La Direzione regionale musei della Toscana affida alla Fondazione Arezzo Intour la valorizzazione e la gestione dei servizi nei siti museali statali della città

 

Il sindaco Ghinelli: “Operazione strategica per quello che possiamo definire il vero ‘progetto culturale aretino del terzo millennio’”

 

Un nuovo modello per la gestione del sistema museale cittadino: è un accordo storico quello che, ad Arezzo, è stato siglato tra la Direzione regionale musei della Toscana del MiC, che gestisce in Toscana 46 siti museali statali, e la Fondazione Arezzo Intour, D.M.O. pubblico privata nata nel 2018 per gestire la destinazione turistica.

 

L’accordo che coinvolge i musei statali della città, la Basilica di San Francesco, il Museo di Casa Vasari, il Museo nazionale d’arte medievale e moderna, il Museo archeologico nazionale Gaio Cilnio Mecenate e l’Anfiteatro Romano, è finalizzato alla valorizzazione degli stessi siti museali mediante la gestione integrata dei servizi (quali ad esempio la biglietteria, l’accoglienza, il bookshop).

 

La convenzione stretta tra Direzione regionale musei della Toscana e la Fondazione Arezzo Intour entrerà in vigore dal gennaio 2023.

 

Grazie a questo importante accordo, la Fondazione Arezzo Intour potrà dare vita ad un ampio ed elaborato piano di comunicazione e promozione dedicato proprio ai Musei di Arezzo, un progetto a cui sta già lavorando e che mirerà a mettere in rete i musei statali e quelli di gestione comunale o privata offrendo a cittadini e turisti un nuovo modo di fruire l’immenso patrimonio culturale aretino.

 

“Quello che annunciamo oggi è un accordo che possiamo definire storico – dichiara il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli –. La Fondazione Arezzo Intour dal prossimo gennaio gestirà le biglietterie dei più importanti siti museali presenti in città. Un lavoro che parte da lontano e che finalmente oggi trova compimento in questo passaggio di consegne che permetterà alla Fondazione di mettere in campo un grande progetto per arricchire l’offerta ai tanti visitatori e valorizzare sempre più le bellezze che questa città offre. Il riuscire a mettere a sistema tutte le risorse legate all’offerta culturale, in termini non solo museali, ma di fruizione dell’intero patrimonio storico culturale aretino, è stato il principio guida di questa operazione, assolutamente strategica per il modello di sviluppo che questa città si è data fin dal 2015. Non può sfuggire infatti che l’investimento che ci apprestiamo a fare è notevole, e le energie che dedicheremo a questo che possiamo definire il vero “progetto culturale aretino del terzo millennio”, sono commisurate agli esiti che l’intera città si aspetta, in termini non solo e non tanto di aumento della presenza turistica, quanto soprattutto riguardo la crescita del suo livello. E su questo vorrei ricordare il grande lavoro che sta svolgendo la Fondazione Guido d’Arezzo. Siamo consapevoli del lavoro che ci aspetta da qui ai prossimi mesi, ma sono convinto che la Fondazione Intour abbia tutte carte in regola per continuare nel percorso di affermazione di Arezzo come città della musica, città d’arte, città di cultura”.

 

“Con questo accordo, condiviso con la Direzione Generale Musei del Ministero della Cultura – afferma Stefano Casciu, direttore regionale musei della Toscana -, intendiamo collegare ancor più strettamente la gestione e la valorizzazione dei musei statali aretini, scrigni preziosi di valore universale, al territorio del quale sono espressione diretta, e favorire i rapporti e le interazioni con le altre istituzioni museali non statali, ispirandoci al principio dell’unità del patrimonio culturale italiano e del Sistema museale nazionale, al quale concorrono tutti i siti museali al di là della loro appartenenza amministrativa e giuridica.”

 

“Raggiungere questa convenzione – dichiara Simone Chierici, presidente della Fondazione Arezzo Intour e assessore al turismo del Comune di Arezzo – rappresenta un fondamentale passo avanti nella valorizzazione di Arezzo come città d’arte e di cultura. La Fondazione è già al lavoro per offrire, a chi vorrà visitare la città, un modo nuovo per vivere l’esperienza museale, nella volontà di accendere i riflettori su un patrimonio straordinario e ancora tutto da scoprire”.