
Di Antonio Bordoni
L’aeroporto internazionale di Anchorage, quello in cui è avvenuto l’atteso incontro fra Putin e Trump, è dedicato a Theodore Stevens un politico e avvocato statunitense, senatore degli Stati Uniti per l’Alaska dal 1968 al 2009.
Il ruolo che lo scalo ha avuto nella storia dell’aviazione commerciale presenta spunti di indubbio interesse che meritano di venir ricordati. Costruito nel 1951, l’aeroporto fu servito in quei primi anni di attività solo da compagnie a stelle e strisce, ma fu nel 1957 che assurse alla ribalta delle cronache mondiali allorchè la compagnia scandinava SAS lanciò una innovativa rotta che tagliava i tempi di volo fra l’Europa e il Giappone, per la precisione la Copenaghen-Anchorage-Tokyo-Copenaghen, senza cambio di aereo. (vedi immagine che segue)
La rotta aperta dalla SAS fu poi imitata da altre compagnie fra cui la Japan Airlines che in apertura degli anni sessanta lanciò la Tokyo-Seattle sempre via Anchorage. Lo scalo polare era diventato un importante punto di transito ultra frequentato, capace di ridurre le ore di volo fra l’Europa e il Giappone.

Non possiamo non ricordare come negli anni settanta fra i piani di espansione di Alitalia, allora un vettore di prima grandezza mondiale, era compresa anche l’apertura della rotta per Tokyo via Copenhagen-Anchorage; da Tokyo si sarebbe poi potuti tornare in Italia tramite la normale rotta della seta via Hong Kong, Bangkok, Bombay. In pratica l’Alitalia avrebbe avviato il giro del mondo. Vi fu un volo dimostrativo in data 3 aprile 1970, ma la rotta ufficiale non venne mai aperta. (1)

La storia dello Stevens annovera pure tristi ricordi fra i quali ne vogliamo ricordare due. Il primo riguarda la scomparsa mai risolta di un DC4 della Canadian Pacific con a bordo 37 persone avvenuta il 21 luglio 1951 sopra l’Alaska durante un volo da Vancouver, Canada, ad Anchorage. Il DC-4 era diretto a Tokyo, con prima tappa intermedia ad Anchorage. Le condizioni meteo nella rotta erano pessime e prevedevano forti piogge e ghiaccio nonché visibilità ridotta. Si persero i contatti radio, vennero avviate le ricerche ma il relitto dell’aereo non fu mai ritrovato. Le ricerche si protrassero, senza frutto, fino al 31 ottobre 1951.
Altro triste avvenimento che funestò la storia di questo aeroporto avvenne il 1° settembre 1983, quando un Jumbo della Korean Airlines in volo da Anchorage a Seul (volo 007), fu abbattuto da un caccia sovietico che lo aveva scambiato per un aereo spia, dopo aver violato involontariamente lo spazio aereo sovietico. L’abbattimento avvenne in prossimità dell’isola di Sakhalin. Da ricordare che fra le 269 vittime a bordo del 747 vi era anche un membro della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, rappresentante del 7° distretto congressuale della Georgia, Lawrence Patton McDonald. E crediamo sia abbastanza significativo il particolare che il presidente degli Stati Uniti e quello della Russia abbiano concordato di incontrarsi proprio nella città da cui era partito il volo abbattuto dai sovietici.
Fino alla metà degli anni ’80 il soprannome dell’aeroporto di Anchorage era “Crocevia del Mondo”: Anchorage rimaneva infatti uno scalo pressoché obbligato per i passeggeri in volo tra l’Europa e l’Asia orientale dal momento che lo spazio aereo in Cina, Unione Sovietica e nei paesi del blocco orientale era off-limits ed anche perché la prima generazione di jet e aerei di linea widebody non aveva l’autonomia per volare senza scalo attraverso l’Oceano Pacifico.
Il declino del traffico su questo aeroporto iniziò a metà degli anni ’80 quando avvenne un doppio evento: l’introduzione dell’allora nuovo Boeing 747-400, con un’autonomia maggiore rispetto agli aerei allora esistenti che avrebbe permesso di evitare la fermata ad Anchorage ma il fatto ancor più determinante, che fu decisamente una sorpresa per il mondo intero, fu la ‘glasnost’ di Michail Gorbačëv, la quale verso la fine della Guerra Fredda, avrebbe aperto lo spazio aereo sovietico ai voli, evitando in tal modo la sosta polare. Ciò significo la fine di un’epoca d’oro per lo scalo di Anchorage: dal 1988 i velivoli di tutte le compagnie aeree iniziarono a sorvolare la Siberia, una rotta molto più breve di quella polare.
Venendo ai tempi odierni l’aeroporto movimenta oltre 5 milioni di passeggeri all’anno, è il quarto scalo al mondo per movimento merci , dopo Hong Kong, Memphis e Shanghai, ed è servito da 14 compagnie aeree fra cui primeggia -non certo a caso- la Alaska Airlines. Recentemente lo scalo si è voluto dotare di eleganti lounges fra cui spicca quella situata nel Concourse C del Ted Stevens. Questa nuova “Alaska Lounge” offre un’ampia varietà di posti a sedere e punti panoramici sulla pittoresca veduta dell’aeroporto e dei suoi dintorni. Gli ospiti vengono accolti con bevande stagionali e stuzzichini premium gratuiti, e ne approfittano anche ricaricare la batteria dei propri dispositivi grazie alle prese di corrente presenti vicino ai posti a sedere. La lounge è progettata per riflettere specificamente il carattere di Anchorage, con interni moderni che si ispirano alla bellezza dello Stato. Fra i fenomeni naturali di questa regione non bisogna dimenticare poi “il sole di mezzanotte”.

Non possiamo infine dimenticare la contigua area per idrovolanti di Lake Hood la quale è la base per idrovolanti più frequentata al mondo, con oltre 300 attracchi per idrovolanti e 400 punti di ancoraggio per l’aviazione generale anche pavimentati. Operativa ininterrottamente e aperta al pubblico, la base di idrovolanti di Lake Hood è la più trafficata al mondo, con una media di 190 voli al giorno. Si trova sui laghi Hood e Spenard accanto all’aeroporto internazionale Stevens a tre miglia dal centro di Anchorage. La base dispone di una torre di controllo pienamente operativa, e durante i mesi invernali la superficie ghiacciata del lago viene mantenuta per gli aerei dotati di sci.

In questa foto si può notare come la base marina di Lake Hood sia pressochè contigua a quella dello scalo internazionale le cui piste si possono vedere sullo sfondo.
- La busta del primo volo è stata tratta da: https://www.ilpostalista.it/aerofilatelia/_pdf/011.pdf
Tratto da Aviation-Industry-News.com