Di Stefano Modena

 

Quando un museo apre, non sempre cambia la percezione di una destinazione. Nel caso dello Zayed National Museum, inaugurato ad Abu Dhabi il 3 dicembre 2025, la sensazione è che il baricentro culturale dell’emirato si sia spostato in avanti di qualche decennio. È un’affermazione forte , certo  che deve essere motivata. Ma basta osservare come questa istituzione si inserisce nel più ampio mosaico del Saadiyat Cultural District, oggi popolato da giganti come il Louvre Abu Dhabi, teamLab Phenomena e il nuovo Natural History Museum, per capire che la città sta orchestrando un progetto culturale di portata insolita nella regione.

 

UN MUSEO PER RACCONTARE UNA NAZIONE IN DIVENIRE

Lo Zayed National Museum si presenta come il punto di riferimento per comprendere la storia, l’identità e le aspirazioni degli Emirati Arabi Uniti. Potrebbe sembrare un obiettivo scontato per un “museo nazionale”, ma qui la narrazione assume un tono diverso. Il percorso intreccia 300.000 anni di presenza umana con la parabola personale del Padre Fondatore Sheikh Zayed bin Sultan Al Nahyan. È un’impostazione che, se da un lato rischia di idealizzare il leader, dall’altro permette ai visitatori di leggere lo sviluppo del Paese attraverso valori come unità, scambio culturale e rispetto per l’ambiente.

Le sei gallerie permanenti ospitano oltre 1.500 oggetti tra reperti archeologici, installazioni immersive, media interattivi e ricostruzioni storiche. Inizia tutto all’aperto, con l’Al Masar Garden, un cammino di 600 metri che presenta paesaggi, sculture e flora locali — un’introduzione simbolica al legame, spesso sottovalutato, tra l’identità degli EAU e i loro ecosistemi.

 

ARCHITETTURA CHE DIVENTA RACCONTO

Progettato da Lord Norman Foster, il museo non si limita a ospitare contenuti, ma li amplifica. Le iconiche “ali” in acciaio — che evocano il falcone, simbolo profondamente radicato nella cultura emiratina — svettano nel paesaggio di Saadiyat come una dichiarazione di intenti. È un gesto architettonico potente, talmente scenografico da rischiare di sovrastare ciò che accade dentro. Ma la museografia riesce a bilanciare l’effetto grazie a percorsi fluidi e ambienti che alternano contemplazione e interattività.

 

UN MESE DI CELEBRAZIONI: “DEEP ROOTS AND EVERLASTING LEGACY”

Per l’apertura, il museo ha lanciato un programma di eventi, performance e laboratori che si estende fino al 31 dicembre. L’idea è quella di trasformare la visita in un’esperienza viva, non soltanto educativa. Danze tradizionali Razfa e Naashat, narrazioni poetiche, musica Taghrooda, canti marittimi Nahma. Un mosaico culturale che può risultare sorprendentemente vario a chi conosce solo la faccia ultramoderna dell’emirato. Certo, si potrebbe osservare che questo tipo di programma rischia di romanticizzare il patrimonio culturale, tuttavia offre ai visitatori — inclusi giovani e famiglie — uno sguardo raro sulla complessità delle tradizioni locali. I workshop pratici su mestieri e arti antiche, insieme alle visite guidate, aggiungono una dimensione partecipativa che arricchisce l’esperienza.

 

PERCHÉ INCLUDERLO NEL PROPRIO ITINERARIO DI VIAGGIO

Abu Dhabi porta ancora con sé l’immagine della città quieta, un contrappunto alla vitalità incessante della vicina Dubai. Eppure, l’arrivo dello Zayed National Museum introduce una sfumatura diversa. Il museo diventa una soglia attraverso cui scoprire un volto più profondo e articolato dell’emirato. Chi viaggia seguendo l’attrazione per le radici culturali o per l’architettura d’autore trova qui un percorso che attraversa millenni di storia, raccontati da reperti capaci di intrecciare gli Emirati con le grandi civiltà del mondo. Le sale si susseguono come ambienti narrativi immersivi, pensati con cura per evitare il semplice effetto scenico e favorire invece una comprensione più intima dei temi esposti. Ne emerge così la visione limpida di un paese che osserva il proprio passato non come un archivio immobile, ma come la base da cui immaginare il futuro.

La visita si svolge ogni giorno dalle 10 alle 20, con ultimo ingresso un’ora prima della chiusura. I biglietti hanno un costo di 70 AED, (16 euro), per gli adulti, mentre l’accesso è gratuito per i minori di 18 anni; studenti e docenti beneficiano di una tariffa ridotta a 35 AED (8 euro). Chi desidera frequentare il museo con maggiore regolarità può scegliere una delle membership annuali: 210 AED (50 euro) per la formula individuale, 150 AED (35 euro) per insegnanti e studenti. All’interno, il percorso si arricchisce con una sosta all’Al Nagwa Boutique, dove oggetti e souvenir trovano ispirazione dalle collezioni del museo, e con una scelta di punti ristoro che spazia dall’elegante Erth Restaurant ai più rilassati Garden Cafes.

 

CONSIGLI PER IL VIAGGIATORE CURIOSO

Una visita allo Zayed National Museum richiede il giusto tempo, almeno due ore e mezza, necessarie per lasciarsi coinvolgere dalle installazioni immersive senza fretta. L’esperienza si arricchisce ulteriormente se inserita in un itinerario più ampio nel Saadiyat Cultural District, affiancando al museo il Louvre Abu Dhabi e l’avveniristico teamLab Phenomena, che insieme costruiscono un percorso culturale di grande intensità. Chi viaggia con la famiglia farebbe bene a prenotare con anticipo i laboratori, spesso presi d’assalto per la loro natura partecipativa. E, prima di concludere la giornata, vale la pena attraversare l’Al Masar Garden al calare del sole. In quel momento la luce si posa sul paesaggio con una delicatezza che lo trasforma in uno dei punti più suggestivi del distretto.