Proseguendo il discorso iniziato con le compagnie aeree, anche se ci sarebbe ancora tanto da scrivere su questo campo, ma abbiamo il nostro esperto – Antonio Bordoni – che non solo ha scritto alcuni libri sul Trasporto aereo, ma ci tiene costantemente aggiornati su ciò che accade in questo travagliato settore, vorrei soffermarmi ancora sulla sparizione di prestigiose compagnie aeree storiche- come la Pan American e la Twa – di altre compagnie sorte come low cost – come la Debonair, la Color Air, la AB Airlines – e di compagnie aeree nate a “Natale” e morte a “Capodanno”.
Ricordo alcuni vettori italiani che iniziarono ad operare con un numero talmente esiguo di aeromobili che mi sono sempre chiesta come abbiano fatto ad ottenere la licenza per esercitare… Compagnie sorte all’improvviso, dall’oggi al domani, e sparite in maniera altrettanto veloce (alcune di loro forse dopo aver ottenuto i contributi della Cassa per il Mezzogiorno? Chissà, all’epoca di voci ne giravano tante!).
Quello delle aerolinee è stato sempre un mondo che ha attratto molti imprenditori, anche se non appartenevano al settore, e nel quale si avventuravano con troppa facilità perché pensavano a guadagni che invece si trasformavano velocemente in perdite economiche.
Ma la stessa cosa accade da qualche anno nel mondo del tour operating e quello agenziale. Tutti pensano che basti aprire un’agenzia, metterci qualche scrivania, qualche Pc, telefoni e cataloghi vari et…voilà, si è automaticamente un bravo ADV. E, purtroppo, non è il fascino della professione ad attrarre le nuove leve quanto la convinzione che, dietro i prezzi di certe destinazioni, ci siano compensi elevati che facciano arricchire velocemente.
Non c’è niente di più sbagliato, soprattutto in questi ultimi anni in cui il lavoro e i clienti sono sempre più in diminuzione e vengono contesi con politiche che, ancora non si è capito, danneggiano solo la categoria.
Le cose sono e stanno ancora cambiando velocemente. Quella che sembrava una categoria destinata a restare sempre a galla, annaspa perché “cacciata” un po’ da tutte le componenti del turismo e sempre più abbandonata dagli italici clienti sempre più orientati verso il “fai da te” , e non solo per prenotare destinazioni europee, ma anche per organizzare i tour dall’altra parte del mondo, anche quando non “spiccicano” una parola di inglese.
Le compagnie aeree e gli alberghi, ormai, hanno tutti un sito sul quale si possono prenotare i voli e le camere; molti tour operator non disdegnano di avere contatti diretti con i clienti –pur dichiarando il contrario.
Le chiese da tanti anni fungono da agenzie di viaggio e organizzano in continuazione gite in Italia, con la scusa di visitare i vari santuari disseminati sul nostro territorio, inoltre fanno anche da tramite con l’Opera Romana Pellegrinaggi per ciò che riguarda l’estero pubblicizzandone i viaggi proprio nei luoghi di culto.
Per non parlare poi dei numerosi privati “praticoni”, tra i quali ci sono anche insegnanti delle Università della terza età, che sono ormai diventati a tutti gli effetti agenti di viaggio perché, anche loro con la scusa di andare a visitare luoghi di alto interesse archeologico per gli allievi, si appoggiano direttamente a T.O. che, a differenza di quanto fanno con le ADV, non chiedono loro la licenza, ma solo i soldi, e su quelli non ci “sputano” mai!
E poi, la liberalizzazione delle licenze non ha fatto altro che aggravare una situazione in un campo che, di certo, non aveva bisogno di essere allargato ulteriormente.
Troppe le agenzie a dividere una torta che non sarebbe più bastata per tutti! Ed ecco il risultato!
Inoltre, si è diffusa anche la convinzione, diventata quasi psicosi, che se un’agenzia non appartiene a qualche network non riesce più ad andare avanti, ed ancora devo riuscire a capire il perché. Nel frattempo, continuano a proliferare network a destra e a manca. Chissà perché! Sono tutti benefattori, forse? O sono solo benefattori di sé stessi e dei T.O. con i quali stringono accordi di vendita?
Ogni tanto sento qualche agenzia che mi spiega quali siano le commissioni che hanno dal network al quale sono affiliati e quanto spendono ogni anno per poterne far parte.
A parte il fatto di essere “obbligati” a vendere solo determinati T.O., non mi sembra che 2 punti in più di commissione possano risolvere la situazione economica delle ADV.
Da anni, il problema non è solo la commissione, ma il cliente che manca.
Pensiamo a quanto vengono disertati i Ponti e le festività che, un tempo, erano una “manna” per certi operatori?
Quanti voli charter, da un bel po’ di anni, sono stati annullati o sono diminuiti in modo consistente perché manca l’interprete principale di questo settore, ovvero il cliente?
Anche qui, la causa principale è la mancanza di clienti. Se in America sembra che la gente stia abbandonando Internet per tornare a prenotare nelle agenzie, perché non può accadere la stessa cosa anche da noi? Perché non si fa uno studio sulle motivazioni di questa inversione di tendenza avvenuta nel paese oltreoceano?
Perché nessuno si interessa di ciò che succede nel nostro settore? Perché siamo invisibili anche se c’è un Ministro che dovrebbe studiare e mettere in atto qualcosa di concreto per far sì che la gente abbia più fiducia negli agenti di viaggi e ne capisca il valore aggiunto rispetto ad un PC?
Perché non si riesce a far capire ai clienti che non si può affermare che prenotando da soli i viaggi on-line si risparmia sempre? Ma chi l’ha detto che è così se non fa neppure un paragone con i prezzi che possono venir dati in un’agenzia?
Ormai è assodato che la pubblicità che c’è stata, e che continua ad esserci, sul sicuro risparmio prenotando on-line, ha quasi “lobotomizzato” i nostri furbastri connazionali . Ormai basta un minimo di campagna pubblicitaria radiofonica o televisiva su alcune destinazioni o su voli scontati ed ecco che, senza alcun tentennamento, gli italiani sono tutti davanti al computer a fare ‘l’agente di viaggio’ per sé stessi.
Devo dire che quando sento qualcuno raccontare che qualcosa è andato male in un viaggio ‘fai da te’ , tipo overbooking dell’hotel, perdita del passaporto o del biglietto aereo, oppure che, in America, si è avuto bisogno di ricorrere alle cure ospedaliere e che, per pagare il conto, si è dovuto quasi ‘accendere un mutuo’, non provo alcun sentimento di dispiacere, anzi, qualche volta – con ‘cattiveria – ‘salgo in cattedra’ e incomincio a fare la ramanzina spiegando che non si parte senza assicurazione e che se avessero avuto un T.O. alle spalle le cose sarebbero andate diversamente ecc…
Sono appena rientrata da un viaggio in Oriente e, accanto a me, c’erano 2 persone ‘fai da te’ che si vantavano di aver pagato tot cifra per il volo e tot cifra per una struttura senza lode e senza infamia, vantandosi di aver pagato poco.
Ho chiesto cosa significasse per loro ’pagato poco’, se avessero considerato il rapporto qualità-prezzo e se avessero fatto paragoni con un’agenzia di viaggi.
La risposta? Eccola:” in agenzia avremmo sicuramente pagato di più, perciò neanche abbiamo sprecato tempo per andarci”.
Potete immaginare quali siano state le mie risposte nel sentire quest’affermazione? Beh, mi auguro di sì!
Liliana Comandè
Brava, Brava, Brava! Chi riesce a dare uno spaccato piu’ vero del suo? Assolutamente nessuno! Sono diventati tutti, tutti, tutti AGENTI DI VIAGGIO! Siamo diventati distribuitori di cataloghi, distributori di informazioni sulle strutture, informazioni climatiche, e alla fine TUTTI VANNO A PRENOTARE SU INTERNET !!!Quindi, sfruttano la nostra esperienza, la nostra professionalità, il nostro tempo, per fare che? Per dare i soldi a qualcun altro! E poi chi c’è dietro i portali online? I soliti 4 ingordi…Che significa? Che dobbiamo sparire per sempre? Oppure dobbiamo continuare a sperare sbandierando la frase “Magari il prossimo anno sarà migliore…” .
Sono quasi 5 anni che è così tragica la situazione, qualcuno se ne rende conto? Gli italiani sono male informati. Viene detto loro di CONTINUARE A PRENOTARE ONLINE perchè si risparmia, viene insegnato loro QUESTA FILOSOFIA …e noi agenzie di viaggio ?! Sempre e comunque al palo, a fare i conti a fine mese, a centellinare le spese pur di SOPRAVVIVERE…E poi ci viene detto pure .. che Bel mestiere che fate, guadagnate, e viaggiate gratis!!
Complimenti per l’articolo sig.ra Comandè! E complimenti anche alla signora che prenota tutto fai da te che ha potuto incontrare che ha detto che “sicuramente in agenzia avrebbe pagato di più…” Ma io dico, la signora, ha almeno provato a fare un raffronto? Cioè ha provato per lo meno a contattarla un’agenzia di viaggi? Credono che su volo + hotel costruito ad hoc si possano avere dei ricarichi così elevati? Se permette, cara Signora fai da te, visto che vieni nella mia agenzia, visto che mi fai perdere il mio tempo (e di conseguenza il mio denaro), visto che ti sto offrendo la mia conoscenza delle strutture e della zona in cui sto prenotando (o comunque mi vado a documentare per te), mi vuoi riconoscere qualcosa per il mio lavoro oppure no? Le agenzie di viaggio, non sono delle ONLUS, e devono guadagnare qualcosa per pagare gli uffici, i dipendenti, e le tasse che ci stanno sopprimendo. La cosa bella è che quando il cliente va in agenzia vuole spendere due lire e avere l’hotel a 7 stelle, quando prenota da solo, si prende la pensione a 1 stella e mezza… e dice di aver risparmiato!!! Ebbene, cari colleghi, QUESTA E’ L’ITALIA E QUESTI SONO GLI ITALIANI!
E’proprio vero, oramai, si fa la spesa in giro … Ogni giorno entrano nella mia agenzia, persone con già 4/5 preventivi di altre agenzie, con tutte le informazioni e poi attenzione … non dimenticate cari colleghi che c’è anche il sito famosissimo sulle recensioni alberghiere. Ma dico, le persone si sono impazzite tutte? Hanno un minimo di occhio critico? A me è capitato piu’ volte di non riuscire a vendere dei prodotti di un tour operator, dove io stessa ho soggiornato, solo perchè lo scemo di turno era andato li e aveva commentato male quel posto…Ma dove arriveremo mai di questo ritmo? Poi, come diceva il caro Leonardo, si prenotano le bettole. Dobbiamo fare cartello, tutte le agenzie devono vendere allo stesso identico prezzo e al diavolo, il libero mercato. Se continuiamo con questa bella filosofia del libero mercato, fra qualche annonon ci sarà più il nostro mercato, perché chiuderemo tutti! Spero che qualcuno riesca a capirlo… E per fortuna che ci sei tu Liliana che rendi palese la verità in questo settore di … bugiardi (per usare un eufemismo) .
Gent.le Sig.ra Comandè aspetto sempre con piacere di ricevere via mail i suoi articoli!A volte fanno sognare come i suoi ultimi reportage sul Nicaragua e Venezuela ed altri come questi che ci mettono davanti, o meglio, che ricordano la triste (a dir poco) situazione che viviamo ultimamente noi agenti di viaggio!
Non vedevi l’ora di veder entrare un cliente che “pendeva dalle tue labbra” a dir poco, per organizzare la sua vacnaza e, vendere il più semplice dei week-end era un piacere e un divertimento!
Ora invece è una fatica! Perché sono tutti agenti di viaggio! Sono tutti fenomeni!T utti sanno tutto!..e ogni tanto mi verrebbe da dire “vuole mettersi lei al mio posto?”
Ma il problema non è solo che il cliente si affida a internet pur di risparmiare 5euro (a volte però mi sento dire però che 70euro in meno a testa non è poi un gran risparmio) ma come evidenzia in questo articolo è che “nessuno si interessa di ciò che succede nel nostro settore? Perché siamo invisibili anche se c’è un Ministro che dovrebbe studiare e mettere in atto qualcosa di concreto per far sì che la gente abbia più fiducia negli agenti di viaggi e ne capisca il valore aggiunto rispetto ad un PC?”..appunto..
E fa bene ad usare quella “cattiveria” nel rispondere! E’ il minimo per persone che come lei e come me nel mio piccolo hanno reso una passione questo lavoro e vedono quanto sia peggiorato il ns “mondo”
Chissà se ci saranno mai dei miglioramenti!La speranza è l’ultima a morire!
Cari Saluti Tiziana Ver ADV Milano
Buongiorno a tutti, sono un agente di viaggio di Bari che ha aperto la sua attività da circa 20 anni. Ciò che è stato descritto e rappresentato in questo articolo è la pura realtà che ormai ci avvolge da parecchi anni. Il nostro settore sta andando in rovina, proprio perchè ormai è “alla mercè” di tutti, chiunque si sente ADV senza avere neanche un minimo di esperienza!!Complimenti alla signora Comandè che ha rappresentato, con i suoi articoli, ancora una volta, la situazione che, purtroppo, ci coinvolge!
Un saluto Paolo
Come sempre va dritta al punto.Purtroppo è vero che ormai i cari clienti preferiscono “giocare” in internet e costruirsi ogni sorta di itinerario ed è altrettanto vero che, soprattutto in caso di programmi più complessi del week end in Europa, una volta arrivati sul posto si trovano spaesati e senza informazioni… però hanno risparmiato!! Ed il rapporto umano? Una volta gli sposini venivano in agenzia, stavano anche una mattinata con i cataloghi davanti, contenti di avere consigli e suggerimenti dal “proprio agente di viaggio di fiducia”; ora si presentano con le stampe di itinerari trovati online, sperando di avere poi lo sconto prenotandoli in agenzia. Come sono cambiate le cose.. che peccato.
Io sono un’agente di viaggio di Bologna e, come vedo tanti colleghi, sto iniziando a stancarmi del mio lavoro. Non ho piu’ motivazioni, non ho piu’ stimoli, mi è calata tutta la passione che avevo fino a qualche anno fa… Ormai i clienti che fanno tutti i lavori del mondo, sono abituati a parlare loro al posto tuo sui loghi di vacanza e non solo, sugli hotel sui villaggi, su tutto… Poi accendi la tv, vedi trasmissioni di viaggi, documentari, leggi i giornali, pubblicità , tutto che induce ed insegna al cliente, non a rivolgersi alle agenzie di viaggio, ma a prenotare da solo su internet. Ma si può invertire questa tendenza? Possiamo noi, fare delle pubblicità pro-agenzie di viaggio? Sarei disposta anche a pagarla io, magari facendo una sorta di colletta tra tutte le agenzie che vogliono aderire. Perchè le agenzie immobiliari lo fanno e noi non possiamo farlo? Ci si riunisce in piu’ agenzie e si paga il costo della pubblicità sui giornali o in tv o su altri mezzi di comunicazioni, una sorta di pubblicità progresso. Altrimenti non ci resta piu’ tanto da fare come intermediari, faremo bene a chiudere tutti, prima di riempirci di debiti. Complimenti per l’articolo.
Cosa posso aggiungere al suo articolo? Che è veramente mortificante lavorare oggi in un settore che mi piaceva tanto e del quale andavo fiera. Siamo sempre con il patema d’animo sulla nostra sopravvivenza, però, mi scusi, perché ci sono operatori che continuano a dire che va bene e che hanno aumentato il fatturato? Io sento anche i colleghi delle altre agenzie e la situazione è nera per tutti. Perché queste bugie? Sono per noi agenti di viaggio ritenuti cretini? Oppure dobbiamo pensare che solo le nostre agenzie non vendono mentre gli altri si?
Io non voglio essere pessimista a tutti i costi, ma la situazione va ogni anno peggiorando e non mi sembra che ci sia da stare tranquilli se continuerà così. Grazie per darci modo di riflettere e di confrontarci fra ADV di tutta Italia.
Una analisi perfetta sulla situazione odierna delle agenzie di viaggi. Scritta da chi certamente vive e conosce a fondo il problema. Siamo un gruppetto di agenti di viaggio che, condividendo questa analisi, si cerca di andare oltre alla ricerca di possibili soluzioni non facili. Dobbiamo a mio parere ridisegnare ex novo in toto un ruolo dell’agenzia di viaggio.
Ho appena finito di leggere il suo editoriale in agenzia e i commenti che i colleghi hanno fatto prima di me. Quindi, anche se il “Mal comune mezzo gaudio” dovrebbe confortarmi un po’, al contrario mi sento ancora più preoccupata. La situazione che descrive è nota a tutti noi tranne a chi dovrebbe tutelarci o aiutarci. Anch’io non vedo la soluzione dietro l’angolo e la chiusura di tante agenzie e operatori nel 2010 mi mette ancora più in agitazione. Io non so se nel resto d’Italia i clienti delle agenzie sono sempre meno, qui da me in Umbria sono sempre più rari, eppure di offerte ne abbiamo tante e sono anche esposte nelle vetrine dell’agenzia. Che ne sarà di questo settore intermediario? Se continua così non la vedo bene neppure io. Grazie e cordiali saluti
Cara Liliana, hai perfettamente ragione. L’analisi è precisa, come sempre, sulla situazione del settore agenziale. Come possiamo uscirne fuori? C’è ancora qualche speranza per la nostra sopravvivenza? L’unica cosa certa è che prepariamo preventivi in continuazione e poi non ne concretizziamo quasi nessuno, a volte sentendoci rimproverare anche dai T.O. perché gliene abbiamo richiesti troppi e prenotati nessuno. Ma la colpa non è nostra. I preventivi non si pagano e quindi ce ne richiedono in continuazione. Ma da chi prenotano poi? Ma siamo sicuri che poi partono? Sono confuso perché una situazione così strana e brutta non la ricordo da quando sono in agenzia. Ti invio l’augurio di continuare sempre così, a dire la verità a noi che spesso facciamo finta che sia solo un periodo brutto e che la svolta possa avvenire il giorno dopo.
Cara Liliana, hai perfettamente ragione, ma voglio fare l’avvocato del diavolo, me lo concedi?
Rimpiangiamo tutti i bei tempi andati, quando “i clienti pendevano dalle nostre labbra”. Ora invece internet ha dato a tutti la possibilità di farsi una cultura anche nel nostro settore, e ci vediamo spodestati dal nostro alto scranno da cui elargivamo consigli di viaggio… Colleghi, il mondo è andato in questa direzione, se non vi sta bene cambiate mestiere, non siete obbligati a restare agenti per tutta la vita. O imparate a combattere (utilizzando il web, non se ne può fare a meno ormai) o gettate la spugna, ma basta piagnistei. Forse che prima non c’erano persone che prenotavano direttamente con le compagnie aeree andando a bigliettare in via Larga a Milano? E quelli che prenotavano l’hotel direttamente, o il pacchetto nell’agenzia del tour operator, o addirittura prendevano contatto con i corrispondenti in Bit? E poi, se l’Italia è uno stivale allietato dal sole, di chi è la colpa? Mettiamoci in testa che non siamo scandinavi, che non appena possono il mare e il sole se li vanno a cercare con un bel charter. Abbiamo qualche migliaio di km di costa, nel giro di 2/3 ore di auto siamo al mare a respirare aria buona, perché dovremmo andare in vacanza nei mari tropicali?
E’ davvero un peccato che Teorema e Todomondo abbiano chiuso, e che Bluvacanze abbia smesso di fare il 10% di sconto… ora dobbiamo trovare un nuovo capro espiatorio per le nostre lamentele, senza accorgerci che siamo noi gli artefici del nostro destino. L’11 settembre, le guerre, gli tsunami, i colpi di stato, la crisi economica, la nube, internet… BASTA. Ci sono lavori in via di sparizione che rendono più del nostro, cari colleghi, prendeteli in considerazione: il falegname, il tappezziere, l’imbianchino, l’idraulico, eccetera. Un po’ di apprendistato (anche via internet: su you tube ci sono splendidi video dove spiegano come cambiare una camera d’aria o una serratura) e il gioco è fatto! Buon lavoro.
Andrea Brusoni
Cara Liliana, io ho maturato la convinzione di aver sbagliato mestiere e ho deciso di chiudere l’agenzia e buttarmi in un altro campo, magari in quello della ristorazione. Ricordo che anni fa hai scritto una frase che mi è sempre rimasta impressa “ma non è meglio vendere la pizza a taglio?”. Bene io credo che prenderò questa strada, visto che mi trovo anche nel posto dove è nata la pizza napoletana. Ti saluto con stima e grande rispetto.
Caro Andrea, è normale che si rimpiangano i bei tempi andati. Il problema è che se prima c’erano pochissime realtà che prenotavano direttamente con quelli che avrebbero dovuto essere i fornitori delle ADV, oggi nel settore vige l’anarchia più totale e ognuno fa quello che vuole, infischiandosene del danno che si crea a tutto il comparto.
Il settore agenziale e dei T.O., mentre un tempo si davano delle regole morali, oggi le hanno buttate alle ortiche. Il mors tua vita mea, è l’unica cosa che sembra imperare. E’ vero che ci sono tanti mestieri che stanno sparendo e che rendono più di questo, ma, proprio perché il mondo è andato in un’altra direzione, non lo vuole fare più nessuno. E, permettimi di ricordarti, io non so quanti anni tu abbia, che molti anni fa l’apprendistato si pagava. I genitori davano i soldi all’orefice o al falegname o al tappezziere per far insegnare ai ragazzi un mestiere. Oggi, e prendo ad esempio il turismo, molti stagisti – che non sanno fare assolutamente niente di ciò che richiede l’agenzia o l’albergo, ti chiedono di effettuare un tirocinio…a pagamento, ma il pagamento deve essere effettuato dall’agenzia o dall’albergo! Il mestiere di qualsiasi genere, poi, s’impara “sul campo” e non guardando un video su You Tube. Lì ci possiamo sentire le canzoni e vedere le immagini di qualche film…In quanto al capro espiatorio, quello lo trovi facilmente. E’ l’agente stesso che non ha saputo contrastare tutto ciò che avveniva sotto i suoi occhi e lo stava danneggiando. Non so se ricordi l’unica e squallida manifestazione che fu fatta a Roma un bel po’ di anni fa. C’erano 4 gatti a manifestare per la tutela del proprio lavoro…io ero lì e mi sono vergognata e indignata per la mancanza di coraggio della gente nel difendere il lavoro messo a rischio dopo l’11 settembre. Non “tafazziamoci” ulteriormente, però. In quanto all’uso del web, dovremmo essere tutti degli Expedia, EDreams ecc…e avere una “paccata” di soldi da spendere in pubblicità. Ma siamo in Italia e il settore è composto soprattutto da piccole imprese che di soldi non ne hanno. Li hanno investiti nell’azienda. Grazie, comunque, per le tue stimolanti osservazioni. Buon lavoro anche a te.
Più che vedere i cosiddetti “mali esterni”dell’agente di viaggi credo che dovremmo prima soffermarci sui nostri “mali interni”.O meglio il totale individualismo che regna nel settore per cui ognuno per sé e Dio per tutti è sempre meglio dell’unione fa la forza…e la disinformazione per non chiamarla totale mancanza di professionalità di molti agenti per cui se il cliente preferisce prenotare da sè su internet,magari una ragione c’è.Rincorrere network che ti danno 2 punti in più è pura follia,tempo sprecato..magari è meglio,perlomeno secondo me,puntare sulla professionalità e sull’onestà.Poi magari potremmo tirare le somme e vedere quanti clienti sono felici di prenotare solo ed esclusivamente con noi…Ci si può rifletere?
Cara Liliana come sempre fotografi la realtà con il necessario realismo e oggettività.Sulle compagnie aeree:è vero,una volta quando parlavi di “flotta”pensavi a marchi prestigiosi come Twa e Pan Am,dotate di centinaia di vettori,con cui ho avuto la fortuna,perchè è stata un esperienza unica,assistito e coccolato come cliente,di volare:oggi quando con il termine flotta ci si riferisce a compagnie aeree che hanno 3 o 4 apparecchi che trovi su un sito senza nemmeno l indicazione della sede legale……non aggiungo altro.Sulle agenzie:la rete sconta la liberalizzazione,che sicuramente ha arrecato un danno al comparto diminuendone anche la professionalità:aprono agenzie in ogni angolo,allettati dal miraggio di guadagni e percentuali inesistenti.Anch io mi sono sempre chiesto il perchè del dilagare del fenomeno dei network:siccome il loro scopo non è fare beneficienza,ma pretendono royalties,annullando in questo modo il punticino in più da contratto e impongono certi marchi alle agenzie;non vedo alcun vantaggio per la rete,soprattutto negli ultimi due anni in cui molti marchi anche storici di Tour operator sono venuti a mancare.Il fai da te è un fenomeno diffuso,dovuto a ignoranza e cattiva informazione:giusto utilizzare internet per informarsi,ma per la prenotazione l assistenza di un operatore qualificato fa la differenza soprattutto in caso di disservizi(overbooking di volo o albergo)o quan t altro,casi sempre più frequenti;e in questo caso il cliente on-line cosa fà?si rivolge a internet?e per risparmiare poi cosa?la quota d iscrizione?è come se una persona prima di sedersi al tavolo di un ristorante chiedesse il prezzo del coperto…….un caro saluto
Rino Siconolfi
Concordo con quanto hai scritto tu, cara Liliana, e con quello che ha scritto il Sig. Siconolfi. La gente non ha ancora capito che un conto è prenotare in agenzia con una persona hce sta a tua disposizione ed è in carne ed ossa, e vuole conquistare e mantenere il suo cliente, ed un atro è prenotare in internet. Se poi si hanno dei problemi a chi si rivolgono, alla macchina? Alcuni clienti, o meglio ex clienti, hanno anche la faccia tosta di venirti a chiedere aiuto ed è tanta la voglia di mandarli via in modo poco educato. Poi prevale quel senso di responsabilità che ti porta ad aiutarli. Ma quanta amarezza ogni giorno e quanti bocconi amari devi mandare giù con certi clienti. Buona giornata a te e a tutti i miei colleghi che ancora credono in questo lavoro. Saluti da Stefano – ADV di Venezia
Buongiorno, ho letto con attenzione il suo editoriale e devo ammettere che, come sempre, ci mette sotto gli occhi senza tanti complimenti la realtà del nostro settore. Purtroppo quello che viviamo non è un buon momento e credo che le alternative di cambiare mestiere a volte prende anche me, precaria per precaria, almeno ogni mese prendo uno stipendio sicuro mentre in questo settore ci sono mesi in cui lo stipendio lo prendono i tuoi dipendenti ma tu vai sotto con i tuoi conti. Avrei voluto essere sull’aereo con lei per sentire cosa ha detto alla signora “fai da te”, ma, leggendo ciò che scrive, riesco ad immaginarlo. Brava e cordiali saluti da Firenze
Per me, giornalista che seguivo anche il turismo per un grande quotidiano nazionale, la rivista da te diretta è sempre stata un punto di riferimento di qualità altamente professionale per il contributo di notizie e inchieste che hai sempre dato. Ancora adesso, leggendo la tematica che proponi, penso che il settore dei viaggi potrebbe aver ben altra immagine se inchieste, dibattiti e confronti di Travelling Interline, fossero recepite globalmente dal settore e dagli esperti della politica.
Salvatore Spoto
Grazie Salvatore, ci stiamo attrezzando anche per questo. Stiamo finendo di sistemare il nostro ufficio in modo da poter organizzare dibattiti e confronti fra le varie componenti del settore.
Complimenti Liliana, hai centrato in pieno la situazione, come sempre. Non solo i clienti sono diventati agenti, ma sta di fatto che, come dici tu, e come concordano anche tanti altri colleghi, le agenzie in questo particolare momento di crisi devono assolutamente smettere di farsi la guerra tra loro. Non c’è niente di peggio della situazione in cui stiamo vivendo, e, se non la finiamo di guardare soltanto il nostro orticello, finirà male per tutta la nostra categoria. Vorrei anche dire che, se il cliente si prenota da solo, non lo fa perchè noi abbiamo le nostre colpe, lo fa solo ed esclusivamente perchè si viene bombardati dalla mattina alla sera di messaggi che incentivano il fai da te e che rendono normale il fatto che, nello stesso hotel, stesso periodo, stesso trattamento si possano trovare due tariffe diverse, basta andare sul sito che viene pubblicizzato in tv che paragona ben 4 o 5 portali web. Dove arriveremo con questo sistema? Perchè non dicono che anche noi in agenzia, quando dobbiamo prenotare un hotel facciamo lo stesso tipo di raffronto proprio per dare una bella tariffa al nostro raro e prezioso cliente? Noi le nostre colpe le abbiamo, non lo nego, ma combattere contro i giganti la vedo piuttosto dura. un caro saluto a tutti e voi .
Non sono d’accordo con Andrea Brusoni quando dice che ci piangiamo addosso e che nessuno ci obbliga a fare questo mestiere. E’ come dire al salumiere che deve fare un altro mestiere perché gli hanno aperto vicino un supermercato. Noi ci piangiamo addosso perché ci siamo ritrovati a vivere una situazione inaspettata e duratura oltremisura e non vediamo una via di uscita. Le Associazioni che dovrebbero tutelarci non mi sembra che ci riescano. In quanto all’aiuto del web non vedo in che modo possa procurare lavoro ad una piccola agenzia la cui titolare ha sempre fatto il suo lavoro con onestà e amore, coccolando i suoi clienti. Contro la crisi è duro combattere se non si hanno troppi soldi da parte. Ma io cerco di combattere come posso tutto quello che mi è contro. Spero di riuscire a stare a galla.
Gentile Liliana grazie perché i suoi editoriali ci permettono di avere quasi un forum sul quale scrivere anche i nostri pensieri.
Cordiali saluti
Non ci dobbiamo piangere addosso, è vero, ma cosa possiamo fare contro la crisi, le rivolte a 2 passi da casa nostra, i terremoti e gli tsunami, la guerra (sempre a pochi passi dal nostro territorio), gli abusivi, la paura di perdere il posto, e via discorrendo? Dovremmo metterci a ballare? Non mi sembra che sia la soluzione giusta. Ma c’è qualcuno che l’ha la soluzione per ribaltare la nostra brutta situazione?
Cara Liliana, il fatto è che noi non siamo una categoria coesa né rappresentata, è ovvio che nessuno si interessi di noi. Per il nostro Ministro contano soltanto i turisti che vengono in Italia, ma di chi lavora mandando all’estero gli italiani non mi sembra che si sia mai occupata. Cosa pretendiamo, dunque? Anche nel settore incoming e outgoing vince sempre il primo. E noi stiamo sempre alla finestra a guardare……
Un caro saluto da Milano
Brava, Complimenti sig.ra Comandè!
Seguo da anni i suoi editoriali e ancora devo trovare qualche testata giornalistica che dica in maniera così semplice e soprattutto veritiera le cose come stanno.
E’ vero che nelle agenzie purtroppo ci sono anche persone che non sono competenti, ma come si possono biasimare? Se io ho 20 anni, zero esperienza nel settore e vengo “abbindolato” da qualche catena di network che, a fronte di un investimento, promettono guadagni enormi e facili all’insegna di “questo è un settore che non muore mai”. a 20 anni se ne ha poca sia di esperienza di vita, e si è pieni di speranze. Chissà come saranno andati a finire quei poveri ragazzi che hanno speso tempo, soldi (magari dei genitori), e hanno visto le loro speranze e sogni crollare davanti ad un mondo così stravolto rispetto a tanti anni fa. Sperando di riuscire a trovare una soluzione tutti insieme (gli individualismi non servono in questo periodo) auguro a tutti un buon, seppur sofferto, lavoro.
E’ proprio vero,dove mai arriveremo se continuiamo così.
E se la rifacessimo oggi quella manifestazione? Ancora saremmo così pochi? E se tutti insieme scriviamo a chi dovrebbe tutelarci manifestandogli apertamente la reale situazione? Dico, ad esempio, fare delle lettere alla Fiavet, oppure direttamente al ministro, credete che qualcosa possa smuoversi? Ultimamente in italia tutti manifestano e palesano il loro malessere e il loro dissenso, perchè non farlo anche noi?
Carissima sig.ra Comandè, come sempre con i suoi articoli ci espone la realtà dei fatti, nuda e cruda, cosi come è. Purtroppo il settore sta andando a rotoli e ne siamo consapevoli, i clienti che vengono a trovarci in agenzia sono sempre meno, e i pochi che entrano pretendono sconti a volte impensabili. Dove andremo a finire?
Caro Francesco, il suo entustiasmo per una nuova manifestazione, a mio avviso, ne riceverebbe un duro colpo. Non credo alle manifestazioni del settore perché nessuno ha voglia di farle o di perdere una giornata di lavoro. Le agenzie italiane sono quasi tutte di tipo familiare o con 1 o 2 dipendenti. E poi, nelle manifestazioni bisognerebbe crederci o avere un traino. Chi c’è a fare da traino? Si metta l’animo in pace e pensiamo a qualcosa di veramente fattibile e che abbia un grosso seguito. Buona giornata
Hai ragione Liliana, c’ero anch’io alla manifestazione di Roma e mi sono sentita ancora più a disagio nel constatare qualta poca partecipazione di agenti ci fosse.
Siamo una categoria molto strana, ognuno è chiuso nelle proprie quattro mura e non si accorge di come vanno le cose al di fuori della propria agenzia.
Ha ragione chi ha detto che siamo tutti individualisti, ma forse nella nostra categoria lo siamo ancora di più.
Cordialità
Ciao Liliana,
non c’è niente che non sia vero in tutto quello che hai detto, e siccome sono un tuo vecchio lettore, mi accorgo che lo vai scrivendo da tanti anni e allora mi sorge una riflessione. Perché non possiamo far niente contro i privati che s’improvvisano agenti e ci portano via una fetta consistente di lavoro? E perché le Chiese sono diventate una specie di succursale di Agenzia e fanno come vogliono, portandoci via anche loro un lavoro non indifferente? Perché tutti, a incominciare dagli hotel e dalle compagnie aeree, ci ignorano tranne quando sono in difficoltà e ti inviano le loro offerte speciali?
Perché tutti pensano che in questo settore ci sono margini di guadagno favolosi quando invece non è così? Da dove nascono certe credenze? Il fatto è che oggi, quello che ci sembrava il lavoro più bello del mondo è diventato una grossa fonte di problemi che sembrano non avere più fine.
Ciao Liliana, vedo che sei sempre la “tigre” di sempre e questo mi fa piacere. Sei una donna combattiva in mezzo ad un mondo di “pecoroni” – tra i quali mi ci metto anch’io. Purtroppo non abbiamo il “condottiero” (una come te per intenderci) che ci sproni alla rivolta per farci avere visibilità per riportare un po’ di clientela nelle agenzie. Hai ragione, è questo che manca. Ma non ci sono incentivi come per le auto e il fai da te ha raggiunto livelli paradossali per la nostra realtà.
Ti saluto con ammirazione.
Carissima Liliana, il mio scritto è solo per congratularmi per i suoi articoli che rispecchiano al 99% il mio pensiero, e da quello che leggo, anche ti tanti altri miei colleghi. Fa piacere sapere che ci sono persone come lei che amano il proprio lavoro perché lo conoscono a fondo. Inoltre ne rileva gli aspetti positivi e negativi ma anche quelli propositivi. Cordiali saluti
Questo articolo rappresente alla perfezione come sta messo il nostro settore ed in particolare le agenzie di viaggio in Italia. E’ vero, ci sono tanti incompetenti, come in tutti i lavori, ma quegli incompetenti, verranno poi “puniti” dalle leggi di mercato, ovvero, la clientela eviterà di recarsi in quella suddetta agenzie, proprio perchè, o in prima persona, o per voci traverse, quella singola agenzia non ha saputo fare il proprio lavoro. Per cui, se ci fosse un ritorno alle agenzie, va da se, che andrebbero avanti soltanto quelle che sanno lavorare e quelle che non lo sanno fare, chiuderanno. Una cosa sicura è che bisogna smettere di fare la guerra tra di noi per cercare in ogni modo di rincorrere l’utopia di fidelizzare un cliente con lo sconto dello sconto. Un cliente così non è fidelizzato, poichè sarà prontissimo a riversarsi su un’altra agenzia o portale web che offrirà un prezzo piu’ basso. Un grande saluto da Ferrara e ancora complimenti per la schiettezza e il coraggio nell’affrontare certi argomenti. Piero.
Gentile Liliana,
io vorrei proprio soffermarmi sul discorso dei Network che stanno veramente sorgendo come funghi. In agenzia arrivano fax nei quali si prospettano i vantaggi di affiliarsi a questo piuttosto che all’altro. Il fatto è che ci sono Network mai sentiti nominare e non si sa neppure chi ci sia dietro. Ma diciamocelo francamente, anche quando organizzano le varie Convention anche all’estero, ma chi è che paga? L’ADV affiliato naturalmente! E da dove provengono questi soldi? da quelli che non vengono riconosciuti all’ADV affiliato, questo è chiaro. Ma che giro di soldi c’è dietro queste organizzazioni? E i poveri agenti hanno sempre le briciole. Grazie e buona giornata
Cara Liliana, invidio la costanza con la quale non ti arrendi di fronte al decadimento della categoria che tu ami tanto. Io ho perso ogni fiducia nei colleghi, nelle associazioni e nel Governo. Vado avanti finché posso e dopo…si vedrà. Un caro saluto e ammirazione per il tuo parlar chiaro.
Ancora una volta una fotografia del mondo del turismo, soprattutto delle agenzie di viaggio, peccato che non sia proprio da mettere nell’album dei bei ricordi. Continua così, ti seguiamo sempre con interesse, curiosi di sapere a chi tirerai le orecchie nel prossimo articolo!
Cara Liliana, sono rientrato sabato dopo una visita alla BMT e, cosa dire anche di questa fiera? Espositori in numero inferiore rispetto allo scorso anno e anche gli agenti di viaggio in visita mi sono sembrati di meno. Stand più piccoli anche per operatori che lo avevano preso più grande negli anni passati e, cosa più preoccupante, nessun ottimismo per la stagione estiva. Solo speranze. Ma sappiamo che con la speranza non ci si mangia.
Quale è il nostro futuro? A giudicare da come si sta prospettando il 2011 credo che noi non avremo un futuro. A meno che non succeda un miracolo. Ma solo per chi ci crede. Grazie Liliana per dare voce a noi ADV e per capire, almeno da ciò che scrivi e dai commenti dei tuoi lettori, che aria tira al di fuori delle nostre agenzie.
Cari saluti
Sono stata alla BMT ed ho visto una fiera in tono minore rispetto agli altri anni. E’ anche questo un segnale negativo sul cattivo stato del settore. Le nostre prospettive? Al momento non ne vedo. Spero che l’estate faccia tornare la voglia di viaggiare ma, soprattutto, di far tornare nelle agenzie i clienti. Hai ragione, cara Liliana, quando affermi che manca la materia prima, ossia il cliente. Ma come possiamo farlo ritornare in agenzia?
Complimenti per l’articolo sig.ra Comandè, seguo da anni i suoi editoriali e approvo in pieno quanto ci espone.
Proprio stamattina, su una rivista di free press in metro, leggevo una pubblicità gigantesca, su due pagine che LAST MINUTE TOUR promuove i prodotti dei migliori tour operator scontando del 10% direttamente al cliente dalle quote da catalogo o da offerta senza spese aggiuntive. Cosa significa questo? Che, appena termina Blu Vacanze ce n’è subito un altro pronto a fare la stessa cosa? Come facciamo noi piccole agenzie singole a competere con questi “pazzi”? Oltretutto, per entrare in un franchising come il loro c’è bisogno di pagare una salatissima fee d’ingresso, intorno ai 20.000 euro piu’ una percentuale sugli utili che si fanno. Ma come si fa a sopravvivere? Scontando il 10% al cliente, cosa resta in mano alla singola agenzia? Eppure, credo che le spese saranno le medesime, luce, corrente, stipendi degli impiegati…La colpa comunque di questa bella manovra, io la do principalmente ai tour operator, che , come sempre, si “calano le braghe” e concendono a queste società delle commissioni altissime che un’agenzia singola nemmeno dopo 20 anni di ottimo fatturato avrebbe.
Che dire quindi? Che l’alternativa è solo aprire un’agenzia con loro oppure chiudere la propia, nel mondo di oggi, se non si è competitivi si chiude. Grazie e scusate per lo sfogo. Franco da Roma
Anche io sono partito da Roma sabato scorso IN AUTO, per andare a Napoli alla BMT … una fiera così poco frequentata e così poco affollata davvero non ne avevo mai viste, eppure sono 15 anni che sto nel settore. Era piena di persone, che, a mio avviso, tutte le professioni facevano eccetto gli agenti di viaggio, gente il fila con i trolley solo per prendere i gadgets che i vari t.o. mettono a disposizione, e poca anzi pochissimi colleghi agenti, che vanno li per stringere accordi commerciali, oppure per parlare con i sales, oppure per conoscere nuove realtà turistiche, magari emergenti che vogliono entrare anche loro in questo bel balletto del nostro settore.
Davvero pochissima gente. Costa sta a significare questo? Che neppure le fiere ora funzionano come un tempo? Se avessi saputo che la partecipazione sarebbe stata così scarsa me ne sarei restato a casa, per fortuna che sabato c’era una bella giornata e mi sono fatto una passeggiata per la splendida Napoli, almeno non ho buttato via un giorno in cui solitamente la mia agenzia è chiusa. Un saluto a tutti i colleghi e complimenti a Liliana per i suoi sempre veritieri articoli.
Gentile signora Comandè,
volevo complimentarmi con lei per la veriticità dell’articolo scritto, in quanto rispecchia la realtà di oggi. Dove andremo a finire se la situazione non cambia???
Un saluto a tutti
Francesca
Salve signora Comandè e complimenti per il suo articolo!
Mi fa piacere che abbia aperto il discorso dei vari network, della gestione dell’intera catena fino alla singola agenzia. Ho dei miei carissimi amici e colleghi che hanno voluto intraprendere questa “avventura” affiliandosi a dei nomi anche piuttosto prestigiosi. Stanno ancora maledicendo il giorno in cui lo hanno fatto per tantissimi motivi. Anzitutto, le società di network promettono afflussi di clientela che, secondo loro, dovrebbero riempirti l’agenzia solo grazie al nome che a fine anno (o come fee di ingresso) paghi salatamente, dopodichè, ti garantiscono guadagni eccezionali, pure garantendo al tuo cliente il 10% di sconto dalle quote da catalogo o dalle offerte … praticamente le agenzie affiliate lavorano con un margine di circa il 2%. Ovvero, neanche riescono a pagare le bollette e men che meno gli stipendi!
Un mio caro amico ha provato anche a scindere il contratto prima della scadenza naturale (proprio perchè non aveva visto i risultati sperati) e non poteva farlo perchè soggetto a delle penali altissime.
Oltretutto era obbligato a vendere solo i prodotti di determinati tour operator suggeriti (forzatamente) dalla società network a cui, erroneamente ma in buona fede e nella speranza di far quadrare il bilancio, si era affiliato.
Anche i network sono un altra parte che andrebbe regolata meglio come tante cose nel nostro settore, che, da quello che vedo, sembra sempre piu’ pieno di promesse di guadagni facili e di tanti, ma tanti tanti “chiacchieroni”. Saluti da Pistoia
Grazie ancora per la vostra partecipazione e per i vostri commenti che dimostrano ancora una volta l’insofferenza del settore e della stanchezza di dover subire anche delle prevaricazioni da parte di chi si presenta come “salvatore” dell’agenzia.
Vedo che il problema Network ha suscitato parecchio interesse. Sarà premura della nostra rivista occuparsene con una indagine fra gli agenti di viaggio per sapere se, oltre a quello cui si fa cenno nel commento di Piero Rotunno – che mi ha telefonato in ufficio per dirmelo – ci sono altri network che operano nella stessa maniera ‘piratesca’.
Cara collega, purtroppo c’è un solo nemico alla nostra attività: la stanchezza di sentirne troppe e di più. Le assicuro che ne ho viste delle belle anche in altri settori di lavoro, la strafottenza, la maleducazione, ma anche l’improvvisarsi. Non è questione di network viaggi, stand alone o chissà che, ci sono network seri come quello di cui faccio parte, e altri no. Il problema serio è che in politica in ITALIA (!!!)il settore turismo è considerato la cenerentola delle attività produttive, quando è quello che da solo produce più PIL di tutti gli altri settori messi insieme! Piuttosto che dividerci tra noi sarebbe meglio FARE SISTEMA e protestare seriamente per privatizzazioni improprie, disservizi e quant’altro fa parte di ciò che va a discapito dei turisti, fai-da-te, Alpitour o altri…….più che impietosi che si voglia essere, ci possiamo capitare anche noi…
Cara Rosa, non ha fatto altro che confermare quello che ripeto da talmente tanti anni da esserne anche stanca!
Buonasera,
sono nel settore da solo un anno. Lavoro in un’agenzia storica a Empoli (FI), aperta da 16 anni, che purtroppo chiuderà a fine ottobre per tutte le difficoltà riportate chiaramente e ahimé impietosamente dai colleghi. Purtroppo non ho fatto a tempo ad entrare in questo bellissimo settore che rischio di uscirne anzitempo! A tal proposito, in questo momento alquanto negativo, l’unica soluzione che vedo per restare in questo ambito potrebbe essere quello di intraprendere l’attività di consulente di viaggi, una figura che, da quanto sento dire e da ricerche che ho fatto, dovrebbe essere la nuova figura di agente di viaggio del futuro, un libero professionista che utilizza il web per le prenotazioni, che non lavora in agenzia, bensì da casa consentendo di abbattere totalmente i costi fissi di un’agenzia su strada. Una figura dedita al cliente che propone viaggi tailor made e non i tradizionali pacchetti pre-confezionati. In Paesi come gli Stati Uniti e Gran Bretagna è già una realtà. Prima di buttarmi in questa attività, ed evitare di un eventuale buco nell’acqua, vorrei sapere cosa ne pensate. Grazie in anticipo a chi mi vorrà dare un consiglio. Jeremy
Buongiorno,
mi sono letto attraverso tutto più o meno. Vorrei esprimere la mia come persona coinvolta professionalmente.
Oggi le realtà (chiese, associazioni ecc.) che popolano il settore turistico si competono con “armi” e doveri ineguali e credo qui tutte le avd concordono.
Ma il mondo cambia e questo implica adattarsi, innovarsi, confrontarsi, anche nel turismo. Non si cambia facilmente, anche se incomprensibile in fondo l’attuale normativa. Magari sostituendola con una normativa che prevede a chiunque offre un servizio al cittatino viaggiatore le stesse regole.
Ma mi sembra che molti adv siano state “coccolati” nei ultimi decenni con le vendite facili e oggi timidi a affrontare loro lavoro di base: organizzare professionalmente al cliente il suo viaggio.
Oggi con una breve ricerca in rete e si trova una offerta d’informazione quasi infinita. Ma probablimente e nonostante che offre un viaggio come proprio lo ricerco, non trovo la ADV nella mia stessa CITTÀ, oppure ha un sito abbastanza obsoleto o nemmeno.
Vorrei qualcosa diverso del solito TO dove compro un viaggio per una cifra che è alta, qualora non si tratta del prodotto che ai grandi distributori piacerebbe che faccio. Vorrei un viaggio organizzato un pò su misura con strutture meno costose e brillanti, ma lo stesso logisticamente ben fatto e mi affidereò anche ad una adv, probabilmente a una locale.
Il viaggiatore è divenuto più diversificato nelle sue esigenze. Molte le adv che devono darsi più da fare. Oltre alle vendite solite con supporto cataloghi e TO, perche non organizzare proprii viaggi assieme ai corrispondenti in destinazioni dove si ha esperienza propria? Perche non “regionalizzarsi” sia a casa che nel mondo. Non si può sapere tutto, ma specializzarsi e creare delle chicche e sognare più i viaggi anche che solo vendere un prodotto.
Con un sito in inglese o altre lingue un adv può – anche collaborando con TO locali ingoing – offrire al mondo il bello della propria regione e dell’Italia, siamo sempre italiani.
Io credo che la flessione dei TO in atto già da tempo si ripeterà anche nel settore delle Adv, con o senza chiese. Ma la sicurezza legale che offre, nessuna chiesa offre ai partecipanti. Oppure cambiare un volo già riservato. Sapere spiegare non tutti viaggi, ma i viaggi in una regione o continente in particolare. Lo dico perche conosco TO che offre destinazioni per anni, senza nessuna conoscenza diretta della la destinazione.
Io credo la crisi si può affrontare, certo, senza garanzie alcune, ma questo vale per l’imprenditore come l’impiegato.
Nel lungo termine chi è competente e ha quel minimo di fortuna che sevre nella vita, continuerà a fare suo lavoro.