Di Liliana Comandé.
L’agente di viaggio, con la sua attività, può fare da volano per una migliore conoscenza delle realtà sconosciute, aprire le porte dell’’altra Italia’.
Sì, perché da noi sembrano esistere due Italie quella delle città d’arte per eccellenza e conosciute in tutto il mondo e l’Italia dei cosiddetti centri minori, che minori non sono a nessuno.
C’è un Belpaese, pieno di ricchezze sconosciute, per il quale bisognerebbe azionare la leva che attiva i grandi circuiti turistici, incentiva la realizzazione di tour coinvolgendo guide, pullman, bar, ristoranti, alberghi, negozi di ogni genere, taxi etc… e, dunque, aiuta a creare posti di lavoro, facendo del turismo la linfa vitale della nazione.
E, soprattutto, in tempi come questi, il turismo è l’unica industria che è ancora da sviluppare e che può consentire di far entrare denaro prezioso nelle nostre disastrate e prosciugate casse dello Stato.
Ci vuole, però, anche la formazione per aiutare gli agenti di viaggio a guardare un po’ oltre il proprio naso, prepararli ad essere ottimi presentatori di quel mondo che tutti sognano quando pensano alla vacanza.
Quale? Non certo solo quella dell’estate. L’industria del turismo, se attivata, lavora tutto l’anno per regalare felicità all’ospite, benessere al territorio e soldi ai “forzieri”dell’Erario!
Noi, per nostra sfortuna, non abbiamo i pozzi di petrolio, e non possiamo contare sulle entrate derivanti dall’esportazione del greggio. Il nostro territorio, purtroppo, non può trarre profitto da questo prodotto.
Noi, però, per nostra grande fortuna, abbiamo un petrolio ben più prezioso dell’oro nero perché non si prosciugherà mai, ed è il turismo. Abbiamo la fortuna di vivere in un paese talmente ricco di bellezze artistiche, architettoniche, culturali, arecheologiche, paesaggistiche e naturalistiche da far invidia al mondo intero. Non ne abbiamo alcun merito, sia chiaro, ma ci ritroviamo a vivere in una delle nazioni più belle della terra.
Su questa risorsa, se fossimo in un paese “normale” governato da gente in grado di ragionare per il bene della nazione, bisognerebbe puntare tutto. Il Turismo dovrebbe essere sviluppato al massimo e promosso come il bene più prezioso che abbiamo, perché è realmente il nostro gioiello più importante.
Il problema è che non siamo neppure capaci di proteggerlo (basta vedere quello che è successo a Paestum!!”!), né di avere capacità tali da venderlo sul mercato nazionale ed estero per quello che è: un tesoro unico da sfruttare per il benessere economico della nostra nazione.
Mi sorge un grosso dubbio: ma noi siamo una nazione? E abbiamo anche chi si occupa (e preoccupa) di non farci precipitare ulteriormente nel gradimento dei turisti?
Siamo sicuri di non essere in un paese stupidamente individualista nel quale ognuno zappa il proprio orticello – governanti compresi – e non si accorge che, unendo le proprie forze, si avrebbe più raccolto faticando di meno.
Ma siamo tanto maturi da comprenderlo? Io credo, e lo affermo con grande dispiacere, che ancora non siamo diventati adulti.
Mi auguro che, quando e se lo diventeremo, non sarà troppo tardi per porre rimedio al qualunquismo e al “menefreghismo” dimostrato fino ad oggi!
p.s. A proposito, qualcuno di voi ha visto e sentito parlare il nuovo ministro del turismo Dott. Gnudi? A me non risulta…ma potrei non aver visto qualche telegiornale. Se anche lui continuasse a fare il “ghost”, credo veramente che siamo andati dalla “padella alla brace”! Dal presenzialismo inconcludente della Brambilla, credo che, forse, siamo capitati nelle mani sbagliate anche questa volta. Nulla si è fatto prima per il settore e nulla, ritengo, verrà fatto anche con questo Ministro. La sua “latitanza” è molto preoccupante…Anche noi saremo costretti ad avere una “primavera italiana” per far sentire e vedere che esistiamo? Non la faremo con le armi, questo è certo, ma stavolta, se le cose non prenderanno una piega diversa, saremo costretti a fargliela prendere noi!
Liliana Comandé
Grazie e auguri per un felice e bellissimo 2012
Brava Liliana complimenti, un ottimo articolo. Ma permettimi però di fare un piccolo appunto: l’industria del turismo alla quale tu giustamente ti riferisci è stata completamente surclassata, distrutta e annientata dal caro vecchio tursita fai da te e dal web.
Nella mia agenzia è tantissimo tempo che stiamo cercando di promuovere dei centri storici o similari in Italia, ti assicuro con ricarichi davvero bassissimi e con hotel discreti, non ne sono riuscito a vendere nemmeno mezzo poichè i clienti preferivano contattare gli hotel direttamente, oppure tramite expedia, edreams e altri portali che godono di commissioni superiori alla nostra piu’ lontana immaginazione di agenti di viaggio. Allora, io dico, ok per muovere ed incentivare questa tipologia di vacanza e soggiorni alla scoperta della “piccola” Italia, ma che tutti facciano la loro parte nella maniera giusta e soprattutto corretta. Noi agenti siamo pronti a investire sulle nostre conoscenze e a promuovere e vendere il prodotto Italia, ma gli hotel, sono pronti a dare a noi delle tariffe particolari? Sono pronti a riutilizzare le agenzie come canale privilegiato? Questo è il problema fondamentale da affrontare secondo me. Saluti da Bari
Cara Liliana, innanzitutto ti auguro un buon anno e poi vorrei comlimentarmi con te per la solita lucidità nell’affrontare gli argomenti che riguardano il turismo. Condivido ogni tua parola, comprese quelle che riguardano il nuovo Ministro Gnudi.
Grazie e ancora tanti auguri!
Liliana, se hai in mente qualcosa per farci vedere e sentire conta pure su di me. E’ ora che qualcuno si accorga che esistiamo anche noi. Grazie per quello che scrivi, è quello che pensiamo tutti ma non abbiamo il coraggio di dire. Buon Anno!
Grazie Laura, tanti auguri anche a te.
Simone, qualche anno fa scrissi un editoriale proprio su questo argomento e sul fatto che gli alberghi dessero tariffe più basse ai clienti piuttosto che agli ADV. Ci vorrebbe un incontro tra il Presidente della Federalberghi e quelli che rappresentano gli agenti e i tour operator per ridiscutere le regole che un tempo erano “la Bibbia” del turismo. Nessuno rubava clienti all’altro. C’er a una catena che nessuno si permetteva di spezzare. Oggi è una jungla e ognuno fa come vuole. Ma questa liberalizzazione e “ruba-ruba”, non mi sermbra che abbia portato dei benefici agli attori del settore, anzi! Gli hotel sono costretti a dare commissioni spaventose ai portali (35%-45%) pur di riempire le stanze. Ma come ci rientrano con i costi? Anche qui sarebbe interessante sapere con quali margini lavorano gli hotel…
Grazie anche a te Gianni e auguri.
Elena, ho in mente una cosa per la quale sto aspettando una risposta. Appena l’avrò, la comunicherò immediatamente. Spero di riuscire a dare visibilità al settore…Buon Anno anche a te.
Buonasera Liliana e tantissimi auguri per un buon 2012! Sono d’accordissimo con quanto da lei riportato soprattutto nel suo “p.s.” … L’esimio dott. Gnudi, non è un ministro ghost, è proprio un ministro desaparecido! Mai visto, ne sentito nominare, ne sentito parlare, in nessuna radio, giornale, rubrica televisiva, niente di niente. Ecco come ci hanno aggiustati a noi, cari colleghi del turismo. Nessuno che si prende la briga di prendere soluzioni. Spero e confido molto nella cosa che dice di aver in mente lei, signora Comandè, conoscendola da anni, so che non ci deluderà e troverà in me tutto l’appoggio necessario. un saluto e tanti auguri
Mauro, sì, sono veramente delusa da questo silenzio preoccupante. Spero che possa andare in porto quanto sto cercando di fare. E avrò bisogno del sostegno di tutti quanti. Tanti auguri anche a lei.
Hai proprio ragione Liliana, questa è l’Italia che dovremm0o promuovere noi agenti, ma, chissà perchè, i clienti che entrano in agenzia e sentono che proponi loro l’Italia, ti rispondono tutti alla stessa maniera: “no grazie, per l’Italia preferisco organizzarmi da solo” ! Come si fa a incentivare il traffico verso le agenzie quando il pubblico che hai ti risponde in questa maniera? Cari saluti da Vicenza
Cara Liliana auguri di Buon Anno innanzitutto e speriamo che sia un anno che,oltre a pace a serenità,porti anche qualche soddisfazione al nostro settore;purtroppo faccio anch io parte di coloro che ne dubitano,ma non per questo possiamo rimanere a guardare e così mi ricollego alla conclusione del tuo intervento:siì è davvero ora di fare qualcosa per dimostrare che questo settore esiste e non è una Cenerentola,ma l unico vero,potenziale pozzo di petrolio che abbiamo in Italia!Una risorsa con un potenziale enorme e assolutamente poco sfruttata,hai ragione tu;una risorsa le cui potenzialità si possono cogliere non solo dalle località turistiche più rinomate,ma in ogni angolo,in ogni borgo,perchè ogni angolo d Italia ha una sua storia da raccontare,i suoi colori,i suoi profumi,ogni angolo d Italia è Turismo.Ma perchè si possano sfruttare appieno queste grandissime opportunità spesso dimenticate e farne un vero e proprio volano economico per il territorio occorre che il turismo cambi totalmente pelle,utilizzi importanti strumenti come la formazione,e anche qui concordo con te,facendo dell agente di viaggio un consulente professionista a 360 del settore e diventando finalmente un industria e faccia sentire una buona volta la sua voce,una voce che rappresenta il 12% del Pil,che produce e crea posti di lavoro e non delocalizza;ma che sia una voce forte e unitaria perchè con gli individualismi,come abbiamo visto,non si va da nessuna parte,sono state perse un infinità di opportunità e il tempo sta scadendo.
Un caro saluto
Rino Siconolfi
No cara Liliana, rispondo anche io alla tua domanda che giustamente, ti poni… Non siamo una nazione. non lo siamo mai stati. Basta pensare al continuo divario tra nord e sud, alle continue polemiche. Basta osservare come si pensa soltanto a stare dietro ad uno schermo a parlare su facebook con una persona che ci abita a 100mt da casa, a come si sono congelati i rapporti umani. Negli anni ’50 quando c’era la vera fame in Italia, bisognava aiutarsi, bisognava darsi una mano l’uno con l’altro. Oggi, purtroppo, abbiamo tutto e abbiamo ancora troppo. Forse, continuando così e gettandoci ancora di piu’ nella crisi nera, e perdendo tutto, forse si riscoprirà di quanto era bello quel rapporto umano che oggi si è totalmente perso. Ma dobbiamo arrivare a tanto? Non possiamo accorgercene prima e prendere provvedimenti per tempo? Io mi auguro vivamente di si…
Buonasera, un ottimo articolo, complimenti. Anche io incontro le stesse difficoltà di altri colleghi nel vendere un prodotto Italia tramite la mia agenzia. Molti clienti la prendono come un’offerta di serie B e sono straconvinti che con gli stessi soldi possono fare una settimana all’estero. E, a volte, è proprio vero. Come risolvere questa incresciosa zappa sui piedi che diamo al nostro paese? Buon anno a tutti
Cara Liliana, leggo sempre i tuoi editoriali e i tuoi reportage perché, permettimi di dirlo, sei sempre fuori dal coro, nel senso che non hai timori nel raccontare a noi, agenti di viaggio, quello che succede nel settore perchè molto spesso neppure noi ne sappiamo un granché. Hai ragione, l’Italia ha il suo petrolio ma non lo sa estrarre. Siamo un popolo di “idioti”? A volte pesno proprio di sì. Il Turismo è una delle poche risorse che ha il nostro paese eppure è come se a nessuno interessasse di sfruttarlo. A nessuno interessa sapere quante sono le persone che lavorano nel settore, quante non ci lavorano più e che fine faremo tutti quanti. Non so cosa tu abbia in mente di fare, ma ritienimi fra i tuoi seguaci. Attendo un segnale. Tanti auguri!
Ciao Liliana, sono pienamente d’accordo con ciò che scrivi. Abbiamo un Ferrari e lo teniamo parcheggiato nel garage o, peggio ancora lo utilizziamo nel giardino di casa. Che tristezza questo paese, sempre piu’ volto a lavorare per gli interessi di pochi col sacrificio di molti. Spero che davvero cambi qualcosa e che presto anche il nostro settore riesca a dare un segnale forte ai governanti.
Anche io sono con te! Per qualsiasi azione dimostrativa tu voglia fare, cara Liliana, aspettiamo con ansia le tue comunicazioni. Buon anno e, forza colleghi, alziamo la testa e facciamoci sentire!
Io sono sempre piu’ demoralizzata nel fare l’agente di viaggio … Sembriamo figli del Dio Minore del’Italia, siamo ancora visti come il settore che lavora solo ed esclusivamente nei 3 mesi estivi quando l’italiano va in ferie. Siamo rimasti fermi a 40 anni fa. Nessuno ci da ascolto, a mio avviso per questo motivo e anche perchè veniamo visti come i “gargarozzoni” (come si dice a Roma, ovvero quelli che mangiano con i guadagni fino a a strozzarsi) quando invece non è proprio così. Io rimango sempre dell’avviso che bisognerebbe rieducare (nel vero senso della parola) gli italiani a farli rientrare in agenzia. Se non si cambiano le mentalità, non avremo piu’ futuro.
Gentile Liliana,
auguri per un buon 2012 e complimenti sempre per la sensibilità e lo sguardo acuto sulla triste realtà italiana per quanto rigurda turismo, paesaggio e cultura aspetti diversi ma inscindibili. Finchè non avremo nei gangli vitali della società (politica e scuola) persone pervase da un certo ‘Fuoco sacro’ saremo sempre un ‘Volgo disperso che nome non ha’, con tutte le conseguenze (economiche e non solo) del caso. Cari saluti!
Buon anno Liliana e buon anno a tutti i lettori di Travelling Interline. E’ proprio vero, abbiamo la FORTUNA di disporre di un patrimonio immenso (sicuramente più apprezzato e conosciuto dagli stranieri che dagli italiani stessi)e non sappiamo come sfruttarlo al 100% ; se proponi un soggiorno in Italia che non sia la SARDEGNA in pieno agosto,che fa molto VIP, i clienti ripondono “in giro per i paesini ci andrò da vecchio “.. e questo fa capire molte cose. Allucinante !!
Cara Silvia, il problema è che, ormai, ovunque ti giri, viene pubblicizzato sempre il fai da te e l’Italia, dato che non c’è neppure il problema di capire una lingua estera, è facilissima da prenotare, salvo, poi, prendere delle emerite “fregature”. Ultimamente una coppia di miei amici, aveva prenotato attraverso queste nuove realtà che applicano sconti incredibili (tipo Groupon). L’offerta era per un agriturismo che sembrava decente visto nel sito. Praticamente ci hanno dormito una sola notte perché la struttura era una vera porcheria e anche sporca…ma in foto la sporcizia non si vedeva e neppure la bruttezza della maggior parte delle camere.
Caro Giorgio, grazie per il tuo intervento e tanti auguri.
Grazie Antonio, tutte le agenzie hanno difficoltà nel vendere il prodotto Italia, a meno che non si tratti di tour organizzati e di gruppo, tipo quello per la Sicilia. Ma è poca cosa…In quanto ai prezzi, c’è da dire che il nostro paese è caro perché il personale costa caro, le materie prime sono care ed è per questo che, spesso, costa meno andare all’estero che restare in Italia. Però parliamo di paesi dove gli stipendi medi mensili ammontano a poche centinaio di dollari. Buon anno anche a te.
Grazie Giulio, anche a te dico che, appena è pronto il mio progetto, sarete i primi aa essere avvisati.
Ciao Nicola, hai ragione, abbiamo una Ferrari e la trattiamo come se fosse una “bianchina”. Spero vivamente che qualcosa cambi nel 2012, altrimenti il futuro del settore lo vedo molto ma molto brutto.
Grazie Danilo…segui sempre quello che scrivo e saprai cosa sto preparando.
Maria Pia, credo che da tanti anni il settore degli ADV sia molto demoralizzato. Hai ragione, la gente pensa che dietro le agenzie di viaggio girino tanti soldi “rubati” ai clienti, mentre non sanno che il ricarico è veramente minimo. L’italiano va rieducato così come l’ADV nell’essere consapevole che non deve vendere un chilo di patate ma deve concretizzare un sogno e lo deve fare con la massima professionalità.
Buongiorno Marco, hai ragione quando scrivi che “saremo sempre un ‘Volgo disperso che nome non ha”. Lo ripeto da anni perché il problema è vecchio e non di oggi. Il Turismo è sempre stato considerato come la Cenerentola delle attività produttive. Nessuno sa quanta gente ci lavora sia direttamente che per indotto. Secondo me neanche chi sta al Ministero…Cari saluti e tanti auguri.
Giulia, è veramente allucinante, ma questa è la realtà. Molto spiacevole, ma la pura e semplice realtà. Bisogna educare e investire soldi per far cambiare idea alla gente…ma oggi come oggi i soldi non li ha nessuno e quei pochi che ancora ne hanno, se li tengono stretti per far fronte a tempi peggiori di questi…
Cara Liliana, siamo davvero un museo a cielo aperto, basta guardarsi intorno in ogni singola città e paesino abbiamo tracce di storia sempre e comunque. Proverò a costruire qualche pacchetto da promuovere per i miei clienti che, vista la crisi, cercano sempre qualcosa per spendere il meno possibile. Grazie del consiglio!
Abbiamo tantissime cose da poter promuovere, dovremmo riunirci tutti insieme, proprio come dice lei signora Comandè. L’unione fa la forza in questi tragici momenti, e non stiamo fermi a guardare solo il nostro praticello. Uniamoci con le idee e con nuove proposte da fare per far rientrare le persone in agenzia di viaggio e solo così potremo tornare a sorridere a fine mese.
Anche noi, pur stando in Campania ed avendo tantissimi siti archeologici, musei, palazzi reali, mare e posti che tutto il Mondo ci invidia, facciamo davvero fatica a promuovere dei pacchetti alla scoperta di questo territorio. Il vero problema di oggi è che di programmi ce ne sono fin troppi, sonoi clienti che li comprano che mancano. Un grosso in bocca al lupo da Pozzuoli
Caro Roberto, siamo proprio un museo a cileo aperto, ma nessuno se ne accorge. Ho già detto altre volte che, se avete bisogno di un po’ di promozione, fatemi sapere e vi aiuterò.
Franco, l’unione fa la forza ma, nel turismo, l’unica unione che io conosca è quella dei Network…che poi unione non è. Ci vuole tanta pubblicità per far tornare le persone nelle ADV…ma nessuno fa il primo passo o mette i soldi per la promozione- Ed è una cosa sbagliata!
Gennaro, la Campania ha tante di quelle bellezze che è veramente un delitto non sfruttarle come dovrebbero. Dalle città ai siti archeologici, unici al mondo, alle meravigliose isole…Non so se ci sono troppi programmi in giro – forse non è proprio così – sono i clienti italiani che mancano. Ma si dovrebbe puntare soprattutto sul mercato estero. Se pensiamo che si siamo fatti superare dalla Germania per numero di visitatori….siamo proprio una massa di incompetenti e di menefreghisti. Noi dovremmo vivere solo di turismo e invece…siamo qui a leccarci le ferite e a contare le ADV e i T.O. che chiudono. Che vergogna!
Ciao Liliana, l’esempio di Paestum che dai, è solo la punta dell’iceberg ed è solo la cosa più eclatante che è successa, ma a sentire molti miei amici che lavorano agli uffici preposti alla salvaguardia dei monumenti nazionali, mi dicono tutti la stessa cosa… Stanno cadendo a pezzi e non ci sono soldi per ìì restauro. Sembra l’immagine dell’Italia.
Cara Viola, basta pensare anche al Colosseo, simbolo, non solo di Roma, ma dell’Italia, e si capisce che i soldi prendono tutta un’altra strada…
Ciao Liliana buon 2012 (nonostante tutto). Quello che scrivi è giustissimo ma, come qualcuno ha già fatto notare, il problema vero dell’Italia siamo noi italiani. Più consapevolezza e più partecipazione attiva, non basta
solamente manifestare. Non voglio essere pessimista, ma la realtà mi porta a pensare che, alle prossime elezioni, saranno sempre gli stessi a ripresentarsi, allora? Altro che primavera italiana, come possiamo fare per eliminarli tutti in un sol corso? Il ministro Gnudi farà poco o niente vista la durata del suo mandato
“sembrano esistere due Italie quella delle città d’arte per eccellenza e conosciute in tutto il mondo e l’Italia dei cosiddetti centri minori, che minori non sono a nessuno ” questa frase descrive perfettamente la mia realtà; sono titolare di un’agenzia di viaggi proprio in uno di questi centri minori e nonostante l’impegno e i tentativi di promozione non si riesce a pubblicizzarlo e valorizzarlo quanto meriterebbe. Neanche le preposte autorità fanno nulla, come sempre; per fortuna c’è lei sig.ra Comandè che ne parla e punta l’attenzione su queste “minoranze”. Grazie mille.
Vengo da un fine settimana nella costiera Amalfitana, davvero uno dei posti piu’ belli d’Italia. Hotel, appartamenti, strutture ricettive completamente vuote. Certo, non era proprio tempo e periodo di bagni, ma possibile che gli Italiani vedano il loro patrimonio solo relativamente al periodo estivo (che, in costiera, tra l’altro è inavvicinabile!)? Ci sono tantissime cose da vedere che non sono affatto pubblicizzate, itinerari enogastronimici, itinerari culturali nei tantissimi paesini panoramici e quant’altro. Serve assolutamente un ente, una società pubblica o privata che sponsorizzi le bellezze del nostro territorio anche fuori dalla stagione estiva, altrimenti da questa crisi non se ne uscirà piu’.
ciao Liliana, ma sai che proprio l’altra sera su Rai 2, al telegiornale, hanno fatto un servizio che iniziava così: “e in un periodo di crisi, perchè non valorizzare i piccoli centri culturali Italiani anche se non siamo in estate?!” Ma , dico, ci siamo impazziti? Hanno scoperto l’acqua calda?! Ma allora è proprio vero che queste cose nn sono proprio prese in considerazione dalla maggior parte delle persone? Spero sia solo un servizio per riempire lo spazio vuoto tra una manovra e una tassa nuova e un terrorismo psicologico degli italiani. un saluto e continua con i tuoi articoli.
Cara Paola, che dire? Abbiamo già detto tutto sia tu che io. Il fatto è che abbiamo tanti piccoli e onesti operatori che hoffrono pacchetti bellissimi e a buon prezzo per far conoscere i luoghi più belli d’Italia. IL problema è la promozione…e senza soldi non si può fare. E’ lì che deve intervenire il pubblico…non si chiede la luna, ma un minimo di aiuto. Con tutti gli sperperi che ci sono, questo andrebbe a vantaggio di tutta la nostra economia. Evidentemente è più facile aumentare le tasse piuttosto che creare nuove opportunità di sviluppo del territorio, di incrementi di posti di lavoro e di soldi da mettere a disposizione di chi ne ha bisogno…
Cara Valentina, in realtà esistono non 2 Italie, ma molte di più…, peccato che se ne accorgono solo gli addetti ai lavori!
Stefano, adoro la costiera amalfitana. Confesso che ne sono innamorata e non temo di essere smentita se affermo che è la più bella costiera del mondo. Vista dal mare, poi, è fantastica! La Campania, oltre alle altre bellezze ha anche questo tesoro. Lo sa valorizzare? Lo sanno valorizzare le istituzioni? NOn credo, altrimenti dovremmo avere il “pienone” in ogni periodo dell’anno.
Beh, fa piacere che qualcun altro si sia accorto di questa Italia. Speriamo che riprendano con altre trasmissioni. L’italia è bella ovunque. Ogni regione ha le sue bellezze e peculiarità e andrebbe vista interamente. Grazie Rosario
complimenti sig.ra Comande’,ottimo articolo e, da quello che vedorimane,nonostante il cambio della guardia dei nostri “cari” governanti, l’assoluto disinteresse verso il nostro settore. Dobbiamo muoverci noi, e confido molto nelle sue capacita’, sono sicuro che non deludera’ le nostre aspettative, qualsiasi cosa lei sti organizzando. Buon lavoro.
Grazie Franco e buongiorno. Per ora i nostri governanti hanno cose “più importanti a cui pensare”. Il Turismo non è importante, pertanto, nessuno ci pensa…e allora….
1) “C’è un Belpaese, pieno di ricchezze sconosciute, per il quale bisognerebbe azionare la leva che attiva i grandi circuiti turistici, incentiva la realizzazione di tour …….facendo del turismo la linfa vitale della nazione.”
2)”E, soprattutto, in tempi come questi, il turismo è l’unica industria che è ancora da sviluppare e che può consentire di far entrare denaro prezioso …..”
3)”Ci vuole, però, anche la formazione per aiutare gli agenti di viaggio ……”
1, 2, 3, e VIA!!! Centro!! Come al solito cara Liliana hai fatto centro su tutto a riprova (ce ne fosse bisogno!) della tua grande conoscenza non solo del Turismo “viaggiato” ma anche delle profonde problematiche della filiera intera, irrisolte, inascoltate, irrisolvibili perchè mai prese in seria considerazione da NESSUNO! (MA QUALI TECNICI!)
Questi sono i tre punti principali sui quali c’è da riflettere per mettere in moto addirittura l’economia nazionale e problema che temo rimarrà tale in quanto – verità sacrosanta – sono le agenzie che dovrebbero essere il volano della ripresa e rivincita del turismo in Italia e della Economia generale, ma questo volano è destinato a rimanere un oggetto inutile in quanto non collegato a nessuna chiave di accensione e collegamento ad un qualsiasi “motore”.
Con le nomine del nuovo governo, per un attimo avevo gioito poichè con un nuovo Ministro sarebbe stato difficile scendere ancora di uno scalino, per scaramanzia non mi sono nemmeno chiesto CHI era il nuovo Ministro, sperando in una Sua qualsiasi “uscita” per fare una valutazione. Ad oggi ormai ci si deve convincere del ruolo e rassegnarsi sulla qualità della persona affidata ripiegata sul TURISMO ritenuto chiaramente meno interessante e degno di attenzione. Questo a me pare indubbiamente una valutazione certa. Dal film “Ormai ce l’abbiamo, vediamo dove piazzarlo!”. Questo “Minestro” (dal femminile precedente Minestra) ad oggi si è perso nei meandri di chissà quale Ministero.
Se e chi avrà notizie di dove si trova, gradita una segnalazione al programma TV “Chi l’ha visto?” GRAZIE !!!
Una frase mi ha colpito molto in questo editoriale: ” Mi sorge un grosso dubbio: ma noi siamo una nazione? E abbiamo anche chi si occupa (e preoccupa) di non farci precipitare ulteriormente nel gradimento dei turisti?”
Le risposte, a mio avviso, sono assenti proprio perchè oramai piu’ nessuno si pone questa domanda. Oramai siamo talmente abituati a pensare solo al nostro focolare domestico senza assolutamente tenere conto che essere una comunità e dividere i carichi con gli altri e un grosso vantaggio sia per coloro che i carichi li prendono tutti i giorni, sia per dare un forte segnale a coloro che ci governano, per dimostrare, qualora non avessero ancora afferrato che tutti insieme siamo un buon numero di operatori che producono soldi per integrare le casse languide del nostro Belpaese.
E da qui, si arriva alla seconda parte della frase… Abbiamo o no chi si occupa di noi? Chi è questo qualcuno? Il Ministro fantasma? La Fiavet? L’Astoi? a chi dobbiamo rivolgerci? A chi scrivere, a chi mandare eventuali raccolte firme con delle proposte? Dobbiamo rimanere inchiodati sulla rivista che ci mette a disposizione la signora Comandè che sembra essere l’unica del settore che conosce i problemi e cerca soluzioni? E perchè non fondare un’altra associazione di categoria che non sia invischiata nella politica? E se la facessimo noi? E’ ora di prendere da soli i provvedimenti, chi dovrebbe farlo sono anni che non agisce, mentre le agenzie, i tour operator e persino le compagnie aeree continuano a diminuire perchè falliscono lasciando senza lavoro migliaia di persone.
Grazie Luigi, i tuoi commenti mi fanno sempre piacere perché sei una persona del settore che, come me, ne conosce i problemi e cerca di trovare qualche soluzione. Purtroppo sappiamo di avere dei governanti “poco illuminati” perché non hanno capito che il turismo è una vera e propria industria capace di rimettere a posto le nostre disastrate casse. Con chi ce la vogliamo prendere? Con noi stessi che non abbiamo saputo farci sentire e neppure “notare” e con questo sistema che mette al posto sbagliato la persona sbagliata. Mr. Ghost ancora non ha un volto ben definito perché lo abbiamo visto solo in fotografia. Non sappiamo neppure che voce abbia…Signor Ministro….la prego, si faccia vedere e sentire!!! Se c’è, batta un colpo!