di Antonio Bordoni.

 

La notizia è stata diffusa nella mattinata del 31 agosto, “per cessione Ita trattativa in esclusiva con consorzio formato Certares, Delta e Air France-Klm.” La circolare emessa dal Ministero dell’Economia e delle Finanze precisa che l’offerta maggiormente rispondente agli obiettivi fissati dal DPCM è quella presentata appunto dai tre soggetti di cui sopra.  Ora si procederà ad un negoziato in esclusiva al cui termine si giungerà alla sottoscrizione di accordi vincolanti, sempre che i contenuti delle proposte siano ritenuti soddisfacenti per l’azionista pubblico.

Tutto bene per le tre note compagnie aeree, ma non pochi si saranno interrogati sul  nome di Certares.

Si tratta di un fondo di investimento americano fondato nel 2012, che si occupa di private equity, con 8 miliardi di dollari di AUM (Assets Under Management), le cui attività si concentrano su diversi settori chiave, tra cui viaggi e turismo, ospitalità, servizi alle imprese e ai consumatori. Certares Management ha sede a New York e la partecipazione più importante di Certares Management è in TripAdvisor Inc, con azioni detenute pari a 1.713.859. (1)

Certares si concentra sulla realizzazione di investimenti diretti in transazioni proprietarie, sfruttando la sua profonda esperienza nel settore dei viaggi e dell’ospitalità.  Nel suo sito istituzionale si può leggere che “Puntiamo a creare valore per gli investitori e i partner investendo in settori chiave del settore dei viaggi dove riteniamo di poter creare sinergie con altri investimenti in portafoglio.”

Dando uno sguardo al suo portafoglio clienti si nota che l’unico aggancio con il mondo dell’aviazione è la Avia Solutions Group un fornitore leader a livello mondiale di servizi per l’aviazione, che offre un ampio portafoglio di soluzioni di bordo e di terra mission-critical a compagnie aeree e fornitori di logistica. Con sede centrale a Cipro e dirigenti a Vilnius, in Lituania, Avia conta oltre 7.000 dipendenti e circa 100 uffici in tutto il mondo.

Secondo quanto era trapelato in questi ultimi giorni si sapeva che Msc-Lufthansa intendeva rilevare l’80% di ITA Airways (60% all’armatore italiano, 20% al vettore tedesco), mentre Certares riduceva la sua quota al 55-57%, lasciando l’altra parte allo Stato italiano.

Inoltre, sussisteva una differenza economica di 210 milioni di euro tra le due offerte. In poche parole il Governo italiano era di fronte al dilemma se guadagnare di più mantenendo meno azioni (puntando su Msc-Lufthansa), o se incassare meno ma avere più peso decisionale nella compagnia aerea (proposta del Fondo Certares).  Da quanto è dato sapere l’offerta proveniente dal fondo di investimento americano, accompagnato da Air France-KLM e Delta Airlines è di 650 milioni di euro.

Superfluo precisare che come partner storico dell’ex Alitalia e dell’Italia di oggi, e come partner dell’alleanza Skyteam, era abbastanza scontato che il gruppo Air France KLM non avrebbe potuto lasciare che ITA andasse alla concorrenza dopo averla quasi acquistata qualche anno fa, se il governo Berlusconi non avesse fatto saltare l’accordo più per motivi elettorali che non tecnici.

Ma il gruppo franco-olandese non ha ancora i mezzi per portare a termine questa operazione da solo, (da ricordare che ci sono ancora da restituire gli aiuti COVID). Si ritiene pertanto che l’offerta di acquisto è quindi realmente sostenuta da Certares che prenderebbe poco meno del 50% del capitale (il solito 49%), con Air France e Delta che si dividono quote minoritarie della rimanente parte insieme al governo italiano.

Da rammentare che Certares e Delta, in quanto azionisti non europei, non possono detenere più del 49% di una società europea. La presenza di Air France-Klm, anche se simbolica, aggiunta alla partecipazione del MEF (si parla di una quota di circa il 40% delle azioni) garantirebbero all’ITA una quota di maggioranza europea, quindi esente da problemi di ownership. Si può infine immaginare che il gruppo Air France-KLM stia già progettando di riacquistare tutte o parte delle azioni di Certares una volta libero dai vincoli COVID. (2)

Alla conclusione di questo primo round possiamo dire che Lufthansa e Air France-KLM si confrontavano su ITA Airways con due prospettive diverse: una prospettiva industriale  quella di Francoforte, l’altra più politica, la quale ovviamente non ha altro motivo se non quello di sbarrare la strada alla prima che già dispone di un nutrito gruppo che controlla ben tre ex vettori di bandiera (3) e relativi mercati. Da quest’ultimo punto di vista siamo lieti che il mercato italiano vada ai francesi che non al già troppo consolidato gruppo tedesco.

C’è anche un altro motivo che ci fa ben sperare: esiste un precedente di compagnia di successo che vede nel suo azionariato un consistente investimento di un Private equity. Si tratta della Indigo Partners (anch’essa statunitense basata a Phoenix) il cui capitale è da tempo presente nella multinazionale Wizz Air la  quale continua a crescere nei numeri facendo una accesa concorrenza  alle maggiori LCC europee.

 

 

Taratto da www.Aviation-Industry-News.com