di Antonio Bordoni.

 

Nel gennaio del 2012, l’Unione Europea dichiarò illegali gli aiuti di Stato ricevuti dal vettore di bandiera ungherese MALEV  ordinando al Governo ungherese di recuperarli dalla società. Si trattava  di restituire varie forme di aiuti di Stato ricevuti dal 2007 al 2010 per un totale di 38 miliardi di fiorini (pari a circa 130 milioni di euro), una somma pari alle  intere entrate che la compagnia aveva prodotto nell’anno 2010.

Alla fine di gennaio 2012, MALEV  annunciò di non essere più in grado di finanziare le proprie operazioni e richiese ulteriori sussidi al governo ungherese che vennero però negati. Dopo il sequestro di due aerei in aeroporti stranieri da parte dei creditori, MALEV che aveva alle spalle una attività di ben 66 anni (1) cessò tutte le operazioni di volo il 3 febbraio 2012.

Quando si parla di chiusure e fallimenti di aerolinee europee il pensiero va sempre e soltanto a Swissair e Sabena, dimenticando sempre di citare anche questa storica compagnia aerea di bandiera la cui scomparsa dalla scena qui in Italia passò decisamente sottotono, in sordina. Di fatto dal 2012 l’Ungheria rimase un Paese  senza una compagnia aerea nazionale che la rappresentasse.

Nel settembre 2003 intanto, una società statunitense di Private Equity, la Indigo Partners, aveva  fondato a Budapest una nuova compagnia aerea denominata Wizz Air la quale inizialmente ebbe scarso credito. Al suo vertice troviamo  József Váradi proveniente dalla stessa Malev.

Val la pena allargare lo sguardo sulla società Indigo Partners, LLC la quale è una società americana di private equity con sede a Phoenix in Arizona. La società detiene una partecipazione di controllo nell’americana Frontier Airlines e nella low-cost cilena JetSmart, oltre a detenere partecipazioni nella compagnia aerea economica messicana Volaris e nel vettore low-cost europeo Wizz Air.

In collaborazione con Enerjet ha lanciato un nuovo vettore canadese a bassissimo costo chiamato Lynx Air. Stava cercando di fondere la sua controllata di maggioranza Frontier con il vettore statunitense Spirit Airlines.

In pratica la società, co-fondata da Bill Franke si può definire una specialista nell’avvio di compagnie low cost di successo. Da evidenziare come a marzo di quest’anno -2022-, il Fondo aveva  mostrato interesse per entrare nella data room di Ita Airways, fatto questo che però non si è concretizzato. (2)

Alla fine del suo primo anno di attività, nel 2004, Wizz Air aveva stabilito basi in Ungheria e Polonia e aveva iniziato a volare verso altri otto Paesi europei (Belgio, Francia, Germania, Grecia, Italia, Spagna, Svezia e Polonia) per un totale di 36 rotte. In pratica però, durante gli anni di convivenza con la Malev, Wizz Air rimase nell’ombra.

Fu soltanto a partire dal 2012/2013 quando in pratica essa rimase la sola compagnia ungherese che i media iniziarono a interessarsi a lei. La sua visibilità aumentò quando a partire dal 2015 le sue azioni vennero quotate alla borsa di Londra.

Oggi il modello Wizz Air può essere additato come un case study di successo, caratterizzato non solo dall’impronta di low cost, ma soprattutto per il suo carattere di multinazionalità fatto quest’ultimo che  porta sempre alla precisazione che essa non può essere indicata come una compagnia di bandiera.

In base all’ultimo Annual Report chiuso al 31 marzo 2022 la compagnia aveva 181 rotte in uscita da aeroporti della Polonia, 167 dalla Romania e 76 dall’Ungheria. L’Italia (come al solito) risulta al primo posto fra i Paesi non appartenenti  all’area “Central and Eastern Europe” per numero di rotte su di essa basate:

Italia      145

UK            83

Austria   29

      Il network della compagnia appena 7 anni orsono, nel 2015, ed oggi 2022

 A maggio di quest’anno la Wizz Air celebrerà il suo 18simo compleanno di attività. La struttura della compagnia è  fuori dagli schemi abituali e come tale meritevole di un approfondimento. Wizz Air non ha una unica e propria base centrale ma la sua flotta (attualmente 157 velivoli) è suddivisa fra Polonia, Romania e Ungheria; si definisce “the largest low-cost airline in Central and Eastern Europe” , tuttavia tenuto conto che tutti i tre paesi da cui originano i voli fanno parte della UE, i 12.1 milioni di passeggeri trasportati all’anno fiscale chiuso al 31 marzo 2022 la pongono ancora distante non solo dalle cifre di Ryanair ma anche, ad esempio, da quelle della spagnola Vueling. (3)

 

                                               WIZZ AIR             RYANAIR                       VUELING

 

Passeggeri                          12.182.156          97.100.000                15.810.000

Revenue (milioni Euro)           1.663.4           4.800                                 1.016

Spese                                              1.093.3            5.271                                  1.249       

Perdita                                           284.5               90.2                                    233

Flotta                                                   157              505                                     123

 

(4)

Con le alleanze la compagnia  ha sempre girato alla larga. In una intervista concessa nel luglio dello scorso anno (5) George Michalopoulos, Chief Operations Cfficer, precisò:  “Tutto si riconduce ai costi e alla complessità. La riceta segreta, se volete, è mantenere le cose semplici. E l’interlining, il codesharing e tutte queste cose aggiungono complessità alle operazioni. Aggiungono costi. Quindi no, non seguiremo questa strada”.

Un particolare interessante da mettere in rilievo è l’alta incidenza che hanno le ancillary revenue nella composizione del fatturato della compagnia, addirittura superiore a quello della capostipite delle low cost europee, ovvero Ryanair. Il particolare spiega perché la compagnia si avvale dell’appellativo di “ultralowcost”        

Composizione Revenue (milioni di euro):

                                                               Totale                   Passeggeri          Ancillary

Wizz Air                                               1.663.4                 732.1                     931.4     (56.0%)

Ryanair                                                4.801                     2652.5                  2.148.4  (44.7%)

Easyjet                                                1.695.0                 1163.0                  532.0     (31.3%)                               

 

Al di la dei numeri che sono comunque in costante aumento come mostrato dal sovrastante grafico, è interessante valutare il modello business da lei proposto.  Alla pari di Ryanair, anche Wizz Air ha formato il suo gruppo. Come noto il gruppo Ryanair è oggi composto dalla Buzz, dalla Lauda e da Malta Air. Ebbene anche la Buzz può oggi vantare le sue sussidiarie.

 

  • Wizz Air UK è stata fondata il 18 ottobre 2017 come unità di Wizz Air nel Regno Unito; in seguito all’approvazione della CAA, la filiale ha iniziato a operare inizialmente con 10 aeromobili registrati. L’unità opera attualmente voli da e per Luton per conto della casa madre ungherese ed è stata costituita per garantire a Wizz Air il pieno accesso al mercato del Regno Unito dopo la Brexit.
  • Wizz Air Abu Dhabi è stata fondata il 12 dicembre 2019 come filiale di Wizz Air negli Emirati Arabi Uniti. La compagnia aerea è una joint venture con la società statale Abu Dhabi Development Holding, ADDH, che ne detiene il 51%. I voli sono operati dall’aeroporto internazionale di Abu Dhabi verso destinazioni in Europa, Asia e Africa
  • Wizz Air Malta inizierà ad operare nell’ottobre 2022.

Shareholders di Wizz Air (6)

Indigo Hungary LP 18.4 per cent

Baillie Gifford & Co. 9.9 per cent

Capital International Investors 7.3 per cent

Fidelity International 6.4 per cent

Fidelity Management & Research Company LLC 6.1 per cent

Indigo Maple Hill LP 5.6 per cent

Capital Research Global Investors 4.7 per cent

 

Volendo tirare le somme e volendo comparare quanto accaduto in Ungheria con le italiche vicende, il caso Ungheria ha messo in luce i seguenti punti:

  • Un Paese può fare a meno della propria compagnia di bandiera;
  • Lo Stato ungherese non ha voluto sussidiare con fondi pubblici una aerolinea, per quanto storica e iconica, che non riusciva a produrre profitti;
  • Il Paese non è rimasto isolato, nè tagliato fuori dai collegamenti aerei;
  • Una modesta compagnia che si trovava alle spalle del vettore di bandiera, da sola (con il solo capitale privato) è riuscita a divenire una grande realtà nel non facile scenario aeronautico europeo;
  • All’indomani del fallimento di Malev lo Stato non è intervenuto nel sostenere altri vettori.
  • La Malev faceva parte di Oneworld, la Wizz Air non ha aderito ad alcuna alleanza.

 

  • La compagnia era stata fondata il 29 marzo 1946 sotto la iniziale denominazione di Maszovlet. Il 26 febbraio 2010 la compagnia era stata rinazionalizzata.
  • https://www.avionews.it/it/item/1244625-ita-airways-indigo-e-quasi-fuori.html
  • https://www.statista.com/statistics/1112372/revenue-wizz-air/#:~:text=In%20the%20financial%20year%20ending,with%20the%20exception%20of%202021.
  • Ryanair e Wizz Air chiudono i bilanci al 31 marzo, Vueling al 31 dicembre. Pertanto le cifre da noi esposte si riferiscono al 31 marzo 2022 per Ryanair e Wizz Air; al 31 dicembre 2021 per Vueling.
  • “Why Wizz Air Isn’t Interested In Airline Partnerships” Somple Flying 20 luglio 2021
  • Dalla pagina 82 dell’Annual Report 2022

 

Tratto da www.aviation-industry-news.com