La Giamaica si propone come rifugio naturale che non solo protegge la propria biodiversità, ma la celebra attraverso l’azione collettiva e un turismo consapevole. In luoghi come Portland e Cockpit Country i visitatori diventano parte integrante del mondo naturale: camminano tra felci giganti, ascoltano il canto di uccelli come il “ doctor bird” (il colibrì nazionale) e partecipano a progetti comunitari di riforestazione.

Una di queste iniziative è guidata dalla Sandals Foundation, che sostiene la piantumazione di alberi autoctoni, il ripristino delle mangrovie e programmi educativi nelle scuole locali. Al JD’s Coffee House, una fattoria di caffè biologico situata nelle Blue Mountains, i visitatori possono partecipare all’intero processo di produzione, dalla raccolta alla tostatura, gustando pasti vegetariani preparati con ingredienti locali e prendendo parte ad attività di meditazione come lo yoga.

Anche lungo le coste l’impegno per la sostenibilità si traduce in azioni concrete. L’Hotel GoldenEye e il Jamaica Inn sono in prima linea con progetti dedicati alla salvaguardia della barriera corallina, che uniscono interventi di restauro scientifico a programmi di sensibilizzazione rivolti agli ospiti. La Sandals Foundation, attiva in tutta l’isola, sostiene interventi sia marini che costieri, tra cui vivai di coralli, riforestazione delle mangrovie e programmi di educazione ambientale per i giovani locali.

 

Soggiornare in armonia

Sulla costa meridionale, l’iconico Jakes Hotel di Treasure Beach è stato un pioniere nel turismo rigenerativo: utilizza energia solare, supporta l’economia locale attraverso laboratori di ceramica, arte e cucina giamaicana, offre menù stagionali con ingredienti biologici e finanzia programmi educativi per i giovani a rischio. Più a Est, il Great Huts ridefinisce l’esperienza eco-chic. Le sue camere, ispirate all’architettura tradizionale africana, offrono una connessione diretta con la natura e la cultura Rastafari. La struttura finanzia programmi di alfabetizzazione, borse di studio per studenti e progetti artistici comunitari.

Sostenibilità da gustare

Il movimento per la cucina locale e biologica ha preso piede, negli ultimi anni, con ristoranti che privilegiano ingredienti stagionali, pesca sostenibile e pratiche a km zero “dalla fattoria alla tavola”. Mercati come il Coronation Market a Kingston o il Port Antonio Farmers’ Market offrono ai visitatori l’opportunità di scoprire frutti tropicali autoctoni, caffè biologico, spezie millenarie e dolci tradizionali fatti a mano. Ogni boccone è un viaggio nell’essenza di un’isola che protegge la sua terra attraverso il cibo.

 

Progetti per un futuro migliore

Sulle colline di St. Thomas, il Source Farm Ecovillage promuove uno stile di vita rigenerativo basato su permacultura, tecniche di costruzione sostenibile ed economie circolari. Oltre a offrire ai turisti laboratori su agricoltura biologica e vita sostenibile, l’ecovillaggio forma i giovani locali. Kurt the Aquanaut, attivista e guida subacquea a Negril, dirige un progetto che unisce attività turistiche responsabili (come percorsi di eco-snorkeling e immersioni) con il restauro dei coralli, pulizie delle spiagge e programmi educativi ambientali per gli studenti.

Nuovi sentieri eco-hiking sviluppati nelle Blue Mountains, santuari per uccelli come il Rocklands Bird Sanctuary a Montego Bay che promuove la conservazione delle specie endemiche; fattorie biologiche aperte ai visitatori come Sunshine Organic Farms a St. Anne,  laboratori di cucina slow food offerti da iniziative come EITS Café a Irish Town che utilizza solo prodotti locali a chilometro zero, sono solo alcuni dei progetti che stanno ridefinendo l’esperienza giamaicana attraverso una prospettiva di sostenibilità.

Per i dettagli su eventi speciali in programma, attrazioni e sistemazioni in Giamaica,  il sito web del JTB è www.visitjamaica.com