di Antonio Bordoni.
Nell’immediatezza dell’evento quando ci è stato chiesto quali fossero le nostre ipotesi sull’incidente al volo dell’Ukraine Airlines avvenuto nella notte dell’8 gennaio avevamo precisato quanto segue: “Per quanto la coincidenza di questo incidente avvenuto in uscita dell’aeroporto di Teheran poche ore dopo i tragici fatti di Bagdad e la crescente tensione nell’area, sono particolari che possono indurre a cattivi pensieri, soffermandoci sul solo aspetto tecnico val la pena ricordare quanto segue…(e abbiamo ricordato il precedente incidente ad un aereo che montava motori CFM56)…
Senza voler assolutamente anticipare nulla sulle cause che possono aver determinato la sciagura di Teheran, quanto sopra viene ricordato nell’immediatezza dell’evento allorchè non potendo disporre di elementi concreti probatori, ciò che si può fare è rammentare i precedenti che più presentano analogie con l’incidente occorso in queste ore.
” Ebbene nella tarda serata di ieri, 9 gennaio, gli elementi concreti sono stati diffusi allorchè il presidente degli Usa Donald Trump ha dichiarato “è qualcosa di tragico, qualcuno potrebbe aver commesso un errore , …l’aereo volava in un ambiente a dir poco ostile e qualcuno potrebbe aver commesso un errore.
Ho la sensazione che qualcosa di terribile è accaduto, qualcosa molto devastante” E in rete è andato in onda un nuovo filmato. A questo punto l’incidente del Boeing 737 ukraino è risolto.
Non dobbiamo più scervellarci a suggerire incidenti avvenuti nel passato che presentino analogie con quanto avvenuto. Ora sappiamo che un altro aereo civile è stato abbattuto per errore. Così come era avvenuto per il volo Malaysia Airlines nel 2014, così come era avvenuto il 3 luglio 1988 quando –ironia della sorte- un Airbus della Iran Air fu abbattuto da un missile proveniente da una unità navale Usa (290 vittime).
Ora crediamo sia il caso di iniziare a interrogarsi per quale motivo si debba continuare a volare in aree a rischio alla pari della celeberrima battuta che qualunque cosa accada, qualunque vento di guerra soffi su questo pianeta “the show must go on”.
E magari ciò avviene ricorrendo a deprecabili espedienti del tipo “è pericoloso se voli sotto il livello X, ma se voli ad una quota superiore puoi star tranquillo.” Quando il 17 luglio 2014 venne abbattuto per errore il volo malese Amsterdam-Kuala Lumpur (298 vittime) inizialmente era stato deciso di chiudere lo spazio aereo fino al livello di volo 260 ma successivamente tale limite venne elevato a 320.
Ebbene il Boeing malese venne abbattuto da un missile terra-aria mentre si trovava a livello 330. Nella nostra ultima newsletter (04/2020 del 9 gennaio 2020) precisavamo come gli Stati Uniti hanno vietato il sorvolo di loro aerei sull’ Iran, Iraq, Golfo Persico e Golfo di Oman; altre nazioni avevano invece suggerito alle proprie compagnie aeree di poter sorvolare i Paesi “caldi” ma solo ad alta quota, appunto lo stesso errato provvedimento che portò alla sciagura di Malaysian Airlines in Ukraina.
Ciò che comunque ci ha colpito in queste ore è vedere la interminabile sequenza di velivoli tutti in fila che continuavano a volare sulle due aerovie che corrono parallele nord-sud una all’estremità orientale dell’Iraq, l’altra ai confini occidentali dell’Iran, malgrado gli evidenti problemi di sicurezza che interessano la regione.
Nessun malfunzionamento del motore CFM56, nessun collegamento con quanto avvenuto al Concorde, nessun problema tecnico quindi, ma molto più “semplicemente” ciò che ormai non è esagerato definire il “solito” abbattimento di un aereo civile causato dal fatto che il rubinetto dell’aviazione commerciale non si deve mai chiudere e gli aerei debbono continuare ad assicurare i collegamenti internazionali anche quando intorno a loro svolazzano droni e qualche missile. Ma vi è ancora un altro motivo che ci dovrebbe far riflettere: gli aerei cadono non per colpa di qualche terrorista che vuol diventare famoso ovvero dare risonanza al proprio gruppo di appartenenza, bensì dal fuoco amico di chi dovrebbe difendere i propri confini e by mistake gli scappa un colpo.
Tratto da NL 05/2020 www.air.-accidents.com