di Franca D.Scotti

 

La ricerca commissionato dal Gruppo Gattinoni a Travel for business svela un orizzonte di grande interesse per un comparto in crescita 

 

Tecnologia, sicurezza, formazione, sostenibilità.

Sono i pilastri dello scenario su cui si muoverà il Business Travel nei prossimi dieci anni.

La ricerca che il Gruppo Gattinoni ha commissionato in esclusiva a Travel for business (Community dei professionisti dei viaggi d’affari e della mobilità aziendale), “Business Travel 2030. Sfide, opportunità e la trasformazione della gestione dei viaggi d’affari” svela un orizzonte di grande interesse.

Soprattutto alla luce del fatto che, in modo quasi sorprendente, il settore si è ripreso ottimamente dopo la pandemia.

I dati dell’Osservatorio del Politecnico di Milano indicano che nel 2023 la spesa delle imprese italiane nel segmento ha superato i 21 miliardi di euro,  andando oltre le cifre del  2019.

Se le indicazioni sono dunque incoraggianti, è anche vero che il panorama e le esigenze sono del  tutto cambiati.

Viaggiatori d’affari, travel manager e agenzie di viaggi che si occupano di Business Travel dovranno capire e adattarsi a novità ineludibili.

La ricerca commissionata e presentata da Gattinoni evidenzia prima di tutto la pervasività della tecnologia. “Dai dati emerge chiaramente che l’Intelligenza artificiale sarà un elemento cruciale nella gestione dei futuri travel program” ha spiegato il ceo di Travel for Business Rosemarie Caglia.

Ma è anche vero che il Metaverso non sostituisce, almeno per ora, il calore e la ricchezza degli incontri faccia a faccia. Il 37% degli intervistati prevede che i tool basati sull’IA forniranno nuove prospettive, quali analisi avanzate, previsioni accurate e ottimizzazione dei costi, e, grazie a questi strumenti, i Travel Manager svilupperanno le proprie competenze, ottimizzando il vantaggio di tali tecnologie. L’IA offrirà, inoltre, l’opportunità di acquisire maggiori consapevolezze in merito a strategie di viaggio e allocazione dei budget.

Il 79% prevede che entro il 2030 le grandi aziende faranno un più ampio utilizzo dell’intelligenza artificiale e degli assistenti virtuali per la gestione dei viaggi. Il 57% del campione prevede l’imminente integrazione di dispositivi indossabili e tecnologie biometriche per semplificare il check-in, il controllo dei documenti e la sicurezza durante i viaggi, integrazione che mira a rendere l’intero processo di viaggio più fluido e sicuro.

Altro elemento ineludibile è l’attenzione alla sicurezza in tutte le sue  sfaccettature, dalla protezione dei dati sensibili, alla privacy e gestione dei dati, al fine di garantire il successo del programma proposto.

Sia tecnologia che sicurezza richiedono forti investimenti nella formazione, un altro dei pilastri su cui poggiare la strategia aziendale.

Altro tema chiave, peraltro anche troppo inflazionato, è la sostenibilità. I Travel Manager attualmente propendono nella selezione di fornitori che agiscano in modo sostenibile (20%) e introducano meccanismi di compensazione a fronte del carbonio emesso nei viaggi aziendali (17%). Guardando al futuro, l’87% dei Travel Manager riconosce l’importanza di negoziare con i fornitori per assicurare opzioni di qualità e convenienti in linea con i principi sostenibili; l’82% vuole prenotare servizi di viaggio più ecologici.

E connesso con la sostenibilità, c’è l’interesse sul benessere sia  aziendale che  personale durante i programmi di viaggio. I Travel Manager coinvolti nella ricerca non incoraggiano a viaggiare meno, ma a farlo in un’ottica più responsabile.  Si imporrà un cambio di paradigma, con un approccio maggiormente umanistico e olistico. Salute, benessere psicofisico, sociale e relazionale dei dipendenti si ripercuote sulla produttività aziendale.

Da qui i nuovi modelli di lavoro e di viaggio definiti con formule nuove come bleisure, workation,  smart working.

Infine attenzione alla mobilità.

Il 48% dei Travel Manager ritiene che dovrà tenere conto delle tecnologie emergenti della mobilità che potrebbero essere introdotte sul mercato, valutando le conseguenti implicazioni operative, finanziarie e di sostenibilità per la propria azienda e i viaggiatori aziendali.

Priorità a mezzi di trasporto a emissioni zero (veicoli elettrici o a idrogeno),  piattaforme che integrano tutti i servizi di mobilità, per viaggi intermodali.

Poi, ancora più in prospettiva, esplorazione di nuove forme di mobilità, tra le quali veicoli aerei a decollo e atterraggio verticale (VTOL), e sistemi come Hyperloop (91%), oppure mezzi di trasporto a guida automatizzata per ottimizzare l’utilizzo delle risorse e ridurre gli impatti ambientali (80%). Potrebbero, infine, emergere altri attori e opzioni di mobilità ancora più innovative, tra cui i roboshuttle (minibus autonomi condivisi da quattro a otto posti) o gli aerotaxi urbani.

Se lo scenario riguarda tutto il mondo del Business Travel, è particolarmente interessante applicarlo alle agenzie che se ne occupano.

“Il nostro ruolo sarà sempre più quello di consulenza e supporto per progettare soluzioni tailor made ai clienti Business” sottolinea  Elena Carlino, direttrice commerciale Gattinoni Business Travel “quindi consulenza nella gestione della trasferta, sviluppo e implementazione di soluzioni tecnologiche “su misura”, collaborazione nello studio dell’applicazione dell’Intelligenza Artificiale ai programmi di viaggio, attenzione alla sostenibilità per andare incontro alle nuove richieste delle aziende sempre più attente alle politiche green.”

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