di Tiziana Conte
L’economia della bellezza contribuisce con 595 miliardi di euro alla ricchezza dell’Italia
“Il turismo e il Made in Italy sono settori che si alimentano a vicenda e complementari l’uno all’altro, il ministero che rappresento lo ha inserito a pieno titolo nella legge sul made in Italy con l’obiettivo fondamentale della promozione del territorio, delle bellezze naturali e artistiche del nostro Paese prevedendo al riguardo anche specifiche risorse.” Lo ha sottolineato il sottosegretario per le Imprese e il Made in Italy, Fausta Bergamotto intervenendo al convegno “Valorizzare il Made in Italy attraverso il turismo: una strategia per lo sviluppo dei territori” organizzato da Federturismo Confindustria e Banca Ifis, al Senato.
All’evento, nato su iniziativa del Sen. Antonio Iannone e patrocinato dal Ministero del Turismo ed ENIT SpA sono intervenuti anche il sottosegretario di Stato agli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale, Maria Tripodi, la presidente di Federturismo Confindustria, Marina Lalli e la vice presidente di Banca Ifis, Simona Arduini, e il direttore del Centro studi di Banca Ifis, Carmelo Carbotti che ha presentato il “Rapporto Economia della Bellezza 2024”.
“Il Made in Italy viene da sempre associato a bellezza, tradizione, eleganza, qualità e professionalità, riassume l’identità e la ricchezza del nostro territorio e rappresenta una chiave per il rilancio del turismo italiano”, ha precisato Carbotti snocciolando i dati dello studio da cui è emerso come il valore dell’Economia della Bellezza si sia sviluppato (+19% rispetto al 2022) e lo abbia fatto in misura maggiore rispetto al resto del sistema produttivo italiano, arrivando a contribuire con quasi 595 miliardi di euro alla ricchezza dell’Italia, un valore pari, nel 2023, al 29,2% del PIL complessivo del nostro Paese. L’incremento del valore prodotto rispetto al 2022 (+96 miliardi di euro) ha determinato il 74% della crescita dell’intera economia italiana ed è stato generato dai settori “pilastro” dell’Economia della Bellezza: le imprese design-driven per il 91%e turismo culturale e naturalistico per il 20% .
Da un sondaggio che ha coinvolto circa 2.500 maggiorenni in Italia e in 5 Paesi esteri, risulta, inoltre, che per il 92% dei rispondenti in Italia e per il 76% all’estero i prodotti Made in Italy sono meritevoli di una maggiore spesa rispetto ai prodotti non caratterizzati dagli elementi propri del settore produttivo della Bellezza. La Cina si mostra il Paese estero più incline (con il 90% dei rispondenti) alla preferenza per il Made in Italy in quanto portatore di valore e di valori, seguita da Stati Uniti e Regno Unito, a dimostrazione di come elementi quali tipicità, tradizione e cultura rappresentano i driver che guidano la scelta dei consumatori e, come tali, leve fondamentali nel posizionamento sui mercati esteri.
“L’importanza strategica che l’eccellenza produttiva italiana riveste per l’economia del Paese è indubitabile e il turismo è in grado di influire positivamente sull’intero sistema produttivo”, ha dichiarato la presidente di Federturismo Confindustria, Marina Lalli, “stimolando l’acquisto di prodotti e servizi, rivelandosi un importante contenitore occupazionale e, inoltre, supportando l’immagine e l’export del Made in Italy spingendone la crescita nella misura in cui tanto più è positiva l’esperienza del turista che viaggia e visita il nostro Paese, tanto più ne beneficia la reputazione e l’influenza dell’Italia nel mondo”.