di Luciano Riella
Una buona occasione per comprendere l’evoluzione della Corea del Sud, da colonia di Cina e Giappone, Paese schiacciato da queste due potenze e da Paese prevalentemente agricolo, arretrato e devastato dalla guerra di Corea, al forte sviluppo nella seconda metà del secolo scorso. Nel giro di due generazioni, quello che negli anni cinquanta era un Paese preindustriale segnato dalla guerra si è trasformato in uno dei centri culturali e tecnologici più avanzati di fine Novecento. Una trasformazione incredibilmente rapida, designata dal sociologo Chang Kyung-Sup con il termine “modernità compressa” (compressed modernity).
Sul piano economico e culturale, la Corea del Sud ha puntato sulla velocità e sul gusto del rischio, avviando un processo di trasformazione che ha generato forti contrasti all’interno di una società in cui tecnologie all’avanguardia convivono con rituali sciamanici e confuciani di tradizione secolare. È in questo contesto che ha avuto origine l’Hallyu “l’onda coreana”: superando confini culturali, sociali e linguistici, dando vita a nuove tendenze, oggi parte integrante non solo dell’identità coreana, ma anche della cultura pop globale.
Con audace creatività, gli artisti e i creativi coreani mescolano elementi nazionali e stranieri, tradizione e modernità, dall’inizio alla fine degli anni novanta, quando le serie televisive e i film sudcoreani hanno cominciato a riscuotere grande successo in tutta l’Asia. Spinta da un’industria musicale estremamente professionale, amplificata da internet e dai social media, la popolarità del K-pop si è presto diffusa su scala globale.
Per la prima volta nell’Europa continentale la mostra tematica Hallyu, per dimostrare il collegamento tra l’arte tradizionale della Corea del Sud e la cultura pop, il cinema, la moda o l’arte multimediale, un fenomeno emerso alla fine degli anni novanta. Fotografie, manifesti, documenti storici ed esempi delle prime apparecchiature di elettronica di consumo testimoniano gli epocali cambiamenti socio-politici che hanno portato alla rapida ascesa della Corea del Sud a partire dagli anni novanta.
L’esposizione
La cultura pop in quattro capitoli ripercorre le origini di Hallyu, dagli outfit k-pop alle celeberrime coreografie, dagli indimenticabili oggetti di scena ai videoclip musicali, dalle tendenze beauty alla moda made in Korea, uno scintillante caleidoscopio della storia artistica e culturale sudcoreana, con circa 200 oggetti in mostra: costumi, oggetti di scena, fotografie, video e curiosità legate alla cultura pop, accanto a opere storiche e contemporanee.
Dopo il grande successo di pubblico ottenuto al Victoria and Albert
Museum di Londra, al Museum of Fine Arts di Boston e presso
l’Asian Art Museum di San Francisco, il Museo Rietberg presenta al Rietberg di Zurigo questa spettacolare mostra ideata dal Victoria and Albert Museum, nella sua unica tappa europea.
Apertura fino al 17 agosto 2025.
BIGLIETTI
25 CHF intero
20 CHF ridotto
online: rietberg.ch/tickets
Gratis per i membri e fino ai 16 anni
Diventare membro:
rietberg.ch/mitgliedschaft
ORARI DI APERTURA
Ma–Do 10:00–17:00
Me 10:00–20:00
Lu chiuso
Museum Rietberg
Gablerstrasse 15
8002 Zürich
- +41 44 415 31 31
rietberg.ch