Detenuto_CIE_Torino.jpg 2Riunire le persone e i luoghi attraverso la narrazione e il racconto di storie di vita è il senso di questo progetto.  Un modo per descrivere una piccola parte di mondo che ha respirato in modo diverso l’essenza e l’assenza di un confine  oggi sempre più permeabile agli stimoli dell’Europa unita. L’assenza dei confini/ L’essenza dei confini è un progetto che si collega al ventesimo anniversario della caduta del Muro di Berlino – emblema dell’idea di confine nel Novecento – e rappresenta attraverso immagini, testi e materiali multimediali il tema della ridefinizione dei confini dalla Seconda Guerra Mondiale a oggi, confini geografici ma anche culturali, religiosi e sociali determinati dall’immigrazione più recente.

La mostra si articola in due sezioni. Una, dal titolo Border-lines, pone l’accento sul confine nell’area geografica delle ex frontiere tra gli stati nazionali, che separano l’Italia dai paesi dello Spazio Schengen. L’altra, dal titolo Border-lives, analizza un moderno spazio di confine, quello del CIE, Centro di Identificazione ed espulsione (ex CPT) di Torino. Per questa sezione della mostra gli autori sono entrati nel CIE di Torino a raccogliere le testimonianze dirette degli ospiti.

Le due situazioni di confine, lo spazio Schengen e il CIE, non sono slegate e rappresentano piuttosto due lati della stessa medaglia, una realtà unica giocata sul binomio chiusura/apertura che sembra essere la cifra caratteristica di quest’epoca di grandi mutamenti.

Le fotografie e i testi in mostra fanno risaltare l’idea di un’Europa che da un lato apre le proprie frontiere ai cittadini comunitari inglobandoli in una comunità più ampia e, dall’altro, chiude le porte ai cittadini extra-comunitari che di quella comunità cercano di far parte.

Il percorso espositivo conduce il visitatore dall’apertura – suggerita dall’immagine di un cartello doganale in disuso nei pressi di una frontiera – alla chiusura che contraddistingue invece la sezione sul CIE di Torino. Dalle frontiere abbattute si viene naturalmente condotti verso lo spazio delle frontiere ritracciate.

Attraverso le immagini, i testi e le interviste audio-video proposte in mostra, viene data visibilità e voce alle storie personali di chi vive in ex zone di confine, ma anche a persone alle quali viene negata la possibilità di passare al di là della linea rossa che separa l’Europa dal mondo.

 

Nell’ambito della mostra la sala conferenze del Museo ospiterà un ciclo di incontri, proiezioni e spettacoli (per il pubblico adulto e per le scuole) che affronteranno l’idea di confine con linguaggi e da punti di vista differenti.

 

L’iniziativa si inserisce all’interno della manifestazione Il muro caduto. Berlino 1989-2009 promossa dalla Regione Piemonte, una rassegna di eventi che comprende mostre, film, spettacoli, incontri e reading in programma dal 24 settembre al 10 dicembre 2009.

 

I Servizi Educativi del Museo propongono laboratori didattici e visite guidate. Informazioni e prenotazioni al numero verde Museiscuol@ 800-553130.

 

Progetto di Stefania Seghetti e Paolo Soriani

A cura di Simona Brunetti, Collaborazione scientifica Daniele Scaglione

Prodotta da Museo Diffuso della Resistenza e Dueffe Promozione e Sviluppo Srl Con la collaborazione di Ministero dell’Interno – Dipartimento per le libertà civili l’immigrazione, Prefettura di Torino – Ufficio territoriale del Governo

 Informazioni

011 4361433 – [email protected]www.museodiffusotorino.it

Orari di apertura: da martedì a  domenica dalle 10 alle 18. Giovedì dalle 14 alle 22 . Lunedì chiuso. Ingresso libero