di Tiziana Conte
Roma deve diventare il simbolo di una nuova era di turismo intelligente, capace di prevedere, governare e armonizzare l’afflusso di turisti in un equilibrio virtuoso tra attrazione turistica e benessere locale.
Per raggiungere questo obiettivo c’è la necessità di adottare una visione multidisciplinare capace di coniugare sostenibilità ambientale e sociale, innovazione tecnologica e valorizzazione del tessuto imprenditoriale. È quanto emerso dall’incontro- dibattito “Roma 2025”, organizzato nell’ambito di Rome Future Week e moderato dalla giornalista Claudiana Di Cesare. Un dibattito che ha messo il tema dell’accoglienza turistica in vista del Giubileo che promette di attirare circa 35 milioni di visitatori.
Un dato evidenziato nell’intervento della professoressa Barbara Antonucci, direttrice del Master in Turismo di Roma Tre, che ha sottolineato l’importanza nella gestione dei flussi di una comunicazione efficace che, oltre alla logistica, includa strategie integrate per informare residenti e turisti sui flussi e sugli eventi al fine, anche, “di decongestionare i siti più gettonati e integrare i residenti in questo processo” perché, avverte, “un turismo di massa non controllato rischia di trasformare i centri storici in una sorta di parco a tema svuotato della sua autenticità”.
A suggerire possibili spunti per evitare l’overtourism si è espressa Belinda Bortolan, founder di Bortolan, Carnevali & Partners che ha parlato dell’importanza del turismo esperienziale: “Il nostro lavoro è affiancare le imprese del territorio e dell’accoglienza nel comunicare efficacemente ai loro mercati di riferimento esperienze culturali, gastronomiche, artigianali e immersive da vivere sul territorio, per scoprire la vera essenza di Roma oltre ai classici monumenti”.
In questo quadro anche la meeting industry gioca un ruolo importante. Come aggiunge Marco Misischia, consigliere del Convention Bureau Roma e Lazio, “è utile per diversificare i flussi e distribuirli nell’intero territorio regionale stimolandone l’economia”.
A questo proposito Claudio Dell’Accio, presidente di Assidema, associazione italiana destination manager ha evidenziato l’importanza del destination manager, figura che deve integrare le risorse del territorio e creare una sinergia tra pubblico e privato per poter valorizzare il territorio e gestire al meglio i flussi turistici in modo sostenibile e garantire un’esperienza di qualità ai visitatori”.
Tra le case history di successo presentate, il Phygital Sustainability Expo®: la due giorni che coniuga moda e sostenibilità e la cui sesta edizione, come annunciato Valeria Mangani, presidente della Sustainable Fashion Innovation Society, si terrà a giugno 2025 a Roma, nei Mercati di Traiano. “Un evento di grande respiro internazionale che riunisce istituzioni, imprese e territorio con l’obiettivo di valorizzare il sistema produttivo, creativo e manifatturiero del Made in Italy accelerando la transizione ecosostenibile nella moda e nel design”.
Nuove tendenze e sostenibilità
Uno dei pilastri della nuova ospitalità ibrida è l’interazione virtuosa tra turisti, tessuto imprenditoriale e residenti. “È la chiave per attrarre nuovi mercati, allungare la permanenza e rispondere alle aspettative dei viaggiatori con soluzioni che combinino spazi multifunzionali e servizi flessibili”, hanno ricordato nel loro intervento Elham Firmani, co-founder dotcampus, ed Enzo Carella, presidente di Federterziario Turismo e founder di Life Hotels & Resorts.
“Per creare un turismo sostenibile e rispettoso della vita cittadina è importante il coinvolgimento attivo della comunità locale altrimenti rischiamo di perdere l’identità della città e la sua anima.”, ha ribadito Antonucci. Le strutture ricettive che adottano pratiche sostenibili sono più attrattive. “Affianchiamo le imprese in questo percorso perché investire in sostenibilità significa non solo ridurre l’impatto ambientale, ma anche migliorare l’efficienza operativa e la reputazione del brand” spiega Gabriele Gneri, managing director di Hotels Doctors, perché “la sostenibilità non è solo un dovere etico, ma un vero valore competitivo”.
A parlare di evoluzione dell’ospitalità alberghiera e del ruolo dell’AI è intervenuto Edoardo Colombo, presidente di Turismi.ai, l’associazione italiana per l’intelligenza artificiale nel turismo: “Il soggiorno può diventare più gratificante grazie all’intelligenza artificiale che offre strumenti avanzati per la personalizzazione delle esperienze turistiche, ma anche per migliorare l’efficienza delle operazioni aziendali consentendo di analizzare i dati e ottimizzando le strategie di marketing”.