di Roberto Necci.

Il contributo di soggiorno è stato introdotto a decorrere dal 1° gennaio 2011 con Deliberazione n. 38 dell’Assemblea Capitolina del 22/12/2010. Presupposto del contributo è il pernottamento di cittadini non residenti in strutture ricettive alberghiere ed extra alberghiere situate nel territorio di Roma Capitale.

 

Qui la delibera dell’epoca, Amministrazione Alemanno. 

 

delibera_38_assemblea_capitolina.pdf

 

Su questa delibera viene evidenziato un passaggio che risulta fondamentale per comprendere  la genesi del ” Contributo di Soggiorno ” per la città di Roma, che è unico nel panorama nazionale visto che:

 

Premesso che il Decreto Legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito con modificazioni dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, recante “Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica”, all’articolo 14, comma 16, dispone che in ragione della specificità di Roma quale Capitale della Repubblica, e fino alla compiuta attuazione di quanto previsto ai sensi dell’articolo 24 della legge 5 maggio 2009, n. 42, il Comune di Roma concorda con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, entro il 31 dicembre di ciascun anno, le modalità e l’entità del proprio concorso alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica;

 

Che nel rispetto delle modalità disposte dal su menzionato Decreto Legge n. 78 del 2010, per garantire l’equilibrio economico finanziario della gestione ordinaria, il Comune di Roma può adottare apposite misure, tra le quali quella individuata dal comma 16, lettera e), del citato articolo 14, che prevede l’introduzione di un contributo di soggiorno a carico di coloro che alloggiano nelle strutture ricettive della città, da applicare secondo criteri di gradualità in proporzione alla loro classificazione fino all’importo massimo di 10,00 Euro per notte di soggiorno;

 

LEGGE PROMULGATA – Gazzetta Ufficiale

 

Perchè questa premessa? 

 

Per comprendere, una volta per tutte, che il Contributo di Soggiorno a Roma nasce per garantire a Roma Capitale un suo equilibrio economico finanziario nell’ambito della sua gestione ordinaria.

 

Ma come era la situazione nel 2010 per i conti del Comune di Roma ? (Governo Berlusconi-Sindaco Alemanno ) Drammatica poichè mancavano all’appello almeno 500.000.000 di Euro. 

 

Qui un articolo apparso sul Corriere della Sera dell’epoca dove con una serie di dichiarazioni l’allora Primo Ministro spiega la situazione: ( 9 giugno 2010 )

 

Parla di «estrema ratio», di «decisione presa alle mie spalle», di «non lasciare nulla di intentato» per toglierla. A Gianni Alemanno, ieri mattina, saranno fischiate le orecchie. Perché mentre il sindaco partiva per Milano, Silvio Berlusconi – da Roma- ha letteralmente impallinato la tassa di soggiorno, misura straordinaria inserita nella finanziaria, voluta dallo stesso Alemanno e criticata dagli operatori del turismo, dall’ opposizione e anche da settori del centrodestra. Berlusconi, però, intervenendo all’ assemblea di Federalberghi, va giù con la mannaia: «La tassa di soggiorno- spiega il premier- è una misura che è stata adottata alle spalle mie e di quelle del ministro del Turismo». Cioè Michela Brambilla, che si era già espressa in termini molto negativi nei confronti del provvedimento. Che succederà adesso? «Ho parlato stamattina – ha continuato Berlusconi – con Alemanno, prima di venire qua. Il sindaco mi ha assicurato, anche oggi, che la tassa di soggiorno sarà l’ estrema ratio, che l’ entità è tutta da vedere e che non lascerà nulla di intentato. Quindi dovete andare al tavolo per studiare la situazione». Si aprono le trattative, dunque: «La decisione su questa misura sarà presa solo dopo un approfondito, approfondito, approfondito (lo ripete tre volte, ndr) dialogo con voi». Da imprenditore, quel provvedimento a Berlusconi proprio non va giù: «La tassa è venuta fuori solo all’ ultimo momento. Dovevamo dare al Comune 500 milioni, ma poi ne abbiamo potuti dare solo 300. Alemanno era disperato… Quella tassa non deve essere copiata da nessun altro». L’ unico zuccherino per il sindaco, Berlusconi lo concede riprendendo il leit-motiv del centrodestra: «La tassa di soggiorno – insiste il premier – è dovuta agli ingentissimi debiti fatti da Veltroni e Rutelli. Quel terribile deficit è un triste primato della città di Roma».

 

In sintesi, ai tempi della Giunta Alemanno Roma si trovò a gestire un debito monstre, insostenibile con i normali flussi di cassa e si richiese pertanto l’intervengo del Governo, allora presieduto da Silvio Berlusconi, per fare fronte alle scadenze infatti, mancavano all’appello già allora 500.000.000 di Euro; Il Governo contribui con 300.000.000 di Euro lasciando poi facoltà a Roma Capitale di introdurre il contributo di soggiorno per far fronte, almeno in parte, alle esigenze di cassa.

 

Come si creo’ il debito pubblico di Roma? A questa domanda è difficile rispondere, si possono evidenziare tuttavia che le municipalizzate Atac, Ama, servizi e dipendenze pubbliche sono una sorta di buco nero.

 

Per aver chiara la misura del debito pubblico di Roma va citata senz’altro la ” Gestione Commissariale ” visto che… 

 

La Gestione Commissariale per il Piano di Rientro del debito pregresso del Comune di Roma è stata istituita con il Decreto legge del 25 giugno 2008, n.112, convertito con modificazioni dalla Legge 6 agosto 2008, n.133.

 

Tra i suoi compiti rientrano la ricognizione della situazione economico-finanziaria del Comune di Roma e delle società da esso partecipate, con l’esclusione di quelle quotate nei mercati regolamentati, e la predisposizione e attuazione del Piano di rientro dall’indebitamento pregresso con i suoi aggiornamenti.

 

Link alla gestione commissariale del debito di Roma Capitale

 

Tutto ciò quindi fa emergere che il Contributo di Soggiorno nasce con carattere di emergenzialità per far fronte ai debiti del Comune di Roma e non per attività di promozione della città stessa, non serve quindi come in altri comuni a migliorare viabilità, strade, trasporti e quant’altro, ma solo per evitare il dissesto del Comune di Roma.

 

Gli incassi del Contributo di Soggiorno, tanto per essere ancora più chiari, sono tutti “destinati”. 

 

Ovviamente in assenza di una razionalizzazione della spesa, un efficientamento dell’organizzazione i debiti del comune sono negli anni aumentati, in forza di una legge nazionale che autorizzava il Comune di Roma ad adottare provvedimenti come il Contributo di Soggiorno sino ad una soglia massima di 10 euro a persona a notte, si sono adottati ulteriori provvedimenti atti ad incrementare detto contributo.

 

Con l’ultimo imminente aumento, si è raggiunto il massimo consentito dalla legge nazionale, ovvero i 10 euro ( o giù di li per gli hotels 5 stelle ).

 

Il resto è cronaca e schermaglia politica dove il presente blog, per sua scelta non entra attenendosi all’analisi tecnica dei fatti.

 

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