di Antonio Bordoni.

 

Ogni qualvolta si lancia una “nuova Alitalia” , ovvero a getto continuo, il primo vero problema non è il piano industriale o il ruolo che la nuova compagnia dovrà avere in campo internazionale, bensì quello italico delle nomine.  E’ di queste ore la notizia che il consiglio di amministrazione della Newco sarà guidato da Francesco Caio quale presidente e da Fabio Maria Lazzerini amministratore delegato. Nel cda troveranno posto anche Alessandra Fratini, Angelo Piazza, Silvio Martuccelli e Cristina Girelli, quali consiglieri.

 

Superato questo non indifferente scoglio ora si dovrà pensare a dove far volare gli aerei della Newco. Alitalia era già in forte perdita prima dell’epidemia Covid e se per caso si partisse con il piede sbagliato (come già avvenuto ad esempio per il piano Fenice nel 2008) si rischia una rapida  erosione del capitale iniziale.

 

Questo rischio tuttavia oltre che ad essere dovuto da scelte tattiche sbagliate  è oggi più che mai concreto in quanto la ridotta capacità offerta a causa della crisi in atto potrebbe indurre i vertici della nuova compagnia a lanciare tariffe non remunerative che porterebbero subito i conti della Newco in condizioni di criticità.

 

D’altra parte, e questo è un aspetto che riguarda non solo Alitalia, pensare di aumentare le tariffe in un momento storico in cui si restringe l’offerta è altresì impensabile. Lo scenario quindi è molto delicato, anzi possiamo affermare che momento peggiore per lanciare una nuova compagnia non poteva esserci.

Lo scenario internazionale dell’industria aerea è talmente compromesso e caotico che forse si spera che gli aiuti economici che i governi danno e daranno alle proprie compagnie vengano trattati con più benevolenza da parte dei guardiani della concorrenza di Bruxelles, di quanto non avveniva in tempi normali.

 

E’ verosimile che le compagnie aeree tenteranno di assicurare decenti volumi di traffico applicando tariffe sottocosto e cercare la compensazione ricorrendo ai fondi straordinari concessi dai governi; questa potrebbe essere una strategia temporanea con cui far decollare la Newco.  

 

Ma questo traffico da  quanti aerei e da quanti dipendenti verrà catturato? E qui entriamo in un altro passaggio decisamente scottante: dimensionamento della flotta e riduzione dipendenti. E’ un dato di fatto, ogniqualvolta Alitalia è stata rilanciata è partita con meno aerei e meno dipendenti; è accaduto anche quando ha incorporato la seconda compagnia aerea italiana AirOne.  

In precedenti nostri interventi abbiamo già espresso  il parere di come questo passaggio alla Newco  altro non sia che il preludio a cedere la compagnia al tanto ricercato acquirente.

 

Lufthansa il cui amministratore delegato Carsten Spohr più volte nel corso di questi ultimi anni ha dichiarato che “in queste condizioni Alitalia non ci interessa” sottointendendo l’invito a ridurre il personale condizione sine qua non per seriamente pensare ad una acquisizione,  potrebbe a questo punto ritornare in auge.

 

Attenzione però a non dimenticare le lezioni della storia. Già nel passato Alitalia era pronta a mettersi insieme ad altri vettori, quali KLM e Air France, ma qualcuno mandò in malora questi accordi che pure avrebbero permesso alla nostra compagnia di acquisire un importante ruolo in campo internazionale.

 

E questa volta il tentativo si svolge in un clima decisamente più sfavorevole.  Se prima Alitalia poteva giocare un ruolo paritetico in un eventuale merger con la compagnia olandese o francese, ora se si dovesse concretizzare l’acquisizione da parte di Lufthansa il ruolo di Alitalia sarà quello di entrare sotto la sua orbita e diventare parte del Gruppo Lufthansa che già comprende Austrian Airlines, Swissair, Brussels Airlines e Air Dolomiti.

Un futuro non certo esaltante che conferma come l’industria aerea commerciale si stia trasformando in un oligopolio. Consoliamoci però guardando la parte mezza piena del bicchiere: a tutti noi contribuenti italiani non verranno più sottratti soldi per mantenere in vita una compagnia che non si è stati capaci di amministrare.

 

 

Tratto da www.aviation-industry-news.com