di Franca D. Scotti
Ricche opportunità di ecoturismo, hotellerie di charme, trekking, whale watching e investimenti nella filiera agricola, dell’ospitalità, della ristorazione
Approda all’interesse e al mercato dal turismo italiano la Repubblica São Tomé e Príncipe, che si è presentata a Milano con un evento particolare, alla presenza del Console in Italia, Silvia Grosso.
Una minuscola repubblica indipendente, ex colonia portoghese situata nel cuore del Golfo di Guinea, attraversata dalla linea dell’Equatore, rimasta finora ai margini delle rotte turistiche.
La Repubblica di São Tomé e Príncipe, costituita da un arcipelago di circa 20 isole posto nell’oceano Atlantico al largo dell’Africa centro-occidentale, con le due isole maggiori São Tomé e Príncipe, montuose e di origine vulcanica, ha un clima di tipo equatoriale che ha prodotto rigogliose foreste pluviali originarie, parzialmente estirpate per far posto alle piantagioni, in particolare di cacao.
Un paese che merita di attrarre da oggi in poi turisti e investitori, proponendosi come destinazione turistica esclusiva, all’insegna dell’eco-sostenibilità.
Primo attrattore il fatto di essere una terra ancora intatta, un piccolo eden nascosto, che offre una natura rigogliosa, spiagge incantevoli, popolazione pacifica e cordiale, produzioni agricole e alimentari tradizionali di assoluto pregio.
Spiagge di sabbia finissima, acque turchesi e pescose, foresta equatoriale primaria, antiche fattorie coloniali portoghesi, di grande valore storico-architettonico, piantagioni di cacao, caffè, spezie, frutti tropicali sono il tesoro inestimabile dell’arcipelago, che ha nell’isola di Príncipe un sito Patrimonio Unesco Riserva Mondiale della Biosfera.
Ecco dunque la possibilità di diventare una nuova meta davvero attrattiva per un turismo in cerca di terre autentiche, amante della natura e dei luoghi incontaminati.
Anche l’accoglienza si candida a offrire esempi virtuosi di hotellerie di charme ed eco-luxe, altrettanto attrattiva di investimenti importanti, come i settori della ristorazione, agricoltura, pesca, trasformazione alimentare, servizi, come ha sottolineato il Console di São Tomé e Príncipe in Italia.
Interessante sottolineare anche il fatto che il Paese offre ottime condizioni di sicurezza sociale, una buona situazione sanitaria, soprattutto a seguito del debellamento della malaria, una popolazione accogliente e ospitale.
La ricchezza di Sao Tomé è essenzialmente agricola, incentrata soprattutto sulla coltivazione del cacao, la cui produzione viene quasi totalmente esportata, giudicato da un intenditore come Ferrero “il migliore al mondo”. C’è un solo coltivatore, per altro italiano, che produce direttamente il cioccolato in loco con tecniche assolutamente artigianali. Tutta la filiera del cacao ha quindi sicuramente buone prospettive di sviluppo.
Il mare offre pesca abbondantissima, da intensificare potenziando la piccola flotta locale, ma anche opportunità di organizzare escursioni per pesca d’altura e naturalistiche, per avvistare le diverse specie di tartarughe marine e il gran numero di balene che frequentano le acque fra le isole.
Il Consolato di São Tomé e Príncipe in Italia si propone come tramite per iniziative riguardanti la crescita di un turismo etico, rispettoso della natura e delle tradizioni locali, e per promuovere investimenti all’insegna della sostenibilità economica, ambientale, sociale. Tra le Ong attive sul territorio l’italiana Alisei, da tempo impegnata con progetti di aiuto e sostegno alla popolazione di São Tomé e Príncipe. Un passo significativo sarà il coinvolgimento di vettori aerei con i quali si avvieranno trattative nei prossimi mesi per assicurare un regolare flusso di voli da e per l’arcipelago su scali italiani.
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