di Antonio Bordoni.

 

Un breve appunto su quanto continuiamo  quotidianamente a leggere su Alitalia, ovvero notizie alquanto fuorvianti e incomplete.  Dai titoli si potrebbe avere l’impressione che è in atto una acerrima contesa per accaparrarsi il nostro vettore: Lufthansa, Delta, Air France, easyjet… ma, è davvero così?

 

Ebbene c’è da rimanere esterrefatti sul particolare che nessuno sembra ricordare, e tanto meno ci si sforza di ricordare ai lettori, che al contrario dei due precedenti tentativi di vendita abortiti per la serie  “come farsi male da soli” ,  oggi la situazione è completamente differente, ma tutti fingono di ignorarlo.

 

Ciò che  vogliamo dire è molto semplice.  Quando prima KLM e poi AIR FRANCE erano sul punto di concludere l’agreement con Alitalia, non stavano trattando con una compagnia commissariata. Ben differente l’odierno scenario nel quale invece i contendenti in campo  trattano con un vettore guidato da tre commissari.  Ora noi crediamo che  far finta di omettere tale particolare  sia davvero una imperdonabile svista, non vogliamo parlare di ignoranza, in quanto si continua a far credere al pubblico ciò che una volta era vero, ma che oggi non lo è più.

 

In poche parole la odierna Alitalia non è più quel boccone appetibile come lo poteva essere nelle occasioni da noi ricordate. Allora potevamo realmente parlare di vendita, oggi è più appropriato parlare di svendita.

 

Il particolare non è di poco conto  prova ne sia  che  negli anni passati non ci si stancava mai di ripetere il ritornello  “prima la risaniamo e poi la vendiamo”  e con ciò appariva evidente che se mettiamo sul mercato un vettore tutto da risanare gli eventuali contendenti saranno meno interessati rispetto all’acquisto di una compagnia con le ali non zavorrate da una critica situazione finanziaria.

 

Eppure quel giusto obiettivo del risanamento che avrebbe dovuto precedere ogni tentativo di immissione sul mercato, col passar degli anni e con il politico di turno che ha sfruttato la situazione critica per farne propaganda elettorale, anch’esso  è rimasto una chimera.

 

Oggi i risultati di tale poco saggia politica sono sotto gli occhi di tutti: continui rinvii alla ricerca di un partner industriale che tarda a venire per motivi del tutto evidenti, non ultimo quello che in Italia la compagnia numero uno è nel frattempo diventata Ryanair e il pur ricco mercato italiano che da anni ormai non risulta  presidiato, come avviene negli altri paesi, da un robusto vettore nazionale,  è ormai sotto il controllo di compagnie aeree straniere.

 

Allora per favore nel raccontare ai propri lettori  dei contatti e degli incontri che si susseguono alla ricerca di un soggetto interessato, non sarebbe male precisare che questo prolungarsi della soluzione è causato dal particolare, non certo insignificante, che stiamo parlando di una compagnia aerea commissariata.