“Il cosiddetto esodo estivo, del primo fine settimana di agosto, rischia quest’anno di vedere gli aeroporti pieni e le autostrade vuote” è il grido d’allarme lanciato dal Presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, alla lettura di un’indagine last minute sui consumi turistici estivi degli italiani che riguarda tutti i tipi di vacanza, non solo quella in albergo. “Mentre prosegue ad un ritmo del +2,5% la crescita della clientela estera diretta in Italia, -aggiunge Bocca- che rappresenta sempre più l’ancora di salvezza del settore e conferma l’ottimo rapporto qualità-prezzo del nostro sistema, lo stato di sofferenza dell’economia turistica italiana purtroppo continua a tenere in ginocchio soprattutto le località orientate prevalentemente al mercato italiano delle famiglie, sempre più costrette a rinunciare alla vacanza o a ridurne la durata.
“Inoltre i mesi di giugno e luglio sono stati condizionati negativamente dal fattore climatico, a causa di alcuni episodi di maltempo reale e da molti allarmismi infondati annunciati da siti scandalistici a caccia di click e proventi pubblicitari. Nel complesso quindi -analizza il Presidente degli albergatori italiani- si registra un’estate di vacanze per 28 milioni di persone tra maggiorenni e minorenni, pari al 47% degli italiani. L’incremento rispetto ai 26,8 milioni dell’estate 2013 andrà in prevalenza a beneficio delle destinazioni estere e ci lascia in ogni caso ben lontani dai 33,2 milioni del 2011. Stesso discorso per il fatturato, che risale da 16,2 a 17 miliardi di Euro grazie agli “espatriati”, ma registra un calo del 15% rispetto al 2011.
“Nei giorni scorsi abbiamo commentato favorevolmente il varo della legge che fissa alcune prime misure destinare a supportare il rilancio del turismo italiano -sottolinea Bocca- Occorre proseguire con decisione sulla strada tracciata, ed adottare ulteriori misure, per aumentare la dotazione finanziaria a sostegno degli investimenti, ridurre la pressione fiscale, semplificare le normative, migliorare la visibilità dell’Italia sui mercati internazionali, favorire il rilascio dei visti turistici. Merita invece un cartellino rosso l’incomprensibile dietrofront compiuto dal Governo alla Camera in materia di limiti all’utilizzo di danaro contante, -conclude Bocca-, che sbarra la porta ai turisti stranieri che desiderano effettuare vacanze ed acquisti in Italia. Mantenere a mille euro il limite significa fare un regalo ai paesi confinanti, che attirano clientela, anche italiana, grazie a legislazioni più favorevoli, come accade in Austria (nessun limite), in Svizzera (nessun limite), in Slovenia (15.000 euro) e nella stessa Francia (3.000 euro)”.