India Taj MahalDi Liliana Comandè.

India, un luogo dove civiltà, cultura, tradizione e storia si fondono in una luce che splende per additare alle genti una meta da raggiungere.

Mistero e religiosità affondano le radici sin dall’origine dei tempi, custoditi da un popolo semplice ma fiero di questa immensa ricchezza che viene sempre più capita ed apprezzata da quanti si accostano a questo vasto territorio.

 

E’ l’India, un grande Paese, o meglio, un vero continente dove il passato incontra il presente. Una delle più antiche civiltà con una varietà caleidoscopica ed una ricca eredità culturale.

 

Un territorio che va dalle altezze nevose dell’Himalaya alle foreste tropicali del sud, alle spiagge dalla candida sabbia e dal mare cristallino.

 

Visitare l’India è come vivere un sogno. Tuffarsi in un mondo che parla a tutti con la diversità di razze, di culture, di linguaggio, di ambiente.

 

Palazzi del Maharaja, lussuosi alberghi, bungalow nelle riserve faunistiche, folkloristici, mercati, musicanti nelle strade, templi, deserti, spiagge, montagne, testimonianze di tutte le dominazioni, si offrono all’ammirazione e alla meditazione di ogni visitatore da qualunque parte del mondo provenga.

 

Parlare dell’India e tracciare un itinerario è troppo limitativo per la grandiosità e la ricchezza di questo meraviglioso Paese. Allora? Ecco alcuni luoghi da visitare.

Varanasi, la città Santa

 

Ci si avvia verso la “Città Santa” per eccellenza dell’Induismo, cuore spirituale dell’India: Varanasi, una delle più antiche città ancora esistenti al mondo, già vecchia quando Roma fu fondata, fiorente centro commerciale nel 500 a.C., quando il Sadda venne Samath a predicare il suo credo per la prima volta.

Conosciuta anche come Bernares o Kashi (la città eterna), situata sulle rive del fiume sacro Gange, è uno dei luoghi più importanti di pellegrinaggio dell’India.

 

Nello stato centro-settentrionale del Mudhya Pradesh, Khajuraho è un villaggio unico e irripetibile nell’architettura religiosa indiana.

Degli 85 templi costruiti dai sovrani della dinastia Chandela tra il 950 e il 1050, chefecero di Khajuraho la loro capitale, oggi ne restano 22 suddivisi in tre gruppi (l’Occidentale, l’Orientale, il Meridionale) famosi per le sculture in pietra che riproducono, con rara abilità artistica, la spiritualità dell’epoca, la musica, la danza, la caccia, le celebrazioni, le emozioni umane (paura, dubbio, gelosia, amore, passione).

 

 

Sensualità e spiritualità in questo luogo ove gli scultori hanno immortalato la vita dell’India nei diversi aspetti, così com’era mille anni fa (divinità, guerrieri, musici

sti, animali reali e mitologici) e con temi più ricorrenti: le donne e il sesso (in ogni tempiosono presenti delle “Aspara”, le fanciulle del cielo).

 

Tamil Nadu il paese dei templi

Stato meridionale dell’India, bagnato dal golfo del Bengala, Tamil Nadu, patria dell’antica civiltà dravidica, ha una delle culture più antiche e complesse del mondo.

I Tamil sono un popolo gentile e affascinante: corpi scuri, occhi brillanti, alte fronti rispecchiano l’intelligenza dei Tamil famosi in tutta l’India per la capacità matematiche e scientifiche. Le donne vestono sari dai colori brillanti e ornano i lunghissimi capelli neri con fiori freschi di stagione.

 

La capitale è Madras, conosciuta come “l’accesso per il Sud”. Itinerari turistici suggeriscono visite a Kanchipuran, Mahablipuran, Tanjavur, Trichi, Maturai (città ricche di templi), ed a Kanniyakumarai, sul mare, e Kodaikanal, sui monti, nonché nelle riserve naturali. Madras fondata nel 1640 dalla Compagnia delle Indie Orientali, è per grandezza la quarta città dell’India e conserva il fascino caratteristico dell’eredità e degli usi dell’India meridionale.

La grandiosità nelle attrattive dell’India non ha limiti. C’è Bikaner, avamposto del deserto settentrionale, antica capitale fondata nel 1488 da RaoBikaji, poi il Lalgarh (Red Fort o Forte Rosso), trasformato in parte in lussuoso albergo, è un palazzo del 19° secolo in mezzo a grandi prati.

Ed ancora: la porta verso il deserto Thar. Jodhpur, splendida città fortificata, cinta da 10 chilometri di altissime mura, e fondata nel 1459 da Rao Jodh, capo dei Rathore che si dichiaravano discendenti diretti del famoso eroe epico indiano “Rama”. Maestosi palazzi decorati e noti per le grate di arenaria rossa, mausolei, templi, laghi, paesaggio desertico e il forte ne fanno una delle città piu’ interessanti da visitare.

 

Jaipur, la capitale dello stato del Rajasthan, è famosa per gli edifici di arenaria rosa. Fu fondata dal re astronomo Sawaii Jai Singh II° e costruita secondo il Shilpa Shastra, antico trattato indù sull’architettura e scultura. Circondata da mura, su cui si aprono sette porte, Jaipur rivive con lo storico passato le leggende degli antichi Raiput.

 

 

Al colore degli edifici, si aggiungono quelli degli abiti delle donne, dei turbanti degli uomini, dei pittoreschi bazar. Una spettacolare fortezza, che appare improvvisamente nel deserto come un miraggio, è Juisalmar, la città d’oro racchiusa tra mura di arenaria gialla: Città medievale con viuzze strette ed impotenti edifici chiamati “Haveli”, la cui popolazione custodisce intatte le antiche tradizioni.

Fondata nel XII secolo da Rawal Jaieal, capo Raiput che si proclamava discendente della luna, Jaismar, invece, è particolarmente apprezzata per i palazzi e gli edifici, splendidamente scolpiti e decorati, la cui bellezza è accentuata in modo suggestivo all’alba e al tramonto.

L’incanto dell’India continua nella visita dello Stato del Kerala nella costa sud-occidentale di 575 km, sul mare Arabico, paradiso tropicale che prende il nome da “Kera”, la palma da cocco che qui cresce ovunque.

Vi si trovano  resti delle diverse influenze straniere (Fenici, Egizi, Arabi, Cinesi per arrivare agli Olandesi, Portoghesi, Inglesi). Commercianti di tutto il mondo sono sempre stati richiamati dalla ricchezza del legno di sandalo, tek, legname e spezie orientali (zenzero, cannella, cardamomo e pepe).

 

Oggi migliaia di turisti vengono a godersi una vacanza indimenticabile su queste spiagge dorate ornate da palme. Le più importanti località turistiche del Kerala sono Cechia e Trichur nel centro, Trivandrum e Kovalam Beach nell’estremità meridionale, il Parco Nazionale Periyar e Thekkady ad est, Calicut (Kezinodo) al nord.

 

I laghi di Udaipur

Nel Rajasthan meridionale, tra le verdeggianti Aravalli Hills, ecco la città più romantica dell’India: Udaipur, famosa per i suoi laghi di un blu splendente, per i palazzi di marmo bianco e le verdi colline. Fondata nel 1599 dal Maharana Udai. Circondata da mura, su cui si aprono diverse porte, a soli 48 km c’è il famoso santuario Hindù di Nothdware dedicato a Shri Nathji, un’altra forma del Dio Krishna.

 

Bangalore, la città-giardino dell’India del sud, è la capitale dello stato del Kamataka, con un clima ottimo tutto l’anno.

Città-fortezza nel 18° secolo, oggi è sede di importanti industrie. Ma sono tante le attra

ttive che offre ai visitatori: monumenti: Palazzo e Forte di Tipu Sultan; giardini botanici Lalbagh; Cubbon Park; Bull Temple (in stile dravidico con un toro scolpito in un blocco unico di granito grigio); il palazzo di Bangalore al centro della città, unico edificio che si ispira al Windsor Castle costruito in stile Tudor; il Gouvernment Museum (uno dei pochi musei indiani con una stupenda collezione di monete, antichi dipinti e interessanti reperti archeologici).

 

Mysore, la città dei palazzi, della seta e del legno di sandalo, ex capitale di un principato, ha una ricca eredità artistica e culturale ed un clima salubre. Per dieci giorni, in settembre-ottobre, la Festa Oussehra fa rivivere lo splendore del Maharajà ed è motivo di richiamo per i turisti.

 

Goa la perla d’oriente

E’ una delle località più amate dai turisti di tutto il mondo. Goa, sulla costa occidentale, offre 100 km di finissima sabbia bianca sul mare Arabico. E’ un vero paradiso delle vacanze con i villaggi turistici e tutti i sport acquatici. Nel 16° secolo e durante la dominazione portoghese, Goa divenne sede del cattolicesimo nell’est e anche una grande potenza.

Dal 1961 fa parte dell’India, mantiene però un “sapore” portoghese nelle tipiche “plazas”, le tavernette, le vie intonacate di bianco, l’architettura coloniale e le grandi chiese.

 

Agra è la città del famosissimo “Taj Mahal” un monumento all’amore costruito ne l652 dall’imperatore Mogol Shah Mahan in memoria dell’adorata moglie Mumtaz Mahal, morta prematuramente.

Ammirare questo monumento all’amore è uno spettacolo che incanta; forse la visione più commovente si ha da una torre ottagonale della Fortezza oltre il fiume Jamuna dove l’Imperatore Shah Mahan imprigionato e visse fino alla morte fissando la tomba di sua moglie.

Il palazzo, costruito in ventidue anni dai migliori artisti dell’epoca è in marmo bianco incastonato di pietre preziose e contiene i cenotafi dell’Imperatore e della moglie nascosti dietro una graziosa grata in pietra.

Agra è a 56 km dalla Riserva Ornitologica di Bharatpur e a 200 km da Delhi via Matura.

Delhi, Mumbai, Calcutta

Per tutti, però, l’India si identifica nelle tre città: Delhi, Mumbai, Calcutta.

Città vecchia e città nuova, storica città ricca di splendori e di gloria: New Delhi ha una storia che risale ad oltre tremila anni ed è indicata nella leggenda del poema indiano

“ Mahabharata” come visione dell’antica “Indraprastha”. Sette volte Delhi combatté per la propria sopravvivenza, e ogni occupazione, indu, mussulmana, mogol, inglese, lasciò una ricca eredità culturale e architettonica in templi, palazzi, fortezze, mercati, monumenti, torri, ecc.

 

Fu a Delhi che l’Imperatore persiano Nadir Shah si portò via il magnifico “Trono del Pavone” e il famoso diamante Kohineer da ammirare con i gioielli della corona britannica.

Nel 1911 gli inglesi spostarono la loro capitale da Calcutta a Delhi. Poche capitali possono vantare più di 1500 monumenti storici e tanti parchi e giardini come Delhi.

Porta dell’India, città di grattacieli è Mumbai. Situata in una splendida baia naturale, Mumbai era formata da sette isole i cui abitanti, i pescatori Koli, chiamarono “Mumbai” dal nome della loro dea, Madre Mumba.

Portata in dote dalla principessa portoghese Caterina di Braganza al marito Carlo II d’Inghilterra, Mumbai restò sotto il dominio coloniale britannico dal 1665 fino al 1947. In un quarto di millennio, Mumbai si è trasformata da un gruppo di sette isole in una grandiosa città. Talvolta chiamata la “Mini Manhattan” dell’India. Capitale dello stato del Maharashtra, Mumbai è un grande centro industriale e commerciale.

 

Calcutta, una metropoli che suscita molta ammirazione e conserva molti degli antichi splendori. Fondata nel 1690 da Job Charnock per conto della Compagnia inglese delle Indie Orientali, con i tre villaggi di Sutanati, Govindapur e Kalikata, sulle rive del fiume Hoeghly, è una delle città più popolate del mondo. Considerata capitale intellettuale dell’India, Calcutta è una città da cui emana un’atmosfera unica ed una vitalità traboccante.

Andare alla scoperta di questa città sorprendete è molto interessante: la Cattedrale Saint –Paul in stile neo-gotico, la chiesa di Saint-John, la più antica di Calcutta; il Victoria Memorial in marmo bianco, inaugurato nel 1921, che per maestosità e grandiosità voleva essere comparabile con il Taj Mahal; l’Indian Museum, il Birla Planetarium, il tempio del fuoco e numerose sinagoghe che si trovano ancora in Ezra Street, la Moschea Nakhoda, la casa natale dello scrittore Tagore, premio Nobel per la letteratura nel 1913, il giardino botanico di Shibpore. Ma c’è tanto altro da vedere, da scoprire, anche con lo shopping e con le feste.

La più meravigliosa delle feste è senza dubbio il “Durga Puja” all’inizio di ottobre, l’omaggio alla Dea Durga nella città illuminata.

 

India, terra di molte religioni, fascino e mistero di un Paese che ha sempre richiamato masse di visitatori; atmosfera piena di misticismo e di religiosità, di profonde culture e tradizioni, di grande ospitalità con la parola di saluto “Namaste” pronunciata a mani giunte ed a capo chino.

 

Un Paese che non si dimentica. Una terra dove si vuole presto ritornare, è questo il mistero che avvolge ogni visitatore come una dolce musica nel ricordo delle movenze del corpo, dell’espressione del viso e della gestualità delle mani nella danza indiana dalla quale scaturisce un fascino coinvolgente e misterioso.

 

Liliana Comandè