antonio-bordoni1Puntuale come ogni anno, l’Ente Nazionale dell’Aviazione Civile con il suo rapporto annuale ha fotografato la situazione del traffico aereo commerciale in Italia la quale, lo avvertiamo subito,  è lungi dall’essere lusinghiera

E come prova di questa nostra affermazione pubblichiamo innanzitutto i dati diffusi dall’ICAO, anch’essi relativi all’anno 2013,  i quali mostrano segni positivi in tutti e cinque i continenti presi nella loro globalità. Il che  significa che a fronte di una situazione generale positiva dell’industria aerea mondiale, l’Italia risulta andare controcorrente, fatto questo di cui noi italiani non crediamo possiamo meravigliarci.

icao ok

Passando ora alle cifre di casa nostra, il numero movimenti aeromobili sugli scali italiani (Tav. GRA1) già diminuito l’anno precedente (2012) del 3,4 per cento, anche nel 2013 ha fatto segnare un ulteriore meno 5,6% ; quale pura curiosità precisiamo che il numero degli scali attivi risulta essere di 47.

I due maggiori poli aeronautici di Roma e Milano hanno fatto registrare rispettivamente  meno 6,3%  e meno 11,2% questi i dettagli:

art 1 fco

 

 

Nel 2012, il polo di Roma aveva fatto registrare un meno 10,6% , quello di Milano meno 10,3%. Ma il calo del numero movimenti aeromobili potrebbe significare che i vettori hanno messo in linea aeromobili di più alta capacità e che sia pur in presenza di un numero inferiore di movimenti velivoli,  i passeggeri potrebbero invece essere aumentati. Vediamo quindi su questo specifico aspetto cosa è realmente accaduto.

Nel 2013 su tutti gli scali italiani i passeggeri (Tav. GRA2) sono anch’essi diminuiti dell’1,7 per cento passando da 146 milioni a 143.5 milioni. In particolare sui Roma e Milano, questa la situazione riferita al numero passeggeri:

art2 fco -22

 

 

Quindi possiamo dire che il sistema aeroportuale romano ha retto meglio il periodo di crisi grazie ai collegamenti low cost dal momento che, come è noto, su Ciampino sono attivi solo servizi di tale tipologia.

Nel dettaglio registriamo che nella graduatoria sui primi dieci scali italiani per numero passeggeri  tutto è rimasto invariato fino alla ottava posizione. Questa la graduatoria riferita al 2013 per numero passeggeri:

art3baeroporti

 

 

 

 

 

 

 

 

Ebbene nel 2012 troviamo gli stessi scali fino alla ottava posizione con cambiamenti solo al nono e decimo posto: laddove nel 2012 vi erano Palermo e Ciampino ora nel 2013 troviamo Ciampino e Pisa.

Per quanto riguarda il cargo lo scalo di Malpensa è sempre fermamente al primo posto staccando nettamente Fiumicino: 430.344 tonnellate contro le 142.000 di Fiumicino; inoltre nel 2013 Malpensa ha fatto registrare un + 3,9 percento a fronte di un calo di Fiumicino dello 0,9% (Tav. GRA3).

Scendendo nel dettaglio della suddivisione fra traffico nazionale e internazionale, questa la  situazione (Tav. APT5) registrata dall’Enac:

Su tutti gli scali i movimenti nazionali sono calati complessivamente del 9,9% , quelli relativi al numero passeggeri sono invece diminuiti del 6 per cento. Se ci spostiamo ora sul traffico internazionale (Tav. APT6) troveremo che il numero movimenti è calato su tutti gli scali del 1,7% mentre il numero passeggeri è invece aumentato del 2,6 per cento. Nel 2012 i passeggeri internazionali erano stati 80.1 milioni, nel 2013 sono saliti a 82.2 milioni. Per quanto riguarda gli scali di Roma e Milano annotiamo che i passeggeri internazionali sono aumentati su Malpensa (+2,1%) e rimasti pressoché stabili su Linate (-0,4%) mentre su entrambi gli scali romani si è registrato un aumento, Ciampino +6,7%, Fiumicino + 1,1%.

La rotta nazionale più trafficata ancora una volta è risultata essere la Catania-Roma e vv. con 1.561.000 passeggeri trasportati. Sulle rotte intraUE al primo posto troviamo invece la Fiumicino-Parigi CDG-Fiumicino con 1.106.141, seguita dalla FCO-MAD e da FCO-LHR.

 Di particolare interesse la tavola Origine/Destinazione (Tav.OD1) la quale purtroppo mette in evidenza la scarsezza dei collegamenti diretti intercontinentali in uscita dall’Italia. Il dato è evidente osservando il numero dei pochi Paesi che compaiono nelle tabelle i quali indicano le nazioni verso le quali sono attivi voli diretti dai nostri aeroporti.

Analizzando queste tabelle balza evidente l’enorme incremento nel traffico passeggeri fatto registrare nel giro di cinque anni (2009:2013) da Paesi che evidentemente oltre ad attirare traffico punto-a-punto fungono da hub di smistamento verso altre destinazioni:

art4 uae

 

 

In pratica l’analisi delle tabelle O/D dimostra che i nostri scali traggono fonte soprattutto dal traffico continentale ma continuano a perdere terreno sul traffico a lungo raggio, unica eccezione a questa regola è costituita dall’area “Asia” ove si trovano appunto, guarda caso,  quei Paesi emergenti che operano come punto di coincidenza.

art5 pax

 

 

 

 

Per quanto riguarda la sezione low cost, la percentuale di traffico passeggeri conquistato dai vettori low cost sul mercato italiano (Tav. LC1) è sempre notevole. Se il raffronto con il 2012 mostra insignificanti variazioni, tutt’altra musica appare comparando il dato su base decennale (2004:2013).

art6mercato

 

 

 

 

Le cifre relative al traffico passeggeri dei vettori italiani sono per l’anno 2013 le seguenti (tav. VET1):

art7vettori

 

 

 

 

In chiusura un commento sul tormentone  circa il confronto Ryanair-Alitalia.  Il 2013 mostra il gruppo Alitalia al primo posto con 23.993.000 passeggeri trasportati seguita da Ryanair con 23.041.700 seguono nell’ordine Easyjet, Lufthansa e Gruppo Meridiana. Circa il mancato sorpasso e la prima posizione tenuta da Alitalia nei confronti di Ryanair va tuttavia evidenziato il particolare che mentre Ryanair continua a crescere, lo stesso non si può dire di Alitalia:

art8traffico

 

 

 

 

 

Quindi volendo restringere la comparazione al solo traffico di carattere internazionale il vettore irlandese appare più che mai saldo al primo posto, e il che non fa molto onore al nostro ex vettore di bandiera.