismo per cogliere le opportunità globali; infatti tra le misure suggerite ci sono gli incentivi economici per gli investimenti superiori a una soglia minima con particolare riguardo allo sviluppo di poli turistici selezionati, con particolare riguardo al Mezzogiorno. Ma anche misure per destagionalizzare i flussi turistici, puntando anche ad accordi con agenzie e tour operator, alla promozione del prodotto “terme italiane”.
I visti devono diventare strumenti di attrazione. I visti turistici offrono un potenziale straordinario in termini di promozione e sviluppo di relazioni, con ampie ricadute economiche sui territori, potenziale che deve essere sviluppato attraverso un’offerta di servizi consolari adeguata ad una domanda in forte aumento, anche in prospettiva Expo 2015. Tra le soluzioni proposte c’è un fast-track per specifiche categorie di investitori, la semplificazione della normativa esistente e l’aumento della capacità di erogazione dei visti, soprattutto turistici.
L’Italia non valorizza adeguatamente i beni pubblici in concessione, basti pensare che le concessioni balneari che garantiscono introiti soltanto per circa 130 milioni di euro all’anno. In virtù di questo il piano chiede di rivedere i criteri di assegnazione dei beni e la durata dei contratti, prevedendo gare che accrescano la concorrenza tra i diversi gestori. Anche la quantificazione dei parametri economici minimi per l’assegnazione deve essere adeguata ai valori di mercato correnti, come riporta Leggi Oggi.
Si punta a introdurre, per un arco temporale predeterminato e di breve durata, un regime di forte facilitazione ai cambi di destinazione d’uso degli immobili, in particolare per quelli non utilizzati o occupati da imprese in difficoltà. Facilitare il cambio di destinazione d’uso stimolerà – secondo il piano – l’afflusso di investimenti in direzione dei processi di sviluppo e riconversione territoriale, a vantaggio della competitività dell’immobile stesso e del mercato immobiliare e delle costruzioni
C’è, nelle intenzioni del piano, di introdurre un credito d’imposta stabile e automatico sull’incremento, rispetto all’anno precedente, delle spese sostenute in attività di R&S. Fornire, dunque, un orizzonte di stabilità e certezza consente alle imprese una programmazione di lungo respiro, con progetti di investimento che possono maggiormente incidere sulla competitività del sistema produttivo.