Sandro Botticelli, Ente del Turismo: “295 mila gli arrivi previsti a fine 2025”

Di Tiziana Conte

La Thailandia piace sempre di più agli italiani che la scelgono come meta delle vacanze per le sue splendide spiagge, la ricchezza del patrimonio culturale e naturalistico, la diversificata offferta – che spazia dal wellness alle attività sportive, dalla gastronomia, all’artigianato, alle esperienze immersive nella cultura locale – oltre che per il fattore sicurezza e l’ottimo rapporto qualità-prezzo.

Tra i plus anche i collegamenti aerei diretti di Thai Airways da Milano, di Ita Airways che dal 1 dicembre passeranno da cinque a sette settimanali da Malpensa e il charter Neos Milano – Puket da ottobre ad aprile.

Un successo decretato dai numeri snocciolati dal marketing manager dell’Ente Nazionale del Turismo della Thailandia, Sandro Botticelli, nell’intervista che ci ha rilasciato all’appena conclusasi TTG Travel Experience, a Rimini, dove l’Ente era presente con uno spazio espositivo.

“Se consideriamo il range da gennaio a settembre 2025 registriamo più di 203 mila arrivi di italiani con un incremento del 20% sul 2024 e del 9% sul periodo pre-Covid. E contiamo di chiudere l’anno con 295mila arrivi”.

Un aumento che seguirà certamente all’incremento dei voli, ma anche alla costante promozione dell’Ente, in Italia, come dimostra pure la presenza puntuale alla fiera riminese. E tutto ciò nonostante “dal periodo pre-Covid la spesa media per un viaggio sia aumentata: i voli del 50% così come i servizi a terra del 20/30 per cento”.

Parliamo quindi di “un turista che ha una maggiore capacità di spesa e che cerca e prenota sempre più online servizi di elevato standard ed esperienze autentiche, per esempio nei villaggi rurali certificati dal Ministero del Turismo, nel Nord della Thailandia, dove può dilettarsi in attività quotidiane, insieme agli abitanti, e pernottare”.

 

Oltre alle sempre amate e gettonate classiche mete balneari “c’è la richiesta di destinazioni meno battute dal turismo di massa come alcune della Costa Occidentale, e nell’entroterra Khanchanaburi, a soli 30 chilometri da Bangkok, terza provincia più grande della Thailandia, dove natura e millenaria cultura si intrecciano e trova rifugio una biodiversità straordinaria nei sette parchi  nazionali che coprono quasi un terso del suo territorio”.

Ed è proprio qui che si trova il celebre Ponte sul fiume Kwai: simbolo del sacrificio dei prigionieri della seconda guerra mondiale costretti a lavorare nella costruzione della ferrovia che attraversava la giungla. Ma non solo, questa provincia custodisce un patrimonio spirituale di grande fascino: santuari arrocati tra le colline e templi nella giungla, sui fiumi e incastonati all’interno di grotte dove spiritualità e natura si fondono in una mistica atmosfera. E si possono vivere esperienze autentiche nei villaggi tribali di Mon e Karen, solo per citare qualche esempio.