Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, il comunicato del Presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi in merito alla sentenza emessa dal Tar Lazio.

 Molto bene che il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Seconda Ter) con la sentenza n. 2207/2019, abbia respinto il ricorso di Airbnb inserendosi a pieno titolo nel quadro della lotta all’illegalità – dichiara Giorgio Palmucci, Presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi.

 

La relazione tecnica condotta dalla Guardia di Finanza a supporto del decreto, ha confermato l’altissimo livello di evasione fiscale delle imposte sui proventi delle locazioni brevi, stimando che solo un soggetto su quattro, tra quanti affittano la propria abitazione o una singola camera, dichiara al Fisco il canone percepito.

 

Il pronunciamento del Tar del Lazio riconosce le criticità che roteano attorno ad Airbnb e getta le fondamenta per gestire, nel pieno rispetto delle regole già imposte agli operatori alberghieri, un fenomeno che altrimenti rischierebbe di causare annosi danni anche alle Casse dello Stato – prosegue il Presidente Palmucci.

 

Lotta all’evasione fiscale, modalità di riscossione delle imposte, registrazione dei contratti di locazione e gestione e trasmissione dei dati alle autorità competenti sono i punti su cui ci siamo sempre battuti per far si che venisse garantita uniformità di trattamento delle attività che caratterizzano il settore  dell’accoglienza – prosegue Palmucci. Chi opera nel mondo dell’ospitalità è tenuto al rispetto delle regole e quanto stabilito ieri dal TAR del Lazio aggiunge un tassello importante ad un contesto normativo volto a favorire una concorrenza leale tra i tanti attori che operano sul mercato.