Dopo le difficoltà di inizio stagione gli operatori alberghieri puntano sulle prenotazioni di agosto per risollevare la stagione. Bene il mare, in rallentamento le città d’arte.

 

 In un quadro di mercato che si conferma comunque positivo, anche il turismo paga il conto del cambiamento climatico.

 

Fenomeni estremi e persistenti per diverse settimane hanno condizionato la prima parte dell’estate. Maggio e parte di giugno hanno risentito fortemente dal meteo che ha nettamente ritardato l’avvio della stagione scoraggiando le partenze.

Anche luglio paga un complessivo quadro di incertezza. Ma è su agosto che si giocheranno i numeri degli operatori per quest’estate.

 

Dall’analisi condotta sulle prenotazioni alberghiere di agosto, il mare sembra rispondere a queste attese  con un aumento del 3% ca. rispetto all’anno precedente. Questo grazie soprattutto al turismo interno, mentre le presenze straniere sono sostanzialmente in linea con quelle del 2018.

 

Diverso il dato delle città d’arte che vedono un rallentamento, comunque contenuto (-2%), rispetto ai trend di crescita degli anni precedenti. Solo Venezia è allineata ai risultati dello scorso anno.

 

In questo contesto il segmento lusso continua a rafforzare le proprie performance (+4% rispetto al 2018) grazie all’attenzione del pubblico internazionale con particolare riferimento alla clientela russa e più in generale a quella proveniente dai paesi di nuova industrializzazione. Andamenti sempre più polarizzati con strutture che offrono un prodotto ben definito e riconosciute come icone sul mercato ottengono performance nettamente superiori rispetto alla media.