di Liliana Comandè.
In un PAESE NORMALE, in una situazione di emergenza come questa, non creata o voluta da noi ma dai media e Governo ( e mettiamoci anche i medici che in ospedale non hanno fatto i dovuti controlli al primo infetto della Lombardia quando già si parlava di coronavirus), in una emergenza come questa, appunto, il primo a doversi far vivo con il nostro settore avrebbe dovuto essere il Ministro degli esteri Luigi di Maio a tranquillizzandoci sul fatto che si era mosso con gli altri Stati e che non tutti avrebbero applicato – come precauzione – solo la regola del controllo all’entrata nei loro paesi.
In un PAESE NORMALE, alle prime avvisaglie del delirio che si stava creando fra gli italiani e al fatto che pochi volevano partire ma la maggior parte cancellava, il Ministro con delega al turismo, Dario Franceschini, non avrebbe neppure aspettato di essere contattato dalle Associazioni di categoria, ma avrebbe subito convocato tutte le parti per tranquillizzarle sui provvedimenti che si sarebbero presi a sostegno della categoria.
In un PAESE NORMALE, un Presidente del Consiglio non avrebbe bloccato i viaggi scolastici all’estero per poi dichiarare che, nonostante i nostri morti e gli oltre 300 contagiati, il nostro è un PAESE SICURO, molto più di tanti altri.
In un PAESE NORMALE, la stampa e tutte le pseudo intrattenitrici e intrattenitori, non avrebbero potuto trasmettere ore ed ore di trasmissioni nelle quali l’unico argomento di discussione era solo il coronavirus, i morti, gli infettati, i sinfettanti, le mascherine, e la pericolosità di questo virus.
In un PAESE NORMALE, la carta stampata non avrebbe avuto il permesso di scrivere a caratteri cubitali titoli fake corredati da articoli altrettanto fake. L’Ordine dei Giornalisti avrebbe dovuto vegliare su ciò che veniva pubblicato e che, alla fine, ha scatenato una psicosi immotivata e mai vista prima fra i nostri connazionali.
Un PAESE NORMALE non sarebbe stato a guardare le altre nazioni che mettevano il WARNING, manco fossimo appestati, a tutti gli italiani non solo impedendoci di viaggiare ma facendo sì che anche altri stati seguissero l’esempio del primo (del quale va tenuto conto per il futuro).
In un PAESE NORMALE, il Governatore di una Regione non avrebbe convocato una conferenza stampa per avvertire gli italiani che una sua collaboratrice è risultata positiva al coronavirus e lui si sarebbe messo volontariamente in quarantena. La cosa ridicola è che si è anche messo una mascherina da chirurgo (che non serve a nulla) per far capire quanto lui sia bravo e coscienzioso…E poi ci stupiamo se gli altri paesi ci bloccano!
In un PAESE NORMALE… ops, scusate, a forza di viaggiare ho dimenticato che vivo in Italia e il nostro è tutto fuorché un PAESE NORMALE.
Però mi sorge un dubbio, non sarà che sono io ad essere STRANA?