di Liliana Comandè.
Spiagge bianchissime, mare cristallino e baie piene di fascino.
C’è una calda brezza che accarezza i flessuosi palmizi ed il fruscio fa da sottofondo al melodioso cinguettare degli uccelli. La lieve risacca del mare, dai colori che vanno dallo smeraldo a quello del cielo, sembra accarezzare non solo la sabbia ma anche chi decide di passeggiare sull’impalpabile rena.
Potrebbero sembrare le fantasie di un turista, ma a Phuket, frammento della natura che riesce ancora a farci sognare e, spesso, ancora alla stato puro, è facile galoppare con la fantasia e godere di un sogno che si è avverato.
Phuket va bene per tutti i gusti. Offre divertimenti, musica, gastronomia, shopping a chi si immerge nelle fantasmagoriche luci delle strade di Patong, ma riserva angoli di sogno a quanti cercano momenti di rifugio nelle sue baie piene di fascino, nelle isolette che, come una collana di perle preziose, la circondano.
E’ difficile, se non quasi impossibile, resistere al fascino di questi luoghi ricchi di poesia e magia di colori e odori. Sensazioni romantiche e voglia di avventura si compendiano fino a formare una fantastica miscela di fantasia e realtà.
Mi piace parlare della spiaggia di Katha, dove funzionali e splendidi alberghi convivono con casette di pescatori e lindi ristoranti dove trionfano gustosi ed economici piatti a base di pesce fresco.
Tutto il resto è natura allo stato puro. La scenografia può essere indifferentemente uscita dalla fervida fantasia della penna di qualche scrittore di libri d’avventura, oppure l’altra, quella di un narratore di storie romantiche, di passioni e di grandi amori. Non a caso, quest’isola è scelta moltissimo dalle coppie in viaggio di nozze.
Phuket riesce ad offrire molto a chi cerca rifugio nella fantasia.
La baia di Katha Beach è chiusa da un’isoletta deserta, una piccola collina verde circondata dal mare di smeraldo. Dalla punta meridionale della baia è possibile raggiungerla nuotando in un’acqua trasparente, sempre calma e calda.
Non ha dunque misteri per chi si vuole avventurare fra le sue balze.
Sulla costa la candida sabbia crea un contrasto di colori con il verde degli slanciati palmizi tropicali, delle “siepi” di mangrovie e del tripudio delle piante rampicanti i cui fiori sono un tripudio di colori.
La varietà del paesaggio alimenta il piacere della scoperta e la gioia di trovarsi in un posto così bello.
Andando verso sud scopriamo cosa nasconde la verde collina che scende a strapiombo sul mare.
La piacevolezza della passeggiata sulla battigia, addolcita dalla calda carezza sulle nostre gambe della risacca marina, diventa una bellissima sorpresa quando si scopre che in fondo alla baia di Katha c’è un angolo mozzafiato formato da un fiume che si confonde con il mare e forma una verde laguna.
Sull’acqua si dondolano placidamente piroghe di altri tempi, le cui esili prue sono cinte da coloratissimi veli e profumate ghirlande di fiori, espressioni della devozione dei pescatori.
E per dare il tocco finale al quadro che rappresenta un paesaggio paradisiaco c’è anche un rosso ponticello sormontato da una slanciata cupola che somma tutti gli aspetti della più raffinata cultura thailandese.
Avventurandosi invece sulla parte opposta della baia, tra le rocce modellate dal mare, c’è il piacere di scoprire la natura dei fondali.
L’animazione dei mille variopinti abitanti degli anfratti, la fuga verso il largo dei pesci quando la marea sta per calare attraggono la nostra attenzione e ci piace scoprire (e vedere) qualcosa di più di ciò che accade sott’acqua.
E poi, come non parlare del fascino dei tramonti? E’ vero che li vediamo ovunque, ma ci sono posti dove sono diversi e più coinvolgenti che altrove.
Quando l’orizzonte diventa infuocato, il cielo assume tante tonalità che vanno dall’arancione – che ci ricorda quello dell’abito dei monaci buddisti- al rosa e, infine, all’indaco. Come non rimanere ammaliati davanti a queste espressioni che la natura ci ha regalato?
Muore il giorno sulla baia di Katha, ma la notte porta una nuova ventata di fascino su questa terra che sembra senza tempo.
La scenografia cambia, ma non per questo è meno affascinante: c’è la luna che bacia il mare cristallino con gli argentei raggi, mentre il coro di sottofondo è assicurato dalle “voci” della vicina jungla.
E’ facile lasciarsi prendere dall’emozione. Qui è tutto magia e poesia.
Ma anche quello gastronomico è un aspetto da non trascurare, qui pesci pregiati e aragoste sono piatti comuni e alla portata di tutte le tasche.
E poi la cucina thailandese è la sublimazione delle ghiottonerie, a cominciare dalle banane fritte servite con miele e gelato al cioccolato, vaniglia o cocco.
E poi c’è la realtà allegra e spensierata di ogni luogo di vacanza che si rispetti: dalle musiche agli odori dei giardini degli alberghi, oppure fuori negli animatissimi mercati diurni e notturni dove si trova di tutto, soprattutto la felicità di una vacanza decisamente diversa, perché qui, in queste località, si riscopre il piacere di sognare ad occhi aperti.
Cara Liliana questo reportage è meraviglioso e tocca il cuore:rende ancora più magico questa meta unica al mondo,un autentica emozione di viaggio.Un abbraccio
Rino Siconolfi
Uno dei soliti e numerosi bellissimi reportage di Liliana Comandé che mi ha riportato con questo redazionale alla mia prima visita in Thailandia negli ormai lontani anni ’70 accompagnando per la prima volta un gruppo incentive. Forse sbagliai nel non rimanere definitivamente in questi posti, ma il senso del dovere di riaccompagnare in Italia il gruppo affidatomi purtroppo prevalse !!!
Grazie Luigi, sei molto gentile. Io scrivo con il cuore quando ritengo che ci siano posti dove il cuore ce lo lasci. Poi, invece, se leggi i reportage sulle isole caraibiche, sto cercando anche di far conoscere anche la storia delle isole poco conosciute ma che ho avuto la fortuna di visitare in tanti anni di “Vagabondaggio” per lavoro e diletto. Sì, forse hai fatto male a ritornare…questo paese non merita le persone che danno tutto per renderlo migliore!
Grazie Rino, è ciò che sento quando mi trovo in certe località e cerco di afferrarne l’autenticità, andando oltre ciò che affascina maggiormente. Un abbraccio anche a te e grazie.