di Luciano Riella.
La 9a edizione del Premio Italia a Tavola di Firenze è stata al centro del talk show dedicato al rapporto tra ospitalità alberghiera e turismo enogastronomico, dopo l’approvazione del Piano strategico del turismo da parte del Governo. Si tratta del primo confronto nazionale tra politici e addetti ai lavori.
Nel presentare il premio, il direttore di Italia a Tavola Alberto Lupini ha commentato: «Il talk show di Firenze è parte degli eventi annuali legati al Premio, una storia e una dinamica che si ripete di anno in anno. Questa edizione pone il fuoco sul turismo, dato il recente varo da parte del governo del piano strategico del turismo basato sul valore dell’enogastronomia come fattore di incoming». «Abbiamo dunque voluto centrare i lavori – ha proseguito Lupini – sul rapporto tra hotellerie e ristorazione, fattore chiave del sistema italiano. È la prima volta che il Piano strategico del governo viene commentato in un dibattito pubblico, in un momento in cui i dati sugli alberghi, disegnano un Paese con un numero di posti letto molto alto ma distribuito in strutture medio piccole, un po’ a macchia di leopardo. Significativa inoltre la crescita degli hotel a cinque stelle con un movimento di mercato positivo ed una parallela diminuzione delle strutture a due e tre stelle».
«La legislazione è ancora indietro – ha aggiunto Lupini – l’obbligo di avere una doppia licenza nel caso voglia aprire il ristorante agli ospiti esterni. Un freno burocratico che andrà risolto, data anche la crescente importanza dell’enogastronomia come motivo di viaggio».
«È una delle forti attrattive del nostro Paese – conferma Palmucci – dove il 93% degli intervistati ha vissuto un’esperienza enogastronomica e il 49% si definisce “culinary travels” nel 2014 gli stranieri che hanno scelto l’Italia per una esperienza di questo tipo sono stati più degli italiani stessi. Mentre nel 2015/2016 anche gli italiani hanno privilegiato l’enogastronomia».