Nato in sordina ora è boom per questa nuova formula di ospitalità alberghiera ‘orizzontale’, un po’ casa, un po’ albergo. Si terrà il 6 novembre a Portico di Romagna presso l’Albergo diffuso “Al vecchio Convento”, l’assemblea annuale degli alberghi diffusi.

Il panorama italiano dell’ospitalità diffusa sta finalmente cambiando. Dopo tante formule importate, l’albergo diffuso si va imponendo come una ricetta tutta italiana, capace di conquistare nuove fasce di mercato

 

Il consuntivo che sarà presentato all’assemblea indica uno sviluppo costante del modello dell’albergo diffuso, oggi riconosciuto da 11 Regioni che prevedono norme specifiche. Di recente anche l’Enit e l’Istituto per il Commercio Estero hanno contribuito a far conoscere l’AD, come modello made in Italy, all’estero. All’ordine del giorno dell’assemblea un confronto con il Ministero per emanare una direttiva che coordini i vari interventi pubblici su questo settore.

Altro tema in discussione sarà l’adozione di una forma di classificazione originale per distinguere le varie categorie di Albergo Diffuso, essendo la normativa tradizionale inadeguata ad esprimere la qualità delle strutture, perché pensata per alberghi verticali, e non per alberghi orizzontali composti da case.

Infine si discuterà il piano di iniziative per la promozione di questo modello originale di ospitalità nonché le attività di formazione e di aggiornamento dei gestori degli AD.

 

All’Associazione Nazionale degli Alberghi Diffusi (ADI www.alberghidiffusi.it) aderiscono 40 strutture alberghiere: dal Friuli alla Sicilia, dalla Sardegna al Lazio. Le regioni con la maggiore concentrazione di AD sono la Puglia, le Marche, il Molise e la Toscana.

 

 

Cosa è un AD?

L’albergo diffuso è un albergo orizzontale, un albergo che non si costruisce e che permette agli ospiti di vivere lo stile di vita di un luogo. Le case che lo compongono diventano le camere di una struttura che è in grado di offrire tutti i servizi alberghieri in un contesto di autenticità.

La gestione di un albergo diffuso, si basa sulla professionalità e le competenze del gestore, ed esprime la cultura dell’ospitalità del luogo.

L’attenzione alla sostenibilità, ai prodotti locali, alla valorizzazione del territorio sono le linee guida dell’offerta di un albergo diffuso.

 

 

Requisiti di un Albergo Diffuso

Il modello dell’AD è stato ‘inventato’ e messo a punto dal consulente di marketing turistico riminese, il professor Giancarlo Dall’Ara, e prevede:

–          Gestione unitaria – Struttura ricettiva gestita in forma imprenditoriale

–          Servizi alberghieri – Struttura ricettiva alberghiera gestita in forma professionale

–          Camere/Unità abitative dislocate in più edifici separati e preesistenti– Centro storico abitato

–          Servizi comuni – Presenza di locali adibiti a spazi comuni per gli ospiti (ricevimento, sale comuni, bar, punto ristoro)

–          Distanza ragionevole degli stabili – massimo 200 metri tra le unità abitative e la struttura con i servizi di accoglienza (i servizi principali)

–          Presenza di una comunità viva – Comunità ospitante, integrazione nel territorio

–          Presenza di un ambiente autentico – Integrazione con la realtà sociale e la cultura locale

–          Riconoscibilità – Identità definita e uniforme della struttura; omogeneità dei servizi offerti

–          Stile gestionale integrato nel territorio e nella sua cultura.

 

Le Regioni che riconoscono l’AD:

–          Sardegna (dal 1998)

–          Friuli (dal 2002)

–          Marche (dal 2006)

–          Umbria (dal 2006)

–          Liguria (dal 2007)

–          Emilia Romagna (dal 2007)

–          Trentino (dal 2007)

–          Toscana (dal 2008)

–          Calabria (dal 2008)

–          Lazio (dal 2008)

–          Molise (dal 2009)

 

Regioni che hanno in discussione una proposta di legge:

–          Veneto

–          Lombardia

 

per ulteriori informazioni:

www.albergodiffuso.com

tel 335 7014585