di Paolo Tanfoglio, CEO di Lokky

 

Il turismo è una delle risorse più importanti dell’economia nazionale e uno dei comparti più strategici per la crescita di un Paese come l’Italia che attrae, ogni anno, milioni di connazionali e visitatori da tutto il mondo. Dopo la crisi degli ultimi anni provocata dalla pandemia, il 2022 ha visto finalmente una ripresa del settore del turismo. Nel 2022, infatti, i viaggi dei residenti in Italia sono stati 54 milioni e 811mila, in aumento rispetto al 2021 (+31,6%) ma ancora sotto i valori pre pandemia (-23% rispetto al 2019), come emerge dagli ultimi dati ISTAT. Anche i viaggi con pernottamento sono aumentati rispetto al 2021 (+31,6%), raggiungendo i 54,8 milioni. 

 

Seppure l’anno scorso sia stato un anno con circa 9 mesi di reale operatività dopo la fine delle restrizioni, in termini di fatturato il 2022 si è chiuso con un totale di 9,3 miliardi di Euro, il 27% in meno rispetto al 2019. Inoltre, tra chiusure di impresa e ristrutturazioni organizzative, il numero complessivo di dipendenti è passato dai 28.778 del 2019 ai 27.470 del 2022, con una perdita del -4,5%, pari a 1.308 lavoratori in meno.  

Per il 2023, invece, si prevedono dati ampiamente positivi: secondo le previsioni dell’Istituto Demoskopika, saranno oltre 442 milioni le presenze, con una crescita del 12,2% rispetto al 2022, costituendo probabilmente il valore più alto di sempre.  Per quanto riguarda gli arrivi, invece, si potrebbero registrare quasi 127 milioni – una cifra notevole se pensiamo che il massimo fu raggiunto nel 2019 con 131 milioni seguito dal 2018 con 128 – con un rialzo dell’11,2% sull’anno scorso. 

 

Con la ripresa dell’intero comparto e la crescita del flusso di visitatori, aumentano anche i rischi ai quali sono esposte le strutture ricettive. Innanzitutto, esistono quelli legati alle persone che lavorano nel settore: dagli addetti alle cucine ai servizi di ricevimento, dagli amministrativi a chi si dedica ai servizi alla persona e ai servizi logistici: ogni mansione è oggetto di una valutazione specifica. 

 

Il documento di Valutazione dei Rischi (DVR) permette di includere all’interno di ogni albergo una valutazione dettagliata di tutti i potenziali rischi presenti nell’ambiente lavorativo dell’azienda alberghiera, oltre alle appropriate misure preventive per garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori. Tali rischi possono essere:  

  • rischi di violenza 
  • rischio cadute 
  • rischio schiacciamento da sollevamento carichi pesanti 
  • rischio rumore 
  • rischio ustione 
  • rischio chimico e biologico 
  • rischio attività svolta sui videoterminali 
  • rischio stress relativo alla mansione svolta 

 

Questo documento viene redatto dal datore di lavoro in collaborazione con Medico Competente, RSPP ed RLS, e prevede che vengano indicate le misure di protezione per ogni settore dell’attività alberghiera. 

 

Un altro fattore in materia di rischi è quello legato alla possibilità di incendi o danni alla struttura. Le norme sulla prevenzione in questo ambito, infatti, assumono una rilevanza diversa, vista la necessità di tutelare la sicurezza e la salute delle persone che vi alloggiano e lavorano all’interno. Il nuovo regolamento di prevenzione incendi di cui al D.P.R. n. 151/2011 regolamenta tutte le strutture ricettive che accolgono al loro interno un numero di posti letto superiore a 25 e, con la Proroga alberghi” (art. 1, comma 1122, lettera I legge 205/2017), affermano che, per quanto riguarda la sicurezza antincendio e la vigilanza sui rischi potenziali delle strutture ricettive, il responsabile deve: 

  • verificare, in ogni camera e luogo comune, la corretta presenza delle istruzioni relative alla sicurezza nella struttura e alle procedure da adottare in caso di emergenza; 
  • verificare che gli impianti elettrici e a gas rispettino le normative vigenti e siano efficienti, attraverso una supervisione e una manutenzione adeguata e costante; 
  • verificare la corretta installazione di estintori da utilizzare in caso di emergenza. 

Altro fattore di rischio è quello legato all’igiene. La permanenza degli ospiti, l’elevato numero di dipendenti, la presenza di alimenti e così via, rendono le strutture ricettive luoghi in cui virus, germi, agenti patogeni, muffe e agenti dannosi per la salute, trovino l’ambiente ideale per il loro proliferare e diffondersi. Oltre alla corretta pulizia, sanificazione, disinfezione di hotel e personale, bisogna rispettare le molteplici norme HACCP per gli alimenti e quelle per la sicurezza dei luoghi di lavoro.  

 

Infine, ma non meno importante, ciò che riguarda la protezione dei dati personali. Ogni struttura deve garantire che il trattamento dei dati personali avvenga nel rispetto dei soggetti interessati e che non si corra un rischio di dispersione delle informazioni ottenute mediante la stipulazione del contratto. 

Affinché il trattamento dei dati possa dirsi lecito, è indispensabile una delle condizioni che il GDPR (General Data Protection Regulation) fissa all’art. 6. In particolare, è richiesto: 

  • il consenso dell’interessato, purché si sia formato liberamente; 
  • che il trattamento sia necessario per l’esecuzione di un contratto coinvolgente l’interessato stesso o di misure precontrattuali; 
  • che il trattamento sia necessario per salvare diritti vitali dell’interessato o di un’altra persona fisica; 
  • nel caso in cui sia necessario a svolgere un compito di interesse pubblico o all’esercizio di pubblici poteri; 
  • per perseguire l’interesse legittimo di terzi o del titolare del trattamento, laddove questo sia prevalente rispetto a quello dell’interessato. 

 

Il ritorno, perciò, della centralità del settore turistico in Italia prevede anche che tutti questi rischi vengano tenuti sotto controllo. Tutelarsi attraverso polizze adeguate per B&B, hotel e altre strutture ricettive protegge le strutture in casi di imprevisti spiacevoli. Esistono infatti polizze per ogni esigenza, che vanno a tutelare il titolare, il personale e i clienti, e assicurazioni specifiche che vanno a identificare proprio i rischi sopracitati.  

 

Oltre a questo, è altrettanto importante proteggersi dalla responsabilità civile derivante dall’attività stessa. Stiamo parlando dei danni che involontariamente possono essere provocati ai clienti. 

Ecco le caratteristiche principali che devono esserci in una buona polizza: 

  • responsabilità civile per oggetti consegnati dell’ospite nei confronti di terze persone; 
  • responsabilità civile per pratica di attività sportive e ricreative, escursioni organizzate, organizzazione di eventi, seminari e convegni; 
  • responsabilità civile per danni provocati dall’esercizio delle strutture ricettive alberghiere.  

Se il turismo è uno dei mercati più importanti per l’intero sistema Paese, allora bisogna sfruttare al meglio questo settore, rendendolo più sicuro e tutelato – per gestori e clienti – al fine di creare esperienze uniche e migliorare giorno dopo giorno uno dei nostri settori più fruttuosi del territorio italiano.