Un’occasione storica per gli albergatori italiani di difendere i propri diritti e rimettere in equilibrio il mercato digitale delle prenotazioni.
Di Stefano Modena
La sfida è lanciata. Dopo vent’anni di clausole restrittive, limitazioni alla libertà commerciale e commissioni gonfiate, gli hotel italiani alzano la testa. E non lo fanno da soli. Grazie all’azione coordinata da e dalla HOTREC (la confederazione europea dell’ospitalità), in collaborazione con le associazioni di categoria di ben 25 Paesi europei, parte un’azione legale collettiva paneuropea contro Booking.com.
UNA SENTENZA CHE FA GIURISPRUDENZA
Tutto nasce dalla sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE) del 19 settembre 2024, che ha riconosciuto come le cosiddette clausole di parità tariffaria imposte dalla nota piattaforma di prenotazione violassero le regole della concorrenza. In pratica, Booking.com vietava agli hotel di offrire tariffe più convenienti sui propri siti o su altri canali, ingessando il mercato e impedendo la concorrenza tra portali. Il risultato? Commissioni più alte, meno prenotazioni dirette e meno autonomia per le strutture ricettive. Un danno enorme per migliaia di alberghi italiani, soprattutto di piccole e medie dimensioni, che oggi hanno finalmente l’occasione di ottenere giustizia.
UN RISARCIMENTO CHE GUARDA A 20 ANNI DI STORIA
Secondo Federalberghi, gli hotel italiani potrebbero recuperare una parte significativa delle commissioni versate a Booking.com dal 2004 al 2024, con l’aggiunta degli interessi. Un’occasione non solo per ottenere un risarcimento economico, ma anche per ristabilire un equilibrio nel mercato online, da anni dominato da poche grandi piattaforme. “Questa è un’opportunità per gli albergatori italiani per difendere i propri diritti, recuperare le perdite e sostenere un mercato online più equo”, ha affermato Alessandro Nucara, direttore generale di Federalberghi.
UN’AZIONE LEGALE D’ÉLITE, AL FIANCO DEGLI ALBERGATORI
L’iniziativa è promossa dalla Hotel Claims Alliance e sarà gestita da un team internazionale di esperti giuristi ed economisti, gli stessi che hanno portato alla vittoria la causa europea. Il procedimento si svolgerà nei tribunali dei Paesi Bassi, garantendo un approccio unificato, efficiente e valido per tutta l’Unione Europea. Ad oggi, più di 25 Paesi hanno aderito, tra cui Germania, Francia, Spagna, Austria, Irlanda, Belgio, Grecia, Svizzera, e naturalmente l’Italia.
UN MOMENTO DECISIVO PER IL TURISMO ITALIANO
Questa iniziativa non è solo una battaglia legale. È un segnale forte per tutto il settore turistico, un settore che ha sofferto, ma che ha dimostrato tenacia e voglia di cambiamento. È anche un messaggio rivolto alle nuove generazioni di albergatori: il futuro del turismo passa anche dalla capacità di difendere i propri spazi, sia fisici che digitali. Per la prima volta, un colosso come Booking.com potrebbe dover rendere conto di pratiche che hanno messo in difficoltà migliaia di imprenditori. E gli hotel italiani hanno l’opportunità – concreta e storica – di far valere la propria voce. Tutti gli albergatori italiani possono partecipare all’azione collettiva registrandosi entro il 31 luglio 2025 sul sito ufficiale www.mybookingclaim.com.