di Antonio Bordoni.

 

Anni orsono qualcuno ci provò anche in Europa ma non fu un successo. Era l’anno 1978 quando venne fondata la compagnia Air Europe (1).   La sua principale base operativa era all’aeroporto di Londra Gatwick, dove presero il via nel maggio 1979 i primi collegamenti avvalendosi di tre nuovissimi Boeing 737.

Air Europe fu un’idea di due ex dirigenti di Dan-Air (2) e di Harry Goodman,  fondatore della Intasun Leisure. Goodman divenne il principale finanziatore privato della compagnia aerea, e così facendo ampliò il suo ruolo di presidente dell’International Leisure Group (ILG), la società madre di entrambe le compagnie.

Verso la fine del decennio Air Europe divenne la prima compagnia aerea non statale di carattere paneuropeo, creando affiliate in Belgio, Italia e Spagna. (3) Negli anni ottanta era diventata la più grande compagnia aerea basata su Gatwick.

Il successo di Air Europe finì a causa di problemi finanziari che colpirono la sua società madre dalla fine del 1989, così ILG e le sue filiali con sede nel Regno Unito – tra cui Air Europe – fallirono nel marzo 1991. Si è trattato del primo tentativo nel nostro continente di fondare una compagnia pan-europea prendendo spunto dall’avvio della UE.

Un vettore “pan” continentale è caratterizzato da più vettori stabiliti  in differenti paesi i quali sono collegati alla compagnia-madre tramite la formazione di un “gruppo”. Solitamente la denominazione della società rimane la stessa aggiungendovi il nome della nazione.

In tempi più recenti l’idea di una compagnia pan-continentale è stata ripresa dall’imprenditore malese Anthony Francis Fernandes il quale vantava esperienze alla Virgin Atlantic come auditor, diventando successivamente controller finanziario per Virgin Communications di Richard Branson a Londra.

Nel settembre 2001, Fernandes acquistò la compagnia AirAsia e ne divenne amministratore delegato. Questa compagnia aveva iniziato ad operare il 18 novembre 1996. Pesantemente gravata da debiti, nell’anno 2001 AirAsia viene venduta per la cifra simbolica di 1 ringgit alla Tune Air Sdn Bhd  dell’imprenditore malese Tony Fernandes, che si accolla interamente i debiti della società. Prendeva il via quella che sarebbe divenuta una delle principali realtà dell’aviazione commerciale asiatica.

Da una singola compagnia con pochi aerei che nel gennaio 2002 volava su sei rotte all’interno della Malesia, AirAsia  è diventata oggi (4) un gruppo che nel 2019 ha trasportato 51.559.000 passeggeri con una flotta composta da 246 velivoli tutti Airbus.  il Gruppo, AirAsia Group Berhad, comprende attualmente AirAsia Malaysia, AirAsia Indonesia, AirAsia Filippine, AirAsia Thailandia, AirAsia India e AirAsia Giappone a cui si deve aggiungere il vettore a lungo raggio Air Asia X. Il gruppo vola su 160 destinazioni avvalendosi di ben 24 hubs con un totale forza lavoro di 24.400 unità.  Il suo core business è concentrato in Malesia, come appare evidente anche dalla mole di revenue prodotto da ciascuna affiliata,  ma la compagnia si sta rapidamente espandendo anche negli altri paesi.

Revenue prodotto (milioni di euro)

Air Asia Malesia               1.570

Air Asia Tailandia            1.098

Air Asia Filippine                448

Air Asia Indonesia              411

Air Asia India                       399

Air Asia Giappone                 31

 

Soltanto sul mercato malese Air Asia ha rappresentato nell’anno 2019 un market share del 49 per cento divenendo così un temibile concorrente del vettore nazionale Malaysia Airlines. Decisamente inferiore lo share negli altri paesi, ma pur sempre in aumento.

 

Il gruppo ha i suoi punti di forza nella elevata utilizzazione oraria dei suoi aeromobili (13.0) e nel basso costo per ASK  (3.62 c/usd). Sono andati invece a vuoto ben tre tentativi di lanciare l’affiliata sul mercato vietnamita.

Un discorso a parte va fatto per  la  compagnia AirAsia X Berhad  la quale è una compagnia aerea economica a lungo raggio con sede in Malesia, anch’essa sussidiaria del gruppo AirAsia.  Attualmente AirAsia X  è uno dei pochissimi vettori a lungo raggio low cost e vola verso destinazioni in Asia, Australia e Stati Uniti d’America.

Ha iniziato ad operare il 2 novembre 2007 con il suo primo servizio svolto dall’aeroporto di Kuala Lumpur,  all’aeroporto di Gold Coast in Australia.

La compagnia opera una flotta di 24 Airbus A330-300. Anche per questo vettore si è voluta tentare la formula delle affiliate nazionali: la compagnia pur essendo lei stessa una sussidiaria si avvale a sua volta di due altre compagnie sue affiliate: Indonesia AirAsia X (la quale ha però cessato i servizi a Gennaio 2019) e Thai AirAsia X di cui Air Asia detiene il 49% delle azioni e vola solo sul Giappone, Cina, e Seul nel Sud Corea.

Su Air Asia X  gravano tutte le incognite circa la possibilità di operare servizi intercontinentali avvalendosi del modello low cost. Timori pienamente confermati dalla recente crisi che ha colpito un altro vettore, questa volta europeo, che aveva tentato la formula del low cost sul lungo raggio, la Norwegian.

Malgrado nell’ultimo bilancio chiuso al 31 dicembre 2019 il gruppo Air Asia abbia registrato una perdita di 58 milioni di euro, nell’ultimo quinquennio (2014:2019)  ha fatto però registrare un attivo complessivo di 1.049 milioni di euro.

Profitto netto (o perdita) – milioni di euro

2015      110

2016      330

2017      321

2018      346

2019      -58        

 

Una formula, quella del gruppo, che sembra finora aver dato  buoni risultati.

 

  • Nei primi dodici mesi di attività la compagnia aveva la denominazione di Inter European Airways
  • Si trattava di Errol Cossey e Martin O’Regan
  • Air Europe S.p.A. fu fondata nel 1989 come parte del gruppo Airlines of Europebasato nel Regno Unito e le operazioni iniziarono dalla base di armamento presso l’aeroporto di Milano-Malpensa il 19 dicembre 1989. Divenne indipendente e completamente italiana nel 1991 quando le operazioni della capofila Air Europe UK cessarono nel marzo dello stesso anno, appena dopo lo scoppio del primo conflitto del Golfo.
  • Tutte le cifre di Air Asia esposte in questo articolo sono tratte dal bilancio del gruppo chiuso al 31 dicembre 2019.

tratto da www.aviation-industry-news.com