“Con grande rammarico i fondi assegnati al turismo diminuire fino ad arrivare a 6,68 miliardi rispetto all’indicazione di 9 miliardi nella precedente bozza del piano. In più saranno da dividere con la cultura, e sono risorse che già consideravamo fortemente limitate per un settore che occupa 4,2 milioni di persone e ha un valore economico di 232 miliardi di euro in Italia, persi quasi del tutto nel 2020” così Ivana Jelinic, presidente di Fiavet- Confcommercio commenta il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
“Dunque in un’Italia dove occupiamo il 13% del Pil all’interno di un piano da 248 milioni meritiamo 2,4 miliardi dei 6,68 che dividiamo con la cultura” prosege Jelinic. 100 milioni andranno per l’Hub del Turismo Digitale, 1,80 miliardi in fondi integrati per la competitività delle imprese turistiche, 500 milioni a Roma, totalmente investiti sul turismo interno in vista di grandi eventi internazionali. “Non mi stanco mai di ripetere che moltissime aziende italiane vendono prodotti esteri contribuendo al PIL ed all’economia del nostro Paese” continua la presidente di Fiavet.
“Apprezzo lo sforzo, ma bisogna andare a fondo per capire in questo schema come saranno aiutate le agenzie di viaggio che alzano la serranda domani mattina e devono pagare l’affitto dei locali, non avendo quasi nulla come prodotto da vendere”.
Quanto all’innovazione, la tranche maggiore di investimento del PNRR, la presidente Fiavet conclude: “dobbiamo superare gap che ci portiamo dietro da tanto tempo e spero che come sistema Paese saremo in grado di farlo anche nella filiera del turismo”.